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Autore: danyazzurra    27/02/2020    6 recensioni
Lily è nei guai!! Lily non sa come uscirne!! Lily sa che deve fare la cosa giusta, ma quando si tratta di Scorpius Malfoy tutto diventa complicato... ennesima Lily/ Scorpius leggera e semplice che mi è saltata in mente! spero che le darete una possibilità e mi farete sapere!! un bacione!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Lily arrivò a casa dei suoi genitori e si sedette attorno al tavolo con un sospiro.
Ginny la osservò attentamente, sembrava molto stanca.
“Dovresti sollevare quei piedi” le disse avvicinandosi e sedendosi accanto a lei.
“Sì, dottore” rispose ironicamente Lily, ma non lo fece e Ginny le sollevò le gambe e se le appoggiò sulle proprie.
“So che il dottore sei tu, ma io ho avuto tre bambini e ti assicuro che se quando torni a casa non inizi a tenere sollevate le gambe per almeno dieci minuti nei prossimi giorni avrai delle gambe gonfie come palloni”.
Lily sorrise accarezzandosi la pancia, sapeva che sua madre aveva ragione.
“Quindi questo bimbo non avrà un padre?” le chiese diretta.
Diretta come era sempre Ginny Potter.
Lily si morse il labbro, sapeva che doveva dirglielo. In fondo se Scorpius voleva far parte della vita del bambino, non poteva certo più tenerlo nascosto.
Però dirlo alla madre lo avrebbe reso definitivo. Era davvero pronta?
Doveva esserlo. Lo doveva al suo bambino.
“Sì, lo avrà” disse cercando di ritirare le gambe dal ventre della madre.
Una sorta di difesa, voleva chiudersi, aveva troppa paura del giudizio della madre.
Cosa avrebbe detto quando avrebbe saputo come lo aveva circuito? Come si era approfittata di lui?
Oltretutto conosceva Scorpius da quando era un ragazzino e sicuramente c’era affezionata, sentire il suo vile comportamento l’avrebbe sicuramente schifata.
Sua madre non le permise di togliere le gambe però e le trattenne posando le mani sulle caviglie.
“Almeno dieci minuti, ricordi?” le chiese ironica e Lily annuì, era quasi come se stesse usando le sue gambe come metafora per far capire che il discorso tra loro non era affatto chiuso.
Odiava quando sua madre era così intuitiva.
Le fece una carezza sul dorso del piede “e quindi questo padre lo conosceremo?”
Lily sospirò “mamma, non è da te fare domande così generiche… tu vuoi sapere chi è…”
“Voglio sapere come mai fino a due giorni fa ci dicevi che non lo avresti rivisto, che era la storia di una sera e poi adesso mi dici che farà parte della vita del bambino… non mi sembra che questo padre abbia delle opinioni coerenti”.
“Forse perché quando vi ho parlato lui non lo sapeva ancora”.
Vide sua madre aprire leggermente le labbra, ma le richiuse subito “di quanti mesi sei?” le chiese “diciassette settimane più tre”.
Ginny sorrise “non ci ho mai capito molto con questi nuovi conteggi, ma se non sbaglio sei di quattro mesi quindi?”
Lily annuì “circa, sì”.
“E non avevi ancora detto niente al padre?”
“E’ una storia complicata” rispose solo cercando di nuovo di sfilare le gambe, ma ancora sua madre non glielo permise.
“Abbiamo tanto tempo…”
“Mica tanto” si oppose Lily “sono quasi le sette, tra poco arriveranno tutti per la cena e…”
“E allora sfruttiamo il tempo per bene” scherzò Ginny, prese la bacchetta da sopra il tavolo ed evocò due bicchieri e la bottiglia di succo.
Ne versò uno alla figlia e glielo passò “quindi? Questa storia complicata?”
Lily alzò gli occhi al cielo “sa un po’ di interrogatorio, te ne rendi conto, vero?” scherzò giocherellando nervosamente con il bicchiere.
“A me sa di madre che si interessa della figlia” replicò Ginny, ma il tono scherzoso in cui lo disse fece rilassare Lily che si adagiò contro la sedia.
