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Autore: MilesRedwing    06/03/2020    1 recensioni
"Si, ho scritto io la storia.
E si è in terza persona, preferivate altro?"
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knock Out, Megatron, Nuovo personaggio, Starscream
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
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Redwing Skyfire:
Nelle puntate precedenti ...


Kaon: Tarn, dobbiamo andarcene da qui, non è reale

Arcee e Bee: Redwing è una constructed cold di 23 vorn e mezzo, il cui cna è stato manipolato esternamente da Corruzione e Perfidia a un breem di datazione, alla fuoriuscita dal pozzo dell'allspark. I Decepticon stanno imbrogliando da quando è nata!Starscream ha inserito il suo codice cybernucleico in quello della nipote non solo per tagliare fuori la città stato di Tarn e il Capitano Blackout, ma per avere una linea pura d'eredità da prima che l'ultima guerra cominciasse.


Nickel: Non vi serve un medico che manchi di rispetto ai propri pazienti. Io rassegno le dimissioni, signore
Tarn: La Nickel che conosco non mi chiamerebbe signore

Megatron: Due giorni fa Blackarachnia ci ha bloccati avanti nelle linee temporali
Nickel: Abbiamo perso Stormrider e Reduvja

Kaon: Dividerai la gemma con me e io manterrò il tuo minuscolo segreto con Ebenezer
Kornelia: Vuoi solo la gloria, sei uno scarto!
Kaon: Ferisce più l'elettricità. E poi sei sulla Lista: non dimenticarlo

Tarn: Traditore
Kaon: Non avevo scelta e se avessi buon senso come una volta lo sapresti. Le vite che ho preso, i crimini a vostro nome, la DJD, tutto per uno sfortunato incidente, mentre tu e Kornelia vi siete sempre presi tutto!
Tarn: Taci! L'operazione è annullata!
Kaon: La mia famiglia non ha mai pagato per ciò che mi ha fatto e tu lo sai!
Tarn: Quello che so è che 13 vorn orsono ti avrei staccato la guarnizione della testa.
Qui non ne ho l'autorità né il tempo. Helex, Vos, Tesarus. Arrestatelo. Dammi i gradi e il distintivo. Ora.
Sei finito, 113

Slipstream: Ma che diavolo ...?!

Redwing: Allora chi Unicron sono?!Kornelia: Lo so che tu non sei la figlia di Starscream. Sulla Corruzione che mi tiene in vita

Tarn: Loki, Cassandra e Megatron sono ancora là fuori con la magia.

Loki: Non approvo che tu prenda l'iniziativa senza di me, ma date le circostanze sei promossa finquando non si muoverà mio fratello
Elsa: Che cosa?
Loki: Se non sarà Thor a farlo ci muoveremo noi. Ho un aggancio sicuro nella Tfa
Elsa: Non sono sicura di volermi fidare ancora


Starscream: Pagherò il debito quando sarà il momento. Dopotutto Stephanie era la mia sparkmate.

Overlord: Preparami un accesso a Palazzo Ducale.
PERCHÉ DIAVOLO SONO UNO SQUALO?!

Thucker: Tuo padre non ti fornirebbe mai una risposta certa
Windblade: Intendo usare la sua potenza di fuoco. Una volta alle linee nemiche tornerò a combattere per me stessa e voi due morirete. C'è una persona su cui non ho mai avuto una sincera vendetta.
James: Windblade e Astrum si sono sposati per Metroplex nel 2.008beta.
I data di divorzio sono andati perduti. Tecnicamente è una Skyfire nella linea di successione sopra Redwing
Windblade: Esatto
Thucker: STARSCREAAAAM!!!

Blackarachnia: Elsa e Loki, i traditori.
Preparate ogni nave alla fonda, all'alba oppure al crepuscolo.


Kornelia: Hanno un'altra fotografia su questi datapad, c'è una giovane femme tra tuo zio e Megatron
Redwing: Non può essere, con l'a-c t4 tutte le femme sono state dichiarate esuli da Lord Megatron all'inizio del Terzo Conflitto
Kornelia: A meno che non fosse qualcuno munito di titolo o lettere di corsa
Redwing: O suo parente ... Nelia, non ha senso ... questa lancia la conosco, i sensori verdi
Kornelia: Questa è 33358. L'unità sparkling di Starscream e Megatron, devono averle rimosso i cip di memoria, ma è cosa nota, solo pensavo fosse una leggenda di guerra.
Redwing: Mi hanno mentito ... Cass è mia ...  sorella?!

Sunstorm: Tre Nefaste sono vive e la stanno aspettando.
Redwing ha le carte in regola.





