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Autore: Marc25    29/02/2020    1 recensioni
Subito dopo la prigione insaguinata: Naruto ha salvato il Mondo, tuttavia durante il periodo di prigionia è stato violentato dalle guardie e questo tragico evento torna nella mente di Naruto, soprattutto durante il sonno. Quando scoprirà che i suoi aguzzini sono vivi farà di tutto per trovarli e vendicarsi e nella vendetta troverà un alleato inaspettato che gli chiederà qualcosa in cambio.
Attenzione: meglio aver visto le prime 220 puntate di Shippuden e il film la prigione insanguinata.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: Non-con, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden, Più contesti
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~~Cap 22. I due ragazzi della profezia
 

Sasuke era diretto verso la casa di Kakashi. L’ultimo messaggio di Naruto era affidato proprio alla persona che lui aveva odiato di più nell’ultimo periodo della sua vita e che lo aveva ucciso, eppure quel messaggio probabilmente sarebbe stato un salva-vita amesso che Sasuke arrivasse in tempo. Era ancora scosso da tutto ciò che era successo, poche ore prima aveva ucciso i due anziani capo del villaggio della Foglia ed era assolutamente intenzionato ad attaccare la Foglia senza pietà, ma dopo poche ore suo fratello e Naruto non solo gli avevano fatto cambiare idea ma gli avevano fatto capire che la sua vita aveva un grande valore ancora da esprimere. Tuttavia iniziava ad alimentarsi in lui anche un senso di colpa nei confronti di Naruto, la vendetta verso Itachi prima e verso la Foglia poi non gli aveva mai fatto capire quanto Naruto soffrisse per lui e soprattutto pensava che se non avesse mai abbandonato il team 7 sarebbe riuscito a salvare Naruto da quello che gli era capitato o comunque sarebbe riuscito a non farlo trascinare in quella spirale di odio che per fortuna non lo aveva risucchiato totalmente come invece aveva fatto con lui.
Ora però anche lui era stato salvato e adesso doveva dimostrare di meritarselo, doveva salvare il maestro che voleva uccidere qualche mese prima e che Naruto aveva quasi ucciso poche ore prima, ora doveva evitare che Kakashi compisse il loro vecchio desiderio da solo, come aveva fatto suo padre, Sakumo, molti anni prima.

Appena Gai se ne era andato per farsi curare completamente, Kakashi aveva eluso i controlli di medici e infermieri ed era tornato a casa. Aveva fallito su tutti i fronti, non era riuscito a salvare Rin e Obito quando erano ragazzini e ora aveva ucciso un suo allievo che aveva difeso un suo amico che Kakashi riteneva pericoloso e che era per di più un suo ex-allievo. Invece era lui un pericolo per la Foglia e per tutto il mondo ninja, ora ne era consapevole, c’era solo una cosa che poteva fare. Prelevò un suo kunai, guardò uno dei suoi polsi, lo mise a contatto col kunai, ma quando stava per incidere una ferita definitiva a se stesso, ecco che un altro kunai andò a impattare col suo facendolo saltare via.
Kakashi: Sasuke?
Sasuke: Si, sono io, maestro.
Kakashi: Ahah, chi lo avrebbe detto? Proprio tu vendicherai l’amico che ti voleva salvare e che dicevi di odiare come tutta la Foglia. Avanti, non ti fermerò.
Sasuke: Non sono venuto per farla fuori maestro Kakashi.
Kakashi: Cosa?
Sasuke: Ho un messaggio da parte di Naruto per lei.
Kakashi: Mi prendi in giro?
Sasuke: Mi lasci finire. Le confesso che in questo momento avrei volglia di farla fuori ma non era la volontà di Naruto, non più. Naruto era riuscito a perdonarla, grazie all’aiuto degli amici e di Konohamaru in particolare. Adesso le dirò le ultime parole di Naruto che ha dedicato a lei: “Maestro Kakashi, lei non sarà mai come Jiraiya, come potrebbe? Non è così spregiudicato con le donne”.
A Kakashi venne da ridere anche se per pochi secondi. Poi Sasuke continuò a citare il messaggio di Naruto:
“Maestro, lo so che nell’ultimo periodo non siamo stati proprio in sintonia, lei purtroppo involontariamente mi ha ucciso, ma non potevo permettere che uccidesse…
Sasuke si fermò un attimo, per lui non era per niente facile, immaginava lo sarebbe stato ma non così tanto
Sasuke continuò:” Sasuke…Ma ho qualcosa di davvero importante da dirle, lei ha sicuramente fatto degli errori ma chi non li fa, magari lei per molti di questi non si perdonerà mai in fondo ma la cosa importante è che lei continui a insegnare alle nuove leve ninja, perché loro hanno bisogno di imparare da lei e…
Sasuke si avvicinò ad un Kakashi con gli occhi lucidi, o almeno quello che non era coperto e finì: “Lei ha bisogno di imparare da loro”.
Kakashi era senza parole, cadde in ginocchio e pianse, Sasuke lo lasciò da solo, quando Kakashi ebbe finito di piangere, già Sasuke non c’era più.  