“Hai mai fatto qualcosa di orrendo?” le chiese a bruciapelo.
Se sua madre lo voleva sapere gliel’avrebbe detto. In tutta la viltà del gesto.
“Addirittura orrendo?”
Lily sorrise all’espressione incredula della madre “già, la figlia dell’eroe del mondo magico forse meriterebbe Azkaban”.
Ginny inarcò le sopracciglia “addirittura?” si stupì “permettimi di non crederci” affermò bevendo un po’ di succo.
“Ma è così” replicò Lily scaldandosi “non pretendo che tu capisca, sei troppo buona, non fai mai la cosa sbagliata ed invece io…”
“Ferma, ferma, chi ti ha detto che non faccio mai la cosa sbagliata?” la interruppe “penso che molte persone avrebbero da dissentire a questa affermazione”.
Lily scosse la testa e questa volta tolse le gambe prima che sua madre potesse fermarla.
“Sono sicura che non ti sei mai approfittata di un ragazzo” le confessò con un filo di voce.
Ginny aggrottò le sopracciglia e guardò sua figlia: il senso di colpa sembrava così vivido, era proprio figlia di suo padre.
“In che senso approfittata?” le chiese.
“Nel senso che immagini… io l’ho portato a letto e lui non se ne è neanche reso conto, è così che sono rimasta…”
“No, no, fermati un attimo” la interruppe Ginny e Lily appoggiò le mani sul tavolo e le strinse l’una con l’altra. Adesso sua madre aveva compreso.
“Tu hai fatto sesso con un ragazzo e lui non se ne è reso conto?” ripetè con voce incredula.
Lily fece una smorfia, parlare della sua vita sessuale con sua madre non era proprio la cosa che preferiva.
“E’ quello che ho detto” rispose stringendo sempre più forte le sue mani fino a quando le nocche non diventarono bianche.
“Come avete fatto?”
“Mamma, vuoi davvero che ti risponda?”
Ginny divenne rossa e si riavviò i capelli in una maniera molto simile a quella di James quando era a disagio.
“Non intendevo quello” brontolò imbarazzata “intendo dire: come ha potuto non rendersene conto”.
“Era ubriaco e non si ricorda niente” le spiegò e la vide socchiudere gli occhi come sovrappensiero.
“Bè, ma in qualche modo lui… insomma lui…dovrà aver partecipato se adesso sei incinta” disse tutt’un fiato cercando di nascondere quanto fosse in soggezione nel parlare del rapporto in sé.
“E non guardarmi così, vorrò proprio vederti alle prese con i suoi amori…” disse indicandole la pancia “poi mi dirai quanto è semplice” brontolò.
Lily sorrise e si accarezzò il ventre che cominciava ad essere visibile anche da sopra i vestiti “sì, direi che ha partecipato” rispose “però avrei potuto essere chiunque… l’ho raggirato e il fatto che adesso aspetti un bambino complica di parecchio le cose”.
“Ti giuro, mamma che se avessi saputo che era ubriaco tanto da non capire niente di ciò che gli accadeva intorno, non l’avrei mai fatto…”
“Lo so, Lily” la rassicurò e Lily sentì un peso sollevarsi dal petto, non si era neanche resa conto quanto era importante per lei che sua madre non la credesse una stupida opportunista.
“Dici che non si è neanche accorto di chi eri?” le chiese.
Lily scosse la testa abbassando di nuovo lo sguardo sul bicchiere “ha detto che ricorda alcune immagini… è così che ha capito che avessimo…”
Ginny sospirò “ma perché non gliel’hai detto? Perché non gliel’hai detto subito, il giorno dopo…”
“Ho provato, ma quando ho capito che non lo ricordava…”
Lily si morse il labbro con le lacrime agli occhi. Cosa doveva dirle? Perché lo amava così tanto che l’idea di averlo ingannato la uccideva?
Alla fine l’aveva ingannato lo stesso.
“E’ che avrei tanto voluto che questo bambino fosse frutto dell’amore e non di uno sbaglio” ammise alla fine.
