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Autore: Cris_Mar    03/03/2020    2 recensioni
Harry si ritrova con il cuore colmo di speranza: la guerra è finita, non senza lasciare ferite profonde e nonostante il dolore, è arrivato il momento di andare avanti, di ricominciare.
Dopo la fine tanto agognata di tutti i processi, che lo hanno costretto per mesi a rivivere tutto l'accaduto, può finalmente costruirsi una vita tutta sua.
E decide di iniziare da dove tutto è finito: Hogwarts
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I start from you.

Capitolo 6

 I don't really know a lot about love... but you're in my head, you're in my blood and it feels so good.


'Non sarà che stai cambiando idea?'
Erano passate un altro paio di settimane, dicembre era iniziato e Natale era alle porte. Il che normalmente sarebbe stato un motivo di gioia: ma non quell'anno.
Gli allievi, di solito, con l'avvicinarsi delle vacanze tendevano a rilassarsi, ad avere la percezione di poter rallentare i ritmi di studi.
Tuttavia, Harry, Draco e tutti gli altri, scoprirono di non aver neanche un momento di svago da lì a Natale e chissà se ne avrebbero avuti durante le vacanze: i professori, infatti, non permettevano loro di lasciarsi invadere dallo spirito natalizio e li caricavano di compiti e verifiche più di quanto non facessero di solito.

Draco era piuttosto scocciato dalla faccenda, perché lui e Harry non riuscivano più a trovare dei ritagli di tempo per svignarsela nella Stanza delle Necessità.
I loro brevi incontri intimi si erano ridotti ad un paio di baci frettolosi scambiati qua e là per il Castello, in quei isolati momenti in cui non c'era nessuno nei paraggi.
Il giorno prima se l'erano svignata nel dormitorio di Grifondoro ma Neville li aveva quasi beccati, così si erano dovuti rassegnare ad aspettare fino alle vacanze, quando avrebbero avuto tutto il tempo per salire al settimo piano e starsene chiusi nella Stanza delle Necessità per qualche ora.

'Non dire sciocchezze, lo sai quanti compiti abbiamo? Se non facciamo almeno tre temi oggi, domani non riusciremo nemmeno a respirare!' borbottò Harry, il cui umore non era migliore di quello del Serpeverde.

La loro giornata non era iniziata mel migliore dei modi, dato che dopo la lezione di Trasfigurazione il loro carico di compiti era cresciuto a dismisura. Quando la campanella era finalmente suonata, Harry aveva borbottato a Draco che quell'ora libera dovevano sfruttarla in biblioteca e da lì era nata la discussione, mentre salivano le scale.
Draco sospirò, scocciato: 'Si, lo so. È che mi ero immaginato in un paio di situazioni piacevoli, dopo il nostro chiarimento e invece siamo talmente sommersi dai compiti che-'
Harry si lasciò scappare una risata 'Smettila di fare il cane bastonato! Se studiamo fino all'ultimo riusciremo a goderci le vacanze in santa pace!'
'Spero che per allora smetterai di farti prendere dal panico come un quindicenne appena ti tocco' borbottò Draco sottovoce.
'Che hai detto?' sibilò Harry, arrossendo e il Serpeverde non poté fare a meno di ridere.
'Sto solo cercando di suggerirti il regalo che vorrei mi facessi a Natale!' affermò con un ghigno.
Harry gli diede una spinta: 'Piantala, lo sai che lo voglio quanto e più di te!'

