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Autore: Maqry    05/03/2020    11 recensioni
Quando le loro vite si incrociano, tutto sembra perfetto nel piano di Anya e Dimitri per lasciare la Russia e trovare quello che hanno sempre cercato, ma hanno tralasciato la passionalità.
Sconosciuti, si sono trovati più coinvolti del previsto e ora non possono più venirne fuori.
Non avrebbero mai dovuto danzare assieme...
[La storia partecipa al contest "La mia OTP in 500 parole" indetto da HarriettStrimell sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia, Dimitri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Valzer per un amore

Valzer per un amore

(AnyaxDimitri)

 

 

 

 

 

Un passo avanti: è così che si aprono le danze.
 

Tra lo sfarzo fatiscente del palazzo imperiale dicono sia rimasto ingarbugliato un ultimo spiraglio di magia, e Dimitri lo scorge tra scintille di polvere e macchie di tempera che si confondono. I contorni si dissolvono e il quadro prende vita davanti ai suoi occhi: è quella giusta.
Eccola lì, la sua chiave per forzare le serrature ruggenti dei cancelli di Parigi – del suo futuro.
Indossa un cappotto sdrucito e stivaletti slacciati, non sa tenere a freno la lingua affilata, ma negli occhi si può scorgere impresso il sigillo dei Romanov.
Basterà spogliarla della povertà della Russia e vestirla con le faville della Ville Lumière, così potrà abbandonare a sua volta stenti, rosso e Generale Inverno. Finalmente.
 
Quella ragazzetta sarà il suo passo avanti verso una nuova vita, verso giorni di sole e mille colori.
 
 


 

Un passo indietro: attenta a non sbilanciarti.

 

Oltre l’alito rancido e i pochi denti di compagna Tossekov dicono si dipani un intero mondo di occasioni da cogliere, e Anya ha il cuore che freme quando le confidano che lui può renderle realtà. La bruma argentea che avvolge la memoria inizia a dissolversi tra le dita del giovane: è quello giusto.
Eccolo lì, il suo biglietto di sola andata per condurla alle soglie di Parigi – del suo passato.
L’ha sognato così tante volte, ha creduto di scorgere così tanti segni – un ciondolo, un cagnolino, una vecchia – che non riflette troppo davanti all’allettante insinuazione di quel giovane irritante.
Basterà sedere composta, volteggiare aggraziata e ingollare i suoi irrisori vostra altezza, così potrà avere a sua volta una casa, l’amore di una famiglia. Finalmente.
 
Quell’infantile sarà il suo passo indietro verso la vita tanto bramata, verso giorni di ricordi e braccia pronte a stringerla.
 
 


 

Un passo in diagonale: avvicinatevi.

 

Non deve provocarla troppo, lo sa, lo lascerà sbrindellato come i cenci di uno sguattero.
Non deve fidarsi troppo, lo sa, la incoronerà di dorate illusioni e titoli mendaci.
Non devono avvicinarsi troppo, lo sanno, i loro sono viaggi paralleli i cui contorni possono solo scontrarsi rovinosamente.
Eppure le miglia macinate per attraversare il continente finiscono per annullare anche la distanza tra di loro. Una mano tesa per reggersi, l’ennesimo battibecco, un ballo al tramonto, un incubo – vicini, lontani, sempre più vicini.
 
Il cuore lo voleva sin dall’inizio, li aveva avvertiti che erano quelli giusti.
   
 


 

Un passo per chiudere: un due tre.

 

Una volta a Parigi ogni tassello pare trovare il proprio posto nel mosaico della Storia, sulle note di una vecchia ninnananna che ha cullato anni di sogni frammentati e notti vuote.
Avrebbero finalmente tutto quello che si sono sempre affannati a cercare, eppure un pezzo non si incastra – loro non erano nei piani.
È una corsa sul marmo che li ha visti scontrarsi per la prima volta ed è una corsa sul ghiaccio che li riporta dove devono stare – in piedi, insieme.
 

Una giravolta: fine della sequenza e nuovo inizio.


 

 
[492 parole]

 

 

 

 

 

 

 

 


NdA
Ehm, salve a tutti! Credo di non aver mai aperto nemmeno per sbaglio questa sezione del sito, figurarsi pensare di scriverci una flash. In ogni caso, ho rivisto il cartone dopo aver scoperto che le mie cugine non sapevano nemmeno cosa fosse (fanno superare gli esami di terza media con simili lacune?) e questa storia si è scritta praticamente da sola.
Anya e Dimitri sono stati la mia prima vera OTP, per quanto ai tempi nemmeno sapessi cosa fosse un’OTP, e così questa storia partecipa al contest “La mia OTP in 500 parole” indetto da HarriettStrimell sul forum di EFP (e, seriamente, non so che problemi io abbia per imbarcarmi in simili imprese di brevità).
Ad ogni modo, la scelta di suddividere il testo tramite i passi base del valzer è motivata dal frequente ricorrere di questa danza nel corso della storia e perché è proprio durante il valzer sulla nave che l’infatuazione tra i due appare chiara per la prima volta. Qua e là ci sono echi delle bellissime canzoni (sia dalla versione inglese che italiana), mentre l’uso di infantile riferito a Dimitri è un rimando a come lo apostrofa Anya un paio di volte (“Gli uomini sono così bambini” vi ricorda niente?). Mi pare inutile annotarlo, ma in ogni caso quel ruggenti si riferisce al periodo in cui è ambientata la vicenda, ossia gli anni ’20, quanto al rosso che Dimitri vuole lasciarsi alle spalle è quello del regime comunista, di cui anche Vlad si lamenta (e per questo il futuro che cerca ha mille colori). Non so se i pavimenti del palazzo siano di marmo, nel caso mi si conceda questa piccola licenza.
Il titolo è quello di una canzone di De André.
 
Dopo le note infinite, spero che questa brevissima flash sia stata di vostro gradimento.
Grazie di cuore per esservi fermati e aver letto,
Maqry
   
 
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