Film > Basil l'Investigatopo
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Autore: lmpaoli94    29/02/2020    0 recensioni
Olivia si sentiva così tremendamente sola nell’immensa libreria di Basil.
Dopo che avevano eliminato definitivamente il Professore Rattigan, Olivia non si sentiva così felice come credeva.
Nemmeno Basil era più lo stesso dopo la fine di quell’indagine, e la piccolina era in un completo stato di lettura che riusciva a distrarla nelle lunghe giornate.
Ma cosa sarebbe successo se proprio la piccola Olivia avesse avuto bisogno del grande maestro delle intuizioni per risolvere un problema infantile che colpiva il suo modo di essere?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dottor David Q. Topson, Olivia Flaversham
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Svegliandosi di mattina molto presto, Olivia era pronta per andare in quel negozio insieme a Basil dove il detective aveva venduto quei libri molto speciali per lei.
< Olivia, dove vai così presto? >
< Dobbiamo recuperare quei due libri. Te ne sei forse dimenticato, Basil? >
< E come potrei? È tutta la notte che ci penso > rispose il topo assonnato < E comunque è inutile arrivare al negozio così presto visto che l’orario di apertura è tra due ore. >
< Vorrà dire che aspetteremo davanti la porta. >
< Come due avvoltoi? Non ci pensare nemmeno. Prima farai un’abbondante colazione e poi te ne andrai a scuola. >
< Ma oggi non potrei saltarla? >
< Assolutamente no. E poi devi risolvere i problemi con i tuoi compagni? O te ne sei dimenticata? >
< Come posso dimenticare una cosa così importante? A proposito, mi hai promesso che… >
< Se riesco ad arrivare in tempo, ti aiuterò. Promesso. >
< Che cosa vuoi dire? >
< Questa mattina sarà Topson ad accompagnarti. Io devo andare. >
< Perché tanta fretta? dove te ne vai, Basil? >
Ma il topo non rispose, sparendo in mezzo alla gente londinese senza dare nessuna spiegazione.
< Mi ha abbandonato! Come ha potuto? >
< Avrà avuto i suoi motivi, piccola mia. Vieni a fare colazione. La Signora Placidia ha preparato i pancake. >
< Non ho molta fame. >
< Puoi almeno fare uno sforzo? Fallo per me. Ti prego. >
S’eppur riluttante, alla fine Olivia riuscì a mangiare qualcosa.
< Molto bene. Sei pronta ad andare a scuola? >
< Devo riprendere i miei libri. Non ho tempo per la scuola. >
< Ci penserai dopo, ok? Pensa ai poveri bambini che non hanno la possibilità di andarci. Vorresti essere tra quelli? Tuo padre e tutti noi non ne saremo fieri. >
< Volete farmi venire i sensi di colpa? >
< Se ci obblighi a farlo, sì. >
< Va bene, andrò in quella dannata scuola. Ma appena scatterà l’ora di uscita, io sarò arrivata in quel negozio famoso. >
< Ma se non sai nemmeno dove si trova se non te lo dice Basil. >
< Vedrò di riuscirci anche sola con l mie forze. >
< D’accordo, Sherlock Holmes. Buona fortuna per tutto allora. >
 
 
Le lezioni di Olivia furono alquanto inutili e senza significato.
Nella sua scuola non si usavano libri e scritture per imparare qualcosa di nuovo e l’ignoranza era ogni presente da qualsiasi parte.
< Olivia, mi stai ascoltando? >
< Perché dovrei farlo, maestro? Non capisco niente di tutto quello che mi avete detto. >
< Perché non fai altro che essere distratta, Olivia. E questo non giova al tuo insegnamento. >
< Le uniche cose che posso imparare sono grazie a Basil e ai miei libri. >
< I tuoi libri saranno la tua distruzione, Olivia. Devi seguire una voce che può cacciarti dall’ignoranza. >
< Sarò sempre immersa nell’ignoranza se continuerò a rimanere in quest’aula. >
Olivia non si era mai sentita così coraggiosa e con il cuore in mano.
Aveva bisogno di inseguire i suoi sogni prima che fossero definitivamente soffocati.
< Dove pensi di andare? >
< Lontano da qui. >
< Non hai il mio permesso. E dubito che te lo concederò. Sei ancora molto piccola per un mondo disastroso come c’è là fuori. >
< Il mondo non è così brutto come dite, maestro. E io devo scoprirlo. >
< E come? Rimanendo come un tipo di fogna rinchiusa in una biblioteca? >
< Badate a come parlate, maestro. Io so seguire i miei sogni rivelatori. E non rimarrò un minuto qua dentro. >
< Di cosa hai paura? Di noi, Olivia? > gli domandò un compagno.