Entrarono in biblioteca e la trovarono invasa dai compagni del settimo anno, e da qualcuno del quinto.
Draco perse il sorriso che aveva esibito al commento di Harry e digrignò i denti: 'Speravo per lo meno in un minimo di privacy. Dobbiamo proprio studiare qui?'
Harry sospirò, infilandosi nel reparto di Trasfigurazione: 'Abbiamo un bel po' di tomi da consultare, non vedo altre possibilità. E poi forse è meglio così, se fossimo soli mi distrarrei troppo'
Draco fece per ribattere ma all'ultimo momento si zittì.
'Harry... credo che Blaise sappia di noi' disse all'improvviso e non avrebbe potuto spiegare perché avesse sentito il bisogno di vuotare il sacco proprio in quel momento.
Il libro che Harry aveva appena scelto dalla terza fila in alto, gli cadde di mano con un gran tonfo.
Draco lo fissò, più serio che mai ed annuì.
Harry raccolse il libro e cercò di bisbigliare, nonostante la sorpresa: 'Ma non è possibile, siamo stati attentissimi! Se così non fosse Hermione lo avrebbe scoperto da un pezzo!'
'Se ti dicessi che Blaise è perspicace quasi quanto la Granger e ti ricordassi che ha assistito alla prima scenata di gelosia che mi hai fatto, mi crederesti?' replicò Draco, mentre si guardava intorno e notava, con un po' di sorpresa, che molti scaffali erano quasi vuoti.
Gli occhi di Harry si spalancarono. 'Lo avevo dimenticato'
Draco gli tolse il libro dalle mani e lo guardò con un sopracciglio alzato.
'In effetti è da quel giorno che Blaise è convinto che tu abbia una cotta per me. Io, che sono sempre stato un bravo attore, ho cercato di dissimulare il mio interesse e di convincerlo che, almeno da parte mia, la nostra fosse solo un'inaspettata ma solida amicizia... Questo testo è pessimo! Non riporta niente che non sia già nei nostri libri di Trasfigurazione, mettilo via!'
 'Se sei così bravo come dici, perché pensi che Blaise sappia di noi?' lo rimbeccò Harry, ignorando il libro che gli porgeva l'altro.
Draco lo rispedì al suo posto con un gesto della bacchetta e incrociò le braccia: 'Diciamo che, con il passare delle settimane, non sono stato attento a quello che facevo quando era nei paraggi... e potrebbe aver sbirciato il bigliettino che ti ho spedito ieri durante Incantesimi'
Harry si battè la mano sulla fronte, ricordando chiaramente le due righe indecenti che Draco aveva scritto il giorno prima.
'Tu gli hai permesso di legg-e va bene, non mi importa! Pensi che Blaise lo dirà a qualcuno?'
Draco scosse la testa: 'Non vede l'ora di prenderci per il culo ma a parte questo, finché gli dirò di tacere, lo farà'
'E ti sta bene?' chiese Harry, sorpreso. 'Fino a qualche tempo fa, mi avresti mollato se ti avessi detto di volerlo confidare a Ron e-'
'Harry! Vi stavo cercando!'
'Hermione!' esclamò Harry, con più enfasi del normale. Un grugnito di Madama Chips a qualche scaffale di distanza gli ricordò di dover sussurrare. 'A-ehm.. Che c'è?'
'Beh, vi sarete accorti che c'è un po' di sovraffollamento in biblioteca e questo implica che i migliori libri da consultare siano già occupati. Ovviamente, io ho già fatto una bella scorta, per quanto mi riguarda. Quindi probabilmente vi converrebbe venire al nostro tavolo' spiegò, fissandoli un po' confusa.
'Ti seguiamo, allora' rispose Harry.
Hermione indicò loro un tavolo a qualche metro di distanza, stracolmo di libri e pergamene.
Ron era già lì e fissava le pagine di un tomo piuttosto voluminoso con sguardo truce. Hermione si sedette accanto a lui:
'Comunque ragazzi, devo avvertirvi, non siete passati inosservati nella Sala Comune Grifondoro. So che pensavate che fossero tutti ancora a pranzo, ma dovreste fare più attenzione. Molti in questa scuola sarebbero felici di denuciare Draco alla Preside e lui non dovrebbe conoscere la nostra parola d'ordine'
Harry strabuzzò gli occhi, scioccato: 'Co-cosa?'
Hermione inarcò le sopracciglia: 'Beh, ho sentito dire in giro che un ragazzo del secondo anno vi ha visti uscire dalla nostra Sala Comune l'altro giorno. Sai come la penso Harry, le regole sono regole'
A differenza di Harry, Draco non aveva mostrato alcun segno di panico alle parole di Hermione. In effetti era molto più bravo di lui a nascondere la loro relazione con nonchalance. Così, quando parlò, sembrò farlo con il solito tono altezzoso e disinteressato:
 'D'accordo Granger, comunque vada la parola d'ordine cambierà dopo le vacanze, quindi non la conoscerò ancora per molto. Però Harry doveva pareggiare i conti: sai, lui non solo sa esattamente come arrivare alla mia Sala Comune, ma conosce anche piuttosto bene l'aspetto che ha. Non ha ancora vuotato il sacco su come diavolo faccia a saperlo, così ho pensato bene di sfruttare il suo prezioso segreto a mio favore, costringendolo a farmi fare una visita guidata nella dimora dei Grifondoro'
Ron si finse improvvisamente interessato al tema di Pozioni, e sollevò la pergamena in modo da nascondergli il volto.
'Oh, bene' disse Draco con interesse 'A quanto pare Weasley la sa lunga, sulla faccenda'
Harry sospirò di sollievo, perché Draco era riuscito a distogliere l'attenzione dall'argomento spinoso che rischiava seriamente di farli scoprire.
Ron non abbassò la pergamena e parlò dietro di essa in tono soffocato: 'Non mettermi in mezzo, sbrogliatevela da soli!'

