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Autore: DanzaNelFuoco    28/02/2020    12 recensioni
COW-T #10: L'imperatore
Bakudeku, Aizawa!POV
--- Aizawa non sa come sia possibile che un suo studente sia stato colpito da un quirk fuck or die, l'unica cose che sa è che non lo pagano abbastanza per questa merda.
Perché, andiamo, è la legge di Murphy, se una cosa può andar male, lo farà.
Aizawa avrebbe
dovuto vederla arrivare.
“Aizawa sensei, si sente bene?” chiede Yaoyoruzu e se la ragazza lo sta guardando con una espressione così preoccupata è perché la sua faccia mostra più di quanto vorrebbe.
“Vuole che le portiamo un caffè?” rincara Ashido.
“Ho preparato una torta,” offre Satou, tentennando leggermente.
Ma no, Aizawa davvero non vuole niente, assolutamente niente, se non chiudersi nel proprio sacco a pelo e fingere che questa situazione non stia avvenendo.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Fandom: BNHA
Ship: BakuDeku
Rating: NSFW, anche se nessuno fa sesso
Challenge: COW-T, w4, m2
Prompt: L’imperatore
Wordcount: 1560 parole

Note: L’interpretazione della carta Imperatore è presa da questo sito -> https://www.tarocchionline.eu/imperatore.html 
Ma se non avete lo sbatto di andarvelo a leggere qui stralci del testo sul perché Aizawa è l’Imperatore:
- vocazione al conflitto ma anche alla protezione
- protegge la vita materiale nel suo ruolo paterno. È l’archetipo del Padre.
- le parole chiave sono regole, l’autorità, la società, la paternità ma soprattutto la responsabilità

Enjoy. 

 


 

 

Aizawa vorrebbe semplicemente essere da un’altra parte, possibilmente chiuso a dormire nel suo sacco a pelo senza doversi preoccupare di ragazzini problematici che riescono sempre a ficcarsi nei guai più disparati. 

Aizawa apre la bocca, poi la richiude. 

Diamine, avrebbe dovuto lasciare che se ne occupasse Midnight. 

Sì, ecco qual è il problema. Che lui, poi alla fine ci tiene a quel branco di sedicenni scalmanati, anche se questo… questo non è uno scenario che si sarebbe mai immaginato di dover affrontare. 

Stupido, si dice, perché ovviamente con tutti i quirk che esistono al mondo ce ne doveva essere uno così - con tutti i quirk che si vedono nei quartieri malfamati, quelli che possono farti e farti fare di tutto per poche migliaia di yen… Sì, Aizawa avrebbe potuto vederla arrivare. 

Perché, andiamo, è la legge di Murphy, se una cosa può andar male, lo farà. 

Aizawa avrebbe dovuto vederla arrivare. 

“Aizawa sensei, si sente bene?” chiede Yaoyoruzu e se la ragazza lo sta guardando con una espressione così preoccupata è perché la sua faccia mostra più di quanto vorrebbe. 

“Vuole che le portiamo un caffè?” rincara Ashido.

“Ho preparato una torta,” offre Satou, tentennando leggermente.

Ma no, Aizawa davvero non vuole niente, assolutamente niente, se non chiudersi nel proprio sacco a pelo e fingere che questa situazione non stia avvenendo. 

Cosa che ovviamente non può fare, perché un suo studente rischia la vita. 

Come? Come è possibile che uno dei suoi studenti si sia fatto incantonare in una battaglia mentre cercava di salvare un gatto da un albero e sia stato colpito da una villain di cui nessuno sapeva nulla fino al momento prima? 

Grazie per averci aiutato a catturare l’autoproclamatasi Lady Godiva - prostituta che costringeva uomini d’affari ad andare a letto con lei sotto costrizione del suo quirk, per poi fotografarli e ricattarli con la minaccia di vendere le foto - proprio un bel lavoro, tante care cose e congratulazioni per il tuo futuro da eroe, mio caro, sempre che tu ce l’abbia un futuro. Oh, Lady Godiva ti ha toccato? Beh dai poteva andarti peggio, ora hai sei ore per fare sesso altrimenti il tuo sangue si concentrerà completamente nelle tue parti basse e morirai di shock ipovolemico. Che vuoi che sia! 

