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Autore: Helly00    29/02/2020    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima pubblicazione e spero vi possa interessare la mia personale idea di un sequel dopo la seconda serie televisiva! Nella mia storia le protagoniste frequentano il liceo insieme e Clef è, per mio capriccio di praticità, nelle vesti dell'OAV. Buona lettura e fatemi sapere se vi piace!
INTRO: Tre anni di pace e prosperità sono trascorsi nel regno leggendario ma Sephiro sta per affrontare una nuova minaccia. Questa volta, Hikaru, Umi e Fuu affronteranno un nemico ben al di là delle loro capacità di Cavalieri Magici. Dovranno fare il conto con i propri sentimenti.. e se venisse chiesto loro di sacrificare qualcosa di più importante della loro vita..?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fuu Hooji, Hikaru Shidou, Nuovo Personaggio, Umi Ryuzaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAP. VIII

Il gruppo capitanato da Lantis prese la direzione del castello. Avevano battuto a tappeto in lungo e in largo il regno per settimane ed era giunto il momento di rientrare. Giunsero infine a palazzo. Presea corse loro incontro abbracciandole una ad una per la contentezza: “Che bello vedervi ragazze! Ho una notizia magnifica.. Clef è tornato!!”. Tutti sgranarono gli occhi increduli. Com'era possibile?! Cos'era successo?

Umi in testa alle altre si diressero verso l’unica sala dove era sicura si trovasse: la stanza del trono. Col batticuore che minacciava di scoppiarle in gola, spalancò la porta e si bloccò sull’entrata. Le sue compagne la oltrepassarono di volata andando a salutare lo stregone che dando loro le spalle era rivolto verso la regale poltrona. Sentendole entrare si girò regalando loro un sorriso serafico. Umi percepì una strana sensazione.. qualcosa non andava.. ma cosa? Lo fissò incerta. Clef la guardò riservandole un dolce sguardo. Perché il suo cuore non faceva le solite capriole a quegli occhi?! Nella sala fecero il loro ingresso anche gli altri compagni che salutarono il ritorno dello stregone con gioia. Il suo rientro al castello significava che presto le cose si sarebbero sistemate e la pace sarebbe tornata, i mostri sarebbero scomparsi e l'armonia avrebbe di nuovo pervaso il regno rendendo le ultime settimane un lontano e triste ricordo come tanti altri nella storia di Cephiro. Appoggiata al muro vicino alla porta, Umi a braccia conserte ascoltava in silenzio i racconti che nel via vai di gente si seguivano ininterrottamente. Un'inquietudine dentro la faceva tremare e non sapeva neanche spiegarsi perchè. Hikaru le si avvicinò dubbiosa: “Ehi! Cosa ti prende? Mi sembri così distane ed assente.. non sei felice?”. Umi le rivolse un’apparente tranquillità: “Non temere.. sono solo ancora frastornata da tutti questi avvenimenti.. mi devo riprendere.”. Rinfrancata, l’amica le elargì un sorriso rilassato continuando a godersi l’atmosfera festosa condivisa dagli altri. Umi tornò a concentrarsi sullo stregone. Non riusciva a capire cosa la tenesse tanto in allerta.. eppure era lui! Ma a pelle.. qualcosa non la convinceva. Il suo istinto le lanciava chiari segnali e non sbagliava mai. Lo osservò per tutto il resto del giorno tra l’andirivieni di gente, mentre la storia raccontata da Clef era sempre uguale: catturato da una forza oscura e misteriosa si era lasciato trattenere volontariamente per scoprire il fine ultimo del nemico ma senza successo. Poi i Cavalieri Magici erano intervenuti sconfiggendo uno dopo l‘altro i loro avversari decretando così la fine della minaccia e la ritirata del loro capo di nuovo nell’ombra. Pareva che nessuno si ponesse domande sulla facilità con cui questa vicenda si era risolta.. erano persino state richiamate dal loro mondo, cosa che in precedenza aveva richiesto occasioni di una certa portata, non di sicuro per teatrini da nulla.

