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Autore: paige95    01/03/2020    6 recensioni
Quando i gesti parlano più delle parole e l'amore si legge negli occhi della persona amata, ogni giorno sarà importante come quello del compleanno.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il riflesso dell’anima
 


 

La mattina del primo giorno di marzo era come sempre molto strana, quell’anno febbraio si era concluso con un giorno di anticipo, lasciando a briglie sciolte la fantasia degli amanti della stagione dei prati e degli alberi in fiore, benché l’inverno non fosse giunto al termine e il clima umido di Londra non prevedesse ancora ottime prospettive climatiche. Era ormai l’alba, l’ora in cui all’incirca tutte le mattine Ron ed Hermione erano soliti alzarsi per raggiungere il loro posto di lavoro, in veste di Auror e Ministro della Magia.

Quello però non era un anonimo giorno come tanti altri, all’insegna del lavoro e di qualche sporadico minuto da dedicare alla famiglia. Benché Ron fosse già sveglio a seguito di un sogno non proprio piacevole, decise di fingersi ancora nel mondo dei sogni quando sua moglie si alzò, molto attiva e pronta ad intraprendere una nuova giornata di lavoro; proprio perché Hermione era solita affrontare i primi colori dell’alba con determinazione e lucidità, non riusciva a capire perché lo stesse ignorando, infondo anche suo marito nell’ipotesi che stesse ancora dormendo, avrebbe meritato almeno un bacio per augurargli il buongiorno e un buon compleanno. Ron si offese in silenzio per quella mancanza e attese che la moglie uscisse dalla porta della camera per sollevarsi dalla sua posizione prona e per accertarsi assonnato dal suo orologio da polso posato sul comodino che fossero davvero le sei, come aveva intuito dalla fretta della consorte; purtroppo non si era sbagliato e dovette lasciare che la sua fiacchezza venisse vinta dal senso di dovere.

Raggiunse con la sua solita calma la cucina, dove Hermione, a differenza sua, si stava prodigando a consumare in piedi la sua leggera colazione, mentre dedicava gran parte dell’attenzione ad imbandire la tavola per Ron. Continuò a non rivolgergli né lo sguardo, né tantomeno una singola parola, simulava con grande abilità l’assenza del marito e lui iniziava a credere che la paura fosse la reazione migliore ad un eventuale attacco da parte sua, contro cui senza la giusta difesa – meglio se la fuga – non sarebbe riuscito a cavarsela.

«Hermione, sei arrabbiata con me?»

Con il volto scuro, ma rilassato, continuava a trasportare delizie in tavola, in quel clima però Ron non aveva il coraggio di accomodarsi per iniziare a consumare la sua colazione e nemmeno a sfiorare un singolo biscotto restando sul posto, nonostante quei dolci fossero l’unica motivazione che lo spingesse ad alzarsi dal letto di prima mattina e gli desse la giusta carica per affrontare le responsabilità del Ministero.

«Molto arrabbiata»

«Miseria, cos'ho combinato stavolta?!»

Non seppe dire se dopo aver osato un decibel più alto del solito fosse meglio levare le tende per un po’, visto che seduta stante Hermione alzò con uno scatto lo sguardo su di lui, accompagnando quel gesto da un’espressione seria.

«Oggi è l'anniversario di nascita della persona più insopportabile che io abbia mai conosciuto, il marito più irritante e il padre più disattento che possa esistere»

Doveva aver combinato un guaio davvero irreparabile per guadagnare quelle parole proprio nel giorno del suo compleanno, ma infondo poco male, ebbe almeno la prova che se lo fosse ricordato. Hermione si avvicinava a lui con fare minaccioso mentre spostava e riordinava le sedie sotto il tavolo; Ron fu costretto ad indietreggiare per lasciare spazio a lei di muoversi, ma non gli dispiacque affatto tenere la giusta distanza da lei quando in mano aveva almeno un paio di coltelli appuntiti. Provò impaurito a richiamare la sua attenzione per capire cosa avesse contribuito a creare quell’atmosfera.