“E l’onanismo?” Aveva chiesto Aizawa al medico che lo aveva curato, sperando di non dover riformulare la domanda in parole più esplicite. 

Il medico aveva scosso la testa. “Temo… uh, temo che sia un quirk disattivabile solo al contatto con mucose, o DNA, non siamo ancora riusciti a dirimere la questione, uhm… non-self. E… uhm… organico, ovviamente.” 

Ovviamente. 

Ovviamente, merda, si ritrova con uno studente in punto di morte e ovviamente quello studente è quel disastro ambulante di Midoriya Izuku. 

Combattendo il cerchio alla testa che gli sta martellando le tempie da poco più di mezz’ora, Aizawa si chiede se non avrebbe dovuto farla gestire ad All Might questa situazione di merda. Insegnasse lui al suo pupillo come difendersi da un quirk “fuck or die”. 

Forse quel caffè non gli farebbe poi così tanto male. 

Perché pensare ai suoi studenti - minorenni! - e al sesso che potrebbero o non potrebbero fare non è mai stata una delle sue massime aspirazioni. Men che meno, cercare di procurare un… incontro intimo ad un suo studente. 

Aizawa sa che a sedici anni non sono bimbi innocenti - piuttosto un concentrato di ormoni in continua ebollizione - ma è anche vero che è un’età delicata, in cui molti non si sono ancora approcciati al sesso - i ragazzi non sapendo neanche dove sbattere la testa per incominciare, le ragazze aspettando la persona giusta. 

Aizawa occhieggia Uraraka, perché la ragazza ha una cotta grande come il Giappone, ma di certo non si può aspettare che la ragazza sacrifichi la propria verginità per salvare la vita ad un compagno. 

D’altro canto lasciar morire qualcuno per qualcosa di così stupido come un costrutto sociale… Da adulta si guarderà indietro e si chiederà che era tutto sto casino per fare del semplice sesso mediocre, questo sempre che adesso non venga traumatizzata. 

No, non va bene, Aizawa non può chiedere questo a nessuna delle ragazze. Non hanno ancora l’età in cui sia possibile fare sesso senza tutte le conseguenti complicazioni. 

Merda, ma non può neanche lasciar crepare uno studente, no? 

Forse potrebbe rivolgersi agli stessi bassifondi da cui è spuntata Lady Godiva…

Ma Midoriya è ancora un minorenne e lui non sta davvero pensando di procurargli una scopata con una prostituta, vero? Invece sì, perché dannazione, quell’ammasso di catastrofi ambulanti rischia di morire e l’etica risulta molto sopravvalutata in questo contesto. 

Aizawa pondera di licenziarsi, perché ora la testa gli scoppia e davvero ovunque si volti non c’è soluzione, nemmeno riesce a capire quale sia il male minore, sa solo che deve impedire che Midoriya muoia, anche se la cosa lo fa sentire parecchio sporco, neanche fosse lui quello che deve andare a letto con un suo studente. 

“Cazzo è tutto sto casino?” 

Il mal di testa di Aizawa ha appena raggiunto vette che Aizawa stesso non sapeva nemmeno esistessero. 

Il lato positivo dell’arrivo di Bakugou è che la stanza si quieta in un imbarazzato nervosismo e nessuno degli studenti - nessuno, il che significa che toccherà ad Aizawa spiegare tutto a Bakugou, dannazione - trova il coraggio di parlare. 

“Oi, allora?” 

Dietro di lui trotterellano Kirishima e Kaminari, terminando il numero di studenti della classe 2-A che ancora non erano a conoscenza della vicenda. 

Aizawa davvero non ne può più di tutto questo schifo. 

“Midoriya è stato colpito da un quirk e ora ci troviamo nell’incresciosa situazione di dovergli far fare sesso entro le prossime cinque ore oppure morirà.” 

È stato abbastanza diretto? Aizawa spera di sì, perché non pensa di avere anche le forze per rispondere ad altre domande. 

Ma Bakugou - tra tutte le cose che avrebbe potuto fare - ride. 

Il che è abbastanza shockante per tutti.

