Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: Boringgirl    01/03/2020    0 recensioni
Con ai piedi dei calzettoni colorati, si alzò dalla sedia e si diresse verso la finestra, aprendola con uno scatto e non potendo fare a meno di rabbrividire nel momento in cui la pelle nuda delle sue braccia e del suo viso venne a contatto con l’aria tempestosa.
“Finalmente kiwi”.
Il ragazzo, decisamente alto e decisamente bagnato, con un salto agile dal davanzale, si ritrovò sul tappeto della camera, e calciando le scarpe in un angolo, iniziò a svestirsi, senza preoccuparsi di sgocciolare in giro.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gatto nero 

La luce soffusa della lampada della scrivania illuminava le parole scritte con una penna biro da una mano molto veloce. La schiena curva gettava un’ombra sul tavolo di legno su cui appoggiava il piccolo quaderno, sul quale si stavano riversando quel mare di frasi. Gli occhiali tondi scivolavano frequentemente sul piccolo naso, punteggiato di lentiggini, e continuamente infastidito da ciocche di capelli scuri che sfuggivano alla molletta che li teneva controllati sulla cima della testa. Le labbra venivano, durante la scrittura di parole particolarmente intese, mordicchiate, e a volte pure lacerate dall’agitazione.

Fuori dalla finestra un temporale si scatenava.  

Nonostante il grande trambusto che proveniva dall’esterno, le orecchie della giovane captarono subito il leggero battito contro la finestra, diverso da quello della scrosciante pioggia. Con uno sbuffo infastidito, sbatte la penna sul tavolo, dopo aver chiuso velocemente il quaderno, e girandosi verso la grande finestra della camera, non poté fare a meno che alzare gli occhi alla vista di una grande ombra oscura, e probabilmente fradicia, rannicchiata in un equilibrio precario sul davanzale della sua finestra.

Con ai piedi dei calzettoni colorati, si alzò dalla sedia e si diresse verso la finestra, aprendola con uno scatto e non potendo fare a meno di rabbrividire nel momento in cui la pelle nuda delle sue braccia e del suo viso venne a contatto con l’aria tempestosa.

“Finalmente kiwi”.

Un ragazzo, decisamente alto e decisamente bagnato, con un salto agile dal davanzale, si ritrovò sul tappeto della camera, e calciando le scarpe in un angolo, iniziò a svestirsi, senza preoccuparsi di sgocciolare in giro.

“Idiota potresti evitare di infangare il mio tappeto con i tuoi sudici abiti! E per favore, potresti avere anche un po’ più di contegno, dio santo, sei pur sempre nella camera di una ragazza!”.

“Ragazza? E dove?” ghignò il ragazzo, girandosi verso kiwi mentre era intento a levarsi i calzini.

“Quella che mi trovo davanti è solo una nerd completamente immersa in un momento di nerdaggine compulsiva. Non dirmi che stavi scrivendo un'altra delle tue stupide e scorrette storie, kiwi” disse occhieggiando il quaderno chiuso di tutta fretta sulla scrivania.

“Non dovresti disperarti per gli imminenti esami o qualcosa del genere? Dio negli ultimi tempi sei così sbadata che non ti si può stare vicino, o si corre il rischio di essere colpiti da oggetti rotanti o altamente esplosivi. Cavolo, mi hai addirittura chiuso fuori casa, per la miseria, quante volte devo dirti di togliere la chiave dalla serratura!”.

“Chi ti dice che questo non sia stato intenzionale, idiota?”.

“Intenzionale o no, kiwi, mi hai comunque fatto entrare, quindi puoi chiamarmi idiota quanto vuoi, ma di me ti importa”.

Sbuffando la ragazza si diresse verso l’uscita della camera, spostandosi verso la piccola cucina, attraversando il piccolo salotto. Dietro di lei, a piedi nudi, procedeva il giovane, che con un asciugamano in mano era intento ad asciugarsi la folta chioma che aveva in testa.

Una volta preparato il tè nella sua simpatica tazza a forma di porcellino, occhiali sollevati sulla testa, la giovane tornò verso la sua stanza, non riuscendo a trattenersi dal lanciare un’ occhiata al giovane dai capelli scuri, ora comodamente e scompostamente disteso sul suo divano, accerchiato dai suoi cuscini e dalle sue coperte.

“Buonanotte idiota” sussurrò la giovane una volta spenta la luce, e mentre stava chiudendo la porta della sua stanza.  

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Boringgirl