Harry si appuntò mentalmente di dover fare due chiacchere con Neville, perchè non raccontasse dell'espisodio imbarazzante avvenuto il giorno prima a a Ron e Hermione, altrimenti i suoi migliori amici avrebbero fatto due più due all'istante.
Per di più, se Neville stesso fosse venuto a sapere delle voci di cui aveva parlato Hemione, avrebbe immediatamente scoperto che il ragazzo con cui lo aveva quasi beccato ad amoreggiare, fosse proprio Draco.

Hermione, con un impeccabile espressione neutra, aggiunse: 'Comunque sia andata, prima o poi lo scoprirai, Malfoy. Harry non è bravo a mantenere i segreti'
'Ne rimarresti sorpresa' borbottò Harry tra sé.



'Vieni a sederti lì' insistette Harry, 'vedrai che Hermione ne saprà di più'
Draco sbuffò sonoramente. 'È solo uno stupido errore'
Harry scoppiò a ridere mentre lo trascinava al tavolo Grifondoro. 'Ah ora è solo uno stupido errore, mentre due minuti fa dicevi fosse il motivo per cui non otterrai Eccezionale in Trasfigurazione!'
Hermione mangiava lentamente, mentre era impegnata a leggere un Manuale preso in prestito in biblioteca quel pomeriggio, Ron invece si prendeva una gradita pausa dallo studio chiacchierando con Seamus e Neville, seduti accanto a lui.
'Hermione?' chiamò Harry, 'Lo so che sei nel bel mezzo del tuo ennesimo ripasso, ma potresti spiegare tu a Draco l'ultimo argomento di Trasfigurazione? Il suo tema è andato male e io non riesco a trovare le parole giuste'
Hermione chiuse il libro a malincuore e tese la mano verso Draco: 'Fammi vedere il tema, così capirò meglio cosa hai sbagliato'
Draco borbottò mentre frugava nella borsa: 'Non c'è n'era alcun bisogno Granger, dovrei cavarmela da solo...'
Hermione sventolò la mano e scosse la testa: 'Non dire sciocchezze, ci vorranno pochi minuti!'
Mentre Hermione leggeva con attenzione il tema che tanto lo tormentava, Draco adocchiò Blaise e Theodore al suo tavolo e fece loro cenno di raggiungerli. Harry invece, si sedette di fronte a Ron e salutò l'intera combriccola.
Neville salutò Harry con enfasi: 'Harry! Ti stavo proprio aspettando!'
'Mm?' disse distrattamente in risposta, mentre riempiva il suo calice.
Neville annuì vigorosamente e zittì Ron e Seamus: 'Devo proprio raccontarvi una cosa esilarante che è successa ieri!' esclamò mentre già rideva al solo pensiero.
Il succo di zucca andò di traverso a Harry, che tossì almeno quattro volte prima di riuscire a sganciare una gomitata nel fianco di Draco e poi gracchiare: 'Non credo ci sia nulla da raccontare, Neville!'