Un'unità d'assalto Ingannatrice che si fosse fatta le domande giuste, cosa che Lei non era, avrebbe saputo, oltre al fatto di stare per liberare Tarn e gli altri dall'ultima illusione, che in termini di strega le rivelazioni giammai si sarebbero potute ridurre a un'unica risma, che c'erano fotogrammi aggiuntivi non richiesti sui data che Arcee e Bee, a quel punto loro alleati perché scovati prima da Lord Megatron e da Nickel, avevano trovato nel laboratorio di suo zio Knockout, tra i quali uno in particolare sarebbe valso per Redwing la più che totale sanità di processore rimasta, nonché la messa in discussione della sua sparkmate preferita, del solo frammento d'anima nella camera di scintilla che ancora possedeva.
Si fossero identificati in uno sceneggiato a episodi invece che in una biografia scritta male da una Secondina di bordo, avrebbero sicuramente rilevato necessario un riepilogo degli avvenimenti a caricatore di mitra in recente collocamento nella storia, peccato detto palinsesto a mente locale presentasse almeno tre questioni inaudite e tralasciatissime da Lei, dalle Nefaste e dal Caso.

Prima di tutto, posto che Kornelia avesse detto il vero, che la Corruzione fosse realmente mortale da vanificare e soggiogare l'esistenza di una seeker come lei quanto quella dei suoi corrispondenti nel presente dei joor, Reduvja non elaborava perché la Fantina di Tempeste avesse scelto di accettare senza colpo ferire un patto con un demone tanto empio quale la madre di Nightwing, Anopheles a tempo debito, senza rivelare nulla ai commilitoni al tempo loro.
Perché la questione avesse avuto senso, Stormrider avrebbe dovuto stringere un patto di energon quantomeno anche con un membro della Divisione, che la violacea mai avrebbe ritenuto tanto stupida e ingenua da sottovalutare una cercatrice con detto potere nonché simili contatti.
Se Kaon le era sembrato papabile e maledettamente ovvio come traditore dell'anno, non carpiva un tassello, oltre la bugia sul cuore già strappatole dal metallico piccolo torace: perché la sua discendenza su mezza Cybertron era sbucata fuori solo allora, non per bocca di suo zio Starscream, sulla stessa fiera croce dell'inizio del lungo racconto, unico vero punto fermo degli ultimi vorn della sua scartata dannazione, più che datazione?
E perché Windblade ancora non le aveva fatto niente?

"Signorina Skyfire, Kornelia. Temo dobbiate seguirci"

Il sintetizzatore di un assassino, un ladro, un mech di fatto, forza e faustiano terrore non era l'ideale per svegliarsi dagli ennesimi incubi d'incertezza, tipici della vana gioventù. Tuttavia il risultato a cui Redwing non sarebbe mai giunta, era che il ricordo, la storia, la memoria, non avrebbero mai potuto essere narrati da un solo individuo, per definizione.
Perché là dove qualcuno cominciava, sottintendeva l'elisione di un secondo e di un terzo e come sua madre le aveva sempre detto, le sveltezze ingannevolmente sovrumane erano un capitolo a sé e andavano trattate come tali.
Dunque, mentre Lei e Stormrider avevano giocato Elita scoprendo l'ennesima sulle Sue origini - peraltro casualmente, spiando gli autobot - Ebenezer Breaker, la DJD e gli ufficiali erano piombati in un sonno simile alla morte, Starscream e Knockout erano stati relegati per primi nel limbo sospeso sempre nella realtà degli umani, Kaon di Velocitron aveva palesato il suo agognato e alfine meritatissimo finale pro domo sua,  Windblade Target aveva nascosto il file dannato riguardo l'identità e la discendenza di Cassandra Megatronus dove avrebbe dovuto trovarsi, Loki e Elsa avevano racimolato gli ennesimi alleati improbabili dopo che Blackarachnia era sparita, lasciandoli prigionieri di Darkmount e Valerius Overlord aveva attivato il detonatore.
Eppure, varcando il ponte spaziale attivato poco prima, incedendo un tacco alla volta sul freddo pavimento della sua vecchia casa volante, affianco alla rinnovata madre del caso corrente, Redwing mentiva al suo spark, ancora e ancora, ai suoi sensi, al suo toccare, alle sue stesse bugie, dal collo al termine della fusoliera inferiore, dal torace alle gambe.
Sino alla porta ogni singolo nervo scoperto che Cass aveva sfiorato un nanoclick prima di ucciderla la prima volta che si erano affrontate e bagnato di piacere proibito quando si erano dichiarate.
Se le stavano dicendo il vero non avrebbe più dovuto interfacciare con lei. Se le stavano dicendo il vero era un'assassina e criminale un'altra volta, da capo, lì si spiegava come mai fosse comunque opera di Elita One Deveraux, una ex sovverchiatrice della guardia d'Elite di Iacon, prima che colei che li stava tenendo in giogo, la sua firma? Farla pagare anche a Lei, non solo a Tarn.
Perché Megatron e suo zio Varian glielo avevano tenuto nascosto? Perché lo avevano optato anche per la Mercenaria, così potente, infida, scaltra e tuttavia forte, ad hoc per l'arena dei Gladiatori di Kalis e Kaon, per la rivoluzione che era stata di suo padre e dei mech lui dinanzi?
Cosa sarebbe costato loro cedere alle proprie ... protoforme le tessere giuste da permettere chiarezza e assenza di dubbio, non come avrebbe fatto una Creatrice ma come avrebbe fatto un genitore onesto.
Erano Decepticon, parlare di onestà la relegava in una posizione mistificata se non assurda, quasi quanto l'accesso traballante che aveva deciso senza riflettere di varcare, mentre Kornelia le teneva la sinistra.

