Passeggio muta, i corridoi parlano
per me,
come paesaggi metafisici dipinti per una musa inquieta.
Allo specchio preparo ancora il mio spettacolo,
pitturo le labbra con un rosso scarlatto
e il cuore con il calore dell’alcool.
investire o conservare? cosa facesti tu della felicità?
Fuggendo, cosa decidesti per me?
Mi domando perché rimani,
i giorni non hanno intaccato i mie pensieri contaminati.
Il tempo non mi ha mai rivestita da ciò che tu togliesti,
sono rimasta sugli scogli delle mie incertezze.
La brezza porta folate di giorni felici e tempeste
e mi trova qui, ancora,
sirena che si staglia nell’aria pungente della vita.
Coperta, non di squame, ma di umane fragilità.