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Autore: Atocheg    05/03/2020    1 recensioni
"«Un altro shemlen...» commentò acido l'elfo dai capelli più chiari, per poi notare il suo bastone «E un mago, addirittura»
«Eretico, se non ti dispiace.» lo corresse lui, con malcelato orgoglio, indicando la sua veste lacera e consunta «Come voi, anche io mi rifiuto di sottostare a chi mi vedrebbe privo della libertà solo in base a ciò che sono.» aggiunse, sorridendo amichevolmente."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di ricominciare, le mie scuse per avervi fatto attendere così tanto. Tra qualche problema con gli studi e un blocco mentale, ci ho messo un bel po' a completare questo capitolo. MA ora che le questioni si sono risolte, conto di far uscire i prossimi capitoli molto più velocemente. 

Bene, detto questo, vi lascio tornare alla storia, buona lettura.


 

Fortunatamente il momento più spaventoso del resto del viaggio fu dover spiegare a Duncan perché i banditi avevano provato ad attaccarli, e così, dopo altri quattro giorni di cammino, il gruppo raggiunse finalmente la sua destinazione.

 

La vista di Ostagar era spettacolare: un mare di tende e stendardi che si estendeva quasi fino ai confini delle selve, e da esso si innalzavano le torri, gli archi, le statue… il Tevinter poteva anche essere la culla di ogni stereotipo usato contro i maghi, ma Huwen non poteva negare che la loro architettura, oltre a essere affascinante, fosse anche piuttosto resistente, se ancora adesso riusciva a ergersi incurante degli attacchi da parte del tempo e dei nemici.

 

«Duncan!»

 

Voltandosi verso quella voce improvvisa, il ragazzo notò tre individui che si avvicinavano al loro gruppo: due di essi indossavano scintillanti armature in silverite, i cui elmi coprivano i loro volti, ma il terzo, la cui armatura dorata era così splendente che sembrava conferirgli un qualche alone aureo, era a capo scoperto, mostrando un volto alquanto giovanile, oltre a lunghi capelli biondi.

 

«Re Cailan. Non mi aspettavo…»

 

«Un benvenuto regale?» lo interruppe il re, apparentemente divertito «Iniziavo a temere vi sareste perso tutto il divertimento.»

 

“Quindi questo sarebbe il re del Ferelden?” si domandò l’eretico, cercando comunque di non dare a vedere il suo scetticismo nelle capacità del regnante. Dopotutto, l’ultima cosa che voleva era essere arrestato per oltraggio alla corona.

 

«Gli altri Custodi mi hanno detto che eri in cerca di reclute.» continuò il re, andando di fronte al resto del gruppo «Immagino siano loro.»

 

«Sì, vostra maestà. Permettetemi di presentar-»

 

«Non c’è bisogno di queste formalità, Duncan. Spargeremo sangue insieme.» lo interruppe, osservandoli col sorriso più idiota che Huwen avesse mai visto «Ehilà, amici miei, posso sapere il vostro nome?»

 

“Ehilà? Sul serio?” Il ragazzo nascose la sua frustrazione con un sorriso che era sicuro non avrebbe convinto nessuno, ma sperava che almeno avrebbero apprezzato il suo sforzo di apparire cordiale «Huwen Picard, Vostra maestà.»

 

«Venite anche voi dalla torre del Circolo?» domandò il re, mantenendo quell’irritante sorriso «Avere un mago in più ci farà certamente comodo durante la battaglia.»

 

Fortunatamente, prima che il ragazzo correggesse, per istinto, il re, un messaggero si intromise nella conversazione «Vostra maestà, notizie da Redcliffe: vostro zio vi manda i suoi saluti, e vi ricorda che le forze di Redcliffe potrebbero arrivare in meno di una settimana.»

 

«Ah! Eamon vuole solo la sua fetta di gloria.» esclamò il re, ridendo, mentre tornava dalle sue guardie «Abbiamo vinto tre battaglie contro questi mostri, e domani non sarà diverso.»

 

«Sembrate molto fiducioso.» osservò Theron.