"Avanti, signorina Skyfire."
Davvero quella maledetta intonazione le faceva paura.
Fremeva e le veniva da piangere all'idea di dover chiedere e dovere spiegazioni al suo amore, sopportare a forza la sua presenza nello stesso esercito, nella stessa stirpe, più che famiglia, senza permettersi niente, ritenute le ultime.
Rise a ricordarsi si fossero definite in crisi per aver litigato.
Avrebbe gridato e squarciato ogni singola goccia di dolore tutti i giorni, vorn massacrando vorn, scintilla spegnendo scintilla che ne amava un'altra, Reduvja, da lì in poi, condannata dal turpe fato sempiterno ad attanagliarla nel corso del suo agire ad amare Nightwing Megatronus, perché i predecessori e coloro prima si erano amati, contro l'odio loro prescritto, osando confine in ritirata.
Cattivella non era mai stata imbecille in fatto di operazioni militari e strategia, era in grado di pilotare un caccia, per meglio dire era un caccia, e sapeva cosa accadeva ad osare varcare il limite nemico in una battuta d'arresto.
Si veniva torturati, nella migliore delle ipotesi, abbattuti, a vista, nella peggiore e cadere da 40.000 piedi era più doloroso che venire sfregiati giù sul pavimento granitico di Iacon.
Aveva anche disposto di un corpo d'armata a Vos, cicli spenti prima, bastava avere 12 vorn, non contava, ma non aveva avuto tempo di farsi nominare Air Commander perché da bambina aveva ucciso il figlio di Dreadwing Gardeknight, gemello di Skyquake, guerriero fedelissimo di Lord Megatron e dei Lord della Perfidissima, cacciatore, vincitore.
Una storica iattura, insomma, che colpiva gli Skyfire in toto.
Dopotutto suo zio era stato ritenuto indirettamente responsabile della morte di Dreadwing stesso, per mano del padre di Cass, nel Terzo Conflitto.
Era stato l'Oscuro Signore a scegliere tra loro, ma Starscream avrebbe cortesemente potuto optare per la pensione invece di far destituire altri commilitoni all'apice della sua indegna carriera.
Si torse la treccia tra le dita stanche che per un attimo, seppur ancora umane, le parsero nodose e con le rughe per la mano di una fanciulla.
Appuntite.
Percepì di nuovo la roca intonazione, il bruciore dell'adamantio sui polpastrelli come vesciche, l'obbrobrioso rimorso battere  un muscolo di carne e sangue alieni e non un nucleo di energia, l'orrendo fantasma di suo zio proclamarsi tanto identico a Lei da essere Lei.

Forse era vero, forse era una proiezione, una monade di Starscream Varian Skyfire e mai sarebbe potuta essere altrimenti.
Forse non avevano svelato nulla ante litteram i loro sire perché lo avessero fatto, loro si sarebbero arrese al punto, ambedue, da provocare la caduta definitiva di tutti gli Ingannatori della galassia.

"È vero, Redwing." Sbatté le ottiche, Megatron, sembrò leggerle nel pensiero, sfrigolando in essere umano solo quel tanto che gli occorreva per tornare nella stanza dannata dalla strega.
"Con il mio dispaccio, a-c t4 tutte le femme erano state dichiarate esuli ed infatti non a caso Airachnid si è ripresentata a bordo della Nemesis solo durante il Conflitto Secondo." Scandì prendendole il polso destro, con sorprendenti tatto e delicatezza da farla cedere un impercettibile salto in avanti.

Quel mech non era suo padre e tantomeno lo era Blackout.

