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Autore: ali04    01/03/2020    4 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17. Diciassette
(ἑπτά καὶ δέκα)

 
 
 
Baekhyun si assicurò di avere il dépliant color verde oliva nella tasca dei jeans prima di entrare in classe. Visto ciò che era accaduto in biblioteca il giorno prima, si aspettava di vedere Chanyeol con un occhio nero o altri lividi, ma quando incrociò lo sguardo con quello del ragazzo alto, sembrava non fosse accaduto nulla. Niente scazzottata tra dèi, niente pugni in pieno viso da parte di un’infuriata Atena, niente di niente.
Chanyeol era perfettamente sano e sorridente, come al solito.
- Buongiorno, piccolo sonnambulo - lo salutò quando Baekhyun andò a sedersi al suo posto - Dormito bene?
Il ragazzo alzò un sopracciglio e si assicurò che Luhan, accanto a lui, fosse distratto.
- Tu piuttosto, stai bene? Ieri Seulgi te le ha date di santa ragione…
Chanyeol si imbronciò: - Ehi! Io le ho date di santa ragione a lei!
- Non è questo il punto! Vi siete picchiati e oggi tu sembri stare bene.
- Sono un dio - chiarì Chanyeol, gonfiando il petto - Un buffetto del genere non mi fa niente. E poi, quella non è stata nemmeno la litigata più violenta che io e lei abbiamo avuto. E nemmeno la più divertente.
Baekhyun lo guardò come se fosse impazzito. Ma forse quella era la normalità per un dio dell’Olimpo.
- Ad ogni modo - disse, guardando dritto davanti a sé - Non mi piace la violenza.
Chanyeol aprì la bocca per rispondere, ma rimase impalato, frastornato.
- Oh, ehm… io…
- Non devi giustificarti - gli disse Baekhyun, senza però voltarsi a guardarlo - Sappi solo che se devi vantarti con me di quanti pugni dai ai tuoi amici, non riceverai delle congratulazioni e una pacca sulla spalla.
Non ricevendo risposte o commenti dal ragazzo accanto a lui, Baekhyun fece un respiro profondo e si voltò a guardarlo.
Chanyeol era visibilmente pensieroso: la sua fronte era aggrottata e gli occhi fissavano un punto indefinito davanti a lui. In più, aveva portato la matita alla bocca e la stava mordicchiando nervosamente.
Il ragazzo si sentì in colpa per avergli dato quella strigliata, ma un attimo dopo capì che era la cosa giusta: Chanyeol gli piaceva e la sua cotta per lui stava diventando sempre più forte e destabilizzante, ma non per questo avrebbe buttato all’aria i suoi principi e la sua educazione. I suoi genitori gli avevano insegnato a essere sempre gentile, educato e contrario alla violenza.
Lui non pretendeva che Chanyeol cambiasse il suo carattere per lui, anche perché era il dio Poseidone, non un ragazzo qualsiasi, ma almeno sperava di potergli trasmettere un po’ di buonsenso.
La lezione era iniziata da qualche minuto e la professoressa di storia stava iniziando la sua spiegazione, quando Baekhyun prese dalla tasca il volantino verde e lo mise sul banco di Chanyeol.
Il ragazzo alto lo fissò confuso, prima di afferrarlo per sfogliarne le pagine.
- Ti va di andarci insieme? - chiese Baekhyun, bisbigliando per non farsi scoprire a parlare.
Chanyeol accennò un sorriso: - Sembra carino: una mostra di sculture. È un appuntamento, Baek?
Baekhyun arrossì, suo malgrado: - Dobbiamo ancora avere il nostro vero primo appuntamento, perciò sì.
Il ragazzo alto ridacchiò e gli restituì il volantino: - Oggi pomeriggio, va bene? Ci vediamo lì?
Baekhyun annuì e lasciò comparire un enorme sorriso solo quando Chanyeol si voltò nuovamente verso la professoressa.
Finalmente avrebbero avuto il loro appuntamento e non ci sarebbero stati migliori amici imbarazzanti, strani parenti o nemici giurati. Sarebbero stati due timidi e imbarazzati ragazzi più o meno normali.
