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Autore: DanzaNelFuoco    04/03/2020    0 recensioni
COW-T #10 - missione 3 - prompts: luoghi del COW-T #2
Raccolta di BakuDeku, per la maggior parte AU
altri pairing vari indicati a inizio fic (perché in generale mutlishipping is the way)
--- Katsuki ha la bocca secca, un po’ perché quella soda era davvero una merda, un po’ perché non riesce a staccare gli occhi dei muscoli del tizio che guizzano sotto la maglietta ad ogni cassa di vino che impila sul pavimento - porca merda, è una cazzo di statua greca, in che palestra va e perché lui non lo ha mai visto?
“Katsuki, tesoro, lo so che è un eye candy, ma smetti di sbavare,” Mina gli dà un buffetto sulla spalla, e Bakugou potrebbe ringhiare che non è vero, non sta sbavando (bocca secca, ricordate?), ma è troppo concentrato a cercare di far combaciare la figura davanti a sé con il nerd rachitico che lo seguiva ovunque alle medie. Perché sì, ci ha messo un po’, ma alla fine lo ha riconosciuto: quello è Deku.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prompt: Amici a Sei Zampe, Negozio di animali 
Altre ship: Kirishima Eijiro/Mina Ashido, Kaminari Denki/Shinsho Hitoshi
Wordcount: 1831


 

Il problema era stata la dannata insegna. 

O il disegnatore della dannata insegna. 

Katsuki voleva andare a distruggergli casa - o per lo meno chiedere un rimborso, perché quando cazzo mai si era visto un cane a sei zampe in tutto il Giappone?  E va bene le radiazioni, l’inquinamento e le scie chimiche, ma ancora i mutanti domestici non esistevano. 

Kaminari, con il suo solito spirito, si era stretto nelle spalle e aveva proposto di cambiare il nome al locale. 

Da “Amici a quattro zampe” il quattro era stato cancellato con un’orrenda vernice viola che spiccava fin troppo sul giallo pallido dell’insegna e uno stortissimo 6 gli era stato aggiunto poco sopra, dando al tutto la generale idea di essere stato fatto apposta.

Amici a sei zampe 

Qualsiasi sia il vostro animale, noi possiamo nutrirlo. 

Ah ah, divertente. 

Bakugou non era ancora del tutto dissuaso dall’idea che dare fuoco alla casa del disegnatore bastardo non fosse un ottima soluzione, ma Kirishima era riuscito a riportarlo sulla via della ragione.

“Dai, siamo originali. È questo che conta.” 

Così eccoli lì, tre idioti in affari. 

 

* * * 

 

Midoriya Izuku amava i suoi animali. 

Tutti quanti. 

E questo era fondamentalmente il problema. 

Il primo che aveva salvato era stato All Might, un nome importante, ma per quel golden retrivier a cui mancava metà dello stomaco perché era stato investito da un camion era approriato. Un cane con meno forza di volontà sarebbe morto prima. 

Poi era stato il turno di Aizawa, un soriano nero che non faceva altro che dormire tutto il giorno. Quella era stata una convivenza difficile, i primi tempi. Dopo che lo aveva salvato dal gattile, quel gatto nero con la zampa rotta avvolta in candide bende non lo voleva nemmeno nella stessa stanza. 

Poi era arrivato Mic. Quell’ara insopportabile, che non faceva altro che gracchiare tutte le mattine alle cinque, neanche fosse un gallo ad un volume troppo alto per chiunque non avesse almeno un litro di caffè in corpo - cosa che, alle cinque del mattino, Izuku non aveva. 

Aizawa aveva già tentato di mangiarlo diverse volte, e onestamente, Izuku era stato pure tentato di lasciarglielo fare. 

Midnight era stata l’arrivo successivo. Una certosina dal pelo quasi blu tanto era interno e occhi gialli come la luna piena. 

Izuku si era detto che avrebbe dovuto fermarsi, che il suo appartamento non avrebbe retto altri animali, ma poi il proprietario di Sir, il levriero che aveva condiviso la gabbia con All Might per quasi un anno al canile, era stato riportato indietro da quello che lo aveva adottato e Izuku non si era potuto rifiutare di prenderlo. Andiamo, All Might non aveva smesso di scodinzolare per un’intera settimana quando lo aveva visto! 

Alla tartaruga, Mount Lady, Izuku si sarebbe dovuto accorgere di avere un problema, ma poi un giorno Todoroki era arrivato con un’espressione abbattuta sulla faccia solitamente impassibile e gli aveva detto “ti prego, liberamene,” tendendogli un chihuahua rossiccio.

