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Autore: LadyPalma    27/02/2020    8 recensioni
Prima classificata al contest "Tutti pazzi per i musical! II edizione" indetto da Mari Lace sul forum di EFP e partecipante alla "Fluff challenge: Bacio" indetta dal Giardino di EFP]
Neville è di ritorno dalla festa del LumaClub, Pansy è stata scaricata all'ultimo da Blaise.
Si incontrano sulla Torre di Astronomia e il cielo sembra offrire uno spettacolo incantevole e romantico. Peccato che gli unici spettatori siano due persone così diverse come loro... O forse no?
- Ispirato a La La Land
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Neville Paciock, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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(Not) A waste of a lovely night




 
 
Un tripudio di stelle nel cielo limpido brillava su una figura femminile stretta in un sontuoso vestito verde smeraldo. Deviando per la Torre di Astronomia sulla via di ritorno dalla festa di Natale del LumaClub, Neville Paciock non si era aspettato di imbattersi in una simile scena. Sospeso a metà tra la curiosità che quell’immagine poetica gli suggeriva e la propria innata timidezza, rimase per qualche istante immobile finché alla fine scelse per battere in ritirata. Prima di fare anche un solo passo però, la ragazza si voltò all’improvviso rivelando la sua identità.
“Pansy Parkison? Che ci fai qui? E… perché sei vestita così? Tu non eri alla festa!”
La cura nell’abito e nell’acconciatura la faceva apparire bella, mentre lo stupore rendeva lui loquace. Purtroppo però lei reagì poco elegantemente, alzando gli occhi al cielo e sbuffando con esagerazione.
“Oh, certo, Blaise mi dà buca all’ultimo preferendo quella scema di Daphne…  e tra tutti i ragazzi in questa dannata scuola dovevo incontrare proprio te!” sbottò ridacchiando senza allegria.
Neville la guardò confuso, senza accorgersi quasi di fare un audace passo in avanti.
“E questo cosa significa, scusa?”
La ragazza gli scoccò un’occhiataccia e alzò una mano verso lo spaccato di cielo davanti a loro come se stesse indicando l’ovvio.
“Qualche altra ragazza e qualche altro ragazzo amerebbero questo cielo vorticoso… Ma ci siamo solo tu e io qui e non abbiamo nessuna possibilità…” chiarì poi ad ogni modo, in un curioso misto tra malinconia e rabbia. “Non potrebbe mai accadere niente di romantico o anche solo di divertente tra noi perché tu non sei proprio il mio tipo. Oh, che spreco di una bella notte!”
Durante quel monologo che alle sue orecchie appariva senza senso, Neville era passato dallo stupore allo sbalordimento più completo. Normalmente si sarebbe sentito imbarazzato nel trovarsi da solo insieme a una ragazza che faceva vaghi riferimenti a uno scenario romantico, ma la principessa dei Serpeverde non era una ragazza qualsiasi e tutto ciò che provava in quel momento era al contrario irritazione.
“Mettiamo in chiaro una cosa, Parkinson. Sarai anche carina in quel vestito di non so quale materiale… ma sono io che non potrei mai innamorarmi di una come te”.
Pansy lo scrutò a lungo; era difficile dire se fosse più sorpresa da quel linguaggio sfrontato così insolito per il Paciock che era abituata a conoscere – e a bullizzare – o piuttosto dall’implicito affronto che le veniva mosso. Perché quel rifiuto suonava come una sfida e lei non era mai stata il tipo da tirarsi indietro.
“È lana, idiota” disse alla fine, prima di avvicinarglisi con uno scatto imprevisto e tirare fuori la bacchetta.
“Ehi, ferma, che vuoi fare?”
Zittendo con una specie di ghigno la domanda allarmata di Neville, la ragazza fece vibrare la potenziale arma in aria solo per evocare una magia musicale. Senza aggiungere altro, gli afferrò le mani posandole sulla propria vita e poi lo strinse a sé all’altezza delle spalle. Era un chiaro invito a ballare, un invito che lui non capiva ma che gli restituì all’improvviso tutto quell’imbarazzo che era riuscito a tenere sotto controllo fino a quel momento. Una parte di lui voleva scappare, ma la ragazza gli si era avviluppata contro come una piovra gigante e Neville doveva ammettere che l’altra parte di lui voleva adeguarsi alla musica. Così cominciarono a muoversi con sempre più scioltezza finché presero a volteggiare davanti al manto di stelle, trovandosi incredibilmente in sintonia. La lana verde aderiva perfettamente contro il completo nero di lui e quei vestiti, che coprivano così abilmente il solito abbigliamento delle divise, sembravano cancellare anche la diversità di casa.
“Non provo pr-proprio niente” mormorò Neville abbozzando un sorriso, anche se balbettava leggermente.
Pansy per tutta risposta gli si strinse di più contro. “Io provo meno che niente”.
Neville si ritrovò a ringraziare tutti i fondatori per le lezioni di danza che aveva preso due anni prima in vista del Ballo del Ceppo. Perché quella ragazza – che era troppo carina per essere Pansy – gli piaceva più di quanto gli fosse mai piaciuta Ginny.
Pansy dovette far tacere l’assurdo sollievo che provava nell’essere stata abbandonata da Blaise Zabini. Perché quel ragazzo – che era troppo affascinante per essere Neville – le piaceva più di quanto le fosse mai piaciuto perfino Draco.
Poteva un ballo casuale sulla Torre di Astronomia deserta cambiare le carte in tavola? Poteva un ballo fare innamorare due persone nate per essere diverse? Non risposero, anzi forse neppure pensarono in quel momento a quelle domande. C’erano solo la musica, il cielo notturno e due anime che si stavano conoscendo forse per la prima volta.
Fu solo dopo una decina di minuti che l’incantesimo – non quello della musica, ma quello più magico dell’inaspettata attrazione – ebbe termine. Con un nuovo colpo di bacchetta Pansy fece svanire la musica e il silenzio ripiombò sulla Torre vuota.
“Io… Voglio dire…”
Qualsiasi cosa Neville – di nuovo imbarazzato e timido – volesse effettivamente dire finì nel dimenticatoio, perché Pansy gli scoccò un bacio sulla guancia e poi gli rivolse un sorriso in qualche modo sincero.
“Ti ringrazio, Paciock” mormorò prima di cominciare ad allontanarsi.
“Di cosa?”
Lei si fermò e ruotò di poco la testa, ancora con il sorriso sulle labbra.
“Per non avermi fatto sprecare una bella notte”.