 
***
 
Quando Baekhyun arrivò al luogo dell’incontro, Chanyeol lo stava già aspettando. Il ragazzo fece gli ultimi passi rallentando, per avere il tempo di guardarlo prima che l’altro, con il suo sguardo, lo mettesse in soggezione.
Era evidente che aveva dato alla loro uscita la stessa importanza che le aveva dato Baekhyun, visto che la comoda e larga felpa che usava a scuola era sparita, lasciando il posto a un maglioncino grigio, sopra i jeans scuri. Chanyeol aveva pettinato i capelli sempre arruffati e le sue mani erano infilate nelle tasche dei pantaloni, mentre il suo sguardo era fisso a scrutare l’entrata della mostra.
Quel ragazzo era davvero troppo bello, troppo imponente, troppo… semplicemente troppo.
Baekhyun si arrestò e per un secondo gli balenò per la mente l’idea di fare dietrofront e inventare una scusa per annullare l’appuntamento.
Ma davvero lui credeva di poter avere una storia romantica con un dio dell’Olimpo?
Senza quasi che se ne rendesse conto, fece un passo indietro e poi un altro.
Improvvisamente, però, Chanyeol voltò il viso e i loro occhi si incontrarono e, come se fosse stato attratto da una calamita, Baekhyun abbandonò i suoi propositi di fuga e lo raggiunse.
- “La famosa ed eclettica scultrice Ahn Hani”, carino… - lesse Chanyeol, dal cartellone appeso fuori l’entrata della mostra - “Presenta la sua nuova mostra di sculture dedicata alla nostra bellissima isola: Muui”.
Baekhyun ridacchiò e indicò le righe successive: - A quanto pare questa Ahn Hani ha preso ispirazione da noi.
- Chissà, magari dentro troveremo anche una tua scultura - Chanyeol sorrise e si piegò leggermente, per dare a Baekhyun un bacio sulla guancia - Sei davvero carino, piccolo sonnambulo.
Baekhyun arrossì completamente e si concentrò a scacciare dai jeans chiari un granello di polvere invisibile, pur di non guardare Chanyeol negli occhi.
- Scusa per il ritardo, ma io…
- Ero io a essere in anticipo - lo interruppe il ragazzo alto - Ero impaziente di vederti.
Baekhyun gli diede un leggero spintone, facendolo ridere.
- Smettila di mettermi in imbarazzo.
Chanyeol rise ancora più forte e, come se fosse la cosa più naturale del mondo, gli prese la mano. Baekhyun sentì una scossa elettrica attraversargli tutto il corpo e si lasciò guidare all’interno dello stabile, mentre la sua mente era irrimediabilmente in subbuglio.
Non era mai stato a una mostra di sculture e la vista di tutte quelle statue meravigliose lo lasciò a bocca aperta. L’atrio era circolare e, lungo tutto il diametro, erano ordinate delle statue dai dettagli perfetti.
Baekhyun lasciò la mano di Chanyeol per avvicinarsi a una di esse e ne rimase incantato: era come se quelle statue fossero solo momentaneamente ferme, pronte per muoversi da un momento all’altro e dargli il benvenuto.
In realtà non tutta la mostra era dedicata a Muui, ma era comunque divisa in base alle città del mondo: New York, Parigi, Mosca, Bombay, Tokyo…
Ogni sezione aveva le sue statue a tema. Nella sezione di Parigi. Baekhyun poté vedere i famosi artisti, con i baffi lunghi e il basco in testa, e le donne con la baguette sotto il braccio. Nella sezione di Tokyo. vide un gruppetto di geishe e dei bambini che mangiavano gli yakitori, indicando un punto sopra le loro teste.
Era come avere tutto il mondo racchiuso in quell’anonimo edificio.
Per Baekhyun, che non aveva mai lasciato la sua piccola isola, era come vivere in un sogno.
Quasi si era dimenticato di Chanyeol, che lo seguiva sorridendo.
- Sembra ti piaccia. - commentò il ragazzo alto, all’ennesima espressione di sorpresa da parte di Baekhyun.
- È bellissimo! Tu sei stato in tutte queste città?
Il ragazzo alto fece spallucce: - Certo che ci sono stato.
