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Autore: daicapellirossi    04/03/2020    2 recensioni
Evitare l'amore è l'errore più grande che l'uomo possa commettere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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«So dove dobbiamo andare», urla Simona, mentre si avvicina a noi, facendosi spazio tra la folla che riempie l'intera discoteca.

Sia Irma che io annuiamo e la seguiamo con notevole difficoltà, al piano inferiore, scendendo una lunga scalinata nera.

Anche qui la pista è stracolma di gente che si agita aggraziata - almeno la gran parte - a ritmo di musica. Deglutisco rumorosamente e prego affinché tutto vada bene.

Ci inoltriamo sempre di più all'interno della sala, fino a raggiungerne la parte centrale restando bloccate tra la calca di gente.

«Puzza qui dentro», faccio notare alle ragazze ed entrambe storcono il naso dandomi ragione. Mi faccio forza e cerco di abituarmi a questa scomoda situazione.

La canzone che risuona nella discoteca non mi piace affatto e così, invece di mettermi a ballare, inizio a guardarmi intorno. Ci metto poco a scorgere qualcosa che attira subito la mia attenzione. Il piccolo bar alle mie spalle sembra decisamente più allettante e così decido di andarci, fuggendo dalla pista da ballo. C'è troppo poco alcol in circolo nel mio corpo e per divertirmi in questo posto, ho decisamente bisogno di aumentarne le dosi.

«Vado al bar», urlo avvicinandomi alle mie amiche, ma entrambe sembrano non avermi capito e ne ho la conferma quando urlano all'unisono: «Cosa?»

«Vado al bar», ripeto scandendo bene le parole, mentre alzo la voce più che posso per sovrastare la musica.

«Veniamo con te», risponde Simona. Le sue parole risuonano quasi come un ordine, ma a me la cosa non dispiace affatto, così, dopo aver dato loro un cenno di assenso, inizio a camminare verso il bar.

Alcune persone mi urtano accidentalmente, spintonandomi addosso ad altra gente, come se fosse un infinito effetto domino, ma alla fine riesco a uscir viva dalla marea umana che mi circonda.

«Avevo paura che non saremmo riuscite a uscire vive da lì», dico, mentre indico col dito la gente in pista. «Non so proprio come vi possano piacere posti del genere», borbotto, ma non appena incontro lo sguardo corrucciato di Simona me ne pento.

«Avevi promesso di non lamentarti né della musica, né della gente», mi fa notare e annuisco colpevole.

Ho promesso, ma l'odio che provo verso questo posto e verso tutto quello che rappresenta è troppo forte.

Sospiro. Una promessa è una promessa e va rispettata, sempre.

«Proverò a godermi la serata», sorrido cercando di convincere più me stessa che loro.

«Vedrai che sarà divertente», mi rincuora Irma giocherellando con i suoi lunghi capelli scuri intrecciati alla perfezione. «Devi solo lasciarti andare e forse bere un po' ti aiuterà. Vedrai che domani non ti pentirai affatto di essere venuta qui.» Come al solito le parole di Irma mi calmano. Decido di darle ascolto e mi muovo, avvicinandomi un po' di più al bancone del bar.

«Cosa volete da bere?», chiedo cercando di fare mente locale su cosa chiedere.

«Non so, tu cosa prendi?», domanda Irma. Di solito lei non beve mai e ha sempre difficoltà a scegliere i drink.

«Penso che prenderò un long island» spiego, nominando il primo drink che mi viene in mente.

Irma annuisce. «Ok, uno anche per me», ordina.

«Tre», dice Simona, facendo il segno del numero tre con le dita.

Annuisco e mi inoltro sempre di più nella fila. Passano un paio di minuti e tutte e tre abbiamo i nostri drink in mano.

«Direi di berlo velocemente», suggerisco. «Voglio che faccia effetto, almeno per un po'.»

Le mie amiche annuiscono, dandomi un cenno d'assenso.

«Ora ne sono certa ragazze, - dice Irma - questa sarà una serata fantastica.»

«Andiamo a ballare», esclama Simona e tutte e tre posiamo i bicchieri che tenevamo ancora stretti tra le mani e ci dirigiamo verso la pista da ballo.

L'alcool sta finalmente andando in circolo nel mio corpo. Mi sento più leggera e ho una gran voglia di divertirmi. «Non vedo l'ora che lo schiuma party inizi», confesso.