Tra le lezioni e lo studio disperato, Harry aveva fatto il madornale errore di dimenticarsi di prendere da parte Neville, prima che si trovassero tutti insieme.
Blaise e Theodore si sedettero accanto a Draco: 'Se è una storia imbarazzante sono tutto orecchi' esclamò Theodore, facendo cenno a Neville di andare avanti.
Harry tentò di distrarre Ron, ma lui non abboccò e scosse anche Hermione dalla lettura: 'Ascolta un momento!'
Allora Harry lanciò un'ultima occhiata disperata a Neville, per impietosirlo, ma ormai il ragazzo era pronto a raccontare e neanche lo guardava più.

Giusto il tempo di un breve sguardo di rassegnazione e, Harry e Draco, assistettero alla distruzione del loro segreto.

'Ieri a pranzo non avevo molta fame, così sono tornato in Sala Comune' cominciò Neville, trattenendo il risolino. 'Sono entrato e la prima cosa che ho visto è stato un ragazzino del secondo anno che stava davanti al camino, in pigiama. Gli ho chiesto come mai non fosse a pranzo e perché non fosse vestito a quell'ora; lui mi ha raccontato che un paio di bulletti del quinto anno gli rendevano la vita difficile'
Hermione aggrottò le sopracciglia indignata: 'Quali razza di codardi se la prendono con un ragazzino del secondo anno!'
Neville sventolò la mano: 'Non preoccuparti Hermione li ho già sistemati: infatti, dissi a John, il ragazzino, di aspettarmi in Sala Comune, il tempo di lasciare la borsa in dormitorio e lo avrei accompagnato a fare due chiacchiere con quei simpaticoni...'
'Quando arriva la parte in cui la faccenda dovrebbe essere interessante?' si lamentò Blaise, sbadigliando.
Neville fece un gesto di impazienza, sempre con quel sorriso ebete stampato in faccia: 'Ci sto arrivando! Dunque...'
'Povero me' gemette Draco a bassa voce, nascondendo il volto dietro la mano.
Harry continuava ad alternare lo sguardo da Neville a Hermione - perché sapeva che sarebbe stata lei la prima a collegare le cose - ed in fine Ron che aveva altrettanti elementi per smascherarli.
'... sono salito in dormitorio insieme a John, che si è infilato nella stanza del secondo anno per vestirsi. Sono andato avanti fino alla nostra porta ma... ho trovato la stanza chiusa chiave! O meglio, sigillata con la magia!' continuò Neville, che non si era accorto minimamente di quanto Harry lo stesse maledicendo mentalmente.
Seamus lanciò un'occhiata divertita a Harry: 'Ed era stato Harry a sigillarla? Che cosa stavi combinando lì dentro amico?'
Ron soffoccò una risata, prima di guardare confuso Hermione che commentava tra sé: 'E questo è successo ieri a pranzo...? Ma... se era con Dra-'
'Shhh, Hermione,' la zittì Neville 'adesso arriva la parte migliore: busso alla porta e chiedo perché diavolo avessero chiuso il mio dormitorio; tempo un paio di secondi in cui non ho sentito altro che un gran fracasso, e Harry mi apre la porta, con addosso solo i pantaloni della divisa e una camicia tra le mani-'
Qui Neville dovette fermarsi perché non riusciva più a trattenere le risate, a cui fecero eco anche quelle di Seamus, Blaise e Theodore.
Blaise aggiunse anche una pacca sulle spalle di Draco, perché lui sapeva bene chi doveva esserci nascosto nel dormitorio del Grifondoro.
Hermione non rise subito, osservò scioccata Draco ed Harry per almeno venti secondi, prima di scoppiare anche lei scuotendo la testa.
Ron era troppo sconvolto per ridere e ascoltò il resto del resoconto per essere certo di non aver preso un granchio.
'Ah! Avreste dovuto vedere la sua faccia! "Neville senti, credo tu abbia già capito che non è il momento migliore per entrare qui dentro!" Era rosso da capo a piedi!' ululò Neville, tra una risata e l'altra.
'Alla fine ho detto al ragazzino del secondo anno che lo avrei preceduto direttamente in Sala Grande, così ho tolto Harry dall'imbarazzo di dovermi presentare la sua conquista!'
A quel punto Ron non poté più trattenersi:
'Harry... stai insieme a Malfoy?'
Neville perse il sorriso e aggrottò le sopracciglia confuso: 'Cosa?'
Harry si grattò la testa in imbarazzo e guardò Draco per assicurarsi che non fosse infuriato.
'Harry,' fece Hermione con il mento poggiato sulla mano 'ieri quel ragazzino del secondo anno, diceva in giro di aver visto te e Draco Malfoy uscire dalla Sala Comune Grifondoro. Vi ha avrà beccati a svignarvela, mentre lui scendeva dal dormitorio per raggiungere Neville in Sala Grande'
A quest'altra strabiliante affermazione, Draco si schiarì la voce e si diede un tono:
'Beh, in fondo era solo una questione di tempo! Su con quella faccia Theo, non è nulla di così straordinario. Lo sarebbe stato qualche anno fa, ora è una faccenda a cui vi abituerete tra un paio di giorni'