“Bè, Albus è frutto di uno sbaglio come dici tu, ma non c’è sbaglio di cui siamo più orgogliosi”.
“Che cosa?” Lily strabuzzò gli occhi, ma Ginny annuì “tra James e Albus ci sono tredici mesi, non hai mai pensato che magari non volevamo un figlio così vicino all’altro? Diciamo che una sera, James che dormiva pacifico nel suo lettino e un po’ di vino…”
“Non voglio saperlo” la interruppe Lily, gli occhi sognanti della madre promettevano un racconto che nessuna figlia avrebbe dovuto e voluto sentire.
“Quello che voglio dire” riprese Ginny con un sorriso “è che un figlio non è mai un errore, un figlio è una benedizione”.
“Ma tu e papà vi amavate mentre noi…” prese un respiro picchiettando un dito sulla tavola “vorrei solo che lui mi amasse… mentre adesso non so che cosa c’è tra di noi… c’è solo tanta confusione”.
“Quindi lo ami?”
Lily si morse il labbro “da sempre” confessò.
“Capisco” disse Ginny “e quindi Scorpius non ha reagito molto bene?” le chiese infine e Lily abbassò gli occhi.
“Non è che…” alzò di nuovo gli occhi per puntarli in quelli della madre “non ho detto che il padre è Scorpius” le disse.
Ginny sorrise “bè, ti conosco da ventotto anni e per tredici di questi sei sempre stata innamorata di lui, senza contare che, nonostante la balla che ci hai propinato, immaginavo che non saresti stata una ragazza da una sera e quindi ho fatto due più due…” le diede un colpetto sulla mano “tua madre non è facile da fregare” scherzò e Lily sorrise “sì, è vero… “ ammise, “è lui il padre, ma è stata davvero la storia di una sera” aggiunse “e come ti ho detto lui non lo ricorda neppure…”
“Quindi quando gliel’hai detto si è sentito fregato?” chiese dubbiosa e Lily tolse le mani dal tavolo per strusciarsele sulle gambe.
“Non gliel’ho proprio detto… o meglio l’ho fatto, ma dopo che lo aveva praticamente capito” confessò.
“Oh, Lily” il sorriso di sua madre scomparve dal volto “come hai potuto farlo?”
Lily la guardò nel viso, sua madre sembrava delusa.
“Come potevo dirglielo se lui neanche se lo ricordava? Cosa gli dicevo: complimenti hai fatto centro anche da ubriaco? Magari un bambino era l’ultima cosa che voleva, magari…” si fermò sentendo le lacrime premerle pericolosamente sugli occhi “magari fare l’amore con me era l’ultima cosa che voleva” ammise e si asciugò nervosamente una lacrima che era fuggita al suo controllo.
Ginny le mise una mano sopra alla sua.
“Gliel’hai chiesto?”
“Che cosa dovrei chiedergli?” scosse la testa più volte “se mi dovesse dire… non credo reggerei all’umiliazione” ammise giocherellando con il bordo della tovaglia.
“Magari devi metterti in gioco” le disse Ginny e Lily si morse il labbro nervosamente “o hai paura?” la provocò Ginny.
Lily appoggiò le mani sulle gambe e strinse i pugni. Aveva paura?
Sì, aveva paura di quello che avrebbe scoperto perché lei lo amava mentre lui… lui era sicura che non avesse mai pensato a lei prima di quella notte.
 “E’ comunque arrabbiato con me” affermò come se quello spiegasse la sua paura.
“Perché gli hai nascosto una cosa così enorme” le disse Ginny ignorando il cambio di discorso.
“Ma lui non mi ama e io non potevo costringerlo…”
“Lily, non gli hai dato neanche la scelta” la interruppe.
Lily sospirò “cosa dovrei fare allora?” le chiese e anelava la risposta di sua madre. Aveva bisogno di sapere che cosa fare.
“Lascia che ti stia vicino…”
“Ma non mi ama” si oppose di nuovo Lily. Volendo con tutta se stessa che sua madre le dicesse che si sbagliava, ma non lo fece.
Ginny si alzò in piedi prendendo i loro bicchieri e mettendoli dentro l’acquario.