Tsunade era nel suo ufficio da hokage, guardava dalla finestra parzialmente rotta, l’indomani mattina sarebbe andata da Sakura, sapeva sarebbe stato difficile se non impossibile risollevarla ma aveva qualcosa importante da dirle che riguardava Naruto e anche Sasuke.
Proprio mentre stava pensando a questo, senti una folata di vento dietro di se, era appena giunto Sasuke.
Tsunade: Ti stavo aspettando, immagino da chi tu sia andato. Disse, girandosi verso il suo interlocutore.
Sasuke: Sono venuto e sono pronto a pagare per ciò che ho fatto, so che avrò molto tempo da scontare ma ormai ho scelto e non ho intenzione di tornare indietro.
Tsunade: È anche colpa della Foglia se tu sei diventato così, Danzo, Homura e Koharu hanno commesso gravi colpe, è per questo che ti sei vendicato.
Sasuke: Appunto, mi sono vendicato, sappiamo entrambi che questo ha un prezzo, e io ho deciso di pagarlo, e lo deciso grazie a Itachi e Naruto.
Tsunade: Questo ti rende onore ma ho deciso, andrai in prigione solo dopo la cerimonia funebre di Naruto di domani.
Sasuke: Non potevo chiedere di meglio, hokage.
Tsunade: Chiamami pure Tsunade.
Sasuke sorrise e scomparse, ma l’indomani, lei lo sapeva sarebbe tornato, ormai era di nuovo un membro del villaggio della Foglia, e anche se forse non lo avrebbe mai amesso non aveva mai smesso veramente di esserlo.