 
**


 
Quando rientrò nei dormitori, Pansy sorrideva ancora. Si sentiva talmente contenta da non rivolgere neanche un’occhiataccia a Daphne, che la guardava incuriosita mentre si stava liberando dal suo voluminoso vestito azzurro. Ma la contentezza si tramutò in improvvisa disperazione.
“Oh, per Salazar!” esclamò ad alta voce, quasi riscuotendosi da un lungo sonno a occhi aperti.
“Cosa succede, Pansy?”
Si lasciò cadere sul suo letto e formulò la risposta solo nella sua mente.
Credo proprio di essermi presa una cotta per Neville Paciock.











NDA: Salve! Eccomi con un primo tentativo con questa coppia crack che - devo proprio dirlo - mi incuriosisce tantissimo (anche se non l'avevo inizialmente pensata come fluff ahah). Parte dei dialoghi (incluso il piccolo disguido sul materiale del vestito di Pansy) è presa dalla canzone "A lovely night" del musical di La La Land, che ho scelto per il contest. 
Le feste del LumaClub non smetteranno mai di darmi implicita ispirazione: in questo caso ho immaginato Neville (che ne fa parte) e Pansy (che credeva di essere il +1 di Blaise, altro membro del club). Mi rendo conto che non è credibile la "deviazione" verso la Torre di Astronomia di Neville, ma fingiamo che avesse voglia di una passeggiata? Ahah
Il prompt della challenge del giardino era: bacio sulla guancia.
   
 
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