“C’è un motivo se lo hanno chiamato Endeavour, e il motivo è che è una spina nel culo.” 

E in effetti, Endeavour non andava d’accordo con nessuno, ma in particolare modo detestava All Might, che era riuscito a farsi voler bene persino da Aizawa. Era un nuovo record.  

Quattro pesci più tardi - Mandalay, Pixie-Bob, Ragdoll e Tiger - Izuku si era detto di smettere di accettare animali in difficoltà, perché dove diamine avrebbe dovuto mettersi quattro pesci gatti che Asui in uno slancio di follia ambientalista aveva salvato dal diventare sashimi? Beh, almeno Asui gli aveva anche regalato l’acquario. 

Poi era arrivata Ubawami, un pitone palla che un idiota voleva ammazzare pensando che fosse velenoso. E forse che Izuku poteva lasciarglielo fare? 

Poi Uraraka gli aveva portato a casa l’ennesimo gatto e Izuku in mancanza di fantasia, perché i nomi li aveva usati tutti per i dodici animali precedenti, lo aveva chiamato Thirteen e aveva tirato una linea.

Questo era il momento si smettere, anche perché metà del suo non proprio enorme stipendio, se ne andava via in mangime vario. 

“Ho sentito che hanno aperto un nuovo negozio, i prezzi sono abbastanza bassi perché devono fare concorrenza ai negozi già aperti,” aveva detto Uraraka quando le aveva fatto presente la cosa.  

Amici a sei zampe 

Qualsiasi sia il vostro animale, noi possiamo nutrirlo. 

Izuku sperava proprio che fosse vero, perché trovare i topi secchi per Ubawami stava cominciando a diventare sempre più difficile e non voleva ricorre a topi vivi. Oltre all’orrore, conoscendosi avrebbe finito per adottare pure quelli. 

 

* * * 

 

“Vaffanculo.” 

“Mi scusi?” 

Bakugou incrociò le braccia sul petto e con espressione minacciosa ripetè; “Ho detto vaffanculo. Mi hai preso per un coglione? Lo scherzo non è affatto divertente, adesso fuori dalle palle.” 

Izuku avrebbe anche preso la sua lista e se ne sarebbe andato con tutta la dignità del caso - no, non avrebbe risposto a tono a quel commesso maleducato, Katsuki, così diceva la targhetta sul suo petto - ma aveva dato un’occhiata ai prezzi e, come aveva detto Uraraka, erano davvero bassi! No, Izuku non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione. 

“No. Sono un cliente e non me ne vado,” cercò di sembrare abbastanza risoluto, nonostante lo sguardo del commesso gli facesse paura. 

“Certo, perché davvero ti aspetti che io creda che tu vuoi comprare crocchette per cani di taglia grande, di taglia piccola, per cani anziani, cibo per gatti, mangime per pesci, topi secchi per un serpente, semi di girasole per uccelli tropicali e mangime per tartarughe?” Elencò Bakugou, inarcando le sopracciglia.  “Per caso ti manda quel demente di Monoma? Perché sembra il genere di scherzo che lo farebbe sbellicare dalle risate.” 

“Ma per carità del cielo! Quello ha i prezzi più alti di tutto il quartiere! Mi ci vogliono due stipendi per nutrire i miei animali.” 

“Dai, lo so che mi stai prendo per il culo. O così oppure hai uno zoo!”
“Mi piacciono gli animali!” Si strinse nelle spalle Izuku, sulla difensiva e poi tirò fuori il cellulare. “È a tuo rischio e pericolo, quando inizio non smetto più. Questo è All Might.”

E voltò lo schermo del telefono per mostrargli il golden retrivier più disastrato che Bakugou avesse mai visto. 

Nella foto dopo lo stesso cane aveva un gatto nero che gli dormiva sulla schiena, lo stesso gatto nero che poco oltre era stato ripreso in un balzo felino verso la gabbia di un pappagallo giallo nemmeno troppo spaventato. 

Izuku gli mostrò almeno un centinaio di foto, in alcune c’erano solo i suoi animali, in altre compariva anche lui o i suoi amici, molte erano scattate da una mano esterna, ma c’erano anche dei selfie. 

Izuku con al collo un pitone, Uraraka con un gatto in braccio, Midnight che beveva l’acqua dei pesci, appollaiata elegantemente sul bordo senza ormai neanche più considerare “cena” gli animali che nuotavano sotto di lei. 

C’era un video di Todoroki che cercava di difendersi da Endeavour usando un cuscino, perché il chihuahua era una bestia di satana che si ricordava di lui e stava cercando disperatamente di azzannargli una caviglia con quei suoi dentini affilati. 

