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Autore: __Lily    28/02/2020    2 recensioni
E se Daenerys non fosse impazzita e Jon l'avesse uccisa ad Approdo del re?
Cosa sarebbe successo?
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Jon Snow, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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TRENTUNO









JON

Jorah e Jon raggiunsero immediatamente gli ultimi due immacolati rimasti, il loro compagno era a terra gli occhi vitrei e il corpo sporco del suo sangue.
Beric e gli altri avevano circondato l’ultimo non morto rimasto che non aveva nessuna intenzione di farsi catturare.
«Va da loro Jon» disse Jorah l’andalo restando con gli Immacolati di Daenerys.
Gendry era ferito a un braccio notò Jon, Thoros a una tempia ma tutto sommato erano vivi e stavano bene.
«Dannazione fermatelo!» disse Beric avvicinandosi alla creatura con la sua spada infuocata.
Non appena lo raggiunse lui urlò, e quell’urlo rieccheggiò come un torrente.
«Sbrighiamoci!» disse loro Jon tentando di aiutarli.
Il non morto si gettò a terra e si rannicchiò come un bambino, Beric si inchinò tenendo la spada infuocata sempre vicino a lui in modo da poterlo tenere tranquillo, così il Mastino e Thoros riuscirono in qualche modo a legarlo e Gendry passò loro un sacco in cui avvolgere la sua testa.
Se non vedeva era meglio anche se poteva comunque sentire.
«Andiamocene prima che arrivino altri.»
Annuirono tutti, Clegane tirò su quel mostro come se fosse un sacco vuoto di farina e se lo caricò sulle spalle mentre Thoros di Myr raggiungeva l’Immacolato caduto e i suoi compagni.
«Il suo nome?»
«Scudo Forte» rispose uno dei due soldati della madre dei draghi.
«Che tu possa risplendere nella luce di R’hllor» disse il prete rosso posando una mano sul suo corpo, «Beric.»
Beric Donaddarion lo raggiunse, accese nuovamente la sua spada e diede fuoco al corpo.
I due Immacolati lo guardarono, forse non approvavano, forse non era il loro culto.
«E’ meglio così piuttosto che diventi come le creature contro cui ci siamo battuti» disse il lord della Folgore.
«In marcia ora» comando il re del Nord e così la piccola colonna che erano, feriti, infreddoliti e malconci facero ritorno verso il Forte Orientale arrancando ancora nella neve gelata mentre il vento sferzava loro il volto.
Camminarono ore e ore, Beric sempre tenendo la sua spada in mano e pronto ad accenderla a ogni evenienza, mentre Jon si guardava di tanto in tanto indietro certo che le ombre pallide li stessero seguendo, convinto di avere molti occhi tanti quanto quelli che avevano abbattuto, a seguirli.
«Cosa succede Jon?» domandò ser Jorah avvicinandosi a lui.
«Sono vicini Jorah, lo sento» rispose lui fermandosi e guardando indietro.
«Allora non perdiamo tempo, manca poco ormai al Forte Orientale e una volta arrivati saremo al sicuro al di là della Barriera» disse il figlio del suo ex lord comandante.
Aumentare il passo non era facile, specie per Sandor Clegane che trasportava ormai da ore la loro prova.
«Dallo a me» disse Beric, ma Clegane fece una risata come risposta.
«Non faresti due passi con questa cosa addosso, non perdiamo altro tempo.»
E così dicendo mente il cielo si stava schiarendo raggiunsero piano piano il Forte Orientale.
Era l’alba e il buio piano piano se ne stava andando ma nonostante tutto Jon non si era sbagliato, alcuni non morti li avevano seguiti, vide le loro ombre e i loro pallidi occhi con chiarezza.
«Andate avanti, tutti!» ordinò ai suoi uomini.
«Jon…»
«Gendry tu e gli altri entrate. Ora!» urlò Jon.
Gli altri iniziarono ad avvicinarsi verso la galleria del Forte Orientale ma due degli Immacolati rimasti e ser Jorah rimasero con Jon.
«Voi dovete andare, saremo noi a restare.»
«No, questa missione la comando io» rispose Jon.
«Voi servite vivi alla nostra regina, noi possiamo darvi tempo» aggiunse l’altro Immacolato.
«No!»
«Jon, hanno ragione. Cersei si aspetterà di vedere il re del Nord e Daenerys ha bisogno di te per quanto ti stia respingendo. Non perdiamo ulteriore tempo e facciamo in modo che le loro morti siano servite a qualcosa» aggiunse Jorah posando una mano sulla spalla del giovane re del Nord.
«Andate e dite alla nostra regina che è stato un onore servirla e morire per lei. Lei ci ha concesso di scegliere delle nostre vite e noi le siamo grati.»
Jon annuì e poi assieme a Jorah si avviarono verso il Forte Orientale, verso la Barriera che almeno per il momento li avrebbe tenuti al riparo da quelle creature che si stavano avvicinando sempre di più.
Il lupo bianco si sentì impotente come non mai, stava abbandonando due uomini alla morte e questo non riusciva ad accettarlo.
Le pallide ombre erano arrivate alla fine e Jon aveva appena abbandonato due dei suoi soldati alla morte.