< L’ho detto prima, stupido. Ho paura della vostra ignoranza. >
< Come mi hai chiamato? Voglio vedere se hai il coraggio di ridirlo! > fece il bambino minacciandola con una penna.
< Smettetela! Adesso! >
< La situazione sta degenerando, maestro? Perché non prendete le dovute precauzioni? Oppure perché il signorino qui presente è più importante di tutti noi essendo un parente alla lontana di sua maestà la Regina Vittoria voi non alzate un dito? >
< Prenderò le dovute decisioni quando me la sentirò, Olivia. >
< Peccato, maestro… Se solo ci fosse Basil riuscirebbe ad essere dalla mia parte. >
< Sì, ma adesso sei sola stupida ragazzina. E non ci sarà nessuno che potrà aiutarti. >
< Questo è sbagliato, ragazzino > fece Basil con tono serio entrando in classe < Buongiorno a tutti voi. Splendida giornata, non trovate? >
< E voi chi siete? >
< Ma come? Nono siete a conoscenza delle mie gesta? Ebbene, non è che essere famoso mi affascina più di quello che vorrei, ma insomma! Ho aiutato la città a disfarmi di uno dei criminali più potenti e spietati della città: Rattigan. Non ve lo ricordate, maestro? >
< Vagamente, detective Basil. Questa è una lezione privata. Non siete tenuto a rimanere qui. >
< Sapete cosa vi dico? Credo che rimarrò fino a quando tutti voi non avrete chiesto scusa alla mia Olivia. >
< Non ci pensate nemmeno > fece il bambino deridendolo.
< Come ti chiami, figliolo? >
< Robert, signore. >
< Senti una cosa, Robert: tu ti dai molta importanza solo perché sei foglio di un ricco nobile. Ma vorrei ricordarti che oggi se sei in questa lasse è grazie a me. Se vi ho salvato dalla morte della Regina lo dovete a me, al Signor Topson e a questa bambina… Ebbene, non avete nessun diritto di offenderla. Come non avete nessun diritto di deridere la sua intelligenza! Perché voi dovete sapere che mi ha parlato molto sul vostro conto e devo dire di essere rimasto alquanto… disgustato.
L’ignoranza in una scuola dovrebbe essere combattuta, non galvanizzata.
E questo mi dispiace molto dirvelo perchè la vostra compagna non la meritate. >
< Allora perché non la portate via da qui? Tanto lei è la persona più inutile che conosco > fece il bambino.
< Sai cosa farò? Ascolterò il tuo consiglio. Voi non la meritate e d’ora in avanti Olivia non perderà mai più il suo tempo rimanendo rinchiusa in quest’aula maledetta. E sapete il perché? Perchè rileggerà la storia gloriosa di questa nazione in cui io credo ancora molto > replicò Basil consegnando i due libri che Olivia amava molto.
< Basil! L’hai ritrovati! >
< Diciamo che quel venditore onesto mi ha voluto fare un favore… Anche se sarò ancora in debito, di sicuro non rischierò la pelle. >
< Non so davvero come ringraziarti, Basil. Mi hai reso la bambina più felice del mondo. >
< Ne sono lieto… Allora Olivia, vieni con me? Voglio che tu mi dica la tua prospettiva sulla storia inglese. >
< Con molto piacere, Basil. >
< Ma prima che Basil e Olivia potessero lasciare l’aula, il maestro gli impedì di andarsene chiedendo scusa per come si era comportato in quel periodo.
< Non deve chiedere scusa a me, ma ad Olivia. >
< Ne convengo, Basil… Olivia, spero che tu… >
< Vi perdono, maestro. Non sono una bambina a cui piace portare rancore. Non ho tempo per questo. >
< Ti prometto che quando uscirai da qui… >
< Maestro, che cosa fa’? Perchè si abbassa ai suoi livelli? >
< Robert, avrei dovuto farlo molto tempo prima, sai? Fuori immediatamente dalla mia aula. Non sei più bene accetto qui. >
< Ma maestro, cosa vuole dimostrare? >
< Io sono qui per insegnare e come ha sottolineato la tua compagna Olivia, devo combattere l’ignoranza quindi fuori di qui! >
< Non può farlo! non ne ha il diritto! >
< Allora vuoi essere frustato fino a quando ne ho voglia, Robert? Voglio vedere cosa ti dirà tua padre. Magari potresti portarlo da me così faremo quattro chiacchiere. >
< No, d’accordo. Mi comporterò bene. >
< Lo spero molto… Signor Basil, vuole tenerci compagnia quest’oggi? Stavo proprio parlando della storia inglese del primo ‘800, il periodo storico preferito da Olivia. >
< Certo, con grande piacere. C’è sempre tempo per imparare… Anche in compagnia dei bambini. >
   
 
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