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Autore: Andrea Micky    03/03/2020    1 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/A_casa_dei_Loud]Il tema della nostalgia del passato mi ha ispirato questa storia, tratta dalla serie sulla numerosa famiglia Loud.
THE LOUD HOUSE and relative characters are copyright of NICKELODEON
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Loud, Lynn Loud Sr.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Old and Cool
By Andrea Micky

Nonostante un sole radioso splendesse in cielo, nessuno dei Loud aveva lasciato la propria abitazione.
Ciò dipendeva dal fatto che erano in corso le pulizie di primavera e tutti i residenti di casa Loud erano impegnati in qualche faccenda domestica.

Lincoln stava trascinando un grosso sacco della spazzatura, quando casualmente guardò nella camera da letto dei suoi genitori, dove i 2 coniugi erano intenti a sfogliare dei vecchi album di foto.
“Guarda qui, cara. Te lo ricordi?” chiese il signor Loud.
“Certo che me lo ricordo. É stato bellissimo” rispose la sua consorte, tenendo in braccio la piccola Lily.
“A quei tempi avevamo tanti sogni da realizzare” sospirò il signor Loud.
“Ma poi, come accade a tutti, il tempo e la responsabilità della vita ti impediscono di realizzarli” concluse tristemente la signora Loud.
Udendo quelle parole, Lincoln s’intristì e pensò di dover fare qualcosa per aiutare i suoi genitori.

Quella sera, gli 11 figli dei Loud tennero una riunione d’emergenza in camera di Lori e Leni.
Dopo aver esposto i fatti, Lincoln concluse il suo discorso dicendo “Mamma e papà fanno tanto per noi e perciò, ritengo che adesso tocchi a noi fare qualcosa per loro”.
“Si, hai ragione” concordarono all’unisono le 10 sorelle Loud.
“Dovremmo aiutarli a realizzare i loro vecchi desideri, in qualche modo” disse Lori.
“Ci sono: Lisa potrebbe costruire una macchina del tempo e andare nel passato, per dire ai nostri genitori di non avere figli” propose Leni.
“Ti rendi conto che così facendo, cancelleremmo la nostra esistenza dal continuum spazio temporale?” le chiese Lisa, che aggiunse “Oltretutto, i miei studi sulla crononavigazione sono ancora alla fase embrionale”.
In quella, una voce proveniente dal portatile chiese “Senti di non aver realizzato tutto quello che potevi? Hai delle faccende in sospeso di cui non puoi occuparti per mancanza di tempo?”.
Gli 11 ragazzini Loud si strinsero intorno al computer, mentre la voce aggiungeva “Allora vieni al campo “Old and Cool”, dove i desideri si realizzano ad ogni età”.
A quel punto, sullo schermo comparve un uomo di mezza età, che si esibì in alcune rapide mosse di break dance, concludendo il tutto con una spaccata fenomenale.
“Wow, guardate come se la cava bene quel tipo” disse Luna.
“E non é un video truccato. Io me ne intendo” confermò Luan.
“Beh, credo che abbiamo trovato la soluzione al nostro problema” dichiarò Lincoln.
“Già. E se un tipo come quello se la cava così bene, mamma e papà faranno sicuramente di meglio” concluse Lola.
DURANTE LA REALIZZAZIONE DELLO SPOT:
“Ok! Abbiamo finito. Possiamo andare” annunciò il regista al resto della troupe, una volta finite le riprese.
“Prima però chiamereste il mio chiropratico? Ho la schiena bloccata” domandò con un filo di voce lo stagionato ballerino, ancora nella posa da spaccata.

Il sabato mattina successivo, i coniugi Loud stavano dormendo nel loro letto, quando Luna entrò nella stanza suonando una tromba, seguita dal resto della prole.
“Ma che succede?” domandò il signor Loud, svegliandosi.
“Mamma, papà, oggi vi abbiamo preparato la colazione” annunciò Lincoln, mentre Lori e Leni porgevano ai genitori 2 vassoi con sopra caffè e pancake.
“Oh, che carini” disse la signora Loud.
“E in più, abbiamo una grossa sorpresa per voi” proseguì Lincoln, mentre Lola si dirigeva verso il letto dei 2 coniugi, reggendo un vassoio con sopra un depliant.
“Per ringraziarvi di tutto quello che fate per noi, vi abbiamo prenotato un pomeriggio al campo “Old and Cool”, dove i desideri di gioventù diventano realtà” spiegò Lincoln, mentre i signori Loud esaminavano il depliant.
“In questo campo si fanno un sacco di cose” notò la signora Loud.
“Effettivamente, ci vuole un po' di brivido nella nostra vita” ammise il signor Loud.
Soddisfatti del risultato ottenuto, Lincoln e le sue sorelle si scambiarono delle occhiate compiaciute.