"Sei molto preparata e confesso mi aspettassi un giorno una di voi avrebbe scoperto quelle immagini nascoste; speravo in mia figlia, però devi capire, che se non avessimo tralasciato a te le nostre opzioni e cancellato a lei la memoria, non avremmo mai potuto proteggervi da questa guerra piena zeppa di tradimenti e infidi. Tu e tua sorella, Josephina, siete l'unico sbaglio che io e tuo zio non abbiamo mai commesso.
Perciò ora lo chiedo a te, la predetta, l'ultima Svardem, la sola opzione, ovunque la resa non lo sia.
L'ultima Skyfire.
Vuoi ancora seguirci in questa folle impresa?"

La ex Secondina mosse ancora e solerte lo raggiunse. Chiuse le iridi bagnate, lasciando andare il sale sugli zigomi solo perché dentro la proiezione di una reliquia. Cercò di voltarsi con l'acume di un Breaker, l'osare di un 113, i segreti di un 67, la risma di un Prime e la casta di uno Skyfire.
Chiese conferma a Stormrider e lei annuì, sorridendole fin là sopra, unica a non ignorare cosa stesse per accadere, guardò Nickel, confusa e apprensiva, troppo, come al solito e quell'ultimo inganno che era stato la sua casa, mai fittizia quanto quella vera, la Perfidissima, che magari non avrebbe mai potuto ambire rivedere.
Accettò di varcare il ponte, tornare dagli altri, seguire gli autobot che li avevano preceduti.

Peccato dopo essere caduta e aver battuto la testa, si destò in una stanza completamente tinta di bianco, suppellettili infime incluse, al cospetto di Tarn, una sua eloquente proiezione su un monitor invisibile, Kaon, Knockout, suo zio e ... una carismatica, manipolativa, appassionata, sfarzosa, elegante, arguta, fine, ed altezzosa ma sbilenca figura femminile sui 26 con un costoso calice di champagne nella mano destra e un sorriso sul volto che avrebbe inquietato Satana.

"SBILENCA?!"

Prima che Redwing potesse proferire ulteriore sgomento, la straniera imbellettata aveva preso a insultarla, difendendosi forse da un'accusa in tribunale, lanciandole infatti contro martelletti da giudice in ebano e boa di piume lilla, che per sua fortuna la trapassavano ripetutamente, essendo appunto preda dell'illusione.

"Povera Reduvja" proclamò roboante arcuata nota di pena capitale lo Sterminatore a confermarle non fosse un altro incubo in comune con Kornelia.
"Povera Reduvja?!" Sbraitava Amp nel frattempo con la vocetta irriconoscente.
"E io allora? Un banale trucco del  quartiere della demenza delle contaminazioni organiche mi sta gettando addosso un'esecuzione capitale! Di', compare, adesso non ti pare stiamo esagerando?"
"Kaon. Dato che me lo hai chiesto tu, potresti almeno mantenere la decenza del silenzio per una grama volta nella tua miserabile vita?!"

"Ma come diamine ti permetti a darmi della sbilenca, sporca mocciosa figlia di mafiosi cibernetici?!" Disse di nuovo la fantomatica imprenditrice o azionista.
O ereditiera.
La seeker nel mentre aveva tentato di studiarne l'abbigliamento, l'agire e l'aspetto caratteriale, di modo da poterlo rigirare a proprio favore, come zio Star le aveva degnamente insegnato, tuttavia ciò che maggiormente l'aveva scioccata di Fallon - era certa si chiamasse così, ignorava il motivo, anche se la sua ipocrisia non aveva tardato a fornirle prove e indizi provenisse sicuro dalla dinastia Carrington - era il mistico e allettante potere di rompere qualsiasi parete narrativa uno provasse a ergerle contro.

Insomma, "sbilenca" semmai lo aveva pensato, doveva essere almeno telepatica per averlo appreso!
Permalosa, si corresse ridacchiando e inorridendo.
Non voleva essere nei panni del suo universo.

"Perdonami, non credevo ... tu devi essere ..."
"Fallon Carrington, si, si esatto, proprio quella, tu, piccola ingrata ignorante ed insolente che non sei altro, per la cronaca" prese un sorso della bevanda nel bicchiere che d'incanto si riversò da sola: "sono anche per prima, una della tante ... questioni da cui la tua monade nonché quella di tuo zio qui, hanno avuto origine, per usare un termine filosofico. Dubito tu sappia cosa voglio dire, lo sai? Non lo sai?
Beh, una tizia che vola con la tinta sbiadita che oh! Adora il lilla? Ah? Mia madre si chiama Alexis, persino, tu pensa, Alexis non ci si chiamava quell'insopportabile macchietta secondaria con i capelli rossi in Transformers Armada? Aveva un rapporto particolare con tuo zio, perché è tuo zio, non altro, vero?"
Si voltò verso Tarn, Starscream e Knockout giusto a esigere conferma d'aver ben demolito la quarta parete.
"Ci si chiamava? Non ci si chiamava? Comunque sei una copiona, Redwing. Reduvja, Josephina, si? Kirby? Crystal spero di no! Non dirmi che ti chiami Agatha. O ... bh, Caterina Paoletta! È così esilarante e tragico da essere ovvio. Che è uguale, anche detto al contrario!"