Sakura era sul letto di ospedale in una delle camere, l’avrebbero dimessa nel giro di poche ore ma a lei pareva non importare niente e nessuno, dal giorno precedente non aveva più aperto bocca, riusciva a stento a pensare a qualcosa che non fosse il corpo esanime di Naruto.
Entrò Tsunade dalla porta ma Sakura faceva finta di dormire
Tsunade: So che sei sveglia.
Sakura si girò lentamente e si mise seduta sul letto.
Tsunade: Parlami Sakura, sfogati
Sakura: È colpa mia..Se io non avessi implorato Naruto di riportare Sasuke al villaggio, adesso lui sarebbe ancora vivo, non si sarebbe messi in mezzo per salvarlo.
Tsunade: Tu credi? Davvero conosci cosi poco Naruto? Credi che non si sarebbe messo in mezzo per qualunque persona fosse stata in difficoltà? A maggior ragione per un amico, qualunque amico di fosse trovato in pericolo, lui avrebbe dato la vita per salvarlo, lo ha dimostrato più volte e nonostante gli ultimi avvenimenti lo avessero cambiato, lui era sempre lui.
Lacrime rigavano il volto di Sakura, l’hokage aveva ragione
Sakura: Signorina Tsunade, è vero che Sasuke ha riportato il corpo di Naruto?
Tsunade: Esatto, stasera ci sono i funerali, ovviamente verrai immagino
Sakura: Certo..ma..ecco che ne è stato di Sasuke, è lui che ha portato il corpo, ha deciso di fare una tregua e di attaccare ancora tra qualche tempo?
Tsunade: In pochi lo sanno, ma presto lo sapranno tutti, Sasuke si è consegnto come prigioniero, ha rinunciato alla sua vendetta.
Sakura: Cosa?
Tsunade: Pensavi che Naruto si sarebbe limitato a salvare la vita del suo migliore amico?
Tsunade si mise a sedere su un lato del letto delicatamente e tocco le mani di Sakura dicendo: Sasuke verrà al funerale da uomo libero, solo dopo verrà imprigionato
Sakura era contenta della novità ma nello stesso tempo timorosa: Lei si fida? Fino ad un paio di mesi fa..
Tsunade: Ti avrebbe ucciso, è vero che nessuno lo avrebbe potuto cambiare. Nessuno meno che una persona. E se non fosse stato sicuro non gli avrebbe dato parte della volpe prima di andarsene.
Sakura: Cosa?
Tsunade: E non solo anche parte della sua anima è dentro Sasuke, questo penso di aver percepito
Sakura: Questo è incredibile..
Tsunade: Da poco tempo ho scoperto la profezia che Jiraiya aveva ricevuto dal sommo rospo eremita, la profezia diceva che avrebbe allenato un ragazzo che avrebbe portato una rivoluzione nel mondo ninja, e a seconda delle sue azioni si sarebbe capito se tale rivoluzione sarebbe stata positiva per il mondo ninja o meno. Jiraiya probabilmente ha pensato a Nagato in un primo momento ma noi sappiamo che quel ragazzo è Naruto..effettivamente Naruto ha rivoluzionato molte vite a cui è stato legato, è passato da essere discriminato ad essere considerato con merito un eroe della Foglia, ma la rivoluzione completa può avvenire se sconfiggiamo Madara e non lasciamo che l’akatsuki porti avanti i suoi piani. E se il ragazzo della profezia non fosse solo Naruto, insomma se in realtà i ragazzi della profezia fossero due? O meglio se fosserò loro due,Naruto e Sasuke, in qualche modo uniti? Io non ho la sicurezza che Sasuke sia cambiato, se sia tornato quello di una volta ma sono sicura che Naruto non ha dato a caso parte della volpe e di se stesso a Sasuke. Non ti chiedo di fidarti subito di Sasuke ma pensa a quello che ti ho detto.
Sakura: Grazie hokage, lo farò.
Disse Sakura sorridendo grata alla sua mentore.


Konohamaru era seduto sul letto della sua stanza in stato catatonico, Kakashi aveva promesso che Naruto si sarebbe salvato. E invece proprio lui lo aveva ucciso, aveva ucciso la persona che lui vedeva come un maestro, un fratello maggiore quasi.
In Konohamaru si annidavano brutti pensieri, in fondo Naruto nell’ultimo periodo odiava il maestro Kakashi, forse c’erano validi motivi che lui non sapeva. Era già pronto per il funerale ma se fosse riuscito a fare ciò che stava pensando forse ce ne sarebbe stato un altro.
Konohamaru arrivò in anticipo ai funerali di Naruto, mancava più di un’ora, sapeva che Kakashi era ritardatario ma sperava che al funerale dell’allievo che aveva ucciso si sarebbe presentato in tempo. Come prevedeva erano già arrivati Sakura, Tsunade e altri amici di Naruto quali Rock Lee ancora debilitato dallo scontro e una incosalibile Hinata abbracciata a Neji. Presto sarebbe arrivata tutta la Foglia.
Ad un certo punto a circa un’ora dall’inizio del funerale arrivò Kakashi, sembrava triste, era il minimo pensò Konohamaru, gli aveva mentito, non solo aveva non rispettato la promessa che gli aveva fatto ma aveva addirittura ucciso il suo maestro, Naruto. Konohamaru stringeva forte il suo kunai in mano, kakashi sembrava distratto , bene, aveva solo una chance forse, fece un mezzo sorriso, più per la tensione che per altro, corse armato di kunai contro Kakashi, il ninja mascherato effettivamente non si aspettava tutto ciò, ma improvvisamente una mano blocco Konohamaru proprio a pochi centimetri dal collo di Kakashi, Konohamaru guardò inferocito verso chi lo aveva bloccato
La voce severa dell’interlocutore: Cosa stai facendo?
Konohamaru mollò la presa dal kunai e con uno sguardo sbalordito disse: Naruto?!?
Kakashi: Sasuke, mi hai salvato due volte nel giro di poche ore.
Sasuke: Non ci faccia l’abitudine
Sakura: Cosa volevi fare Konohamaru? Sei impazzito!?
Ma Konohamaru aveva visto che Naruto lo aveva fermato, non Sasuke, comunque si era reso conto che proprio lui aveva convinto Naruto a desistere dalla sua vendetta a stava cadendo nella stessa trappola.
Konohamaru: Scusatemi tutti. Mi dispiace maestro Kakashi.
Kakashi: Ti capisco benissimo, non hai torto ma il tuo maestro mi ha insegnato che ho ancora molto da dare a nuovi allievi e ho ancora molto da imparare soprattutto.
Konohamaru rimase a bocca aperta, Naruto aveva dato questo messaggio al maestro ma quando? Comunque guardò Sasuke con sguardo interrogativo.
Konohamaru: Io...non capisco, sono certo che mi abbia fermato Naruto…eppure..
Sasuke: Infatti è stato lui..
Konohamaru: Co..sa intendi dire?
Sasuke: Manca ancora un’ora al funerale, seguimi in un posto.

