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Autore: Amantea    02/03/2020    12 recensioni
Un missing moment che si colloca poco prima dell'accusa di tradimento. [...] Qui nessuno vuol vedere la verità. Continuiamo a vivere il nostro dovere, e ci scordiamo quanto tutto sia breve, e imprevedibile. E ingiusto, talvolta.[...]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Si deve pur morire di qualcosa


E così gli tenne il volto tra i palmi, i pollici a trattenere le guance, le dita aperte, fin dietro le orecchie, ad affondare tra i capelli umidi e folti.

Gli tenne il volto tra le mani, sentì il ruvido e il morbido della mascella, e la seta dei capelli, e il duro e l'incavo della nuca. Mosse le dita lentamente, ad accarezzare quella pelle d'uomo. Non l'aveva fatto mai.

C'era un grumo nero al centro del labbro, lo vide, e un rivolo di sangue fresco che scivolava da una narice, piegava a sinistra, oltre lo zigomo. Lo sfiorò col pollice, più volte, scolorì.

La cicatrice invece sembrava ancora più scura. La fronte scoperta la disvelava scomposta, e lei lo guardò, lo guardò tutto, quel viso, come non si era permessa ancora di farlo, in tanti anni. Che aprisse pure gli occhi, e la vedesse, riversa su di lui, in lacrime, per lui.

''Di qualcosa si deve pur morire'', pensò, ma non di una morte stupida, stupida e folle, come quella rischiata quella notte. Che la vedesse, che aprisse l'occhio un poco opaco, e l'altro pure, e la pupilla viva si illuminasse. Che aprisse gli occhi e basta, lì tra le sue mani, lì al tocco incredulo e caldo delle sue dita, il suo André…

- Oscar…


- Oscar…

Qualcosa premette forte al centro del petto, annaspò. Le sembrò che due mani la tirassero giù, e la schiacciassero a terra.

- Oscar…

Aprire gli occhi, fu solo un'intenzione, non ci riuscì. Riprovò, e fu una schiusa di palpebre dolorosa, come un disincastro: la testa pulsava, il corpo intero pulsava.

- Cosa stavi sognando?

Non seppe bene se chiedere o spiegare. Tacque.

Dalla fessura incerta delle ciglia vide una vampa riflessa sulla parete. Muovere gli occhi le dava dolore, allora si sporse appena verso destra, abbastanza per notare una figura in piedi entrare e uscire da quello stretto campo visivo.

Si percepì infine stesa in un letto.

Stesa, e nuda.

Chiedere o spiegare, qualcosa disse.

- André, ma cosa…?

André si avvicinò, le toccò la fronte, poi vi pose un fazzoletto umido e fresco.

Oscar richiuse gli occhi.

- Non credo ti farà piacere saperlo, ma ieri sera rientrati in caserma sei svenuta.

André intuì lo scatto nervoso prima che lei potesse muovere alcunché.

- No, non ti ha visto nessuno Oscar. C'ero io con te… Beh, come sempre d'altronde.

Aveva sorriso, per rassicurarla, allontanandosi di nuovo.

Oscar aprì gli occhi, stavolta con la testa girata dall'altro lato. Il filtro opaco di poco prima si era dissolto. Vide il camino acceso, e la divisa a cavallo di una sedia, vicino al fuoco.

Erano stati giorni terribili. Una pioggia interminabile e fredda aveva accompagnato i delegati del popolo all'assemblea degli stati nazionali. E poi la corsa folle a fermare Girodel, e il suo sguardo, quella mano tesa alla fronte, ''sarete sempre il mio comandante''.

Lo stomaco si strinse, il petto le bruciava.

- Avevi la febbre alta, ho chiamato il dottore, mi ha lasciato del laudano, e l'ordine di non muoverti. Ti ho sistemato qui nelle tue stanze da ufficiale.

André tornò a piegarsi sul camino, ravvivò il fuoco che già ardeva alto e vivo.

- Inutile che me lo chiedi, sai già la risposta. Non potevo lasciarti addosso la divisa, era zuppa di pioggia, tremavi di febbre e di freddo.

André si tirò in piedi, appoggiò una mano alla parete, non la guardò.

- Se non mi hai fatto fucilare finora, non credo lo farai adesso.

Suonò come una battuta, forse lo era.

- Sognavo la Normandia -, mentì lei.

Sognavo Saint Antoine.

- Dobbiamo tornarci un giorno.

L'ultima volta che ci sono stata il vento soffiava forte, e tuttavia non abbastanza da spazzare via il ricordo di te e di Fersen e di una vita intera, e non voglio più tornarci da sola.

- Mi hai chiamato... Nel sogno dico. Più di una volta.

- Raccoglievamo conchiglie, ma ti eri perso, o nascosto, non ricordo più.

Restò immobile, ancora, sotto le coperte.

Da piccoli spesso lui si nascondeva. Era piena di anfratti, la scogliera. Si dannava a cercarlo, poi si arrendeva. Tornava sempre con qualche tesoro.