Reduvja avrebbe volentieri accettato l'offerta giocosa e da mago di Oz di dilaniarsi fino al decesso di quell'esaurimento nervoso così di marca che le stava davanti, ma qualcosa di netto le scattò sui nervi verso terzi quando percepì aleatoriamente la presenza di Varian dietro la rossa Aston Martin, pur in sembianze umane, in tiro di Armani, di fianco all'isterica non tanto sbilenca, al più vestita uguale.

"Mi stai prendendo in giro, stronza? Ti ho detto di non scrivermi sbilenca e osi dire che il mio Chanel sia lontanamente paragonabile agli stracci di questo estetista gay tanto stereotipo vivente da farsi chiamare "Schianto"?" Rimbeccò  sia la ex seeker che il dottore, che infatti rispose:
"Come ti permetti?! Io estetista?! Con quasi tre lauree e due master ... io-io la decapito! La viviseziono!"

"Fallon." Provvide l'eroina.
"È un vero piacere conoscerti, anche perché sono una tua grande fan. E credimi ho più di una idea riguardo il tuo potenziale" Affermò serpeggiandole attorno, mentre Ebenezer di tanto in tanto controllava le manette di stasi a Kaon legato a una sedia e in semiparalisi, bel contrappasso, a farci caso, doveva ammetterlo.
(Con Elita o con se stessa?
E che si era persa della sedia elettrica, davvero li aveva traditi? O era innamorato di sua zia sul serio o c'era da preoccuparsi.)

"Però temo di dover rimandare la nostra squartata comunicazione, adesso vedi temo proprio di dover terminare mio zio" scandì fredda, brutale, con un doppio cannone a fusione identico a quello di Megatronus comparsole in mano.
La straniera biondo cenere fu colpita e girò altrove il suo arsenico interesse.
"Si. Questa sequenza mi piace, potrei farti presente alla mia casa editrice.
Semmai riuscissi a uscire da questo posto, tornare da Liam, indi nel mio universo svegliarmi dall'avvelenamento di mio fratello Adam. Come un mezzo di esecuzione capitale pressoché in disuso voleva farti giustamente notare, il caso se c'è non prende di mira soltanto te, cara mia."
La Carrington posò il bicchiere su un vassoio fluttuante di fortuna lì comparso e poi annuì in un gesto di congedo e autorizzazione ai seeker, strepitando in direzione di Mirage un elegante e delicatissimo:
"SAAAM!"
"Signorina, per la milionesima, il mio nome è Knockout! Velocitron, Vel, al massimo e non essendo il suo assistente, gradirei un minimo di ... oh tu guarda, Rum. Alla menta! Grazie mille!"
La sovverchiatrice, ben esperta a prendere un uomo per il drink, scortò il dottore in altre sezioni, lasciando campo libero.

Lì Redwing ebbe la chiara coscienza di due cose.
La prima, facilmente Fallon le stava suggerendo qualcosa, che lei non avrebbe accettato, che anzi aveva escluso da principio: a malincuore, poteva avere a che fare con quel giullare fuori teatro così fedele ed inequivocabile in persona da Secondino e aiutante di Bitstream Riley Skyfire, suo gemello, in ogni valore, eccetto al posto della Corruzione deteneva l'alchimia di Vos, al posto di una vera devozione le riservava e bramava odio per un'accensione di schiavitù e servigi, il quale esclusi i doveri di corte e il protocollo principesco, nessuno, neanche sua madre avrebbe potuto garantirle come valido, men che meno dalla sua parte, a quel punto.
Forse per questo Eiden aveva cercato di avvertirla, parlandole sulla nave.
La seconda cosa, Reduvja si percepiva alla pari della Nefasta strega sua omonima e di Blackarachnia.
A meno che la sua Rossa non fosse davvero uno dei primi doni dell'universo alchemico a lei noto, tanto il Comandante sembrava terrorizzato a doverla affrontare.
Ecco cosa stava dimenticando: il suo carissimo e beneamato Zio, colui che aveva dato stadio al tutto, al dramma, alla tragedia scarsa di falsissimo nome, che aveva a portata di radar, finalmente.
A cui poteva farla pagare.
Se aveva scelto "Stanca Di Cercare" come primo titolo ed idea della sua opera, puntandogli il blaster alla bocca, più che alla gola, fu certa l'avrebbe cambiato in qualcosa d'impatto maggiore che avrebbe fatto caso di domandare a Ebenezer Breaker, conosciuto anche come Tarn, tanto per essere sicura in fatto di critica letteraria, di riportarne bene la sporca memoria, dopo avergli eradicato la  camera marcia dal petto.