«Cerca di trovare qualche ragazzo, non fare come al solito», dice Simona guardandomi dritta negli occhi con fare severo.

«Questo vale anche per te», dice Irma puntandole il dito contro.

«Ok, mi darò da fare. Lo faremo tutte», dice Simona rispondendo ad Irma, poi guarda me e mi fa l'occhiolino. Sorrido proprio quando la musica aumenta il ritmo, stranamente mi sto divertendo a ballare con le mie amiche. Ognuna balla a modo suo e nonostante io sia la più goffa non me lo fanno notare, anzi imitano le mie mosse buffe e ne creano delle altre entrando quasi in competizione con me. Ci stiamo divertendo da sole, annullando completamente il mondo che ci circonda. 
Vedo i capelli biondi di Simona svolazzare nell'aria mentre si dimena in pista, vedo Irma ridere spensierata e con lei anch'io. Tutto intorno a noi sembra essersi annullato e solo la voce del DJ che annuncia l'inizio dello schiuma party ci riporta alla realtà. Le grida isteriche delle persone in sala riempiono la stanza. Tutti sono euforici e pieni di energie, noi comprese.

Restiamo col naso all'insù per qualche minuto, prima che la schiuma inizi a cadere dal cielo. Urliamo come delle sciocche insieme al resto della gente lì presente. Mentre ci abbracciamo e la musica cambia, iniziando a essere più ritmata. Il livello della schiuma continua a salire, arrivandomi al di sopra del ginocchio.

«Amo questo posto», urla Irma e i suoi occhi ambrati parlano da sé, mostrando felicità.

Iniziamo a ballare seguendo le note della canzone che risuona nel locale e ci scateniamo come non mai. Subito Simona sembra attirare l'attenzione di un ragazzo che le si avvicina con un sorriso stampato in volto, mentre tenta di approcciarsi con lei con fare impacciato. Lo sguardo ceruleo di Simona è divertito e allo stesso tempo lusingato delle attenzioni che le vengono rivolte. Sorrido nell'assistere alla scena perché la mia amica sembra non sapere che fare e quando tutte le mie attenzioni sono rivolte su di lei vedo qualcun altro avvicinarsi e sono certa che il suo obiettivo sia Irma che sta continuando a ballare seguendo il ritmo, ignara di tutto.

Sto osservando la scena, quando sento improvvisamente due grandi mani poggiarsi sui miei fianchi. Resto interdetta per qualche secondo, soprattutto perché sento il corpo di un ragazzo premere contro il mio. Mi irrigidisco, cerco disperatamente di attirare l'attenzione delle mie amiche che sono a pochi passi da me prese a portare avanti le loro conoscenze, ma forse il mio sguardo è così insistente da richiamare la loro attenzione.

Appena incrocio i loro occhi mi accorgo che hanno già notato la situazione in cui mi trovo e capisco subito che non hanno intenzione di aiutarmi ad uscirne fuori perché entrambe sono lì insieme a ridersela.

"Bacialo", è quello che riesco a capire dal labiale di Simona. Subito scuoto la testa contrariata. Sospiro e cerco di liberarmi dalla presa del misterioso ragazzo dietro di me, ma non ci riesco perché appena cerco di sgusciare via, le sue mani premono con più forza sui miei fianchi.

Vorrei tanto voltarmi e vedere con chi sto avendo a che fare, ma i miei muscoli sono pietrificati. Sento il corpo di questo ragazzo premere contro il mio mentre continua a ballare cercando di stare al passo con la musica. Il suo bacino è troppo vicino al mio e la cosa è alquanto sconveniente, soprattutto quando con un gesto improvviso mi attira ancora più a sé.

Arrossisco brutalmente. Le sue mani iniziano a muoversi sulla mia pancia, sollevando leggermente la maglia che indosso, prima di tornare a scendere precipitosamente verso il basso. Subito cerco di fermarlo, ma non riesco a farlo prima che lui mi tocchi il sedere, però proprio in quel momento decido di reagire, mi volto e lo spingo via prima di allontanarmi alla ricerca delle mie amiche.

