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Autore: V a l y    27/02/2020    3 recensioni
Joey capisce di essere sempre stato innamorato di donne che non potevano essere sue. Non sa se è per masochismo, o perché qualsiasi cosa tu abbia tra le mani in un crudele destino umano sembra sempre meno bella di quella di altri.
[Scritta per la quarta settimana del COW-T seguendo il prompt Non desiderare la moglie del tuo prossimo, Joey/Phoebe]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joey Tribbiani, Phoebe Buffay
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La tazza di caffè bollente che Phoebe tiene tra le mani l'aiuta a sopportare il freddo della notte. A marzo l'aria è ancora gelida, ma è grazie a ciò se riesce a rimanere sveglia.
L'ampio cappotto di pelliccia sintetica nasconde i brividi. Sorseggia il caffè, poi guarda in basso, oltre la ringhiera del balcone della casa di Monica, per cercare un qualsiasi pretesto di riflessiva curiosità che la renda attiva come succede ogni volta che trova qualcosa di singolare. Vede qualche piccione appollaiato sui tetti, alcuni passanti solitari per strada, ma niente che le stuzzichi fantasia. Persino l'uomo del palazzo di fronte che va in giro nudo è andato a letto da un pezzo.
Joey la raggiunge al balcone. Trema visibilmente sotto la giacca di pelle e si strofina le mani.
“Diavolo, Pheebs, che fai qui fuori?”
“Cerco di non fare la fine dei nostri amici,” spiega indicando col dito oltre la vetrata che dà al salotto. Il resto della comitiva è sul divano e sulle poltrone a dormire. Alcune tazze di caffè lasciate sui tavolini fanno intuire che hanno provato, per quanto invano, a combattere il sonno.
Joey sospira e non riesce a nascondere un pizzico di delusione negli occhi tristi. “Perché non torni a casa? Ormai non ha più senso che tu rimanga sveglia...”
“Non ci penso nemmeno! Ho promesso che avrei visto lo spot dove hai recitato, ed è quello che farò!”
“È solo uno spot, non è mica il pranzo del Ringraziamento! Quello sì che è un motivo per rimanere svegli!”
“È una tradizione,” dice Phoebe sottolineando l'ultima parola, “una cosa che facciamo da quasi dieci anni: tu reciti per qualche pubblicità insulsa, ci dici quando viene trasmessa e noi ci mettiamo davanti alla TV per guardarla, commentare e provare imbarazzo per te.”
Joey ride intenerito dalle sue parole. Negli ultimi anni nel quale sono avvenuti tanti cambiamenti, a cavallo di tanti già annunciati che ancora devono sopraggiungere, Joey trova conforto in questi sciocchi e in apparenti inutili riti di amicizia.
“Visto che passeremo molto tempo sul balcone vado a prendere le sedie,” dice Phoebe. Joey la segue con lo sguardo, vedendola muoversi in mezzo alla sala fino a raggiungere la televisione. La ruota un po' per poter vedere meglio dal balcone e il rumore sveglia Mike che borbotta mezzo addormentato. Phoebe gli si avvicina per sussurrare qualcosa e gli dà un bacio a fior di labbra. Mike sorride, poi si rimette a dormire. Prende due sedie di legno dal tavolo della cucina e Joey l'aiuta aprendole la porta del balcone e afferrandone una.
“Il mio caffè è diventato freddo in meno di un minuto,” commenta Phoebe dopo essersi seduta colpita e divertita. Ha la capacità di trasformare una constatazione banale in una scoperta incredibile su ogni cosa di cui parla. Joey la osserva mentre beve il caffè nonostante non sia più tiepido – Pheebs non spreca mai nulla e Joey crede che questo sia un retaggio della vecchia vita vissuta per strada – e non riesce a fare a meno di non notare l'anello all'indice. È una grossa pietra di topazio blu, colorato ed eccentrico come i suoi vestiti e le sue chiacchierate.
“Sono passati tre mesi ormai,” dice Joey. Phoebe sorride e annuisce, capendo subito il soggetto della frase.
Dopo dieci anni dall'arrivo di Rachel, la comitiva non ha mai avuto altri membri fissi, ma da qualche mese il marito di Phoebe è diventato uno di loro. Sopporta gli sproloqui di Ross, lo humor nero di Chandler, la meticolosità di Monica e l'onestà di Rachel. È un tipo a posto. A Joey piace. Ed è contento di vedere Pheebs così felice e con una stabilità emotiva.
