Fanfic su artisti musicali > Queen
Segui la storia  |       
Autore: unaCoccs    02/03/2020    0 recensioni
Joy studia fisica, il suo obbiettivo è costruire una macchina in grado di viaggiare nel tempo.
Brian studia astrofisica, il suo obbiettivo è diventare una leggenda del rock.
Devono solo trovare il momento giusto... Ma sarà questione di fisica o di chimica?
Genere: Generale, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La discussione si chiuse senza troppi giri di parole,  Brian fece un solo tiro e si ricordò della sua intolleranza al fumo, dopo ciò nessuno di noi osò metterci parola per evitare discorsi inutili. Invece continuammo ad ordinare drink dopo drink, provando quelli tipici del posto fino a perdere ogni freno inibitore.

La serata sfociò in un ballo, io feci coppia con Brian e ovviamente John con Veronica, poi continuò a scorrere senza nessun problema, oltre al fatto che tornammo in hotel piuttosto presto rispetto a quanto ci aspettassimo: trovammo il resto del gruppo completamente ubriaco e pensando alla sicurezza di quel paese capimmo che sarebbe stato meglio toglierli dalla strada e riportarli all'ovile – il che fu un’impresa tutt'altro che semplice.

Roger e Darcy erano pieni di alcol al punto di non riuscire a formulare una frase senza perdersi in altre chiacchiere, anche Freddie era piuttosto ubriaco ma riusciva ancora a conversare quasi normalmente, al contrario Mary era appena brilla e ci raccontò tutta la loro serata.

-beh, Darcy ha iniziato a bere fin da subito.. e Roger l'ha seguita pensando fosse divertente. In realtà erano divertenti da guardare da lontano, bevevano e dopo un po' hanno persino iniziato a ballare come dei gorilla seduti sugli sgabelli del bar. Poi sono spariti per un'ora buona e Freddie, con la scusa di cercarli, mi ha portata al banco dove lui ha preso tre cocktails mentre io solo uno. E dopo due ore di balli sfrenati li ho trascinati fuori dal locale per pietà degli altri presenti…-

Risi di cuore pensando alla scena di Roger e Darcy, ma poi sorrisi compiaciuta del fatto che loro avessero probabilmente fatto qualcosa.. e meno male che insistevano tanto su Brian e me!

La mattina seguente mi svegliai verso le 7.45 con l'intento di buttare giù dal letto la mia amica, ma quando mi voltai dalla sua parte aspettandomi la sua chioma chiara quasi cacciai un urlo: al posto suo vidi la folta chioma riccia del chitarrista, le braccia incrociate sul petto e le gambe rannicchiate per non occupare troppo spazio.

-tu cosa cavolo ci fai qui?- chiesi con un tono moderatamente alto. Tentai di ricordare una possibile serata con lui in camera mia, una discussione con Darcy, una crisi di nervi o qualcosa del genere ma niente. 
L'unica cosa che ricordavo era che avevo portato Freddie in camera con Mary e subito dopo Darcy nella nostra camera, poi le avevo cambiato i vestiti ed infine il sonno più profondo.

Il riccio si tirò su spaventato quasi quanto me, e dopo aver passato cinque buoni secondi a riflettere sulla situazione decise di raccontare la sua versione dei fatti.

-beh, dormivo,  poi Roger mi ha svegliato e mentre ero ancora in dormiveglia mi ha portato qui, Darcy ha aperto la porta ed è andata con lui lasciandomi solo. Ho semplicemente visto un letto e l'ho colonizzato..- spiegò tra uno sbadiglio e l'altro.

-ah, non importa. Devono solo ringraziare di non avermi svegliata!-

Brian.

-tu cosa cavolo ci fai qui?- chiede spaventata la mora alla mia destra. La camera non era di certo la mia, ma nemmeno quella che mi era stata assegnata nell'hotel.

La notte precedente avevamo riportato Darcy e Roger nelle loro camere, dove rimasero per una ventina di minuti per poi uscire di nuovo a fare sfogo al loro profondo amore. 
Io mi accorsi di Roger grazie alla sua delicatezza nel rimettersi le scarpe.. la sua batteria avverrebbe fatto più silenzio.