Quello stesso pomeriggio, accompagnati dai figli, i coniugi Loud si recarono al campo “Old and Cool”.
Dopo aver parcheggiato Vanzilla, la famiglia entrò nel campo, dove vide persone di età compresa fra i 40 e i 60 anni dedicarsi alle attività più svariate.
“Wow, non so proprio da dove cominciare” disse il signor Loud, guardandosi intorno.
In quella, una guida suonò un fischietto e disse “Benvenuti nel nostro campo. Tutti quegli che vogliono partecipare al “pomeriggio attivo” sono pregati di seguirmi. Chi invece, vuole dedicarsi alle attività creative, può recarsi al nostro bungalow”.
“Voi andate pure. Io resterò al bungalow, per scrivere il mio  romanzo” decise la signora Loud.
“Bene. In questo caso, ci vediamo stasera, cara” disse il signor Loud, andando verso la folla che si stava ammucchiando intorno alla guida, seguito dai suoi 11 figli.

Il gruppo si recò ad un palco di legno, dove un inserviente vestito da rockettaro spiegò “Visto che molti di voi da giovani erano musicisti dilettanti, organizzeremo un piccolo concerto. Perciò, prendete uno strumento e mettetevi a suonare”.
“Meno male che mi sono portato dietro il mio campanaccio” bisbigliò il signor Loud alla sua prole.
Alcuni membri del gruppo erano stati accompagnati dai figli, che si sedettero su alcune panche per assistere al concerto dei genitori, che impiegarono alcuni minuti per preparare tutto adeguatamente.
Ma non appena la band improvvisata si mise a suonare, nell’aria si diffuse un baccano infernale, che causò una fuga generale della fauna del bosco adiacente al campo.
“Mi sembra che il volume sia un po’ troppo alto” disse Lincoln, tappandosi le orecchie.
“Ma papà va alla grande” disse Luna, gesticolando freneticamente.
Improvvisamente, in cielo apparve un elicottero da cui alcuni poliziotti si paracadutarono sul palco, ammanettando il signor Loud e gli altri musicisti.
“Ehi, ma che succede?” domandò l’inserviente.
“Ente Protezione Animali. Siamo qui per liberare il tricheco col mal di denti che questi uomini stanno torturando” spiegò uno degli agenti.
“Guardi che queste persone sono solo dei musicisti dilettanti che  suonano per divertirsi” obbiettò Lincoln.
“Davvero? In questo caso, ci scusiamo per il disguido” disse l’agente, arrossendo.
“Certa gente non apprezza proprio la musica dei dilettanti” brontolò Luna.
“Hai ragione” concordò un ragazzo brufoloso di fianco a lei, che le chiese “A proposito...sei libera stasera, bellezza?”.
“Yeech!” replicò la rockettara di casa Loud.

Poco dopo, il gruppo era radunato nei pressi di quello che sembrava un campo da football.
Qui, un uomo vestito da coah disse “Anche se non siete più agili come un tempo, avete ancora cuore e passione. Perciò… indossate l’attrezzatura e poi, subito in campo”.
Allora, il signor Loud venne aiutato da Lynn ad indossare un’attrezzatura da quarterback, per poi raggiungere i suoi compagni di squadra.
“Forza, papà” lo incoraggiò Lynn, agitando il pugno destro. 
“Sei tutti noi” rincarò Lincoln, mentre la quadra avversaria, formata da nerboruti giocatori, scendeva in campo.
“Ricordate la procedura, vero?” chiese il “coah” al capitano della squadra.
“Far vincere quei molluschi, ma non troppo facilmente” brontolò il capitano.
Non appena venne dato il calcio d’inizio, le 2 squadre diedero vita ad una partita veramente accesa, anche se dopo pochi minuti, la squadra del signor Loud aveva già il fiatone.
Invece, gli avversari erano ancora in piena forma, ma dovettero trattenersi, per dare ai clienti del campo la sensazione di essere ancora dei validi giocatori.
Sul finire della partita, toccò al signor Loud segnare il punto decisivo e nonostante la stanchezza, l’uomo riuscì a sbaragliare tutti gli avversari e a raggiungere la linea del touchdown.
Ma il capitano della squadra avversaria, per una questione di dignità professionale, decise di ignorare la procedura e placcò violentemente il signor Loud, facendolo sprofondare nel suolo.
“Dite che papà sta bene?” domandò preoccupato Lincoln, dopo aver assistito alla scena.
“A giudicare dai miei dati, é sprofondato nel terreno di un buon mezzo metro, ma non dovrebbero esserci danni alla sua struttura ossea” dichiarò Lisa, armeggiando con uno scanner portatile.
“Visto che probabilmente papà non sopravviverà a lungo, comincio a redigere un elogio funebre” disse Lucy, scrivendo qualcosa sul suo  taccuino.