 








 

 

DAENERYS

«Missandei» la chiamò la regina d’argento.
La sua servitrice andò subito da lei smettendo di fissare il mare, Dany però sapeva che ciò che Missandei cercava di vedere era Naath.
«Aiutami a vestirmi per favore.»
Missandei prese i vestiti di Daenerys e anche la sua pelliccia e poi iniziò a vestirla, i capelli erano ancora sciolti e le ricadevano delicati lungo la schiena.
«Maestà dovresti aspettare che Jon Snow torni qui invece di andare tu alla Barriera.»
«Non ho potuto seguirlo in questa missione ma sarò lì ad aspettarlo e poi non ho visto nulla del mio regno a parte Roccia del Drago.»
«Presto vedrai il Nord.»
«Jon dice che Grande Inverno non è il vero Nord, però sì conoscerò meglio i Sette Regni o almeno una parte.»
«Mia regina…»
«Sto bene Missandei, non devi preoccuparti.»
La sua amica iniziò a spazzolarle i capelli che sembravano piccoli spicchi di luna, argentei e morbidi.
«Da quando il re del Nord se ne è andato con Jorah l’andalo sei sempre più stanca.»
«Mi sento più sola ma sto bene, sono solo stanca e la notte è sempre troppo corta.»
«La notte è sempre la stessa, sei tu a svegliarti troppo presto» le disse Missandei iniziando ad intrecciarle i capelli.
«Non riesco a dormire ma questo lo sai, quindi passeggio o resto sdraiata a fissare il baldacchino del mio letto.»
«So che non dormi bene e so anche che stai male e non solo il tuo cuore ma anche il tuo corpo.»
«Missandei» disse Daenerys e poi le prese la mano e la strinse tra la sua, «non devi preoccuparti per me, so quello che faccio anche se non sembra. Ho delle cose di cui discutere con Jon e lo farò non appena avremo risolto la questione con Cersei Lannister se mai la risolveremo.»
«Ci riuscirete, lei vedrà che quelle creature sono vere.»
Dany le sorrise debolmente.
E dopo cosa farò? Come lo dirò a Jon? - si domandò silenziosamente la madre dei draghi.
Fece un respiro profondo e una volta che Missandei ebbe finito si alzò dalla sedia e si incamminò verso la collina più alta di Roccia del Drago, dove ad attenderla c’erano i suoi terribili e feroci figli, i suoi consiglieri e Verme Grigio.
Dany arrivò seguita da Missandei, Viserion agitò le ali e i suoi fratelli emisero dei suoni che per gli altri erano terrificanti non appena videro la loro madre ma lei sorrise felice ai suoi draghi.
«Sei certa che andare alla Barriera sia la cosa giusta?» le domandò Tyrion.
I loro rapporti erano stati abbastanza freddi dopo la sua dichiarazione sulla spiaggia di Roccia del Drago.
«Lo sono, così il nostro ritorno sarà più veloce» rispose Daenerys e fece un debole sorriso a Tyrion.
«Fa attenzione mia regina» le disse lord Varys.
«Non temere. In mia assenza lord Varys raduna i nostri alleati voglio che siano pronti per quando raggiungeremo il Nord. Voglio che i Dorniani e l’Altopiano siano al nostro fianco e per questo conto su di te e su Tyrion.»
«Non ti deluderemo maestà.»
«Lo spero» rispose Daenerys e forse la sua risposta risultò più dura di quanto avrebbe voluto ma infondo incutere un po’ di timore non avrebbe di certo fatto male.
Abbracciò Missandei e la affidò a Verme Grigio e infine si diresse verso i suoi figli e piano piano salì sul dorso di Drogon il più grande dei tre, per poi spiccare il volto verso un cielo che prometteva neve.