-si può sapere dove stai andando ora? Torna a letto, è tardi.-

- nessuno mi può comandare!- rispose biascicando tutte le parole della frase, poi continuò poggiandosi alla parete della stanza. – sto andando da Darcy, scendiamo in giardino e poi torniamo in camera. Tu se vuoi dormire puoi farlo nella sua camera perché qui… qui non riuscirai a farlo!-  terminò con una risata maliziosa e seguitò ad uscire dalla stanza lasciandomi solo per qualche secondo.

- torna qui, vigliacco, non lasciarmi solo!- 
Mi infilai le scarpe ed infilai nuovamente la maglietta che avevo precedentemente tolto a causa del riscaldamento troppo alto ed infine lo seguii nei lunghi corridoi fino alla stanza di Joy e Darcy.

Avevo paura che svegliasse Joy bussando con troppa forza, quindi lo fermai e lo feci io al posto suo, Darcy uscì con lo stesso entusiasmo del mio amico ed assieme scapparono dritti nella nostra camera, lasciandomi solo ed imbambolato di fronte ad una porta aperta. 
“Tanto ormai non ho più un posto per dormire..” pensai, poi sfilai le scarpe  e mi posizionai del letto proprio al fianco di una bella ragazza dormiente. 
La osservai per qualche minuto, le spostai i capelli dalla guancia e le posai un delicato bacio sulla fronte. Era proprio bella, così rilassata e lontana dai pensieri e dallo stress della vita quotidiana.. la sua pelle chiara quasi illuminava la stanza riflettendo il pallore della luna e le sue labbra rosate e carnose avevano una leggera curva verso l'alto.

Tolsi la maglietta constatando che la temperatura era davvero troppo alta per me,  mi rannicchiai in un angolino del letto, con le braccia incrociate sul petto cercando di mantenere l'equilibrio e di non occupare troppo spazio, ed in poco tempo tornai tra le braccia di Morfeo che da troppo tempo cercavano di tirarmi via dalla realtà.

La mattina seguente quasi mi pentii di non averla svegliata perché si spaventò tantissimo quando vide che al posto di Darcy c'ero io, allora le spiegai tutto e capì esattamente la situazione. 
E meno male che insistevano tanto su Joy e me!

Non ci pensai troppo su e mi alzai rimettendomi addosso la maglietta che avevo tolto la notte prima, quindi vidi che anche la mora si alzò e prese una camicia e dei jeans chiari dalla sua valigetta, osservai i suoi movimenti senza rendermene minimamente conto finché la sua voce imbarazzata non mi riportò improvvisamente sulla terra.

-ti dà fastidio se mi cambio qui, in camera mia?- abbozzò un sorriso imbarazzato che nascose tra i capelli ed il rossore sul suo viso.

Arrossii anche io, e senza dire una parola presi le mie ultime cose ed uscii dalla stanza chiudendo la porta dietro le mie spalle. 
Speravo che non dicesse nulla.

Joy.

Quella mattina visitammo il centro della città, quindi l'orologio astronomico con il cambio degli apostoli.  Una guida ci spiegò il significato di ogni parte dell'orologio e ne rimasi tremendamente colpita quanto amareggiata. Mi piacque ma lo detestai nello stesso momento. Trovai persino l'ispirazione per il mio progetto riguardante il tempo, folle no?

-un orologio che segna giorni, mesi, anni ed orario. Si potrebbero inserire i giusti dati nell'equazione in modo da ricavare la velocità ed il tempo necessari per raggiungere l'obiettivo. Viaggiare in avanti e lateralmente non dovrebbe essere troppo difficile, in questo modo potremmo unire l'equazione con la meccanica e diventerebbe una macchina spaziotemporale.. Cosa ne pensi?- dissi a Brian completamente assorta nei pensieri, cercando un suo parere ed un consiglio.