E cosi Sasuke si allontonò seguito da un timoroso ma incuriosito Konohamaru, seguiti a distanza da Anbu che tenevano sott’occhio l’ex nukenin della Foglia.
Sasuke lo portò sul pontile, lo stesso dove malinconico da bambino si sedeva a osservare l’acqua,spesso vedeva Itachi riflesso, il fratello, ricorandosi le atrocità che aveva commesso e dimenticandosi il bene che gli aveva voluto e soprattutto ignaro di tutto ciò che c’era dietro.
Ma quei giorni erano caratterizzati anche da altro..e questo lo voleva raccontare a Konohamaru, in realtà non c’era un motivo preciso, voleva farlo e basta.
Konohamaru: Perché mi ha portato qui?
Sasuke: Io mi siedo alla punta del ponticello, se vuoi puoi sederti vicino a me, c’è spazio per entrambi.
Sasuke fece come aveva annunciato e si sedette ai piedi del ponticello senza dire una parola, allora Konohamaru seppur sospettoso si fidò e lo raggiunse sedendosi accanto al ragazzo dal cuore di pietra, cosi tutti lo definivano ormai da tempo, tranne Naruto.
Sasuke stette in silenzio per un paio di minuti, Konohamru era impaziente ma temeva di indispettirlo, era già una situazione surreale quella che stava vivendo in quel momento, e nessuno lo aveva costretto nonostante il tono imperativo di Sasuke alla richiesta di seguirlo.
Tutto d’un tratto Sasuke iniziò a parlare: Quando ero un bambino, avevo sette anni, subito dopo la morte dei miei genitori mi sedevo qui su questo pontile, sapevo che ad un certo punto della giornata sarebbe passato per la strada su quella altura sopra di noi Naruto, certo, facevamo l’accademia insieme, ci detestavamo, in realtà lui detestava me, per me era solo un perdente e non avevo tutti i torti, disse sorridendo Sasuke divertito ripensando alle reazioni per lo più scomposte del suo amico in quei tempi che sembravano far parte di un’era antica. Comunque eravamo entrambi soli, lo sapevamo e quella presenza costante, inizialmente casuale forse, era diventato per me motivo di conforto, solo per un attimo, solo per pochi secondi, a volte io sorridevo al suo passaggio e sono sicuro anche lui quando mi vedeva ma quando i nostri sguardi si incrociavano , li distoglievamo rendendo manifesta la nostra stizza. In realtà ora ne sono certo, già da allora eravamo amici, ma eravamo troppo orgogliosi e stupidi per ammetterlo.
Konohamaru:Perché mi racconti questo?
Sasuke continuò il suo raccontare come se non avesse sentito la domanda di Konohamaru ma in realtà rispondendogli: Da quel momento in un modo o nell’altro me lo sono ritrovato sempre vicino, era una presenza stimolante con cui competere e litigare, ma era un amico e anche quando io ho rinnegato l’amicizia e ho cercato di tagliare qualsiasi legame con lui e la Foglia, anche quando sono riuscito ad allontanarmi e a seguire Orochimaru , lui mi ha continuato a cercare e più mi allontanavo, più lui si avvicinava , più rinnegavo la nostra amicizia, più dentro il mio cuore nel profondo era più forte e questo era perché lui non si arrendeva. Era perché anche quando eravamo lontani, era come se lui fosse sempre con me, anche se io non lo avrei ammesso per nulla al Mondo. In questo periodo molte cose sembravano cambiate. Lui era cambiato, certo, ma non nel profondo, nel profondo era sempre lui e quella forza di attrazione che io facevo finta di non sentire fino a poche ore fa è diventata fin troppo chiara. La sua amicizia, il suo affetto per me era più forte del mio odio profondo verso questo villaggio.
Konohamaru: Questo vuol dire..
Sasuke: Parte di Naruto è sempre con me, se hai sentito Naruto, beh, era lui. E credimi, so di non meritarmelo ma ho avuto l’immensa fortuna di avere un amico così ostinato che non mi abbandona neanche dopo la morte e che per quanto possibile cerca di guidarmi e di aiutare tutti i suoi amici.
Konohamaru: Quindi era…lui, era proprio Naruto!
Disse incredulo e ad alta voce Konohamaru piangendo.
Sasuke: Se ti ha fermato per mano mia è perché tu ieri hai salvato la sua anima e indirettamente hai salvato me, perciò…grazie.
Konohamaru lo guardò sbigottito con ancora le lacrime che gli scendevano e aveva notato che anche Sasuke per via anche di ciò che gli aveva raccontato(di cui si era reso conto solo da pochissimo tempo) aveva le lacrime agli occhi. Poi vide un leggero sorriso da parte del ragazzo cio capelli scuri.
Ma subito dopo il ragazzo si alzò e disse dandogli le spalle: Ora basta piagnucolare, ricomponiti e andiamo a dare l’ultimo saluto a quel perdente del tuo “maestro” che ancora non ho perdonato, se ne è andato all’altro mondo prima di me senza il mio permesso. Chi si crede di essere?
E per la prima volta dopo tanto tempo Konohamaru sorrise. Seguì Sasuke per tornare al luogo della cerimonia, ma ben presto Sasuke lo seminò.
Naruto aveva salvato il suo maestro, aveva salvato il suo più caro amico e ora aveva salvato il suo unico allievo.