 

«Anche troppo, secondo alcuni.» rispose, voltandosi verso Duncan «Dico bene, Duncan?»

 

«Vostra maestà, temo che il Flagello non si concluderà tanto velocemente quanto speravate.»

 

«Non sono neanche sicuro che questo sia un vero Flagello.» rispose, quasi tristemente, il re, avvicinandosi al ponte e osservando l’esercito accampato nella valle «Ci sono molti Prole Oscura sul campo di battaglia, ma, purtroppo, non vi è traccia di un Arcidemone.»

 

«Purtroppo?!» Si lasciò sfuggire l’eretico, riprendendo velocemente il contegno, soprattutto perché, ad esclusione del re, tutti si voltarono e lo fissarono immediatamente. Se il re si era accorto del gesto di Huwen, non lo stava dando a vedere. Per evitare altri problemi, il ragazzo preferì non prestare ulteriore attenzione alla conversazione, continuando invece a guardarsi intorno, almeno finché il re non se ne andò.

 

Appena fu sicuro che non potesse essere sentito da orecchie indiscrete, l’eretico si rivolse a Duncan «Ok, quanto sono nei guai?»

 

«Per fortuna il re non sembra essersi offeso al tuo commento.» rispose Duncan, con un tono che, nonostante tutto, sembrava stranamente divertito, mentre camminavano per il ponte.

 

Elmer sollevò le spalle «A me non ha fatto proprio una buona impressione.»

 

«È giovane.» lo difese il Custode.

 

«E incauto, se davvero spera di ritrovarsi ad affrontare un Arcidemone.» rispose il moro.

 

«Per quanto odi ammetterlo, concordo con Elmer. Mi è parso troppo spericolato.» disse Huwen.

 

«Anche questo è vero.» ammise Duncan, annuendo «Tuttavia, vi consiglio di stare più attenti alle vostre parole, qui. Non possiamo rischiare di offendere il re, soprattutto perché è grazie a suo padre che i Custodi Grigi sono potuti tornare nel Ferelden.» Parlando, il gruppo passò di fronte a due tende fortemente protette, per poi fermarsi ad un falò nel mezzo dell’accampamento «Bene, questo è il nostro punto di raccolta. Io devo parlare con gli altri Custodi per i preparativi per l’Unione. Intanto, vorrei che voi andaste a cercare Alistair, il nostro membro più giovane, e le altre due reclute. Rincontriamoci qui tra mezz’ora. E mi raccomando,» osservò severamente Huwen «non mettetevi nei guai.» detto questo si diresse ad una tenda lì vicino.

 

Ci fu un momento di silenzio, prima che Elmer parlasse «Beh, lo avete sentito. Cerchiamoli.» detto questo andò da una guardia, cominciando a chiedere informazioni. Theron, invece, si avvicinò a quello che doveva essere il canile dell’accampamento, visto il continuo abbaiare, e si affacciò ad uno dei recinti.

 

«Non credo che quella sia una delle reclute.» disse scherzosamente il ragazzo, raggiungendolo, prima di notare lo sguardo preoccupato dell’elfo «Va tutto bene?»

 

«Sta soffrendo.» disse Theron, continuando ad osservare il cane dentro il recinto, per poi voltarsi ad un uomo lì vicino «Che cos’ha?»

 

«Purtroppo, il gruppo di questo mabari è stato attaccato dalla Prole Oscura mentre esploravano le Selve. Il suo padrone è stato ucciso e lui ha bevuto il sangue della Prole Oscura, ammalandosi. Abbiamo provato a mettergli una museruola per provare a curarlo, ma è agitato, e cerca di mordere chiunque si avvicini.»

 

«Posso provare io a mettergliela.» esclamò il Dalish.

 

«Vuoi farti mordere?» domandò scettico Huwen.

 

«Quel mabari sta soffrendo. Non possiamo lasciarlo così.»