Notò che André non aveva la divisa.

L'aveva vegliata, tutta la notte.

- Manca ancora un po' all'alba. Cerca di riposare ancora.

André non la guardava. Non direttamente. Se ne accorse, che la evitava. E tuttavia sorrideva, di un sorriso arreso e gentile.

- Grazie…

Nonostante il disagio, si sentiva stranamente al sicuro.

Come quella volta dopo l'esplosione, la faccia affondata nell'erba, la testa che ronzava ancora, i sensi spenti e il corpo dolorante tutto, c'era qualcosa di caldo e fermo che le teneva il polso e la teneva in vita al contempo, e le sussurrava ''se muori tu muoio anche io''.

Se muori tu, muoio anche io.

- Tu avresti fatto lo stesso… Credo.

Stavolta fu lei a sorridere. Lo stesso, per lui? Spogliarlo, persino?

Sono malata André. E forse non morirò da soldato. Forse ho tossito nell' incoscienza della febbre, e allora sai. Sai quello che non ti ho ancora detto. E fai finta di niente, come me. Che ho visto quel giorno come hai mancato la mira. Come e' caduta in terra la bottiglia che ti ha lanciato Alain. E come lui ti ha protetto. Qui nessuno vuol vedere la verità. Continuiamo a vivere il nostro dovere, e ci scordiamo quanto tutto sia breve, e imprevedibile. E ingiusto, talvolta.

Il mio André… Ti ho tenuto in sogno il volto tra le mani, io che non ti ho sfiorato il viso mai. Mai.

- Domattina vediamo come ti senti.

- Sto già bene, André. Domattina chiamerò i soldati nel piazzale e faremo il punto della situazione.

Diceva sul serio?

- Credo tu abbia ancora la febbre, Oscar, se parli così.

André le si era fatto vicino, le aveva tolto di nuovo la pezza umida dalla fronte.

- Ti fa tanto male la testa?

- No. Non tanto, adesso.

Lui aveva mugugnato qualcosa, poi si era seduto sul divanetto. Forse ci aveva passato la notte, seduto lì, pronto ad accorrere al più flebile lamento.

Amore, solo amore.

Nonostante tutto, solo amore.

Non si erano guardati affatto.

Ma lui era lì, accanto a lei.

Vivo.

La testa smise di pulsare, divenne più leggera. Qualcosa di caldo iniziò a scorrerle dentro, la cullò, era piacevole.

Si addormentò.


Fu un sonno senza sogni.

L'alba aveva invaso la stanza quando riaprì gli occhi. Il fuoco si era affievolito, bruciava con meno ardimento, ma non aveva freddo.

André aveva ripiegato la testa all'indietro, si era infine spento nel riposo, anche lui.

Oscar provò a girarsi su un fianco. Ci riuscì.

Godette ancora un poco del silenzio.

Senza divisa, cos'era veramente?


Lo chiamò piano. Non ebbe scelta, da sola non poteva alzarsi.

- André.. .?

Si riscosse rapido, la raggiunse, una mano sul bordo della coperta, dove cadeva vuota.

L'aveva spogliata da svenuta, non si azzardava a toccarla da sveglia, non più.

- André preparami un po' d'acqua per lavarmi e portami la divisa. Ho un cambio pulito nella sacca… Me la prendi?

André le toccò la fronte, era fresca. Annuí.


Bussarono alla porta che ancora si stava agganciando la camicia.

Fu uno scambio rapido di sguardi.

- Sì?

- Sono Alain comandante!

Alain entrò.

Entrare e restare interdetto fu tutt'uno.

Guardò André, senza giacca, ritto in piedi a due passi dal Comandante. Poi guardò il Comandante, le mani ancora sull'ultimo fiocco, l'aria sgualcita.

-Beh, comandante-, iniziò a dire, il dorso della mano a grattarsi il naso, mascherando un imbarazzo che non provava affatto, - non credo di aver interrotto nulla. Anche se quello che immagino avrebbe fatto un gran bene a entrambi.

Oscar indossò la giacca, passò oltre, lo ignorò.

- Alain, cosa sei venuto a riferire?

Alain smise di ridere, tornò serio.

- E' arrivato il generale Bouillet, comandante. E sembra che voglia vedervi, dopo l'adunata nel cortile.

- Mh… Bouillet… Qui?

Alain annuì compostamente.

- Si, comandante.

Oscar sistemò la spada alla cintura. Mascherò un passo malfermo, forse ci riuscì.

- André sistemati pure tu.

André fece sì con la testa, portando la mano alla fronte.

L'attitudine al comando non era scemata con la febbre.

In fondo nessuno vuol vedere la verità. Si continua a vivere il proprio dovere, e ci si dimentica quanto tutto sia breve, e imprevedibile. E ingiusto, talvolta.

- Alain riferisci ai soldati di preparsi. Li voglio schierati nel piazzale tra venti minuti. E poi vedremo cosa vuole il generale da noi.





   
 
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