«H-Hermione»

Iniziò a fissarlo negli occhi azzurri, limpidi come il cielo di quella mattina, con un tale sentimento da confonderlo, tanto che le parole contrastavano con il suo sguardo; in tanti anni di matrimonio aveva imparato ad interpretare i suoi silenzi e forse quella donna gli aveva lasciato ancora un piccolo margine per rimediare alla sua misteriosa ira.

«Senti, qualsiasi cosa io abbia combinato, mi disp ...»

Lo scalpiccio dei fornelli distrasse l'attenzione della donna, che gli lanciò uno sguardo sbieco prima di occuparsi dei tegami.

«Siediti, la colazione è quasi pronta»

Seguì il suggerimento con la massima allerta non scostando preoccupato gli occhi da lei, nemmeno per un battito di ciglia; tastò il tavolo alla ricerca del tovagliolo di carta che sua moglie era solita posizionare a sinistra del piatto e su cui si sarebbero dovute trovare le posate, ma quando si accorse che non aveva la stessa consistenza di tutte le mattine, abbassò lo sguardo curioso: al suo posto c'erano quattro biglietti d’ingresso per la finale della Coppa del Mondo di Quidditch. Ron si portò sorpreso una mano sulla bocca, impiegò qualche istante per riuscire a realizzare ciò che teneva tra le dita, mentre lei continuava impassibile il suo compito, ignorò persino lo sguardo dell'uomo puntato sulla sua schiena, in attesa che lei si voltasse e leggesse nelle sue iridi la sorpresa che era riuscita ad infondergli. Hermione di proposito non gli diede modo di rivolgersi a lei, davanti alla sua espressione sarebbe scoppiata a ridere; avvertì chiaramente poco dopo i passi, per nulla felpati, del marito e subito dopo le sue labbra morbide sulla guancia.

«Grazie, amore. Non ti chiedo come li hai trovati, visto che sono già esauriti ovunque»

Aveva intuito fosse stato il suo amico Victor Krum a procurarglieli, ma quel giorno voleva solo godersi le attenzioni della sua adorata consorte. La lasciò da sola davanti ai fornelli con l'impronta del suo respiro caldo sulla pelle e un sorriso soddisfatto stampato sul volto. Prima che lui potesse però uscire dalla cucina, lo fermò con la voce.

«Ricordati, Ronald, che sono quaranta, quindi vedi di sopravvivere prima della partita, visto che manca più di un anno, e di conservare i biglietti fino ad allora. Il regalo è anche da parte di Rose e Hugo»

«Avevo immaginato, invio subito un gufo ad Hogwarts prima della colazione. Hermione, posso ricordarti che li compi prima di me?»

Il regalo gli aveva infuso la giusta adrenalina, aveva sortito un effetto migliore dei dolci - che in eccesso avevano senz’altro controindicazioni – ed anche una certa sfacciataggine che non gli era propria all’alba, quanto piuttosto alle altre ore del giorno. Ron si sarebbe sicuramente aspettato che gli lanciasse addosso qualcosa di molto pensante che aveva a portata di mano, visto che non riusciva ad intravedere la sua bacchetta, invece, con sua grande sorpresa, visto che era perfettamente consapevole di aver punzecchiato l’orgoglio della moglie, non lo fece, anzi quella considerazione le fece un immenso piacere.

«Puoi, perché ciò significa che ricordi il giorno del mio compleanno e questo è un evento più unico che raro, visto e considerato che stai invecchiando più velocemente di me»

Stavolta il sorriso che regalò a suo marito non lasciò spazio all’immaginazione e ai fraintendimenti, era semplicemente carico di un infinito amore.

 


Buonasera a tutti, cari lettori e care lettrici,
 

oggi, 1 marzo 2020, ricorre l’anniversario della nascita di Ron e compie esattamente quarant'anni; siccome è il mio personaggio maschile preferito e la Romione la mia coppia preferita, ho voluto rendere loro omaggio con questa breve idea 😊

La dedico al mio tesoro, HarryPotter364, che mi ha dato l'ispirazione e ringrazio tanto tutti coloro che sono passati da queste parti ❤

 

Un bacio

-Vale

   
 
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