- Per cercare Eros?
- Non solo. Il mondo mortale era a nostra completa disposizione molti anni fa. Potevo andare ovunque volessi semplicemente seguendo la corrente del mare.
- Beato te - commentò Baekhyun, mettendo un leggero broncio - Mi piacerebbe così tanto viaggiare! Ogni sera in un luogo diverso, nuove persone da conoscere, cibi tipici da provare…
- Lo puoi fare, Baekhyun - ribatté Chanyeol, abbassandosi per avere il viso del ragazzo alla stessa altezza del suo - Prendi una nave e parti. La proteggerò io.
Baekhyun ridacchiò, ma poi si rese conto che Chanyeol non stava affatto scherzando.
- Non posso semplicemente andarmene. Qui ho la mia famiglia e i miei amici.
- Saranno qui ad aspettarti quando tornerai - rispose Chanyeol - Ulisse è stato via vent’anni, ma quando è tornato a Itaca sua moglie e suo figlio lo stavano aspettando. Pure il suo cane ha aspettato il ritorno del suo padrone, prima di morire.
- Non credo che sia la stessa cosa.
- È esattamente la stessa cosa - Chanyeol gli prese le mani e lo guardò negli occhi - Non permettere a niente di tenerti imprigionato qui. Tu hai il diritto di vedere il mondo e so che quella tua mente sveglia e brillante sarebbe saziata, mentre qui è bloccata in una quotidianità che prima o poi ti farà esplodere.
Baekhyun abbassò lo sguardo. Sapeva che Chanyeol aveva ragione, ma lui si sentiva un piccolo granello di sabbia nella sua isola. Non era pronto ad affrontare il mondo lì, sulla terra ferma. Non era pronto a solcare i mari in un viaggio come quello di Ulisse.
Ma cosa credeva Chanyeol? Che fosse così facile?
Sapere che il ragazzo che gli piaceva era un dio dell’Olimpo lo faceva sentire ancora più minuscolo e insignificante.
Come se gli avesse letto nel pensiero, Chanyeol gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a risollevarlo.
- Tu sei coraggioso e lascerai questa piccola isola, Baekhyun. Ti prometto che, quando avremo trovato Eros e rispedito i Titani nel Tartaro, tu e io andremo a fare il giro del mondo.
Baekhyun si lasciò sfuggire una risatina incredula: - Non ci credo.
- Te lo sto promettendo. Non credi alle promesse di un dio? - chiese Chanyeol, per poi alzare gli occhi al cielo - Va bene, a questo non rispondere. Però dico davvero, andremo a vedere cosa c’è là fuori.
Baekhyun regalò a Chanyeol il suo luminoso sorriso, prima di abbracciarlo con quanta più forza aveva.
- Grazie.
- Non ringraziarmi, piccolo sonnambulo - rispose il ragazzo alto - E ti dirò di più: forse non sarà nemmeno necessario avere una nave per solcare i mari.
L’espressione confusa del più basso fece ridere Chanyeol: - Un giorno ti presenterò un mio amico.
- Mi lasci sempre con mille dubbi e domande - si lamentò Baekhyun, passando alla sala successiva - Quando mi chiarisci una cosa, me ne lasci altre dieci confusionarie.
La risata di Chanyeol spezzò il silenzio che era presente nella grande sala denominata “Roma”.
Baekhyun fece scivolare lo sguardo su tutte le sculture, per poi iniziare a camminare tra esse, ammirandole una dopo l’altra.
- Queste sculture sono… assolutamente magnifiche.
- A me sembrano solo inquietanti. - ribatté Chanyeol, fermandosi a fissare la statua di una donna, nella moderna Roma.
Non poteva avere più di vent’anni e guardava dritto davanti a sé. I lunghi capelli le fluttuavano intorno e le labbra erano semiaperte, come se stesse per dire qualcosa. Ma era stata la sua espressione a mettere i brividi a Chanyeol.
Era come se fosse sorpresa, sconvolta e confusa allo stesso tempo. Come se fosse spaventata.
- È magnifica, non trovate?