Izuku sul divano circondato da gatti, un video in cui tirava frisbee a Sir e ad All Might, Izuku con Aizawa che gli dormiva acciambellato sui capelli. 

Alla fine Bakugou si era convinto che non era uno scherzo. 

E gli aveva anche fatto lo sconto quantità.

 

* * * 

 

Per un qualche strano motivo, Midoriya Izuku - così si chiamava il “ragazzo dell’Arca”, come lo avevano soprannominato Kirishima e Kaminari - si era fatto picca di far conoscere a Bakugou tutti i suoi animali. 

Così ecco che una settimana si era presentato con All Might all guinzaglio, il suo primo e, non troppo segretamente, anche il suo preferito, che adesso aveva anche problemi a una zampa, quindi zoppicava.
Katsuki gli era piaciuto subito, gli aveva scodinzolato felice attorno e il ragazzo si era ritrovato a rifilargli biscottini a forma di osso, perché andiamo, quegli occhi da cucciolo su un cane prossimo alla pensione non erano leali e Katsuki aveva un cuore. 

La settimana dopo era stato il turno di Sir, che lo aveva guardato sdegnoso come di solito guardava tutti quelli che non erano All Might, e Katsuki potrebbe non essere stato altrettanto generoso con i biscotti. 

La terza volta si era presentato con Endeavour e questa volta Katsuki i biscotti li aveva consegnati direttamente a Izuku che glieli desse lui, perché no, grazie, ci teneva ad avere ancora dieci dita alla fine della giornata. 

In qualche modo poi Midoriya si era organizzato per arrivare con il trasportino di Aizawa una settimana, Midnight la settimana dopo e anche Tredici. 

Poi era stato il turno di Mic nella sua gabbietta dorata e Mount Lady nella sua scatola da scarpe. 

Midoriya aveva portato i suoi animali e aveva parlato. 

Katsuki aveva così scoperto che Midoriya lavorava in un giornale, che aveva una coppia di amiche che continuava a rifilargli animali da salvare, che era un nerd del cazzo, in perenne adorazione dei film di supereroi e, cosa più importante, che era single. 

Katsuki lo aveva ascoltato e poi lo aveva accompagnato alla macchina, uno scassone rosso che probabilmente aveva visto giorni migliori già dieci anni prima, per aiutarlo a caricare le buste pesanti di cibo per cani. 

Midoriya aveva conosciuto Kaminari e Kirishima, e Mina, la ragazza di Kirishima, e Shinshou, il ragazzo di Kaminari, e aveva ascoltato i loro racconti su Katsuki - con grande rabbia di questo che aveva minacciato di ucciderli tutti e far sparire i loro cadaveri se avessero raccontato qualcosa di imbarazzante. 

E improvvisamente, dopo essere faticosamente riuscito a portare Ubawami nella sua teca riscaldata, la settimana successiva Izuku non si era presentato al solito orario. 

Katsuki aveva cercato di non panicare, di dirsi che era normale, che non avevano un appuntamento fisso, e che magari Izuku aveva anche i cazzi suoi quindi non è che si debba per forza presentare tutti i venerdì pomeriggio alle quattro, no? 

La porta si aprì con il solito scampanellio, 

Mancava mezz’ora alla chiusura. 

“Oh, ciao, Midoriya. Pensavo non venissi oggi.” 

Bakugou si morse la lingua, perché cazzo, dai, non era mica sua madre che gli doveva fare da balia!

“Uhm, sì, ecco…”  Izuku arrossì, evidentemente imbarazzato e Katsuki si diede mentalmente dell’idiota, “ho avuto qualche problema tecnico per cercare di capire come portare qui Mandalay, Pixie-Bob, Ragdoll e Tiger, i pesci gatto, hai presente? E quindi mi chiedevo… Se non ti andasse di venire tu a casa mia a vederli?” 

Ommiodio. 

Era una scusa, era palesemente una scusa. 

“È una scusa.” 

Coglione, si maledì Bakugou, sei un coglione! 

Izuku assunse una tonalità ancora più rossa. “Ehm, sì. Sì, sarebbe una scusa. È un problema?”

“Assolutamente no.” 

Bakugou fece il giro del bancone e spense le luci. 

“Ma non manca ancora mezz’ora alla chiusura?” 

“Midoriya, sono le sette di sera di venerdì, a chi altri pensi che possa venire una cazzo emergenza croccantini se non a te? Posso chiudere in anticipo. Fidati.” 

 
  
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