"Zio." Caricò e scaricò i colpi del caricatore di un'arma al plasma.
Fece scorrere due arrese, nodose e infide falangi dagli artigli tratti verso il palmo, tanti i nervi, sia sul cane che sul grilletto, per quanto fossero ridotti a meri tasti da premere su cotale tecnologia.
Lei doveva saperne qualcosa.
Tecnologicamente parlando le avevano sempre imposto la riuscita e la perfezione, un po' perché si erano abituati a vederla in quella maniera da quando aveva sbagliato a scegliere, terminando un idiota e un po' perché era comunque destinata a una moltitudine di regni cosmici, oltre che ad un tesoro.
Ergere una sovverchiatrice indegna di tale nome, per sua madre, per Vos, per la Casta e gli Svardem cosiddetti sarebbe stato un abominio.
Erano il tipo di esseri che ti costringevano e forzavano a ripercorrere i loro fendenti.
A Redwing vantarsi non piaceva e i fendenti preferiva sventrarli in battaglia, in guerra, quanti ne ritenesse opportuni.
A Redwing s'era detto che non importava affatto, ma in quel frangente, in quella spada senza gradi da appuntato sul suolo di un generale, a lei importava tutto, dal misero, verminoso dettaglio della fusoliera rigata di Starscream iridescente pure in forma umana, alla vena pulsante sul suo collo scarnificato, pronta forse finanche a esplodere per sua mano e non per un rimprovero, una colpa irrichiesta, una strigliata di un joor.
Attanagliarla con Rambo per un'altra scintilla da capo.
Magari avrebbe desiderato qualcuno affianco quel nanosecondo percepito a scoccare ore, magari avrebbe desiderato Cassandra o chiunque dei suoi fratelli o (...) persino, qualcuno a caso sarebbe andato bene.
Non serviva a granché, se non a scudo eventuale per un colpo sparato a freddo senza niente che non voleva ancora.

"Redwing, adesso devi darmi retta, lo so che per te è stato difficile, lo è sicuramente tutt'ora dopo che hai scoperto quanto ..."
"Shh."
Rise sommessa ed elegante, mentre Starscream annaspava letale sulla sua mera e solitaria esitazione.
Il bastardo sapeva come fregarla persino a quel punto e Cattivella era incerta se ritenersi più in vergogna per lui o disgustata al punto da essere in grado di premerlo sul serio quel bottone.
"Mi hai detto tante cose dell'anima quel giorno, zio."

Un colpo, a freddo, gli strisciò l'ala sinistra solo di sfregio, di poco, rovinò sulla pareta bianca tingendola di rosso.

"Ricomonciamo da capo, ti va, non è vero?"
"Josephina!!" Stridé il seeker, coprendosi istintivamente, bestialmente le ottiche ed il volto con le oblunghe dita d'adamantio.
Aveva preso quella cattiva abitudine da quando si era arreso del tutto alle punizioni del suo signore e padrone, forse peggio ancora da quando vero lo aveva definito tale, in prima persona e non si limitavano a coprirne la fisionomia deturpata da stenti galattici, no; cancellavano e spodestavano i suoi unici pensieri strategici rimasti, quelle infide, diaboliche mani.

Redwing girò lo sguardo un nanoclick e percepì dubbio e confuso discernimento nelle ottiche di Tarn Breaker, mentre gli artigli di quella Kornelia fittizia tra tutta quell'assenza di colori, gli circondavano il collo che pulsava di cavi aggrovigliati e nodosi quanto il suo processore.

Un colpo, di nuovo a freddo, strisciò l'ala destra, inchiodando un altro punto, sempre fermo, sempre rosso, sanguinante e madido sull'imposto ed osceno candore.