Il silenzio durò solo un paio di secondi, poi esplose il caos.
Cominciarono a parlare tutti insieme e metà Sala Grande si chiese cosa succedesse a quegli strambi del Settimo Anno "Post Guerra".

'COSA?! Tu e Malfoy? Oh MERLINO, di questa se ne parlerà per un pezzo!'
'Non dirlo a me Seamus, se solo me lo avessero detto qualche anno fa mi sarei fatto una grossa risata!'
'Andiamo Ron, avremmo potuto capirlo molto prima! Voglio dire, Harry è sempre stato fin troppo ossessionato da lui e ora che andavano d'accordo... era prevedibile!'
'Ossessionato? Questa è una storia che mi piacerebbe sentire!'
'Ma perfavore Draco, l'unica ossessione che avevo in passato era quella di prenderti a pugni!'
'Non darti pena Potter, Draco dovrebbe ricordarsi molto bene quanto ci stancavamo a sentirlo parlare di te! Potter fa questo, Potter ha fatto quello... una noia da morire!'
'Ha! Blaise ha proprio ragione, non puoi negarlo Draco!'
'Sta zitto Theodore e tu smettila di ridere o potrei avere ripensamenti sulla nostra relazione!'
'Relazione?! Merlino allora è proprio una cosa seria! E io che credevo di raccontare solo una storia divertente!'
'EHI, potete ascoltarmi tutti un momento?'
Finalmente gli animi si placarono e tutti si concentrarono su Harry.
'Almeno per qualche tempo, potreste evitare di spargere la voce? Sono consapevole che più tempo passa, più persone lo sanno, più è facile che la notizia trapeli ma vorrei cercare di evitare titoloni di giornali, va bene?'
Ci fu una mezza risata generale, seguita da cenni di assenso. Poi, dovettero accontentarsi di prenderli in giro sottovoce.

Le settimale successive rappresentarono una svolta, per Harry. Dopo essere stati smascherati, la loro relazione subì un netto miglioramento: era molto più facile ritagliarsi momenti di privacy, con gli amici a guardar loro le spalle.
Harry era così contento, che convinse Draco a studiare sempre di più come forsennati, così da porter passare delle vacanze davvero speciali.
Tuttavia, proprio l'ultimo giorno, Draco confessò di aver ricevuto una lettera da sua madre, che lo pregava di passare le feste a casa e che proprio non se la sentiva di rifiutare.
Harry, superata la sorpresa, cercò di essere comprensivo.
Quando però arrivò il momento di salutarsi, si sentì crollare addosso tutta la delusione: al ritorno di Draco a Hogwarts, le lezioni si sarebbero intensificate, le ore libere sarebbero diminuite e sarebbe andata sempre peggio, con l'avvicinarsi degli esami. Tutta la fatica fatta per avere le vacanze Natalizie libere da impegni, non era servita a nulla.