 

«Non è compito nostro curarlo. Lascia che se ne occupi chi di dovere.» protestò il castano, ma Theron lo ignorò, voltandosi verso l’uomo, che annuì e gli diede la museruola, aprendogli poi il cancello del recinto. «Io ti ho avvisato.» esclamò esasperato il mago, aspettando il momento in cui il mabari avrebbe attaccato Theron e sarebbero dovuti intervenire per fermarlo. Invece, il cane e l’elfo si guardarono per qualche momento, prima che Theron si abbassasse, infilandogli la museruola. Anche se ringhiò debolmente, l’animale non si oppose, uggiolando pietosamente quando la museruola fu serrata.

 

Sorridendo vittorioso, l’elfo uscì dal recinto, subito voltandosi verso Huwen «Visto?»

 

Il ragazzo sbuffò, distogliendo lo sguardo, e Theron ridacchiò leggermente.

 

«Ora potremo medicarlo. Grazie.» disse il maestro del canile «Sentite, vi ho visto arrivare con i Custodi Grigi. Dovrete andare nelle selve?»

 

«Forse, perché?»

 

«C’è un fiore che cresce nelle selve, bianco con un centro rosso. Se lo avessi, potrei usarlo per preparare una cura per il mabari, ma i soldati non possono accedere alle selve senza permesso.»

 

«E voi volete che ve lo portiamo.» disse Huwen, percependo la possibilità di guadagnar qualcosa, e sorrise leggermente quando l’uomo annuì «Molto bene, terremo gli occhi aperti per quel fiore. C’è un luogo specifico in cui possiamo cercare?»

 

«Cresce principalmente sui tronchi marcescenti.» rispose, accennando un sorriso «Grazie, signori. Grazie a voi potremmo essere in grado di salv-»

 

«Certo. Beh, dobbiamo raggiungere il nostro compagno.» lo interruppe Huwen, prendendo un braccio di Theron «Buona giornata.» detto questo si allontanò, portandosi dietro l’elfo.

 

«Sapevo che in fondo ti importava di aiutarlo.» disse sorridendo l’elfo, una volta che si riprese dallo strattone.

 

«Beh, ho un buon motivo per farmelo importare.» gli rispose, ghignando al prospetto di un guadagno, non accorgendosi del rossore che tinse il volto di Theron e lo sbuffo infastidito di Elmer.

 

«So dove è Alistair, andiamo.»

 

Seguendo le indicazioni, il gruppo raggiunse una delle rovine, ritrovandosi ad assistere alla discussione tra un mago ed un uomo in una corazza a scaglie di ferro. Non sapeva perché, ma Huwen iniziò a sentirsi a disagio avvicinandosi ai due, un disagio che aumentò quando il mago se ne andò, lasciando il gruppo con il biondo. Non preoccupandosi delle parole dell’uomo, l’eretico lo esaminò attentamente: c’era qualcosa in lui che lo infastidiva, una sensazione che era certo di aver già provato, ma non riusciva a capire quando.

 

«Aspettate, so chi siete. Voi siete le nuove reclute di Duncan, giusto? Dal Circolo dei Magi e i Dalish.» affermò a un certo punto l'uomo, colpendosi la fronte con il palmo della sua mano «Le mie scuse, avrei dovuto riconoscervi subito.»

 

Elmer lo osservò, incuriosito «Come avreste fatto a riconoscerci?»

 

«Duncan aveva mandato delle lettere per avvisarci. Ha parlato piuttosto bene di voi.»

 

«Davvero?» Theron sembrava un po' lusingato dalla notizia.

 

Il biondo annuì «Permettetemi di presentarmi: sono Alistair, il nuovo Custode Grigio. Anche se penso lo sapeste già... Come membro più giovane dei Custodi, vi-»

 

«Perché stavate litigando con quel mago?» lo interruppe Huwen, guardandolo con sospetto mentre cercava di ricordare dove avesse già provato quella sensazione spiacevole.

 

«Con il mago? Beh, il Circolo è qui per ordini del re, e alla Chiesa questo non piace affatto. Adorano mostrare ai maghi quanto non siano i benvenuti.»

 

“Non solo qui.” disse tra sé e sé l'eretico.

 

«Il che mi mette in una posizione abbastanza scomoda. Un tempo ero un templare.»