“Forse hai ragione” le disse “però se non lo lasci libero di scegliere non lo saprai mai”.
Lily sentì la porta chiudersi e raddrizzò la schiena.
“Togliere la libertà di scegliere ad una persona è la cosa più orrenda che si possa fare” rincarò con occhi severi.
“Non era quello che volevo” disse Lily con un soffio di voce.
Si sentiva malissimo. Sua madre aveva ragione.
Aveva deciso lei per entrambi, non gli aveva detto niente, aveva pensato che lui si sarebbe sentito oppresso e obbligato dalla presenza di questo bambino, ma magari non era così ed il fatto che volesse far parte della sua vita la portavano a pensare che sua madre avesse ragione.
“Devo parlargli” disse alzandosi in piedi e abbracciandola di slancio “sei la mamma migliore del mondo” le disse e sua madre si limitò a sorridere vedendola uscire così di corsa che rischiò di sbattere contro il padre.
“Ehi, Lily, dove corri così?” le chiese, ma lei lo salutò con un bacio ed uscì dalla porta.
***
Scorpius arrivò a casa dei suoi genitori quasi in punta dei piedi.
Come poteva affrontare un discorso del genere?
Non era facile dire ai propri genitori che aspettava un bambino quando loro neanche lo credevano fidanzato ed in effetti pensandoci bene non lo era davvero, Lily non lo voleva, tollerava a malapena la sua presenza nella vita del bambino.
Entrò in cucina e la trovò vuota, poi passò al salotto e vide suo padre che stava dando alcuni baci sul collo di sua madre che era semi distesa sul divano.
“Mamma mia che scena raccapricciante” disse ed entrambi si sollevarono guardando verso di lui.
“Ci sono dei limiti in questa casa” scherzò, ripetendo le parole che suo padre aveva usato mille volte con lui quando aveva portato delle ragazze.
Delle ragazze che non erano Lily, delle ragazze che, a volte, erano durate anche mesi, ma che gli avevano fatto provare molto meno di quello che aveva provato una notte con Lily.
“Quello valeva per te e non per noi” lo rimbeccò scherzoso Draco alzandosi.
“Allora diciamo che dovrebbero esserci anche per voi perché non voglio entrare in una stanza e trovarvi… bleah”.
Draco rise “Scorpius, a parte il fatto che non vivi più qui per cui non puoi pretendere niente, poi non puoi essere un medimago di trent’anni e dire che siamo a fare bleah”.
“Per un figlio è bleah sempre… lo sarà anche quando sarò un padre di sessant’anni”.
Padre. Quella parola era così grande.
Astoria scoppiò a ridere e anche Draco scosse la testa ridendo “a cosa dobbiamo la visita?” gli chiese cambiando discorso.
“Volevo parlarvi” disse tornando serio e Draco aggrottò le sopracciglia notando la sua espressione.
“Che succede?” gli chiese.
Scorpius gli fece cenno di sedersi “è meglio se ti metti comodo” gli disse e Draco seppur controvoglia lo fece.
Vide lo sguardo preoccupato dei suoi genitori per cui decise che era meglio lanciare subito la bomba.
“Aspetto un bambino” disse sedendosi sul pouf davanti a loro e li vide rilassarsi immediatamente.
“Però, la medimagia ha fatto passi da gigante” lo prese in giro Draco.
“Papà” si lamentò Scorpius “è la mia compagna ad aspettare un bambino ed è una cosa seria” lo rimproverò sottolineando l’ultima parte con la voce.
“Hai una compagna?” chiese sua madre con voce dolce.
Domanda diretta. Nessuna scappatoia.
“Non proprio” rispose e la vide aggrottare le sopracciglia, ma fu suo padre a parlare “non sono sicuro di capire”.
“Non c’è molto da capire”.
“Invece direi di sì” si oppose Draco “un miliardo di possibilità. Non è proprio la tua compagna e quindi? Volete abortire? Lei vuole abortire e tu tenerlo? Tu vuoi abortire e lei tenerlo?”