'Basta con quel muso lungo, Harry!' lo aveva rimproverato Hermione.
Ron aveva annuito, concorde. 'Ha ragione Herm, Harry, su con la vita. Siamo in vacanza! Ti va una partita a Spara e Schiocco?'

La mattina di Natale, Harry fu svegliato dai richiami di Ron, che insisteva perchè scartasse i regali e la smettesse di poltrire.
Lui si rigirò nel letto nel letto un paio di volte, già di umore pessimo, ma Ron continuò a tormentarlo e alla fine lo accontentò.
Si vestì con calma e poi diede un'occhiata alla sua pila di doni - 'Finalmente' esclamò Ron, che aveva finito di spacchettare da un pezzo -.
Harry lanciò uno sguardo truce al minuscolo pacchettino in cima al mucchio, avvolto da una carta regalo color verde smeraldo.
Era chiaro che si trattasse del regalo di Draco ma, avrebbe preferito di gran lunga che il suo ragazzo glielo consegnasse personalmente.
Lui stesso, aveva fatto fatica a decidersi ad affidare il regalo, che aveva scelto con cura, al Barbagianni della scuola, perché lo consegnasse al suo posto.
Con un moto di stizza, mise da parte il pacchetto verde, deciso a scartarlo per ultimo.
Ron lo fissava con crescente curiosità.

'Piaciuto il mio regalo? Menomale-Ah! Quello è solito maglione di mamma, lascia perdere...Va bene, mettitelo se ci tieni tanto. Si si, Hermione avrà scelto il solito libro, non farci caso. Scartane un altro!'

Alla fine, dopo aver procrastinato a lungo e aver scartato ogni altro dono, Harry cedette e soppesò il pacchettino verde.
Sembrava leggerissimo, come se fosse vuoto o contenesse qualcosa di molto piccolo.
Dovette ammettere a se stesso di essere piuttosto emozionato, nonostante quella mattina si fosse intestardito a fare l'offeso.
Si trattava del primo regalo che si scambiavano, rappresentava tutto ciò che era cambiato nel loro rapporto.
A dirla tutta, probabilmente gli sarebbe stato bene anche se gli avesse regalato un bottone.

'Insomma, ti decidi a scartarlo!?' sbottò Ron, con un sospiro esasperato.
Harry smise di fingere di non star morendo dalla voglia di aprirlo e strappò via la carta con foga.
Allora, tolse il coperchio alla scatolina bianca che si era ritrovato tra le mani e rimase di sasso.
Un biglietto. Lo alzò, rovesciò la scatola: nient'altro.
Per un secondo assurdo, credette che Draco avesse dimenticato di inserire il regalo all'interno della scatola e che quindi gli fosse stato recapitato solo il biglietto di auguri.
Aprì il foglietto, non sapendo bene se sentirsi offeso o se dover scoppiare a ridere dell'inaspettata sbadataggine di Draco, e lesse:

“Potter - torno ad usare il cognome perché l'occasione richiede una certa formalità -,
premetto che questa sarà la prima e l'ultima volta che farò una cosa del genere, quindi non farci l'abitudine.
Non sono partito e se hai creduto che lo avessi fatto davvero, sappi che ci sei cascato in pieno e che mi sto facendo delle grasse risate alle tue spalle.
Ti aspetto nella Stanza delle Necessità.
P.S.: Non è una sorpresa, non sono così romantico, mi è solo sembrato il piano perfetto per incastrarti.
P.P.S.: So che stai pensando che io abbia detto che non è una sorpresa solo per darmi un tono. Quindi, sta zitto.

Draco.”


Harry saltò in piedi con un sorriso smagliante e Ron scoppiò a ridere: 'Ci hai messo una vita, credevo che fossi talmente in collera che non lo avresti aperto!'
Harry sorvolò sul fatto lampante che probabilmente l'intera comitiva di amici, era stata complice in quella messa in scena e corse alla porta.
'Buon Natale, Ron!' urlò, prima di correre giù per le scale.