E ok, d’accordo che tra i due non corre buon sangue, ma questa disinvoltura, senza nemmeno un po’ di preoccupazione,  non è decisamente appropriata. 

Uraraka stringe i pugni, diventando rossa in faccia, mentre metà della classe emette borbottii di protesta. 

“Non c’è niente di divertente, Bakugou. Midoriya rischia di morire se non…” Iida comincia a sgridarlo, ma la voce gli manca e arrossisce dannatamente in fretta. 

Bakugou sbuffa, ancora divertito.  “Beh, bisognerà che qualcuno si sacrifichi, no? Non vorremo mica lasciarlo crepare?”

Aizawa non sa se ringraziarlo per aver esposto al posto suo il problema attorno al quale sta girando da un’ora o se picchiarlo, perché grazie, lo sanno tutti, ma in un’ora nessuno ha avanzato alcuna proposta degna di nota. 

Nel frattempo, l’interessato - il fulcro di tutta la faccenda, Midoriya - si svolge dalla palla in cui si era trasformato, nascondendo la testa tra le ginocchia e fingendo di essere da tutt’altra parte e non nel mezzo della sala comune del dormitorio, circondato da tutti i suoi compagni di classe nonché da un suo professore mentre cose avvengono nelle sue parti basse indipendentemente dalla sua volontà. 

Quanto sangue ha Midoriya esattamente in corpo? Perché le sue guance sono rosse come se l’imbarazzo potesse vincere il quirk di Lady Godiva. 

“Ah, è fortunato, no?” Mineta sbava, cercando con lo sguardo Kaminari, ma quello sembra piuttosto orripilato dall’idea che una cosa tanto piacevole possa provocare la morte di qualcuno. 

Nessuno - l’attenzione divisa tra lo sdegno per la risata di Bakugou, la disapprovazione per l’uscita di Mineta e il tentativo di rincuorare Midoriya - si accorge del fatto che Kirishima si schiaffa una mano sulla faccia a nascondere un’espressione di rassegnata sofferenza. 

“Forse dovrebbe scegliere, no? Se poi non gli si alza?” rincara Mineta, inopportuno come suo solito, dando di gomito all’interessato e sussurrando un “mi ringrazierai dopo” a voce abbastanza alta perché ad Aizawa venga voglia di strozzarlo con le sue bende.
Non puoi uccidere gli studenti, Shota, sente la voce di Hizashi che gli urla nel cervello per la centesima volta nel pomeriggio. Ugh. Stupido regolamento. 

Midoriya nel frattempo ha praticamente guaito un “No!” talmente scandalizzato che probabilmente i cani del circondario hanno cominciato a abbaiare in risposta, e si tornato a nascondere il viso tra le mani. 

“Uh, sì, forse dovrebbe davvero decidere lui, giusto Deku?” Bakugou sogghigna e Aizawa è diviso tra il desiderio di strozzare anche lui e il gigantesco ‘WTF’ che brilla come un insegna al neon nel suo cervello, perché da quando in qua Bakugou Katsuki si comporta in questo modo? 

Kacchan…” Izuku geme, cercando di coprirsi il viso con le mani più di quanto non stia già facendo e il ‘non ti ci mettere anche tu’ rimane una preghiera persa tra le pieghe della felpa che sta cercando di tirarsi su fino alle orecchie. “Kacchan!” 

“Come immaginavo,” Bakugou ridacchia. “Andiamo, muovi il culo. Occhiali lì ha detto cinque ore, no? Cazzo fai ancora seduto sul divano, vuoi morire davvero?” 

E Midoriya, guardando il pavimento per l’imbarazzo, lo segue fuori dalla stanza. 

Eh? 

Aspetta, cosa? 

Oh. 

OH

Non lo pagano abbastanza per questa merda.

Decisamente, non lo pagano abbastanza. 


 

(Kirishima si lascia cadere sul divano sconsolato, nascondendosi il viso tra le mani e geme. “Non anche oggi!” e allo sguardo interrogativo di Aizawa, arrossisce con un’espressione sofferente e spiega: “Io ho la camera accanto a quella di Bakugou.” 

Forse non pagano abbastanza neanche Kirishima).

  
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