Due mesi dopo, un giorno prima della quarta grande guerra ninja:
Sasuke era ormai in prigione da due mesi, subito dopo la cerimonia per Naruto aveva rispettato la promessa e si era fatto condurre in prigione, inizialmente per sicurezza aveva la camicia di forza poi dopo un paio di settimane glie l’avevano tolta e Sasuke si era comportato molto bene anche se non poteva vederlo praticamente quasi nessuno.
Sakura pensava a tutto questo mentre era diretta a far visita alla tomba di Naruto, su quella tomba c’era sopra il ciondolo di Tsunade, oltre ad esserci scritto eroe della Foglia, Sakura una volta arrivata si mise a pregare davanti, ancora non riusciva a non piangere, chissà se ci sarebbe mai riuscita, era così giovane per morire.
Li si dovevano incontrare con Kakashi e poi dovevano andare insieme da Tsunade a fare una proposta molto importante.
Kakashi arrivò all’iimprovviso quasi spaventando Sakura nonostante fosse abituata.
Sakura: È in ritardo come al solito maestro!
Kakashi: Stavo aiutando una signora anziana con la spesa.
Sakura: Che scusa banale!
Kakashi: Ma è la verità.
Sakura: Allora siamo d’accordo su quello che dobbiamo fare.
Kakashi: Si, ma le possibilità sono minime
Sakura: Dobbiamo provarci, Andiamo!

