Serie TV > 13 Reasons Why - Tredici
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Autore: JennyPotter99    02/03/2020    0 recensioni
Ciao, sono Samantha Baker.
So cosa state pensando, una cassetta? Ma davvero?
L’ho solo trovata originale come idea.
Volevo che qualcun altro sapesse cosa è successo davvero.
Perché qualcun altro doveva saperlo oltre a noi e io non riuscirei a sopportare di vivere tenendolo dentro di me.
Gli altri non sarebbero d’accordo, ma io voglio che la memoria di Hannah rimanga indelebile nel tempo.
Prima di iniziare, dovrei dirvi chi è Hannah.
Hannah era un essere umano, una persona e si è suicidata.
Vi starete chiedendo il perché.
Pian piano ci arriverò.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, sono Samantha Baker.
So cosa state pensando, una cassetta? Ma davvero?
L’ho solo trovata originale come idea.
Volevo che qualcun altro sapesse cosa è successo davvero.
Perché qualcun altro doveva saperlo oltre a noi e io non riuscirei a sopportare di vivere tenendolo dentro di me.
Gli altri non sarebbero d’accordo, ma io voglio che la memoria di Hannah rimanga indelebile nel tempo.
Prima di iniziare, dovrei dirvi chi è Hannah.
Hannah era un essere umano, una persona e si è suicidata.
Vi starete chiedendo il perché.
Pian piano ci arriverò.
Era una giornata buia alla Liberty High: era passata una settimana da quando Hannah si era uccisa e c’era chi voleva dimenticare, ma altri proprio non ci riuscivano.
Uno di questi, era Clay Jensen.
Potrebbe apparirvi gracile o innocente, ma posso assicurarvi che non lo era.
L’ armadietto di Hannah era a pochi metri da quello di Clay e il ragazzo poté notare che sopra di esso erano state attaccate dei fiori e delle dediche.
Ma in realtà, nessuna di quelle persone conosceva bene Hannah.
O forse, non la conosceva bene nessuno.
Clay si avvicinò all’armadietto per osservare, quando Justin Foley gli si avvicinò con aria minacciosa.- Che cazzo fai?-
Clay si guardò intorno spaesato.- Dici a me?-
-So che c’entri qualcosa Jensen, non fare il finto tonto.-
Clay non aveva idea di cosa stesse dicendo, fin che la campanella non suonò ed entrambi furono costretti ad andare in classe.
Gli alunni erano stati tutti automaticamente segnati ad un corso in cui avrebbero parlato dell’accaduto.
Nel caso a qualcun altro fosse venuta l’idea di togliersi la vita.
-Professoressa, ma quanto dovrà andare avanti questa storia?- intervenne un ragazzo, interrompendo il discorso.- Insomma, è successo una settimana fa, non dovremmo andare avanti?-
Si creò un brusio in aula, quando qualcuno si alzò bruscamente per replicare, ma le parole non le uscivano dalla bocca.
Clay sapeva chi era, erano amici da un po' di tempo.
Era Samantha Baker, la Sammy della Liberty High, non che sorella di Hannah.
Samantha e Hannah erano gemelle, ma eterozigote, non si assomigliavano, ma avevano alcuni aspetti simili.
Per esempio i lunghi capelli ondulati, ma di colore leggermente diverso.
Gli occhi azzurri e le guance rosee.
Ma di quei tempi, Samantha si era spenta.
Come biasimarla, sua sorella si era suicidata da poco.
Ancora non aveva ben elaborato l’accaduto, ma non se ne voleva stare chiusa in casa, anche perché tutti i suoi amici erano a scuola, compreso Clay.
Quando finì la lezione, Sammy vide i suoi genitori nel corridoio con il signor Porter, il counselor della scuola.
-Ciao mamma, che fate qui?- domandò a mamma Olivia, dalla quale aveva sicuramente ereditato i capelli arancioni.
-L’avvocato ha detto di prendere tutti gli effetti di Hannah.- rispose lei, aveva le borse sotto gli occhi e il naso rosso: si vedeva che non stava bene.
Peggio di perdere una sorella, lo era perdere una figlia.