-che sei ancora più bella quando ti rilassi.  Dovresti smettere di cruciarti ora che sei in vacanza. Mi sembra un'ottima idea ma non pensarci adesso. Ne riparleremo quando saremo tornati.- sorrise e mi portò un braccio attorno alle spalle per poi posare un delicato bacio sulla mia guancia.

"Sei ancora più bella quando ti rilassi. "

Non risposi al complimento con le parole, ma se avesse studiato psicologia avrebbe scoperto che il mio linguaggio del corpo indicava un forte imbarazzo, e se avesse studiato medicina che i battiti del mio cuore erano assolutamente oltre il normale. Mi limitai a sorridere e lasciarmi cullare nel suo abbraccio per qualche secondo prima di continuare a camminare per la città con un Trdelník al cioccolato e panna.

Mi piaceva quella città. Così tanta poesia, così tanta schiettezza racchiusa nella storia di una sola città. Mi riempii i polmoni di quell'aria diversa e continuai ad osservare e fotografare con la mente ogni dettaglio con il terrore di dimenticare qualcosa di meraviglioso li, in quelle strade.

Osservai tante cose quel giorno,  notai che le persone erano strane. Non avevano un modo loro di comportarsi, erano dei camaleonti. Ad esempio se per strada qualcuno ti passava vicino e non ti spostavi, quella persona non avrebbe camminato mezzo metro più in là ma ti sarebbe venuta addosso. 
Al contrario, se avessi lasciato uno spazio per passare si sarebbe scansato ulteriormente. 
Lo feci notare anche a Brian e si mise a ridere subito dopo la mia proposta di mette quella popolazione alla prova. Ovviamente non rifiutò.

Un uomo camminava spedito sul nostro marciapiede, noi ci fermammo proprio davanti a lui, qualche metro in là, facendo finta di osservare gli orari del pullman. L'uomo si avvicinava e noi iniziammo a ridacchiare sapendo come sarebbe andata a finire; l'uomo continuò a camminare, sorpassandoci con due spallate prepotenti.
Scoppiai a ridere e lo stesso fece il mio amico, che ci prese gusto e continuò a fare la stessa cosa per tutta la mattinata.

-ragazzi, non so voi ma io sono ultra stanco.. e poi ho un mal di testa da far paura!- iniziò a lamentarsi Roger.

- beh, cosa ne dici se sta notte te ne rimani in camera e lasci dormire tutti?- ironizzò Brian. Mi misi a ridere di cuore, ripensando al momento in cui la mattina lo trovai nel letto di fianco a me, ma scacciai subito il pensiero sentendo una strana sensazione al petto.

-almeno io combino qualcosa con la ragazza che mi piace.- Roger ribatté con tono di sfida, alludendo al fatto che io piacessi a Brian, opinione che ovviamente on condividevo.

Il riccio sbuffò e gli diede una pacca sulla spalla intimandogli di smetterla, ma evidentemente il suo amico non recepì bene il messaggio perché iniziò a ridere soddisfatto, coinvolgendo anche Darcy e Freddie.

Mi avvicinai a Mary, vidi che stava in disparte e non prendeva parte alle conversazioni, anzi sembrava che cercasse di stare il più lontano possibile dal gruppo.

-va tutto bene, Mary? Ti vedo provata..-

-a parte il fatto che ieri ho avuto una discussione con Freddie e che oggi nemmeno mi ha fatto il bacio del buongiorno si, va tutto bene..- rispose lei. -in realtà non era colpa mia ma lui ha ingigantito il tutto dicendo che gli vado sempre contro e che non gli do mai ragione. Allora gli ho risposto “solo perché stiamo assieme non significa che dobbiamo avere le stesse idee", e lui l'ha presa male. Credo che in questa relazione lui faccia la parte della donna!- 
Sorrisi ascoltando il suo racconto della notte precedente e cercai di consolarla con un abbraccio, ma mi resi conto che Freddie era davvero la donna in quella relazione e non riuscii a trattenere una leggera risata. 
- non ti preoccupare, è fatto così. Gli passerà..-

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: unaCoccs