Terminato il pellegrinaggio, la porta della sala reale si chiuse lasciandoli soli. Umi lo aveva osservato pazientemente fino a sera. Gli si avvicinò. Lui sapeva che gli era rimasta intorno fin dal loro rientro studiandolo e forse sospettava qualcosa. La guardò: “Umi..”. La ragazza estrasse la sua spada dalla gemma e lo squadrò seria: “Chi sei?”. Lo stregone sorpreso dalla domanda si ricompose: “Non so di cosa tu stia parlando.. Sono io.”. Lei ribattè: “Non sei Clef!”. L’altro ghignò divertito, non aveva senso continuare quella farsa: “Sei sveglia.. per essere umana.. come l’hai capito?”. Umi rispose circospetta puntandogli l’arma contro: “Sarai anche uguale a lui nell’aspetto.. ma i tuoi occhi non mentono..”. L’uomo scoppiò a ridere. Afferrò la ragazza per un polso e prima che lei potesse far nulla si ritrovò stesa su un pavimento sconosciuto e con il voltastomaco. Cercò di vedere qualcosa attorno a lei.. l’oscurità era così penetrante da rendere tutto indistinto. Una tenue luce rischiarò l’ambiente e allora lo vide.. imprigionato in una materia nera solida era lui. Era Clef. Gli corse incontro prendendo il suo visto tra le mani: “Clef! Clef! Rispondimi!”. Lui aprì lentamente gli occhi: “Umi.. sei tu?”. Lei gli sorrise dolcemente appoggiando la fronte sulla sua. Un applauso nell’ombra interruppe il loro momento di ricongiungimento. Il cavaliere magico si voltò sguainando la spada: “Chi sei?!”. La figura emerse dal buio: “Io sono Leaf. Sono il fratello gemello di Clef.”. Umi lo analizzò e capì perché fossero in apparenza uguali. Aveva in mano il bastone magico.. doveva trovare il modo di recuperarlo se voleva avere una chance di liberare lo stregone. Le era stato mostrato nel sogno. Ma come?! Non poteva affrontarlo direttamente e se era anche solo lontanamente potente quanto Clef, allo stato attuale non avrebbe potuto nulla. Non poteva arrendersi però ancora prima d’averci provato. Facendo appello a tutto il suo coraggio si lanciò all’attacco implorando Ceres di concederle quanto più potere possibile. Clef cercò di fermarla conscio non avrebbe avuto speranze contro Leaf ed a ragion veduta.

Lo scontro parve fin da subito impari. L’avversario di Umi era troppo superiore alle sue capacità, tant’è che si limitò solo a deviare i suoi attacchi schernendola “Che umana sciocca.. Non ti rendi conto, vero, che non riuscirai neanche ad avvicinarti a me?”. Col fiato corto per lo sforzo, Umi si rimise in posizione: “Non sono stupida..ma se dovrà essere la mia fine.. non ho intenzione di arrendermi tanto facilmente! Non lascerò questo mondo prima d’aver fatto tutto quanto è in mio potere per proteggere chi amo!”. Il cavaliere magico invocò il suo spirito guida facendo appello alle sue ultime energie, raschiando fino all'ultima goccia del potere che si sentiva scorrere dentro: “Ceres, ti prego.. aiutami a sconfiggere il mio nemico! .. Drago degli Abissi!!”.

Un’enorme bestia invase la dimensione alternativa in tutta la sua mole e con un ruggito guerriero si abbattè sul suo avversario. Umi diede fondo a tutte le sue forze in questo attacco che con l’impatto provocò un boato assordante. Una leggera pioggia continuò a cadere per diversi minuti fintanto che Umi tentò di non cedere allo sfinimento. Diradatasi la nebbia, però, Leaf era esattamente nello stesso punto di prima attorniato da un cratere dove lui spiccava nel mezzo senza un graffio. Si sentì preda dello sconforto. Non aveva speranze. Indovinati i suoi pensieri, Leaf le si avvicinò lento, afferrò con la mano la lama della spada che Umi gli teneva ostinatamente puntata addosso, suggerendole di abbassarla. Piantò il bastone magico a terra. La tenacia dell’umana era ammirevole, ma oltre ogni cosa voleva testare fino a che punto il finto autocontrollo di Clef avrebbe resistito prima di cedere ai primordiali impulsi terreni. Voleva provocarlo, dimostrandogli che lui come tutti era dominato dalle emozioni e che anche gli insegnamenti ricevuti quand’erano apprendisti non erano che frutto di menzogne architettate per indottrinarli e plasmarli a piacere in un ruolo definito da altri. Un’imposizione mascherata da onore. Leaf prese il mento della ragazza tra le dita e portandoselo vicino disse rivolto al fratello: “Io.. conosco la Verità! Ed ora lo dimostrerò!”. Intuito cosa stesse per fare, Umi cercò di scansarsi per sfuggire alla sua stretta ma era senza forze. Leaf la prese per i polsi e la immobilizzò a terra sotto di lui. Clef lo implorò di fermarsi: “Ti prego Leaf! Lasciala andare! Basta!”. L’altro lo studiò soddisfatto con la coda dell’occhio.. stava per cedere, glielo leggeva in faccia: “Altrimenti? Cosa pensi di fare nelle tue condizioni?”. Non gli importava nulla dell’umana; voleva spingere Clef a reagire perché riconoscesse la Verità, ovvero che anche i principi ritenuti capisaldi del suo antico voto non erano che falsità instillate da animi altrettanto persuasi dalla convinzione potesse esistere un fine ultimo perseguibile con totale dedizione e per il quale sacrificare persino la vita a loro dire. Fin da ragazzi fu chiaro quale strada avrebbero seguito i Guardiani Gemelli di Cephiro. Già allora Clef aveva visto il Futuro, ma nonostante ciò aveva rifiutato quella realtà che avrebbe portato suo fratello lontano da lui e dalla luce. D’altro canto, conscio che la sua Verità fosse unica ed inequivocabile, Leaf aveva fatto della sua vita una missione per dimostrare come il suo Dono rivoluzionasse le basi stesse della vita così concepita in quel mondo magico. Lui Sapeva ed era inconcepibile come tutti gli altri rifiutassero questa ovvietà data non da tradizioni e cerimonie ereditate da un passato di altrettanti passamano,ma da un potere superiore. Una certezza dettata non dalla conoscenza, ma dalla Verità.