Knockout sgranò gli occhi dalla scura iride curiosamente balenati in verde acquatico, Kaon si coprì i sensori assenti istintivo, accorgendosi con orrore di essere tornato cybertroniano. Con orrore, perché se in simulacro qualcuno stava per morire, secondo i calcoli di Perceptor, la reliquia si sarebbe spenta per sicurezza e i fruenti tornati alla forma originaria, ma un simile fatto in un'illusione di una Creatrice, era niente altro che un teletrasporto per l'Inferno.
"Ferma." Prese lo Sterminatore, iracondo e spaesato.
"Fa parte del suo piano, Blackarachnia ... fa tutto parte ... Redwing! No!"

Un colpo, un altro sparo.
Dopo che tra mille timori, rimedi mancati, pezze, sopportazioni ed adattamenti a una vita che non era ancora mai stata la sua, la Secondina aveva sfiorato incerta l'ultimo plasma da esplodere, al contrario del cosmo, comunque zio Star era lì, dinanzi a lei, a sorriderle, come il clown di fato beffardo ed avido che l'aveva sempre ingannata, burlandosi di ogni suo crescere, ogni suo sognare e ridere dacché fosse stata in fasce, regalandole però qualcosa che nessuno nel pianeta dei digit avrebbe potuto avere.
"Tu non hai un sire, Redwing. Sei precisa e priva di ramificazioni.
"E questa dovrebbe essere una buona notizia? Che Cass è mia sorella e che non potrò mai ..."
"Shhh. Mocciosa. Il tuo cna è tecnicamente scrivibile da qualsivoglia sorgente di potere e tu ... osi veramente pensare all'amore? È questo che dici?"
Un fastidioso frastuono distolse la femme dal rispondergli, gli spigoli presero a scricchiolare, le colonne portanti di gusto pessimo a spezzarsi.

"Oh, siamo impazziti, adesso vorreste pure farmi fuori?!"
Starscream increspava il viso, rideva, pazzo, mentre pure Fallon e Knockout avevano smesso di dormire, constatandosi terrestri.
Tarn e Kaon si scambiarono uno sguardo di biasimo verso loro stessi e verso i presenti, il Generale prese atto e slegò i cavi che bloccavano il tecnico all'improbabile castigo, mentre quella Stormrider lo salutava mesta e nostalgica, trattenendo qualche lacrima tra la chioma di ruggine, mentre silenziosa e finalmente ricambiata svaniva come un'allucinazione.
"No! Kornelia? Kornelia! Che cosa vuole adesso?!"
"Tarn, noi non ..."
"Non può essere, non può farlo, n ...!"
"Ebenezer."
La solita orrida voce lo obbligò a proseguire pure madido d'ira, poiché ciò accadeva ai mortali, illusi schiavi dei propri illusi sogni, quando non vi giungevano a compimento.
Gemevano ed urlavano, ma alla fine nulla restava, non fosse soccombere e lui lo aveva imparato assai duramente su Messatine, due vorn in precedenza.

"Potrebbero " prese la seggiolina arrancando passi sbilenchi tra le fila delle mattonelle di marmo, tenendosi in piedi dritto, mentre anche gli altri correvano e tutto iniziava a crollare.
"Essere ad attenderci, è un incubo, no? Dormendo ... magari Kornelia è con loro."
Contrariamente a qualsiasi retribuzione temuta, il Capitano fu sicuro che a parte il Silenzio di colui che lo sovrastava, niente gli avrebbe mai più fatto così male.
"Io non me ne andrei senza di te, capo.
Lo sai questo."

Lo Sterminatore sospirò all'indizio vacante di una flebile nebbia verdastra circospetta, che lo avvolse maliziosa, a tentare di inebriarlo e corromperlo, sedurlo, ineccepibilmente a decidere di arrendersi con lei e per lei, alchimia e materia spenta, scienza ed ircocervo.
Quale ennesima aberrazione.
"Hai ragione."
Finì in ritirata, ma per Lui era molto più codardo chi negava allo spark il furore, di chi nelle ceneri aveva bruciato da innesto.

"Potevate avvisarmi fosse letale sparare alle pareti!" Gridava Reduvja allargando le falcate dui tacchetti improbabili.
"Erano evanescenti fino a due cazzo di secondi fa!"
"Zitta, hai fatto bene" la consolava Fallon, schizofrenica. "C'è un'unica maniera di uscire da questo schifo e se ci muoviamo possiamo accaparrarcela."
Gli Ingannatori restanti arrancavano e fuggivano dal sogno nemico imposto, che per tanti megacicli avevano sbrigato di far tribolare, che poi difatti era finito da sé, come demenziale era tipico di Blackarachnia Deveraux - sempre che Deveraux fosse ancora in misera parte il suo cognome e posto che originasse sul serio dal comune francese capoluogo del dipartimento dell'Eure nella regione della Normandia, era stata una delle prime cose che aveva trafugato dai terrestri, avutane la chance.


