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Autore: lmpaoli94    04/03/2020    1 recensioni
Il vento che soffia lieve sugli altipiani cinesi di una cittadina nascosta dall’occhio animale.
Furtivi passi mentre il silenzio regnava sovrano sulle vite dei cinque prescelti incaricati a proteggere la città.
Ma i nemici sono sempre in agguato a rompere quel silenzio che da millenni ha portato pace e serenità.
Le creature talvolta possono essere orribili e irrispettosi di tale silenzio, ma i cinque samurai hanno promesso a costo della loro vita che la pace dovrà essere quel momento infinito che non si può rompere per nessun motivo.
I loro maestri gli hanno insegnato che l’onore è tutto e che non si può rinnegare il prossimo o la bontà di chi l’ha sempre adorati.
Ma il loro futuro è in procinto di conoscere un tempo di violenza che potrebbe scaturire una guerra rischiando di cancellare per sempre gli insegnamenti passati e l’armonia di un luogo patrimonio della loro forza e vitalità.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oogway, Shifu
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La notte era finalmente scesa sul piccolo paesino di Wutaki.
Gli abitanti si apprestavano a rispettare il coprifuoco indetto dai protettori della loro città al fine di evitare spiacevoli schiamazzi che avrebbero minato l’armonia del luogo.
Gli animali che abitavano in tale luogo si rispettavano e si conoscevano dal momento della loro nascita e venivano ricordati anche dopo il momento della loro morte.
Il senso della vita degli abitanti di Wutaki era questo: rispetta il prossimo senza dimenticarti di chi ti ha rispettato in passato.
Un’armonia così inossidabile e forte che aveva bisogno della saggezza di cinque samurai atti mai a non utilizzare la loro violenza per evitare di incorrere in spiacevoli situazioni che avrebbero distrutto per sempre quell’intesa e quell’unione in cui erano legati fin dal momento del loro giuramento.
I due maestri Shifu e Oogway erano stati irreversibili nel pensare che i loro discepoli avrebbero mai permesso che quella pace venisse distrutta, tale da condannarli a morte per volontà divina.
Ma non si era mai arrivati a questo: i due maestri avevano dei veri discepoli talmente devoti da sorprendersi dei loro gesti.
Erano continuamente impegnati ad aiutare il loro prossimo per la riuscita di un legame che non si sarebbe mai spezzato e di un rispetto che era il principio del loro codice verso i poveri abitanti di Wutaki.
Purtroppo, gli animali che abitavano in tali luoghi erano cresciuti senza niente di cui li potesse appartenere, ma in fondo nessuno come loro conosceva la bontà d’animo.
i piccoli pargoli erano mandati subito a scuola per fare in modo che non conoscessero mai la guerra che imperversava negli altri villaggi circostanti.
Loro dovevano studiare per essere più preparati dei loro “vicini”, senza dimenticarsi mai di essere umili e rispettosi.
In fondo cosa poteva rimanergli se non la consapevolezza dei sentimenti puri che potevano contraddistinguerli?
Si nasceva e si moriva in quel villaggio e solo chi praticava le arti del samurai poteva avere il permesso di uscire dall’area del piccolo paesaggio.
Non dico certo che era una vera e propria prigione, ma agli abitanti andava bene così.
Vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo senza perdere mai del tempo prezioso.
Il tempo doveva essere impiegato in momenti e in faccende che facevano in modo di non lasciarli con la mente svuotata e senza pensieri.
L’uno aiutava l’altro e viceversa… Ma cosa sarebbe successo se un ospite poco gradito avrebbe cercato di oltrepassare le mura del tempio dove i cinque samurai erano atti ad allenarsi per tutti i giorni fino al momento del loro passaggio in un altro mondo?
“Allora è questo il posto dove i cinque samurai si allenano per tutti i giorni della loro vita. Ma come possono fare una vita così inadatta e noiosa?”
Po, il panda invasore che aveva osato oltrepassare il confine della sua intelligenza, era estremamente curioso di vedere dopo molto anni il luogo in cui i suoi protettori mantenevano la tranquillità del villaggio in cui risiedeva.