 

In un istante Huwen ricordò dove si era già sentito così: La torre del Circolo. Non era altrettanto forte, ma che fosse lo stesso malessere che aveva avvertito attraversando quel portone era ormai innegabile nella sua mente.

 

«Quindi eravate un cacciatore di maghi?» chiunque li stesse ascoltando non avrebbe potuto evitare di percepire il fiele che improvvisamente si era manifestato nella voce del ragazzo, il quale, dal semplice sospetto, stava osservando quasi con odio il biondo di fronte a sé. I suoi due compagni si voltarono a guardarlo, Theron preoccupato, Elmer con uno sguardo di rimprovero, ma Huwen non prestò loro attenzione, concentrandosi invece a fulminare con lo sguardo Alistair.

 

Il giovane Custode si contorse leggermente, un po' a disagio sotto lo sguardo avvelenato del castano «Beh... non che i Templari facciano solo quello, ma sì. La Chiesa mi ha cresciuto finché Duncan mi ha reclutato, sei mesi fa.»

 

«Sei mesi? Siete davvero un Custode da poco.» commentò Theron.

 

«Già.» il templare si portò una mano dietro il capo, grattandosi la nuca «Probabilmente la Venerata Madre voleva insultarlo, mandandomi, e lui lo ha capito.»

 

«Ma non mi dire...» disse sottovoce, quasi sibilando, l'eretico.

 

Elmer roteò gli occhi «Vi prego di ignorare il mio compagno. E' un po' una testa calda.» il mago ricevette un'occhiataccia simile a quella che Huwen stava riservando a Alistair, ma lo ignorò.

 

«Ad ogni modo...» riprese dopo un secondo di silenzio Theron «penso dovremmo tornare da Duncan ora, no?»

 

«Oh, giusto.» rispose subito il biondo «Andiamo.» A quelle parole, il gruppo lasciò le rovine, con Elmer impegnato a parlare con Alistair dei Prole Oscura, mentre Theron camminava accanto a Huwen.

 

«Aspettate, non dovevamo trovare anche le altre due reclute?» se ne uscì durante il tragitto il Dalish, facendo fermare il gruppo «Penso che dovremmo andare a cercarli.»

 

«Buona idea.» rispose Elmer «C’è solo un problema: tu hai idea di chi siano?»

 

«Beh, potremmo chiedere a Alistair.»

 

Il biondo rifletté per un momento «L’ultima volta che ho parlato con Ser Jory, voleva andare a chiedere la benedizione del Creatore.» detto questo, indicò un uomo vicino al quartiermastro, impegnato a corteggiare (in maniera abbastanza fastidiosa, secondo Huwen) una soldatessa «E quell'uomo è Daveth.»

 

Il gruppo si avvicinò ai due «Salute, Daveth.» disse Alistair, attirando la loro attenzione.

 

«Uh? Oh, salve, Alistair.» non appena l'uomo si voltò a osservare il gruppo, la soldatessa si dileguò, e Daveth si accorse degli altri tre «Loro sono le ultime reclute? Io e messer cavaliere stavamo facendo una scommessa su chi sarebbe stato l'ultimo a unirsi.» l'uomo ridacchiò «Personalmente, speravo sarebbe stata qualche bellezza bionda dalla pessima vista.»

 

«E' un vero dispiacere deludervi.» commentò, con un certo sarcasmo, Elmer, e Daveth sollevò le spalle.

 

«Beh, inutile lamentarsi ora. Comunque, cosa vi serve, Alistair?»

 

«Duncan ha chiesto la presenza vostra e di Ser Jory.»

 

«Riguarda il rituale?» Alistair annuì «Finalmente. Stavo iniziando a pensare ve lo stesse inventando solo per noi. Vi aspetterò al falò nel centro dell'accampamento.» Con questo, Daveth si allontanò.

 

«Beh, uno di loro lo abbiamo recuperato.» disse Theron «Avevate detto che Ser Jory era andato a chiedere una benedizione?»