Mi guardo intorno alla loro ricerca, ma non vedo nessuno, ero troppo frastornata dalle eccessive attenzioni di quel ragazzo per accorgermi che le mie amiche si sono spostate, infatti solo dopo alcuni minuti le trovo in lontananza mentre ballano tutte sorridenti con i due ragazzi che le hanno avvicinate poco fa. Sto per farmi largo tra la folla e raggiungerle, quando tra i tanti sconosciuti appare un ragazzo molto alto dai capelli castani e gli occhi di un azzurro cielo.

Mi guarda sorridendomi e mi porge una mano. Guardo per un istante quelle dita lunghe e prima che me ne renda conto afferro la sua mano e lo seguo in pista. Non so neppure il perché delle mie azioni, è come se qualcosa mi avesse spinto a fidarmi di lui. Per la prima volta ho spento la ragione e ho seguito l'istinto.

Ci spostiamo in un angolo meno affollato della pista e iniziamo a ballare, mentre lui tiene le mani appoggiate delicatamente sui miei fianchi. Sta per dire qualcosa quando un nuovo getto di schiuma scende dal cielo avvolgendoci completamente.

Sento le sue braccia avvolgermi i fianchi, mi attira a sé e si sposta all'indietro, togliendoci da sotto il getto, mentre chino la testa poggiandola sul suo petto per evitare che la schiuma mi impedisca di respirare.

«Tutto bene?», chiede ed annuisco. Ha pronunciato due semplici parole, ma credo di adorare già il suono profondo e allo stesso tempo dolce della sua voce. Il ragazzo mi sorride, prima di accarezzarmi il volto, togliendomi un po' di schiuma dalla faccia. Gli sorrido come per ringraziarlo e poi inizio a pettinarmi i capelli ormai fradici con le dita prima di provare a legarli in una coda alta.

«Amo il colore dei tuoi capelli», sussurra al mio orecchio ed arrossisco. Ho sempre ricevuto molti complimenti sul colore ramato dei miei capelli, ma sentirmelo dire mi imbarazza ogni singola volta, soprattutto quando a complimentarsi è un ragazzo.

«Grazie», sussurro anch'io senza guardarlo. Fin'ora ho incrociato il suo sguardo solo una volta e non ho la forza di alzare la testa e guardarlo dritto in faccia. Quando ho afferrato la sua mano mi sentivo sicura, ma ora questa sicurezza è svanita, sono tornata la ragazza di sempre.

Le sue mani ritornano sui miei fianchi, mentre inizia di nuovo a ballare, trascinandomi con sé. Seguo i suoi movimenti, fin quando afferra le mie mani e le porta sulle sue spalle. Resto destabilizzata per alcuni secondi, ma quando lo vedo sorridere mi rilasso e intreccio le mie mani dietro al suo collo.

Prendo forza e sollevo la testa per guardarlo in faccia, dritto negli occhi e quando lo faccio resto estasiata. Questo ragazzo è davvero bello e per fortuna sembra non essere il solito maniaco che si incontra in discoteca e questo me lo fa piacere ancora di più, forse è proprio la sua dolcezza ad avermi spinta a fidarmi di lui. Il suo viso è pulito, rassicurante. Lo osservo meglio e vedo che la sua pelle sembra essere abbronzata, anche se con questa luce fioca è difficile esserne sicuri. Il mio sguardo poi si posa sulle sue labbra rosee contornate da un velo di barba che lo rende ancora più attraente. Credo che abbia notato le mie attenzioni insistenti perché quando riporto i miei occhi ad incontrare i suoi mi accordo che anche lui mi guarda e mi sorride prima di spostare a sua volta lo sguardo sulle mie labbra. Improvvisamente mi tornano in mente le parole di Simona. Mi ha detto di divertirmi, di non pensare a nulla ed agire di istinto e così decido di seguire il suo consiglio.

Quando il ragazzo si avvicina per baciarmi non mi sposto, resto ferma e aspetto lasciando che le nostre labbra si scontrino, percependo il calore della sua bocca sulla mia. Il bacio è lento, dolce. Sento le sue labbra contrarsi in un sorriso quando porto una delle mie mani tra i suoi capelli, mentre lui continua a accarezzarmi la schiena.

Quando ci stacchiamo non ho la forza di guardarlo, ma mi stringo a lui poggiando la testa sul suo petto, mentre lui continua a farci oscillare entrambi in mezzo alla pista, come per fingere che anche noi stiamo ballando, anche se ballare in questo momento non interessa a nessuno di noi due.