'Era ora, Harry! Non sei per niente mattiniero!' si lamentò Draco, quando Harry fece il suo ingresso nel solito salottino che la Stanza aveva sempre fatto apparire per loro.
'Non ci credo che mi hai organizzato una sorpresa!' esclamò Harry, pienamente consapevole che quella frase lo avrebbe messo in imbarazzo.
Draco si alzò dal divano e gli andò incontro: 'Lo sapevo che lo avresti detto. Piantala, era uno scherzo, non c'è nessuna sorpr-'
Harry gli tappò la bocca con un bacio leggero, mentre si tratteneva di non ridere.
'Sono contento' affermò e poi lo abbracciò.
Draco borbottò qualcosa di incomprensibile ma ricambiò la stretta.
'Hai aperto il mio regalo?' chiese Harry, mentre stavano ancora in quella posizione.
'No, ma l'ho portato qui. Non mi sembrava giusto che tu avessi qualcosa da scartare e io no'

In effetti, straordinariamente, Draco non si era considerato per davvero il regalo di Natale di Harry in persona.
Fu allora che Harry notò gli addobbi natalizi e l'albero di Natale, sotto cui Draco aveva depositato i regali.
Si sedette a terra, mentre Draco, storcendo il naso, raccolse il proprio pacco e lo portò sul divano accanto al fuoco.
Il pacco di Harry era incartato esattamente come quello che aveva trovato in camera sua quella mattina. Mentre strappava via la carta argentata, Draco si esibì in una esclamazione di stupore: 'Non ci credo! Sei davvero un sentimentale!'
Harry alzò gli occhi e osservò Draco che ammirava la sua nuova e costosa piuma d'Aquila. 
Era chiaramente felice, per quanto si ostinasse a tenere a bada l'emozione.
'Ti piace?' chiese Harry, costringendolo a guardarlo. Draco annuì, arrossendo e, per dissimulare, si affrettò ad afferrare il biglietto in fondo alla scatola.
'Caro Draco,' lesse, ad alta voce, ' è stato davvero complicato scegliere un regalo che potesse farti piacere. Ho cominciato a pensarci un mese fa e non sono venuto a capo di niente fino alla settimana scorsa. Mi sono ricordato della piuma che avresti voluto comprare quel giorno di ottobre, a Hogsmeade, quando decidemmo di provare ad andare d'accordo.
Credo che sia stato uno dei giorni più importanti della mia vita e che donartene un ricordo valga molto di più della piuma stessa. E poi ti si addice, raffinato come sei.
Buon Natale! Tuo, Harry.'
Calò il silenzio, Draco rimase immobile a fissare le righe appena lette. Harry raccolse il suo pacco ancora chiuso e si sedette accanto a lui: 'Che succede?'
'Che sei uno stupido!' sbottò Draco, voltandosi a guardare il fuoco.
Harry spalancò la bocca, scioccato: 'Perchè?'
Draco scosse la testa, sospirando: 'Non farmelo dire...'
'Cosa?' insistette Harry, cercando di guardarlo.
Draco sfuggì al suo sguardo e, arrossendo da capo a piedi, gli indicò il pacco che stringeva tra le mani: 'Sbrigati ad aprirlo!'
Harry ammiccò, allibito, ma obbedì.
Quando sollevò il coperchio, si trovò di fronte una chiave. Confuso, se la rigirò tra le mani: una semplicissima chiave argentata.
Guardò Draco ma, quest'ultimo non aprì bocca. Sembrava pietrificato dal nervosismo.
Allora si accorse del biglietto in fondo alla scatola, lo spiegò per bene e lesse:
' Non voglio più nascondermi.
Sono stato un codardo. Non mi importa niente se tra un mese ci molleremo e finirò su tutti i giornali.
Non ci credo che sto per scriverlo ma, credo che tu ne valga la pena. Voglio rischiare.
Con te sento di poterlo fare.'
Harry rimase a bocca aperta e tornò a guardare Draco: 'Che significa?'
'Ho comprato un appartamento, a Londra. Il vecchio da cui l'ho comprato era ricco, quindi a parte qualche aggeggio Babbano inutile di cui dovrò disfarmi, credo di poterci vivere. Ho bisogno di lasciarmi il passato alle spalle e tornerò al Malfoy Manor solo per far visita a mia madre' spiegò in fretta Draco, fissando il pavimento.
Harry allora guardò la chiave che aveva tra le mani con una nuova consapevolezza. Ma non fece in tempo a chiedere conferma, perchè Draco sbuffò sonoramente e poi, coprendosi la faccia con le mani, continuò: 'Quando usciremo da Hogwarts, dovremo scegliere la nostra carriera e tutto il resto... cominceremo una nuova vita e... e dato che voglio che tu faccia parte della mia, ho pensato che potessi venire a stare nell'appartamento a Londra... con me...'
'Draco io-' Harry era rimasto senza parole.
Fissava la chiave col cuore in gola e non riusciva ad emettere un fiato. Se solo ci fosse riuscito, probabilmente avrebbe gridato a Draco di amarlo, perchè mai, come in quel momento, era stato più sicuro di amare Draco Malfoy.
'La chiave è solo simbolica, Potter!' balbettò Draco, che non aveva mai visto tanto imbarazzato. 'Chiaramente, non vivremo certo in una casa senza protezioni e che può essere aperta con una stupida chiave!... Forse è stato stupido, non so nemmeno io che mi pren-'
All'improvviso, le labbra di Draco erano troppo impegnate per continuare a blaterare.
Harry era commosso, non si era mai sentito tanto felice in vita sua. Lo baciò, lo abbracciò e poi tornò a baciarlo.
Draco finalmente rilassò le spalle e si lasciò andare. L'imbarazzo svanì tra le loro carezze, i loro baci e le loro risate.