 

ARYA

Arya non riusciva a capire.
Approdo del re era stato il luogo più orribile che avesse mai visto, il luogo che aveva dato origini a tutti i mali, alla morte di Lady e a quella del lord suo padre.
«Non puoi farlo!» urlò a Sansa mentre alcuni uomini portavano sotto le borse che avrebbe attaccato al suo cavallo.
«Arya te l’ho già spiegato, non posso lasciare Jon solo contro Cersei lei lo divorerebbe» disse sua sorella mettendosi una pesante pelliccia sopra al suo abito scuro.
Era così cambiata, così diversa che Arya stentava a riconoscere la Sansa di un tempo quella che si divertiva a chiamare Arya-faccia-di-cavallo.
«Questa è una follia, Jon se la caverà benissimo anche da solo.»
«No e tu lo sai, io conosco Cersei meglio di chiunque altro.»
«Ti farà del male e questo sarà molto peggio di qualunque offesa possa sputare la sua lingua velenosa. Non pensi a come si sentirebbe Jon se non potesse impedirlo? O a me? No, non andrai.»
«Non cambierò idea, io sarò lì e nessuno mi farà del male è per questo che Brienne verrà con me.»
«Pensi che possa battersi contro un intero esercito?» le disse Arya esasperata.
«No, so già che Jaime Lannister non lo permetterebbe» rispose la sorella finendo di sistemarsi.
«Questa è una follia.»
«Forse, ma almeno Jon avrà un vero alleato al suo fianco. Non mi fido di Daenerys Targaryen.»
«Nemmeno la conosciamo e Jon parla bene di lei.»
«E nemmeno vorrei conoscerla Arya, ma a quanto pare non abbiamo scelta se non quella di unirci a lei e combattere oppure morire e io non intendo morire o veder morire te, o Bran o la nostra gente.»
Sansa si avvicinò verso la sorella e le prese le mani tra le sue.
«Tu sei una Stark di Grande Invero e lo sei anche più di me, quando ti guardo rivedo nostro padre. Dovrai stare molto attenta a Baelish e dovrai vegliare su Bran mentre sarò via, gli altri lord verranno da te per avere indicazioni, pensa prima di agire» la ammonì sua sorella.
«Non sono io quella che sta andando nella tana del leone» replicò Arya arrabbiata.
«Lo faccio solo per aiutare Jon. So bene che Cersei mi odia e non dimenticherò mai quel giorno ma ora sento che il mio posto è accanto a nostro fratello, è lui ad avere più bisogno di me. Tu e Bran saprete cavarvela e so che organizzerete bene tutto per il nostro ritorno e per la guerra che verrà, abbiamo molte scorte di cibo che se gestite bene ci aiuteranno a sopravvivere anche a Daenerys Targaryen e il suo seguito. Arya ricordi cosa diceva nostro padre? Deve sempre esserci uno Stark a Grande Inverno, posso contare su di te?»
Arya ricordò anche altre parole, parole che molto tempo fa suo padre le aveva detto.
«Tu sei nata durante la lunga estate. Non hai conosciuto altro. Ma ora l'inverno sta davvero arrivando. E durante l'inverno, dobbiamo proteggerci gli uni con gli altri, guardarci le spalle a vicenda. Sansa è tua sorella.»
Il dolore e il ricordo della morte di Eddard Stark bruciava nello spirito di Arya più che mai.
«Durante l'inverno, dobbiamo proteggerci gli uni con gli altri, guardarci le spalle a vicenda» ripeté Arya, «Vai a Sud e dimostra a tutti chi è Sansa Stark e nel frattempo mentre tu proteggerai le spalle a Jon noi proteggeremo le tue» disse Arya guardando gli occhi di sua sorella, gli stessi occhi blu che un tempo aveva anche Catelyn Tully.

  
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