Nell’imposizione di quel contatto, Umi cercò di resistere alle lacrime che volevano scendere contro la sua volontà ma la presa su di lei aumentò tanto da strapparle un gemito di dolore e non riuscì più a controllarsi. Clef, per la prima volta in vita sua, sentì una collera incontrollabile montargli dentro come una furia: “Non toccarla!!”. L’aura magica dello stregone aumentò improvvisamente così tanto da saturare la materia oscura che lo bloccava con il suo potere fino a farla deflagrare. Leaf sorpreso lasciò la presa sulla sua vittima. Clef riprese il bastone e colpì il fratello con un’onda di energia che lo tramortì facendolo volare per diversi metri. Prese Umi e si dematerializzò dalla dimensione oscura sigillandola.

Ricomparvero nella sala del trono. Depose la ragazza a terra: “Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto passare ma purtroppo i miei poteri erano limitati .. e l’unico modo che avevo per comunicare con te era attraverso i tuoi sogni.”. Umi lo ascoltò in silenzio e lui continuò: “ Non abbiamo molto tempo.. non è ancora finita.. presto si sveglierà e non ci metterà molto ad uscire dalla dimensione alternativa anche se l’ho chiusa.”. La ragazza chiese: “ Cosa possiamo fare?”. Clef la guardò pensieroso: “L’unica maniera per sconfiggerlo è attraverso me.”. Umi, confusa, gli chiese: “Cosa?! Ma di che diavolo stai parlando?!”. Lo stregone chiarì: “Essere gemelli nel nostro mondo come nel vostro implica una connessione particolare.. e ai nostri livelli quella connessione diventa inscindibile nella vita come nella morte.”. Lei capì cosa stesse cercando di dirle ma si rifiutò di accettarlo. Clef la strinse a sé.. Non avrebbe mai creduto possibile, dall’altro dei suoi 740 e più anni, che un giorno si sarebbe innamorato così. Non aveva mai giudicato Emeraude e Zagato per ciò che avevano fatto.. solo si chiedeva come fosse possibile che nonostante un voto infrangibile, avessero ceduto al richiamo dell’amore. Ma ora aveva capito.. Umi era entrata dentro di lui piano insegnandogli cosa significasse amare. Avrebbe voluto avere l’eternità per stare insieme.. anche se a dire il vero gli sarebbe bastato anche solo il resto della loro vita, ma non c’era altro modo. Nessuno era all’altezza del loro avversario ed a parità di potere, Leaf non si sarebbe fatto scrupoli a coinvolgere chiunque gli tornasse comodo per averlo in pugno.. soprattutto ora che sapeva di Umi. Si staccò da lei che in lacrime lo implorò di non farlo. Il suo primo incubo stava per realizzarsi. Clef si portò con le spalle al trono preparandosi al sacrificio estremo per salvare Cephiro ancora una volta. Una colonna di luce bianchissima lo avvolse mentre i suoi ornamenti iniziarono a dissolversi. Umi non potè vivere di nuovo quel momento. Il suo cuore non avrebbe retto alla stessa scena due volte. Si avvicinò a lui e nonostante la potenza emanata fosse fisicamente insopportabile, si tuffò nella colonna di luce stringendosi all’uomo di cui era innamorata. Clef la rimproverò: “ Cosa stai facendo?! Morirai anche tu! Vattene immediatamente!!”. Umi scosse energicamente la testa e volgendo lo sguardo a lui disse: “Non m’importa . Ora qui con te sono felice.. non ho più paura..”. Clef si abbassò e la baciò. Che triste.. il loro primo bacio sarebbe stato anche l’ultimo. Era questo dunque l’amore? Forse si.. era anche questo.. ma il tempo per le domande era finito.

Ceres le parlò: “Sei dunque pronta cavaliere magico a ricevere nuovi poteri?”.

La luce bianca li avvolse definitivamente e scomparvero disciolti nella magia di Clef.

 

  
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