Quell’interrogativo improvviso fece sussultare entrambi i ragazzi, che subito si voltarono. Affacciata alla sala dedicata a Roma c’era una giovane donna fasciata in un lungo abito verde oliva, lo stesso brutto colore del volantino, e al collo aveva legato un foulard nero.
Voltava la testa a destra e a sinistra, ma era impossibile capire se stesse guardando Baekhyun o Chanyeol, perché i suoi occhi erano coperti da dei grandi e scuri occhiali da sole. I lunghi capelli castani, che le arrivavano a metà schiena, erano tinti sulle punte di verde scuro.
Teneva con la mano destra un bastone bianco e lo picchiettava a terra seguendo un ritmo indefinito. La donna fece scorrere le lunghe dita sul capo del bastone e solo in quel momento Baekhyun notò che vi era raffigurata la testa di un serpente, con la bocca aperta e la lingua biforcuta.
Nonostante gli occhiali le coprissero parte del volto, era evidente che era una donna molto bella e, quando sorrise, il suo viso sembrò illuminarsi.
- Non sono stati molti i visitatori oggi, perciò vi prego di scusare la mia interruzione. - disse, facendo un piccolo inchino.
- Oh, non si preoccupi - intervenne subito Baekhyun, sorridendo - Lei è l’artista, vero?
- Esatto, sono Hani. Ho creato io le sculture che state osservando.
La donna rispose a Baekhyun, ma il suo sguardo nascosto sembrava vagare per la sala, senza mai soffermarsi in un punto preciso.
- So cosa vi state chiedendo: come ha fatto a creare tanta meraviglia senza poter vedere nulla?
Baekhyun e Chanyeol si guardarono confusi, ma poi capirono quasi nello stesso momento: l’artista era cieca.
- Come ha fatto a sapere cosa stavo guardando? - chiese Chanyeol, indicando la statua della ragazza romana.
Ahn Hani entrò finalmente nella sala e si avvicinò a lui, facendo picchiettare il bastone sul pavimento. Nella grande sala, l’eco che creava aveva un che di inquietante.
La camminata di Hani era così fluente e delicata che sembrava stesse strisciando, più che camminando.
Una volta raggiunto, con un movimento fulmineo, posò le mani sulle guance di Chanyeol, facendolo irrigidire.
- Sentivo la tua voce, da quale punto della stanza proveniva. Conosco a memoria ogni mia creazione e il luogo esatto in cui è stata posizionata.
Incuriosito, Baekhyun si era avvicinato e osservava la donna, ammirato.
- Riesce a scolpire anche se non ci vede? - chiese incuriosito.
Sul viso di Hani si aprì un sorriso malizioso.
- Oh caro, io vedo con gli occhi della mente. Tocco ogni cosa con le mie dita e la immagino.
Mentre parlava, le sue lunghe e affusolate dita scorrevano sul viso di Chanyeol, toccandogli il mento, le labbra, il naso.
- Quando è tutto ben impresso nella mia mente, lo scolpisco.
- È affascinante! - commentò Baekhyun.
- Certo, meraviglioso. - disse ironicamente Chanyeol, facendo un passo indietro per sfuggire alle mani dell’artista.
La donna volse il viso verso di lui e al ragazzo alto sembrò lo stesse guardando dritto negli occhi.
- Sei sempre stato così scontroso e arrogante. - disse in un sussurro quasi impercettibile.
- Come, prego? - chiese Chanyeol, ma la donna gli aveva già dato le spalle.
- Sento che stanno arrivando dei nuovi ospiti.
Improvvisamente com’era arrivata, Hani lasciò la stanza scivolando via.
I due ragazzi rimasero immobili e confusi dalla stranezza di quella giovane donna.
- È da ammirare, non trovi? - disse Baekhyun - Nonostante le manchi la vista, riesce a creare qualcosa di bellissimo. Io non so se ci riuscirei.
- Meglio se non lo scopri mai. - commentò Chanyeol, facendo scorrere la propria mano sul viso, come per scacciare il tocco di Hani. - La prossima è proprio la sezione dedicata a Muui.
Baekhyun batté le mani tra loro e afferrò il braccio di Chanyeol.