'Sei sicuro? Non ti farai prendere di nuovo dal panico?' sussurrò Draco, mentre Harry gli sfilava la camicia.
'Sto bene, smetti di parlare' rispose Harry che, dietro la presa in giro, aveva colto la reale preoccupazione.
Draco rise e fece sparire anche il maglione natalizio di Harry.

'Sei sicuro di voler uscire allo scoperto?' chiese Harry, mentre accarezzava il braccio nudo di Draco, seguendo con le dita il contorno del tatuaggio sbiadito.
'Sei sicuro di voler vivere con me?' ribattè Draco, ancora con gli occhi chiusi.
Harry sorrise. 'Si'
Rimasero ancora una volta in silenzio, a sfiorarsi lentamente e a bearsi del calore del fuoco.
Poi a Harry tornò in mente la reazione di Draco, quando aveva letto il suo biglietto e tornò a guardarlo. 'Che cosa non devo farti dire?' chiese e Draco spalancò gli occhi. 'Che?'
'Quando hai letto il mio biglietto... hai detto "Non farmelo dire", di che stavi parlando?'
Draco si coprì la faccia con un braccio, sbuffando. 'Non... non era niente! Sei una piaga, Potter!'
Harry notò il repentino cambio di umore e non gli sfuggì nemmeno che lo avesse di nuovo chiamato per cognome. Sembrava farlo ogni volta che esprimeva i suoi sentimenti, come a rendere quei momenti meno imbarazzanti.
Si ridisteste sul divano, sospirando. A volte, Draco era un vero mistero.

Non farmelo dire...
Non farmelo dire...


Spalancò gli occhi. Il cuore che gli batteva all'impazzata.
Anche Draco lo amava.
Quella consapevolezza lo lasciò senza fiato.
'Draco...' sussurrò e quando si voltò, si accorse che Draco non aveva ancora smesso di coprirsi il volto.
'No... non dirlo Potter!' urlò, alzandosi a sedere per dargli le spalle.
'...ascoltami io...'
'Sta zitto, sta zitto, sta zitto...'
'Draco, io ti amo e non mi importa niente di quanto quello che sto dicendo sia imbarazzante. Ti amo! Capito? TI-'
Draco si voltò e gli schiaffò una mano sulla faccia:
'Va bene, VA BENE! Ho capito... Ti... Ti amo anch'io, stupido di un Potter!'

 
   
 
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