 

Il templare annuì, incamminandosi verso una zona rialzata dell’accampamento, situata accanto alla rovina principale. Sotto l’ombra di una statua una sacerdotessa stava benedicendo un gruppo di soldati, e Alistair indicò uno degli uomini inginocchiati «Quello è Ser Jory.»

 

«Bene, voi andate a chiamarlo, io vi aspetto qui.» disse l’eretico, andando a appoggiarsi a una colonna, notando che Theron si era similmente allontanato. Il moro, invece, non ci fece caso, dirigendosi con Alistair verso i soldati e cominciando a parlare con Ser Jory. Aspettandoli, Huwen si mise a guardare la zona: dietro la statua si vedeva una palizzata, con un cancello che si apriva su un'altra schiera di tende, probabilmente dove dormivano la maggior parte dei soldati, e un'altra tenda si ergeva tra la palizzata e le rovine. Dal lato opposto a lui, vicino ai canili, dei soldati feriti erano sdraiati su delle brande, mentre due infermiere si occupavano di loro.

 

Non ci volle molto prima che Alistair e Elmer tornassero, accompagnati da Ser Jory, e il gruppo si diresse immediatamente al falò, dove Duncan li stava già aspettando, affiancato da Daveth.

 

«Vedo che avete trovato Alistair e le altre reclute» li accolse «Bene, presumo siate pronti a preparare il necessario per l'Unione.» si voltò verso Alistair, guardandolo con leggero disappunto «Assumendo, ovviamente, che abbiate finito di irritare i maghi, Alistair.»

 

«Che vi posso dire? La Venerata Madre mi ha preso di sorpresa. Ha un modo di sfruttare i sensi di colpa molto efficace.» si difese il biondo.

 

«Vi ha costretta lei ad insultare il mago? Non possiamo permetterci di inimicarci nessuno, Alistair. Dobbiamo evitare di fornire munizioni contro di noi.» lo rimproverò severo, al che il templare abbassò il capo.

 

«Avete ragione, Duncan. Mi dispiace.»

 

Huwen dovette compiere uno sforzo immane per trattenersi dallo sghignazzare al rimprovero di Duncan, ma non riuscì a trattenere il ghigno soddisfatto che apparve sul suo volto.

 

«Molto bene, visto che siete tutti qui possiamo iniziare.» si rivolse a Huwen «Devo chiederti di allontanarti, per ora. Quello di cui sto per discutere con loro è un segreto solo per i Custodi.»

 

Annuendo, il castano si allontanò dal falò, osservandosi intorno. Dopo un momento speso a pensare su dove recarsi, decise di andare dal quartiermastro dell'accampamento. “Magari troverò qualche unguento, visto che la scorta sta finendo.” pensò, prendendo dalla sua cinta il sacchetto che aveva preso dai banditi a Lothering, il cui pesante contenuto tintinnava con ogni passo.

 

Una ventina di minuti dopo, l'eretico stava tornando al falò con la bisaccia pesante di unguenti e pozioni di Lyrium. Abbastanza per durargli una settimana di incidenti nelle Selve, una volta che avesse finito qui. Quando arrivò al falò, lo fece giusto in tempo per vedere le reclute, Theron e Alistair allontanarsi insieme.

 

«Devo andare con loro?» domandò, osservandoli andare via.

 

 «No. Questa è la loro prova. Dovresti essere una recluta per andare insieme a loro.»

 

 «Hm... posso comunque andare nelle Selve? Ho un accordo col maestro del canile, e mi sarebbe utile farmi una prima impressione per orientarmi quando non vi servirà più il mio aiuto.»

 

 Duncan pensò per qualche momento, mentre Huwen lo osservava, sperando in un sì, e sorridendo quando finalmente il Custode annuì «Molto bene, ma mi aspetto che tu non interferisca con la loro iniziazione. Alistair me lo riferirà, in caso contrario. E cerca di tornare qui prima del tramonto.»

 

 «Va bene.» con queste parole, il ragazzo si diresse a sua volta verso l'ingresso delle Selve. Magari sarebbe riuscito a raggiungere Theron e gli altri.

   
 
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