Nel frattempo, ignara di tutto, seduta ad uno dei tavoli del bungalow, la signora Loud stava proseguendo la stesura del suo romanzo.
“Wow, certo che lei ha scritto parecchio” ammise una donna seduta ad un tavolo vicino.
“Già. Fortunatamente, ho un’ottima fonte d’ispirazione: un figlio maschio e 10 figlie” rispose la signora Loud, senza smettere di scrivere.
“Un ottimo spunto per una serie televisiva, oltre che per un romanzo” ammise la vicina di tavolo.

Poco dopo, tutti i membri del gruppo erano vestiti come dei motociclisti degli anni ‘50, mentre un uomo vestito da capo banda spiegava “La moto é una passione che molti di noi hanno coltivato da giovani. Perciò, adesso salite sui vostro puledri di metallo e sgommate”.
“Le moto sono a posto” assicurarono alcuni meccanici, addetti alla manutenzione dei veicoli, a cui si era aggregata anche Lisa.
“É pronto il mio destriero di metallo?” chiese il signor Loud.
“Certamente. Ho anche dato una regolata al motore, in modo da renderlo più scattante” disse Lisa, pulendosi le mani con uno straccio.
“Vroom, vroom!” incitò la piccola Lily, mimando il gesto dell’acceleratore.
Al signor Loud non restò altro da fare che saltare in sella, mettere in moto e partire sgommando, anche se così facendo, inzaccherò involontariamente i suoi figli di fango.
“Yeech, che schifo!” brontolò Lola.
“Evviva, che bello!” esultò Lana.
“Ah, una maschera di bellezza gratuita” disse Leni, mettendosi 2 fettine di cetriolo sugli occhi.
Nel frattempo, divertendosi come non mai in vita sua, il signor Loud superò gli altri motociclisti e sfrecciò a tutta velocità sul percorso stabilito, raggiungendo così una curva strettissima.
“Papà, ricordati di rallentare prima della curva” lo avvertì Lisa.
A quelle parole seguì un sonoro CRASH, seguito da un prolungato rumore di ferraglia e da una ruota che rotolò accanto agli 11 Loud.
“Vroom vroom?” domandò la piccola Lily.
“Mi sa che papà non guiderà per un bel pezzo” le rispose Lincoln.

“Papà, sei sicuro di voler fare questa cosa?” gli chiese preoccupata Lori.
Effettivamente, il signor Loud avrebbe fatto a meno della sessione di paracadutismo, ma, per non deludere i suoi figli, rispose  “Certamente. In fondo, devo solo lanciarmi da un aereo”.
Poco dopo aver indossato tute e paracaduti, il gruppo del signor Loud si strinse intorno ad un insegnante di paracadutismo dall’atteggiamento marziale, che disse “Signori, quella che state per vivere, sarà sicuramente l’emozione più grande di tutta la vostra vita. Siete pronti a vedere il mondo dall’alto dei cieli?”.
“Sissignore” rispose all’unisono l’intero gruppo, prima che i suoi membri s’imbarcassero sull’aereo siglato A31, che decollò subito.
“Ma se un aereo non é un natante, come ci si imBARCA sopra? Ah, ah, ah!” domandò Luan, rivolgendosi direttamente ai lettori.
Mentre il velivolo si alzava da terra, Lucy domandò “Ho quasi finito l’elogio funebre di papà. “Sfracellato al suolo” è abbastanza solenne?”
“Non sei incoraggiante, Lucy” le rispose stizzita Lola.

Quando l’aereo raggiunse la massima altitudine, il pilota aprì il portellone, annunciando “Lancio previsto fra 2 minuti”.
A quel punto, i membri del gruppo del signor Loud cominciarono ad avere dei ripensamenti, ma l’istruttore domandò loro severamente “Forza, codardi. Siete dei veri uomini o delle scamorze affumicate?”.
“Dei veri uomini” rispose all’unisono l’intero gruppo, prima di lanciarsi fuori.