- Non vedevo l’ora! Secondo te c’è davvero una statua che mi rappresenta? Oh, ma non ricordo che quella donna mi abbia mai toccato, perciò temo di no…
L’entusiasmo di Baekhyun era così contagioso, che Chanyeol dimenticò il turbamento che le mani di Hani gli avevano dato.
C’era qualcosa di ambiguo in lei e aveva una strana sensazione. La sensazione di averla già conosciuta.
Quando entrarono nella sala dedicata a Muui notarono subito la differenza con le altre: qui le sculture erano un numero minore ed era evidente che fossero più recenti, perché non c’erano i piccoli graffi o le scheggiature che avevano le altre statue, segno che erano state spostate molte volte da un luogo all’altro.
La mano di Baekhyun scivolò dal braccio di Chanyeol fino alla sua mano, mentre lo trascinava a guardare le opere d’arte.
- Wow! Queste persone le conosco! - esclamò Baekhyun - I dettagli sono incredibili.
- Deve aver toccato davvero bene ogni cosa. - borbottò Chanyeol e l’altro si voltò a guardarlo.
- Pessima battuta.
Il ragazzo alto sospirò e si costrinse a sorridere. Non voleva rischiare di distruggere l’entusiasmo che stava dimostrando Baekhyun e vederlo così felice lo faceva stare bene. Avevano ancora solo poche sale e poi se ne sarebbero andati lontano da quell’edificio che racchiudeva qualcosa di sospetto e che lo faceva sentire così strano.
- Perdonami. Hai ragione, queste statue sono fatte davvero benissimo.
Il sorriso si allargo sul viso di Baekhyun: - Chissà perché quella donna ha deciso di dedicare le sue opere proprio a Muui. Insomma, quasi nessuno sa che esistiamo.
- Evidentemente ti sbagli - commentò Chanyeol - Inoltre questa potrebbe essere un’occasione per Muui di farsi conoscere in giro per il mondo.
- Non so se voglio un’orda di turisti nella mia pacifica isola - disse Baekhyun ridacchiando - E poi, più gente nuova arriva, più sarà difficile trovare Er…
Le parole improvvisamente gli morirono in gola e il ragazzo impallidì: davanti a lui c’era una statua del signor Song.
Baekhyun si sentì invadere da una profonda tristezza e lasciò andare la mano di Chanyeol.
- Va tutto bene, piccolo sonnambulo?
Il ragazzo annuì lentamente: - Questo è il signor Song. È il proprietario della gelateria.
Chanyeol gli fece capire con lo sguardo di continuare: non gli era chiaro perché vederlo lì lo avesse turbato così tanto.
- Vedi, qualche giorno fa è scomparso. L’ho visto al telegiornale proprio ieri.
- Mi dispiace, Baek.
- È un uomo così gentile - continuò Baekhyun - Mi mette sempre il biscotto sul gelato, anche se non lo chiedo.
Chanyeol sorrise dolcemente e portò le dita alla nuca di Baekhyun, facendole scorrere delicatamente tra i suoi capelli.
- Vedrai che lo troveranno presto. Magari si è solo perso.
Il ragazzo annuì grato, ma entrambi sapevano che, essendo una piccola isola, scomparire non era così facile come sulla terraferma.
Su un’isola o ti trovavano subito, o eri finito in mare.
Baekhyun si allontanò dalla statua del signor Song e passò alla successiva.
La guardò attentamente e poi passò a quella dopo.
C’era qualcosa che…
- Che strano. - disse in un sussurro.
Chanyeol lo fissava confuso, mentre Baekhyun passava da una statua all’altra, ora febbrilmente.
- Io non… non capisco.
Le sculture rappresentavano la sua insegnante di piano, il giovane fattorino della pizzeria, il postino, il signor Min, vicino di casa di Doyeon.
Sapeva che quelle persone erano collegate tra loro, ma non gli era chiaro come finché il suo sguardo non si posò nuovamente sul signor Song.
- Sono gli scomparsi. - capì, incredulo.
Chanyeol gli si avvicinò: - Cosa?
- Tutte queste persone - spiegò - Sono scomparse da qualche giorno. Qualcuno anche da una settimana.
Il ragazzo alto si guardò intorno, silenzioso.