“Che robe strane che mandano in TV di notte!” commenta Phoebe mentre guarda uno strano spot di un imbalsamatore di animali – a quell'ora vanno in onda le pubblicità di piccole attività che non possono permettersi il tariffario diurno. Nonostante le grosse risate dell'amica garantiscano che ciò che sta vedendo in TV sia divertente, Joey non distoglie lo sguardo da lei. Contempla il suo profilo, il naso e il mento a punta, le labbra sottili e gli occhi sempre accesi dalla meraviglia. È bella, lo è sempre stata, persino più di sua gemella. La fisionomia è la stessa, ma in qualche modo le espressioni sono più accese.
Joey si ricorda del periodo in cui andava a letto con Ursula. Durante quei giorni, in una tipica curiosità maschile, si domandava se anche Phoebe avesse lo stesso corpo. Ed è strano come ora se lo domandi più di prima, accompagnato da un desiderio che non aveva mai avuto.
E, in un momento di razionale riflessione, capisce. È quello che è sempre successo, a partire da Kate, l'attrice fidanzata col regista della loro opera teatrale che si era portato a letto; e a seguire Rachel, il grande amore che avrebbe compromesso l'equilibrio del gruppo. Joey capisce di essere sempre stato innamorato di donne che non potevano essere sue. Non sa se è per masochismo, o perché qualsiasi cosa tu abbia tra le mani in un crudele destino umano sembra sempre meno bella di quella di altri. Ma Joey pensa solo che vuole baciarla e fare l'amore con lei.
Phoebe si gira e lo becca a guardarla. Ha le lacrime agli occhi dovute a troppe risate, ed è solo in un secondo momento, quando la vista è meno annebbiata, che nota il suo sguardo. È lo stesso del come ti va? che usa con le donne, ma meno buffo di quando lo fa agli amici. Più intenso.
Joey la bacia, prendendola alla sprovvista. Si stacca per guardarla, trovandola frastornata, ma non vede alcuna offesa o alcun disgusto nei suoi occhi. Riflette che probabilmente deve capire cosa volesse dire il suo gesto. Più di una volta si sono trovati a flirtare, a baciarsi, a promettersi assurdi contratti matrimoniali per i loro quarant'anni. E a pensarci, se fosse finita così, non sarebbe stato male. Sarebbe stata una meravigliosa storia d'amore, piena di risate e sintonia.
Lo sarebbe stata.
Joey si allontana da lei. “Scusami,” dice soltanto tutto d'un fiato.
“Perché mi hai-”
“Non me lo chiedere,” la interrompere Joey. Si dispiace poco dopo del tono duro che ha usato, e le sorride. “Era solo una cosa per ricordare i vecchi tempi, una cosa da amici che facevamo anni fa. Ricordi?”
Phoebe alza un sopracciglio. “Oh,” dice riflettendo in silenzio per qualche secondo. “Ma sì, una cosa che facevamo come adesso di guardare la TV aspettando il tuo spot, una strana abitudine tutta nostra!”
“Proprio così, Pheebs,” dice Joey. Le mette una mano sulla sua e sente con le dita il topazio del suo anello. “Ma ora non succederà più. Ora hai un marito, e non vorrei che pensasse che ci sia qualcosa tra noi. Non capirebbe il nostro rapporto.”
Phoebe sorride intenerita dalla strana premura a cui persino lei non aveva pensato. Appoggia la testa sulla sua spalla e Joey le cinge la schiena per scaldarla un po' dal freddo.
Joey chiude gli occhi e spera che quel battito del cuore un po' troppo veloce torni alla sua normalità. Spera che sia com'è successo con Rachel, che è riuscito a dimenticare e a volerle nuovamente bene come un'amica. Dovrà aspettare delle settimane, dei mesi, e il tempo sarà la sua cura. Spera che almeno qualcosa, nel gruppo, non cambi mai.
“Joey, Joey, eccoti!” esclama Phoebe indicando col dito la TV tutta concitata. Sullo schermo c'è Joey vestito da Schiaccianoci, ha le gote rosse come quelle di Heidi e si muove come un burattino. Un bambino che recita molto male gli dice qualcosa riguardo a un qualche giocattolo.
“Perché mai devono mettere uno spot per bambini a quest'ora di notte?” chiede Phoebe ridendo.
“Perché di notte i bambini, di nascosto, accendono la TV per guardare i programmi osé! È risaputo!”
“Non usare la tua infanzia come termine di paragone!” scherza Phoebe dando uno schiaffo divertito sulla spalla di Joey. Quest'ultimo la stringe un po' di più. Si permette di odorarle i capelli, che profumano di un qualche strano shampoo naturale alle erbe che Phoebe compra da quindici anni dall'erborista stramba in fondo alla strada.
Sorride dolcemente, trovando conforto nelle vecchie abitudini che non muoiono mai.
  
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