A terra, grazie agli appositi cannocchiali, Lori ed altri ragazzi stava seguendo la manovra aerea dei genitori.
“Papà si é appena lanciato fuori” annunciò la ragazza, facendo trattenere il fiato ai suoi familiari.
Proprio in quel momento, 2 inservienti del campo passarono vicino ai Loud e uno di loro chiese al suo collega “Ehi, ti sei ricordato di sostituire quel paracadute difettoso sull’A31?”.
“Mi sembra di...no” rispose l’altro, sbiancando in volto.
“Papà sta per tirare la cordicella del suo paracadute” avvertì concitatamente Lori.
“Oh, oh!” disse Lincoln, già pronto alla tragedia.

Non appena il paracadutista ferito venne caricato sull’ambulanza, il veicolo partì a tutta velocità, diretto all’ospedale cittadino. 
Mentre l’ambulanza sfrecciava via, gli 11 Loud la osservarono allontanarsi in silenzio, ancora sconvolti dall’accaduto.
“Poveretto. Che brutta caduta ha fatto” disse Lori.
“Dicono che se la caverà, ma che paura ci siamo presi tutti quanti” rincarò Luna.
“Almeno non é successo a nostro padre” fece notare Lana, osservando il grosso albero sulla cui cima il paracadute del signor Loud si era impigliato.
“Aiuto! Aiuto!” gridava l’uomo, mentre, sotto di lui, i pompieri di Royal Woods stavano stendendo un telone di salvataggio.
“Ma che succede?” domandò la signora Loud, arrivando di corsa.
“Papà é rimasto impigliato sulla cima di un albero durante la sua sessione di paracadutismo” le spiegò Lincoln.
“E meno male che non gli é toccato il paracadute difettoso” aggiunse Leni.
“Qui sotto siamo pronti, signor Loud -avvertì il capo dei pompieri- Adesso deve solo slacciare il paracadute e lasciarsi cadere”.
“Siamo sicuri che quel telone sia in regola?” domandò dubbioso il signor Loud.
“Sicurissimi. Si butti pure” l’esortò il capo pompiere.
Il signor Loud fece ciò che gli era stato detto, ma l’eccessiva elasticità del telone causò un ulteriore rimbalzo, che spedì il signor Loud dentro un cassone di rifiuti lì vicino.
“Caro!” gridò la signora Loud.
“Papà!” esclamarono all’unisono gli 11 Loud.

“Sto bene. Sono solo un po' stordito” li rassicurò il signor Loud, saltando fuori dal cassone.
“Oh tesoro, mi hai fatto prendere un bello spavento” disse la signora Loud, abbracciandolo (e tappandosi il naso a causa del fetido odore emanato dal marito).
Le sorelle Loud abbassarono mestamente il capo, mentre Lincon disse “Ci dispiace molto per quello che é successo oggi”.
“Oh ragazzi, voi non avete nessuna colpa dell’accaduto” li consolò il signor Loud.
“Il fatto é che, quando vi sentito parlare dei vostri sogni irrealizzati, io e le ragazze abbiamo voluto aiutarvi a  recuperare il tempo perduto. E invece, abbiamo fallito” spiegò tristemente Lincoln.
“Cosa? Dunque é per questo che ci avete fatto venire qui?” domandò sorpreso il signor Loud.
“Ragazzi, sarà anche vero che abbiamo dei sogni irrealizzati, ma avere dei figli premurosi come voi, ci ripaga di tutto” assicurò teneramente la signora Loud.
“Davvero? Allora non siete delusi?” chiese Lincoln, sorridendo.
“Tutt’altro. Ora, che ne dite se stasera ci guardiamo un bel film tutti insieme, gustando una squisita pizza?” propose allegramente il signor Loud.
“Si, evviva!” esultarono i suoi 11 figli.
E rivolgendosi direttamente ai lettori, Lincoln disse “Anche se non é stato nel modo in cui avevamo pensato, abbiamo reso felici i nostri genitori. Possiamo dire...lieto fine per tutti”.
“Cara, potresti guidare tu al ritorno? Io sono un po' ammaccato” domandò sottovoce il signor Loud alla sua consorte.
“Certamente, caro” gli rispose lei, sorridendo con aria complice.

FINE

   
 
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