Qualche minuto dopo da Tsunade:
Tsunade: Assolutamente no! Ci sono troppe cose che comportano un rischio nella vostra richiesta
Sakura: Ma hokage! Sasuke potrebbe essere utilissimo nella guerra, potrebbe fare una grande differenza da solo tra noi e i nemici e inoltre sarebbe il modo migliore per lui per espiare le colpe passate.
Tsunade: Non posso! Si creerebbe un precedente. A quel punto tutti i prigionieri vorrebbero essere liberati con la scusa della grande guerra.    
Sakura: Persino i prigionieri capirebbero che Sasuke essendo l’ultimo Uchiha e avendo un incredibile forza è più utile in una guerra. Inoltre molti prigionieri sono stati rimandati nella vecchia prigione con un capitano molto diverso da Hocum per fortuna e se mai dovessero sapere che Sasuke ha partecipato, la guerra sarà già finita in un modo o nell’altro. Se poi si dovessero lamentare quei pochi che si trovano nella prigione del villaggio, beh, semplicemente non ve ne dovete curare.
Tsunade: Le tue ragioni non sono campate in aria ma c’è un altro problema da considerare.
Sakura: Quale?
Kakashi: La parte della Volpe che è passata a Sasuke
Tsunade: Esatto, anche se in parte, se finita in mani sbagliate sarebbe la fine per noi. Se fosse vivo Naruto non gli avrei mai detto della grande guerra. E in qualche modo lo avrei tutelato.
Kakashi: Ha ragione ma vede Sasuke ha lo sharingan e sa controllare molto bene la volpe proprio grazie a questo, inoltre è molto forte e solo noi sappiamo della volpe dentro di lui, la userà solo se strettamente neccesario, me ne assecurerò io.
Tsunade: Non lo so, è una scelta difficile. Sasuke sarà cambiato davvero?
Sasuke: Ormai direi che non ci sono dubbi.
Kakashi: Me ne assumo la responsabilità
Tsunade: Avrei bisogno di tempo per pensarci ma noi non ne abbiamo, per cui mi fido, sarà liberato ma vengo con voi alla prigione.
Sakura era al settimo cielo  e anche Kakashi era contento

Quando fecero uscire Sasuke, non aveva un bell’aspetto, perciò chiese di fare un bagno e di darsi una riordinata prima di discutere della loro situazione in guerra e dell’alleanza tra i Paesi Ninja.
Ma appena uscì dopo essersi dato una ripulita prevedendo che Kakashi sarebbe arrivato in ritardo si incontrò nel luogo stabilito con Sakura, era quasi sera, c’era il tramonto, non si sapeva se sarebbero tornati vivi dalla guerra perciò decise di dire ciò che aveva pensato di dire in quei due mesi di prigionia proprio a Sakura
Sasuke: Sakura..
Sakura lo guardava ma non riusciva a sostenere lo sguardo per più di due secondi.
Sasuke: Mi dispiace. Per tutto. E la abbracciò.
Sakura piangendo: Finalmente.

Subito dopo quel momento arrivò Kakashi e discussero della “missione”, l’indomani mattina loro si sarebbero ritrovati all’uscità del  villaggio, Sai era già partito in ricognizione e presto si sarebbero ritrovati alla Sabbia per formare le squadre. Gaara sarebbe stato il capitano di tutta la grande alleanza ninja. Non era un compito facile ma sarebbe stato ben supportato.

Il giorno della partenza:
Kakashi, Sakura e Sasuke si trovarono all’uscità del villaggio della Foglia, il team 7 era quasi riunito come in origine, anche se mancava un cardine. Ma Kakashi decise di nominarlo team 7 ugualmente.
Kakashi: Team 7 pronto?
Sakura: Certo!
Sasuke: Si
Naruto: Può scommetterci!
Sia Sakura che Kakashi si girarono sorpresi verso Sasuke, entrambi avevano sentito la voce di Naruto, Sasuke si limito a sorridere e ad annuire, anche se fisicamente non era presente, Naruto era sempre con loro.
Ora si, il team 7 riunito era davvero pronto.
                                                 
FINE


RINGRAZIAMENTI
Inizio ringraziando chiunque abbia letto anche un solo capitolo della mia fanfiction. E vorrei anche ringraziare i lettori in generale, perché leggere è importante.

Ringrazio chiunque abbia speso un commento, messaggio o recensione riguardo alla mia fanfiction , è molto apprezzato. In particolare ringrazio un recensore che ha recensito quasi tutti i capitoli, per privacy non la nominerò ma la ringrazio di cuore.

Infine voglio ringraziare due mie grandi amici, Simone e Dario, perché uno dei temi centrali di questo racconto è l’amicizia e loro ogni giorno in maniera diversa mi fanno scoprire sempre di più il valore dell’amicizia.

Grazie e alla prossima.

   
 
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