Appena la canzone cambia, sollevo la testa e sorrido riconoscendola. Stranamente le note di questa canzone mi sono familiari, è uno di quei tormentoni estivi più trasmesse. Inizio a canticchiarne le parole ed il ragazzo mi segue. Sorrido felice e continuo a cantare riprendendo a muovermi. L'imbarazzo sembra essere scomparso, infatti quando vedo che si sta nuovamente avvicinando a me per baciarmi non dico nulla, anzi ne sono felice. Desidero quel bacio, desidero sentire le sue labbra sulle mie, ma non mi sento abbastanza coraggiosa da fare la prima mossa.

Restiamo così per un tempo a me sconosciuto, ma all'improvviso la bolla in cui mi ritrovo scoppia, quando sento delle ragazze urlare. Subito mi tornano in mente le mie amiche, loro non mi hanno visto andare via con lui, nessuna di noi ha portato con sé il telefono a causa della schiuma, quindi non siamo rintracciabili l'una per l'altra e temo mi stiano cercando.

Mi guardo un po' intorno, continuando a ballare con lui facendo finta di niente e dopo un po' le vedo ed effettivamente anche loro sembrano cercarmi, dando conferma ai miei sospetti.

«Devo andare», dico a malincuore avvicinandomi all'orecchio del ragazzo dagli occhi azzurri.

«Di già?», chiede ed annuisco.

«Le mie amiche mi stanno sicuramente cercando», spiego e questa volta è lui ad annuire. Le sue mani si allontanano dai miei fianchi e mi lasciano libera. Gli faccio un cenno con la mano e mi volto decisa a raggiungere le mie amiche, ma una mano mi afferra il polso. Istintivamente volto la testa e rivedo lui. Si avvicina a me lasciandomi un dolce bacio sulle labbra, prima di sorridermi e sparire tra la folla lasciandomi felice e allo stesso tempo senza fiato.

Mi ricompongo e dopo aver individuato nuovamente le mie amiche tra la folla, mi faccio spazio lungo la pista e le raggiungo con notevole difficoltà.

«Ragazze», dico e quando si voltano e mi vedono sembrano sollevate.

«Marta, dannazione», urla Simona. «Ci siamo preoccupate, stavamo per farti chiamare al microfono.»

«Scusatemi», rispondo non sapendo cosa aggiungere. So che hanno ragione ad arrabbiarsi con me, ma ero totalmente rapita dalla situazione e non ho pensato ad avvertirle come avrei dovuto fare.

«Dove sei stata?», chiede Irma dopo aver tirato un sospiro di sollievo.

«In pista, stavo ballando», spiego, dicendo la verità.

Simona, non appena pronuncio queste parole, in un attimo passa da preoccupata a curiosa ed inizio ad avere paura di lei. «Con chi? Un ragazzo? Racconta tutto», dice tutto d'un fiato.

«Sì, con un ragazzo. Abbiamo solo ballato», dico stringendomi nelle spalle. Non so perché, ma non mi va di raccontare loro i dettagli di quello che è appena successo. Voglio che questa cosa resti mia, solo mia.

«Ti ha baciata?», chiede Simona tornando alla carica. Faccio finta di non averla sentita, ma quando mi ripete la domanda mi stringo nelle spalle lasciandola col dubbio.

«Ti ha baciata!», decreta e ci manca davvero poco, sembra quasi in procinto di iniziare a saltellare dalla gioia.

«Ah, la mia piccola Marta ha fatto conquiste», dice con un tono di voce strano, quasi come se fosse fiera, mentre mi avvolge un braccio intorno alle spalle. «Non sei fiera di lei?», chiede ad Irma che in tutto questo tempo non ha fatto che ridere.

«Fierissima», risponde Irma dopo l'ennesima risata. «Ora credo sia ora di andare», dice e noi annuiamo. Mentre ci facciamo largo verso l'uscita Simona inizia a vaneggiare sul mio futuro insieme a questo - per lei - fantomatico ragazzo. Smetto di ascoltarla dopo un po', non sento nulla, neppure il freddo mattutino perché in questo momento riesco a pensare solo a lui. Andare in discoteca per la prima volta è stata una bella esperienza, una di quelle che ricorderò per sempre. 

   
 
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