Ma purtroppo per lui, molti sospettavano che i panda non fossero nativi di quel luogo mistico e pieno di pace.
Per gli abitanti di Wutaki era un vero scandalo pensare e credere che dei sangue impuri come quegli animali tanto buoni quanto inoffensivi, potevano oltrepassare il loro ciclo della perfezione.
Ma non era il momento di parlarne visto che Po stava andando contro questo ciclo che si era venuto a creare dopo millenni di vita in quelle misteriose montagne cinesi.
“E’ tutto buio. Non si riesce a vedere un palmo dal naso. Ma perché non accendono alcune torce? È impossibile che siano già a letto. In fondo è solo ora di cena… A proposito, non ho ancora mangiato la mia razione di riso di pollo che ha preparato mio padre.”
Accasciandosi accanto ad una statua di pietra che lo fissava con tale rabbia e perseveranza, Po consumò la sua cena fissando le stelle e senza pensare di essere veramente in pericolo.
“Non ho mai percepito un tale silenzio prima d’ora. Non vola nemmeno una mosca. E se gli abitanti di questo luogo potessero ascoltare i miei pensieri? Sarebbe un guaio irreparabile. Ma ho ancora tante cose da vedere e non posso fermarmi proprio ora.”
Dopo aver divorato il suo cibo, Po s’incamminò verso l’entrata principale del tempio.
Non aveva mai visto un tale edificio così enorme, visto che le mura ricoprivano tutto quel mistero che si cela dietro di esse.
“Non posso entrare ma sono anche molto curioso. Che posso fare?”
Le preoccupazioni di Po stavano per avere il sopravvento.
“Non posso sfidare la collera dei miei protettori. Mi punirebbero all’istante… Ho un’idea! Pregherò nel santuario qui vicino. Così almeno potrò espiare la mia anima da questo peccato. Poi prometto che non tornerò mai più in questo posto.”
Stando molto attento a non fare rumori molesti, Po si ritrovò dinanzi a tutti quegli animali che in passato dovevano essere stati i protettori della città di Wutaki.
“Il maestro Shifu. Sono riuscito a vederlo una sola volta in vita mia e raffigurato in questa statua di pietra fa il suo effetto. Però se lo incontrassi in questo momento… Accidenti! Non voglio nemmeno pensarci. Una preghiera e via.”
Ma appena Po si posizionò nel centro del santuario per venerare gli antichi spirti delle montagne solitarie, un senso d’inquietudine si stava impadronendo del panda.
“Non posso rimanere qui troppo a lungo. Ho paura di venire scoperto da un momento all’altro. E poi mi sta tornando su il riso di pollo. I guai stanno per essere svelati.”
Senza togliere gli occhi di dosso da tutte quelle innumerevoli statue che ricoprivano l’area del tempio, Po non poteva accorgersi che un’ombra dietro, davanti e dalle parti lo stava fissando.
E non erano più animali a farlo, bensì un singolo individuo che lo fissava con tale mistero e riluttanza.
< Hai ancora intenzione di rimanere in questo luogo per molto? >
Sentendo quelle voci, Po emanò un piccolo grido strozzato che per poco non compromise la sua debolezza.
< C-chi ha parlato? >
Ma nessuno rispose, rendendo la situazione alquanto surreale.
< Me ne sto andando. Davvero. Volevo solo vedere questo luogo e captarne lo spirito… Ma sono stato un ingenuo nel pensare che sarei entrato qua dentro come se fosse casa mia. Chiunque mi abbia parlato, lo prego di perdonarmi. Giuro che non mi vedrà più. >
Ma appena Po stava cercando una via per fuggire da quegli occhi indiscreti, la figura in questione si frappose tra di lui e il portone che lo separava dalla sua fuga.
< Tu non andrai da nessuna parte, Panda. Hai osato rompere il nostro silenzio e la nostra pace… E adesso ne pagherai le conseguenze. >
   
 
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