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Autore: DanzaNelFuoco    04/03/2020    1 recensioni
COW-T #10 - missione 3 - prompts: luoghi del COW-T #2
Raccolta di BakuDeku, per la maggior parte AU
altri pairing vari indicati a inizio fic (perché in generale mutlishipping is the way)
--- Katsuki ha la bocca secca, un po’ perché quella soda era davvero una merda, un po’ perché non riesce a staccare gli occhi dei muscoli del tizio che guizzano sotto la maglietta ad ogni cassa di vino che impila sul pavimento - porca merda, è una cazzo di statua greca, in che palestra va e perché lui non lo ha mai visto?
“Katsuki, tesoro, lo so che è un eye candy, ma smetti di sbavare,” Mina gli dà un buffetto sulla spalla, e Bakugou potrebbe ringhiare che non è vero, non sta sbavando (bocca secca, ricordate?), ma è troppo concentrato a cercare di far combaciare la figura davanti a sé con il nerd rachitico che lo seguiva ovunque alle medie. Perché sì, ci ha messo un po’, ma alla fine lo ha riconosciuto: quello è Deku.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ognuna delle fic di questa raccolta ha come prompt uno dei luoghi di Aimatopolis nella Landa di Nocturnia, dove è stato ambientato il COW-T #2 e la Triade ha un (doppio) senso dell'umorismo molto fino nel dare i nomi. 

 

 

Prompt: Allegro Wine Bar 
Altri pairing: Kirishima Eijiro/Mina Ashido 
Wordcount: 925
AU: no quirks

 

 

L’Allegro Wine Bar a dispetto del nome, non è per nulla allegro e Bakugou Katsuki si taglierebbe un braccio piuttosto che andarci. 

Ma il problema è che quella pazzoide di Mina ha deciso di trovarsi un lavoretto estivo. 

In una dannata enoteca? Ha chiesto Bakugou. 

Ma con Mina non c’è storia che tenga.

Un lavoretto estivo voleva e un lavoretto estivo ha ottenuto, anche se una minorenne in un locale che serve alcolici non gli si dovrebbe avvicinare nemmeno nei giorni di chiusura, figurarsi lavorarci dentro. 

Ma tant’è il posto era già losco prima. 

Non è che il signor Shitoshi sia molto felice di vederli entrare, loro, un branco di mocciosetti ai quali al massimo può vendere della soda sgasata a prezzi esorbitanti e che sicuramente non usciranno da lì “allegri”, ma a Mina non può dire di no nemmeno un adulto grande e vaccinato. 

Perciò ecco la storia di come Bakugou si è trovato circondato da quel branco di idioti che si fa chiamare la BakuSquad - i.e. Kirishima, Kaminari e Sero, con Mina assente dal momento che si trova dietro il bancone - nonostante lui non sia il capo proprio di un bel niente - perché se lo fosse di sicuro non sarebbero qui ora - abbarbicati su sgabelli un po’ troppo alti e instabili a sorseggiare una bibita che deve essere scaduta da almeno tre anni da una lattina con la faccia di All Might stampata sopra.

Puah. 

E certo, di sicuro gli avventori di questo posto non optano per l’opzione analcolica. 

Chiedendosi ancora una volta perché si trovino qui di tutti i posti possibili - e Bakugou sospetta che il punto sia che Kirishima ha una cotta grande come una casa per Mina e penda dalle sue labbra ogni volta che lei chiede loro di andarli a trovare - il ragazzo si volta sullo sgabello e per poco non cade.

Mina lo afferra per la manica della maglietta e lo tira a sedere. “Ecco il ragazzo di cui vi parlavo!” - Bakugou potrebbe giurare di aver sentito i denti di Kirishima stridere tra loro - “Katsuki, ci devi assolutamente parlare!” 

E contemporaneamente il nuovo arrivato, scaricando quelli che sembrano tre quintali sotto forma di cassa di birra, quasi urla, “Signor Shitoshi! Ho una consegna!”

“Ehi, Midoriya, vuoi una tonica?” Mina gli chiede con un sorriso a trentadue denti e il nuovo arrivato si terge il sudore dalla fronte.

“Certo, grazie, Mina, quando ho finito di scaricare, però.” 

Katsuki ha la bocca secca, un po’ perché quella soda era davvero una merda, un po’ perché non riesce a staccare gli occhi dei muscoli del tizio che guizzano sotto la maglietta ad ogni cassa di vino che impila sul pavimento - porca merda, è una cazzo di statua greca, in che palestra va e perché lui non lo ha mai visto? 

“Katsuki, tesoro, lo so che è un eye candy, ma smetti di sbavare,” Mina gli dà un buffetto sulla spalla, e Bakugou potrebbe ringhiare che non è vero, non sta sbavando (bocca secca, ricordate?), ma è troppo concentrato a cercare di far combaciare la figura davanti a sé con il nerd rachitico che lo seguiva ovunque alle medie. Perché sì, ci ha messo un po’, ma alla fine lo ha riconosciuto: quello è Deku. 

Quando anche l’ultima cassa è a posto, Mina strappa la linguetta di una di quelle orribili bibite All Might, gli infila la cannuccia dentro e gliela porge.

“Offre la casa! E a proposito! C’è una persona che ti vorrei presentare! Midoriya Izuku, questo è Bakugou Katsuki. Katsuki, questo è Midoriya Izuku.” 

Midoriya Izuku, che stava già sorseggiando la sua meritata bevanda, se ne sputa metà sulla maglietta - e ugh, fantastico, adesso ha pure la maglietta bagnata e gli addominali che si vedono tipo pellicola di cellophane e no, Katsuki non sta sbavando, porca puttana! 

“Kacchan?” 

Mina sorride deliziata, convinta di aver giocato chissà quale ruolo di matchmaking. “Oh, già ai soprannomi?” 

Katsuki la ignora. “Deku. Ti sei - uhm - ti sei allenato dall’ultima volta che ti ho visto.” 

Deku arrossisce come l’idiota che è sempre stato e si gratta la nuca. “Ehm, sì, beh, un sacco di casse. Per i lavoretti estivi, sai. Volevo mettere da parte i soldi, beh, mamma  - ti ricordi mia madre vero? Comunque mamma non voleva, diceva che rischiavo di farmi male, ma alla fine sono riuscito a sollevare pesi, no? Si vede, cioè non voglio dare per scontato che si veda, perché poi alla fine io non sono mai stato uno da palestra e quindi non ho idea di che muscoli avrei dovuto allenare come, però ecco -” 

“Oh, Midoriya, tesoro,” Mina lo interrompe, quasi imbarazzata per lui.“La tua soda è quasi tutta sul pavimento,” per non dire altrove, “e proprio non ne ho altra,” continua, chiudendo con un calcio lo sportello frigorifero e nascondendo alla vista le altre cinquantatré lattine, “quindi perché non ti fai accompagnare da Katsuki qui al bar all’angolo? Sono sicura che puoi prenderti dieci minuti di pausa. Questa non è la tua ultima consegna?” 

Midoriya annuisce, non sicuro di poter ricominciare a parlare. 

“Katsuki?” Mina si rivolge a lui con quello sguardo che promette tremenda vendetta se lui non agirà da copione - ma probabilmente sono solo i due chili di trucco nero con cui si circonda gli occhi che le danno quell’effetto.

Katsuki in ogni caso non vuole rischiare. 

“Andiamo, nerd del cazzo.” 

E se poi le occhiatacce di Mina non sarebbero state così fondamentali a convincerlo è tutto un altro paio di maniche.

  
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