- È strano, non credi? Quante possibilità c’erano che quella donna scolpisse proprio tutte le persone che sono sparite misteriosamente?
- Nessuna. - rispose lievemente Chanyeol - Non è strano, è un attacco.
Baekhyun aggrottò le sopracciglia: - Cos…
- Dobbiamo andare via! - esclamò improvvisamente il più alto, afferrando il braccio di Baekhyun - Presto!
- Aspetta, non capisco.
Baekhyun provò a fare resistenza, ma la presa di Chanyeol era ferrea e, più lui si divincolava, più l’altro stringeva. Erano arrivati alla sala di Bombay, quando Baekhyun non resistette più.
- Mi stai facendo male! - esclamò, con gli occhi lucidi di lacrime.
Come se quelle parole gli avessero dato la scossa, Chanyeol lasciò andare il braccio di Baekhyun, che se lo massaggiò subito.
- M-mi dispiace, io…
- Ma che ti prende? Perché invece di trascinarmi fuori non mi spieghi?
Chanyeol controllò che nessuno stesse arrivando, prima di tornare da Baekhyun e prendergli delicatamente il braccio.
- Scusa, non volevo farti male. - disse a bassa voce, poi prese un respiro profondo - Credo di aver capito chi è questa Hani. Ed è pericolosa, perciò devo portarti subito via da qui.
- Chi è? - chiese Baekhyun, incuriosito e spaventato allo stesso tempo.
Chanyeol si guardò ancora intorno, prima di parlare.
- Medusa.
Baekhyun sgranò gli occhi: - Medusa? Ma…
- Non c’è tempo per spiegare adesso. - si affrettò a interromperlo Chanyeol - Tienimi la mano e non la guardare.
- Ma l’ho già guardata - ricordò il ragazzo - Eppure sto bene.
- Quegli occhiali coprono il suo sguardo. È guardarla direttamente negli occhi che può ridurti in pietra.
Baekhyun sentiva la testa scoppiargli per la confusione e la paura, ma fece come Chanyeol gli aveva detto: gli prese le mano e tenne lo sguardo sulle proprie scarpe.
Il ragazzo alto riprese a camminare frettolosamente verso l’uscita, scrutando a destra e a sinistra per evitare l’incontro con Hani. Erano arrivati nel grande atrio, quando sentirono la voce della giovane donna.
- Andate già via?
Chanyeol si fermò e tenne lo sguardo puntato sulla porta che indicava la sicurezza.
- Abbiamo visto tutto, grazie. - rispose con un tono più calmo possibile ma, senza che la sentisse arrivare, Hani gli si parò di fronte.
Niente più picchiettio sul pavimento, ma le dita della donna stringevano ancora il bastone e ne accarezzavano la testa.
Chanyeol non spostò gli occhi da lei per non farle capire che aveva dei dubbi sulla sua identità.
- Vi è piaciuta la sezione di Muui? È in assoluto la mia preferita.
- Molto bella - rispose asciutto Chanyeol, stringendo più forte la mano di Baekhyun - Ora dobbiamo andare.
- Mi dispiace dobbiate già andare via. - disse Hani, afferrandogli il braccio e avvicinando le labbra al suo orecchio. La voce della donna diventò un leggero sussurro e Chanyeol sentì i suoi muscoli tendersi e prepararsi a combattere.
- Spero che presto poserete per una mia opera.
Baekhyun sentì un brivido lungo la schiena e, istintivamente, chiuse gli occhi.
Appena Hani fece un passo indietro, Chanyeol si affrettò a guadagnare l’uscita. Sentire il calore del sole sul viso convinse Baekhyun a riaprire gli occhi.
Nonostante fossero fuori, Chanyeol non aveva smesso di camminare velocemente, trascinandolo con sé.
- Come fa a essere qui? - chiese a nessuno in particolare.
- Sei stato tu a dirmi che forse altre creature mitologiche erano a Muui. - commentò Baekhyun - Mi sa che abbiamo trovato la prima.
- Ma non è possibile, non capisci? - esclamò l’altro, fermandosi improvvisamente in mezzo al marciapiede fortunatamente deserto.
- Medusa è morta! Perseo l’ha uccisa e le ha tagliato la testa.