“Nessuno vuole abortire va bene?” si oppose arrabbiato. Non avevano neanche mai pensato a quella possibilità.
Lui già immaginava di tenere tra le braccia quell’esserino, già sognava che fosse una bimba con le mille lentiggini della madre.
“Meglio così” affermò sua madre portandosi una mano alla gola “allora lo tenete, e immagino che lo riconoscerai?” chiese Astoria e Scorpius annuì “ma con la futura mamma che rapporto hai?” Scorpius sospirò, doveva immaginare che sua madre non avrebbe lasciato cadere il discorso.
“Hai detto che non è la tua compagna… è stata una disattenzione? La rivedrai o sarà solo la mamma del bambino?”
Solo la mamma del bambino. Per Scorpius, Lily non avrebbe mai potuto essere solo la mamma del bambino.
Non riusciva ad immaginare la sua vita senza di lei, ma avrebbe dovuto farlo perché lei era stata chiara.
“Non lo so” affermò risedendosi.
“Non lo sai?” chiese Draco stupito “non mi sembra che ci siano grandi possibilità o starai con lei oppure no”.
Stavano insieme oppure no. Magari fosse stato così semplice. Gli sembrava passata una vita da quando si era svegliato la mattina dopo il suo compleanno ed era convinto di aver sognato Lily.
Di aver sognato Lily tra le sue braccia, come gli era successo tante volte, ed invece quella volta era successo davvero, ma la sfortuna aveva voluto che non lo ricordasse.
Avrebbe tanto voluto ricordarlo. Adesso probabilmente non sarebbero in quella situazione.
“Quindi?” chiese suo padre riportandolo alla realtà.
“Quindi… c’è anche la possibilità: work in progress” scherzò Scorpius e Draco sorrise “in effetti c’è anche quella…diciamo che magari ai miei tempi si arrivava al bambino dopo il work in progress”  disse calcando la voce sulla parola dopo.
Scorpius alzò gli occhi al cielo “per fortuna i tuoi tempi sono passati” replicò e Draco si limitò a scuotere la testa. “E sentiamo, chi sarebbe la damigella?” chiese.
Scorpius per un secondo valutò se dirglielo, forse Lily non avrebbe voluto, poi si disse che era inutile, se voleva crescere suo figlio doveva farlo alla luce del sole.
“Lily P…”
“Chi?” suo padre lo interruppe “come hai potuto essere così sconsiderato?”
“Che ti prende?” chiese Scorpius stupito. Non capiva perché suo padre si fosse accalorato tanto, conosceva poco Lily, ma gli era sempre piaciuta.
“Che mi prende?” chiese Draco retorico “come hai potuto essere così sconsiderato” ripetè.
“Sì, l’avevo capito e sì lo sono stato, ma ti assicuro che ho delle attenuanti…” si giustificò “e poi neanche lei ha pensato agli incantesimi anticoncezionali”.
Non era tutta colpa sua.
“Salazar, Scorpius, eppure sei un Serpeverde…”
“Ero ubriaco, papà!” si arrabbiò Scorpius “ero ubriaco e mi rendevo a malapena conto di cosa facevo, va bene? È stato un incidente, ma non mi pento…” e mentre lo diceva si rese conto che era vero.
Non si pentiva di niente. Non si pentiva di Lily, delle poche sensazioni che ricordava, dei suoi occhi, delle sue mani.
Si impose di smettere o si sarebbe eccitato come un ragazzino.
“Allora non sei andato a letto con lei ferendo i suoi sentimenti”.
Scorpius non capì se quella del padre era una domanda.
“Diciamo che è più lei che è venuta a letto con me e adesso ferisce i miei di sentimenti” spiegò e sua madre sorrise “è lei che non vuol stare con te?” gli chiese.
“Più o meno” rispose Scorpius.
“Brutta sensazione, vero?” lo prese in giro Draco, alludendo al fatto che Scorpius era sempre pieno di ragazze.
“Non capisco come mai tu sia così simpatico oggi” si arrabbiò Scorpius “ma la situazione è davvero complicata… lei crede… lei pensa di avermi raggirato…”
“Bè, è capibile” lo interruppe Astoria.