I tre si meravigliarono nel vedere che dentro l’armadietto c’erano solo libri.
Hannah era una ragazza che dove passava, tutto si riempiva di colore: invece quel posto era vuoto e spento.
-Come mai non aveva nemmeno un adesivo?- continuò la signora Baker.
-Non ne ho idea.- rispose Porter.
-Salve signora Baker.- intervenne Clay.
-Ciao Clay.- gli disse Olivia, sforzando di fare un sorriso: Clay le era sempre piaciuto.
-Se me lo permette, volevo invitare Sammy a pranzare a casa mia.- continuò il ragazzo.
-Ma certo, non me lo devi neanche chiedere.- disse l’altra, dandogli un buffetto sulla testa.
-Ci vediamo stasera, mamma. Ti voglio bene.-
-Anche io tesoro.-
Clay e Samantha si prepararono ad andare a casa a piedi, quando per la strada incrociarono Tony Padilla.
Tony era il migliore amico di Clay, era un tipo misterioso, ma Samantha lo trovava molto sexy.
Lui e la sua Mastang rossa.
-Ehi, vi serve un passaggio?-
Sammy fece il primo sorriso della giornata e senza pensarci salì nei posti dietro.
-Niente bici oggi?- chiese Tony a Clay.
-No, mia mamma mi ha accompagnato con la macchina, sai, per parlare..- rispose Clay.
Una volta arrivati a casa, trovarono un pacco di fronte alla porta di casa.
-Aspettavi posta?-
-No…-
Clay lo raccolse stranito e notò che c’era il suo nome scritto sopra con un pennarello.
-Non sembra un pacco di Amazon o altro.- commentò Sammy.
In realtà era proprio fatto a mano: Clay scartò l’involucro di carta che copriva una semplice scatola di scarpe, ma dentro c’era altro.
Erano delle cassette.
Non se ne vedeva una da qualche anno.
La copertina era disegnata.
In tutto ce n’erano sette.
-Che cosa ci sarà dentro?- chiese Sammy.
-Non lo so, ma mio padre ha un vecchio stereo: ascoltiamo.-
I due si diressero nella mansarda davanti alla casa, dove Clay tolse la polvere allo stereo e inserì la cassetta sopra la quale c’era scritto il numero 1.
Ma quando la voce partì, ad entrambi si accapponò la pelle.
Ciao, sono Hannah, Hannah Baker.
Samantha sgranò gli occhi e tutti gli eventi delle ultime settimane le rivennero in mente.
Non ci poteva credere, era proprio sua sorella, riconosceva la sua voce.
Non smanettare con qualsiasi cosa tu stia usando: sono io. In diretta e stereo. Nessuna replica, nessun bis e questa volta, assolutamente nessuna richiesta. Mangia qualcosa e mettiti comodo, perché sto per raccontarti la storia della mia vita. Anzi, più esattamente il perché è finita. Se hai queste cassette, è perché tu sei uno dei motivi. Non ti dirò in quale cassetta sarai, ma non preoccuparti, se hai ricevuto questa scatola, il tuo nome comparirà di sicuro. Comunque, le regole sono abbastanza semplici, ce ne sono solo due: ascolta e passa. Una volta che hai ascoltato tutti e tredici i lati, perché ci sono tredici lati di tutte le storie, riavvolgi il nastro e passali alla persona successiva.
-Ma perché ha messo di mezzo anche me?!- esclamò Clay, ma nello stoppare la cassetta, premette troppo il tasto che si ruppe. -Merda!-
-Cazzo e ora come facciamo?- domandò lei.
Clay si pensò su.- Tony ha un lettore di cassette in macchina. Ma non voglio che sappia di queste.-
-Dovremmo rubare a Tony?-
-Non vuoi sentirle tutte? Non hai nemmeno un po' di curiosità?-
-Ovvio che ne ho, era mia sorella!- esclamò Samantha.
-Bene, allora domani a scuola gliela prendiamo.-
A Sammy non piacevano molto le bugie, soprattutto perché era stata una bugia ad allontanarla da sua sorella.
   
 
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