Baekhyun arricciò le labbra, disgustato: - Temo sia risorta.
Chanyeol si passò le dita tra i capelli, frustrato.
- Impossibile.
- Beh, verifichiamo. Dove dovrebbe trovarsi ora questa testa tagliata?
 
***
 
- Atena!
Chanyeol entrò come una furia nella casa sulla scogliera, facendo sussultare visibilmente tutti coloro che erano in salotto.
- Atena! Seulgi!
Il ragazzo alto non attese che lei gli rispondesse e si avviò a grandi passi verso la biblioteca.
Avevano raggiunto in gran fretta la casa e Chanyeol aveva da subito messo in chiaro che, finché Medusa non fosse stata neutralizzata, Baekhyun non si sarebbe mosso da lì.
Il ragazzo guardò gli dèi presenti nel salotto e si sforzò di sorridere: - Ehilà.
- Cos’è successo? - chiese subito Wendy, allarmata.
- Ehm… è possibile che abbiamo incontrato un nemico. Ma lascerò che sia Chanyeol a parlarvene.
- Un nemico? Finalmente si combatte! - esclamò Jongin, balzando in piedi dal divano - Chi è? Uno che ho già affrontato?
L’entrata in salotto di Chanyeol, bloccò la risposta di Baekhyun.
- Dov’è Seulgi? - chiese agitato.
- Eccomi.
La ragazza apparve in quel momento, seguita da Suho e Irene. Ora nel salotto della casa c’erano tutti e Baekhyun si rintanò in un angolino. Era per l’ennesima volta in presenza delle maggiori divinità dell’Olimpo e vederli senza maschera gli faceva ancora un effetto terrificante. Chissà se si sarebbe mai abituato a quella situazione.
- Seulgi, dov’è il tuo scudo? - chiese Chanyeol, senza tanti giri di parole.
- Perché ti importa? - si mise subito sulla difensiva la ragazza, facendolo spazientire.
Baekhyun vide la sua mascella irrigidirsi e le sue mani stringersi a pugno.
Prima che Chanyeol facesse partire un’insensata litigata, gli posò la mano sul braccio.
- Abbiamo incontrato Medusa. - spiegò.
L’atmosfera nella stanza cambiò rapidamente e tutti si misero sull’attenti.
- Come? - chiese Suho, facendo un passo verso di loro - Non è possibile!
- Non ne ho la certezza assoluta, ma credo proprio sia lei. - disse Chanyeol.
Senza commentare nulla, Seulgi si affrettò a salire le scale e sparì al piano superiore.
Nella stanza tutti parlavano tra loro e facevano congetture e ipotesi. Alcuni davano delle spiegazioni plausibili, altri erano certi non fosse possibile.
Chanyeol si voltò verso Baekhyun e posò lo sguardo sulla sua mano, che gli toccava ancora il braccio.
- Se è lei, ti proteggerò. - sussurrò, guardandolo negli occhi.
Baekhyun sorrise e annuì: - So che lo farai.
Chanyeol stava per dire altro, ma i passi frettolosi di Seulgi lo costrinsero a voltarsi in direzione della ragazza.
Ora stringeva un grande e massiccio scudo, lavorato in ferro e rame. Le decorazioni erano dorate e brillavano alla luce del sole che entrava dalla finestra.
Il suo centro era totalmente piatto e vuoto.
- È sparita - disse Seulgi, con un filo di voce - La testa di Medusa che Perseo mi aveva donato è sparita.


 

Ciao a tutti, spero che la comparsa di Medusa sia stata un bel colpo di scena! 

Sono qui per, innanzitutto, ringraziare tutti voi che leggete la storia. Mi fa sempre molto piacere leggere i vostri commenti. 

Però, ho una cattiva notizia: purtroppo la Z e la Q del mio computer hanno deciso di abbandonarmi (non ridete). Anzi, a volte funzionano (tipo ora) e a volte no, perciò scrivere il nuovo capitolo è un'impresa più dura del previsto. Quindi dovrete avere un po' di pazienza per avere il nuovo capitolo, ma farò il possibile per tornare velocemente con tutte le lettere funzionanti :) 

   
 
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