“Davvero?” si stupì Scorpius e anche Draco si voltò verso di lei incredulo.
“Bè, se tu avessi fatto sesso con lei e ora lei non se lo ricordasse e, oltretutto, fosse incinta, non penseresti di averla raggirata?”
“Ma è diverso” si oppose Scorpius “ah sì? E perché?” chiese sua madre.
“Per quello che ne sa lei tu non volevi fare davvero l’amore con lei, per quello che ne sa lei potrebbe davvero essersi approfittata di te e del tuo stato, magari tu sognavi anche di far l’amore con qualcun altro…”
“Non può pensare tutte queste cose” si oppose Scorpius.
“Le donne possono pensare tutte queste cose e anche di più” lo contraddì sua madre.
Davvero era così? Davvero Lily poteva pensare che lui non l’avesse davvero voluta?
Lei continuava a dirgli che si sentiva come se lo avesse fregato e costretto, ma lui non aveva mai capito fino in fondo quello che voleva dire.
Ora sua madre glielo aveva fatto capire.
“Cosa devo fare?” chiese e la sua voce era piena di urgenza.
“Cosa provi per lei, Scorpius?” gli chiese Astoria.
Già, cosa provava per lei? Desiderio? Sicuramente. Amore? Avrebbe voluto avere la risposta, ma non l’aveva.
“E’ complicato”. Sembrava la sua risposta preferita ultimamente.
Suo padre si appoggiò allo schienale e lo guardò dritto negli occhi.
“Sai, non sta a me entrare nei vostri affari, ma conosco Lily Potter da quando era una ragazzina petulante e Albus se la portava dietro e lei non faceva che infastidirvi e per lei non è complicato sapere cosa prova per te…”
“Papà” lo interruppe Scorpius. Non aveva bisogno di una lezione da lui.
“Ti dico solo di non prenderla in giro, per quello mi sono arrabbiato quando ho saputo chi era, perché le si legge negli occhi quello che prova per te e tu non l’hai mai notato e adesso…” sospirò “Salazar, adesso è davvero complicato per lei”.
“Non dovresti essere dalla mia parte?”
“Oh ma lo sono e infatti ti chiedo di chiarirti le idee e di parlare con lei prima di perderla”.
Perderla? Lui non l’aveva mai avuta.
“Perché non provi a procedere per gradi?” gli propose sua madre “forse siete davvero partiti dal punto sbagliato”.
Scorpius sapeva che sua madre aveva ragione. Forse non doveva imporsi come aveva fatto con Lily.
Forse il suo atteggiamento l’aveva davvero portata sulla difensiva.
Si alzò in piedi, baciò sua madre e sorrise a suo padre prima di uscire dalla stanza.
Doveva parlare con Lily.
 
COMMENTO: OK, LO SO, CAPITOLO DI TRANSIZIONE, MA CI VOGLIONO ANCHE QUESTI PER PREPARARE IL TERRENO E POI LO SAPETE QUANTO MI PIACE ANCHE FAR VEDERE IL RAPPORTO TRA GENITORI E FIGLI E QUINDI ECCO QUA!! COME VEDETE I DUE CAPOCCIONI INIZIANO ANCHE A VEDERE IL PUNTO DI VISTA DELL’ALTRO : )) AH TRA L’ALTRO HO CONTRAVVENUTO ALLA REGOLA DI UN CAPITOLO PER OGNI PUNTO DI VISTA, MA COMINCIAVA A DIVENTARE DIFFICILE PER CUI NON VI PROMETTO CHE RIUSCIRO’ A FARLO SEMPRE!! SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO LO STESSO E CHE MI FARETE SAPERE!! IL PROSSIMO CAPITOLO VI PROMETTO CHE SARA’ PIU’ SUCCOSO!! GRAZIE MILLE ALLE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO E CHE SPERO MI FARANNO SAPERE ANCHE IN QUESTO OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / ENDY LILY 95 / LUNA ROSSA E NANCY 95!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! SPERO TANTO CHE MI FARETE SAPERE!! UN BACIONE!!
   
 
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