Le bugie innominabili che quella femme aveva elargito al cosmo e ai suoi commilitoni in spenti cicli stellari non si contavano su qualche datapad dalla memoria incolmabile.
Quando la Guerra era cominciata, non era vero che era stata fuori dalla sua portata la distruzione del Senato e l'ascesa di D-16 e dei primi veri Decepticon, Elita era una protoforma, una bambina e i suoi poteri di duplicazione dei doni altrui l'avevano esposta a etichette ed emarginazioni ben peggiori di tradimenti di stato.
Sarebbe diventata una brava cadetta qualche vorn in successiva, i suoi poveri idioti di genitori biologici sarebbero andati offline lasciandole in eredità un patrimonio ed un nome in miseria e lei avrebbe scelto un falsissimo 1. 67 quale cifratura preferenziale per presentarsi al proprio mondo e ad Iacon.
L'unica famiglia che aveva posseduto ancora online si contava sul palmo di un servosistema, una femmeseeker pirata di nome Scrapper gliela avrebbe rubata nel Conflitto Secondo. Tra i suoi discendenti qualche membro superstite c'era e uno aveva cercato di eliminarlo avendone la possibilità, una volta divinatrice, aveva scelto quel patto gretto con le Creatrici per potersi dire Dea e tirare via l'anima di Prowl dal reale e riportarla giù nei meandri d'Inferno di dark energon e antimateria a cui apparteneva. Dove gli stava bene per i suoi crimini e dove lei aveva predetto. E la lettrice della tela mai sbagliava una previsione.
Peccato non mancasse di scordare un minuscolo dettaglio nel suo piano infallibile di conquista di sé più che di un dominio: di sparkling a suo tempo, ne aveva avuti due.

Là dove qualcuno cominciava, sottintendeva l'elisione di un secondo e di un terzo, ripeteva alla sua primogenita Sunstorm Skyfire.
Il suo piano era sicuro e forse era l'unica a guidare imperturbabile la sua brava lancia metallica tra le comete dirette a Darkmount Cybertron per la gemme designata.
Thucker e Skywarp, invece, ancora non erano riusciti a muoversi dalla nave che li teneva prigionieri.

La Divisione di Giustizia era stata abilmente distratta da uno dei trucchi preferiti dell'orditrice di tele, un sentimento irrinunciabile, a partire da Kaon e Agatha, che per essere siglato necessitava di un finto tradimento, che avrebbe facilmente distratto Ebenezer dallo scoprire il data giusto riguardo una conjunx endura maledetta tra nemici efferati.

Starscream Skyfire e Windblade Target si erano sposati nel vorn 2.008 beta, su Metroplex, senza amore, né promesse, né consumazione di riti organici, era stata niente altro che una questione di affari e ora la figlia di Overlord reclamava oltre un diritto di nascita.


Loki e Elsa avevano stretto la promessa, alfine, pur con riluttanza da parte della Regina, decidendo di recarsi a Vos, a prendere anche la minima traccia d'aiuto per Redwing Skyfire.
Non avrebbero immaginato una volta a palazzo di venire arrestati dalla guardia d'armara dei seeker, su comando di Bitstream, fratello gemello della prescelta, a sua volta, soggiogato proprio da Elita, dopo essersi azzardato a precederla contro la sorella.

Ecco che si, gli Ingannatori fuggirono e tornarono all'hotel veneziano, ritrovando i commilitoni addormentati e potendoli svegliare.
Eppure, in parte opposta della stessa Galassia, qualcos'altro andava storto e altri segreti e altri attuatori venivano riesumati.

"Che cosa significa l'operazione è saltata, Prowl, eravamo d'accordo! Io avrei sorvegliato gli Skyfire e Shotbite ti avrebbe fornito le coordinate, tu avresti ottenuto l'accesso per Darkmount Cybertron. Se poi come al solito hai cambiato le istruzioni a tuo comodo e dalla nave ..."
"Ecco tieni. A te dà retta"
"Bumblebee, sono Prime. Non c'è nessuno sbaglio, io e tuo fratello siamo stati catturati da Elita, Bitstream Skyfire non era dalla parte di Redwing come noi pensavamo, ragione per cui l'intel.67.ct4 è appena stato revocato. "
Sgranò gli occhi sbiaditi e chiari in un cipiglio piccato, confuso e rassegnatamente velenoso verso il suo gemello di carriera, spegnendo il cip che portava al collo e scaraventandolo a terra.
Nella stanza di 67, dove in realtà il suo simulacro umano era sempre rimasto, mentre una proiezione "dormiva" con gli altri durante l'inganno, stava avendo luogo una comunicazione top secret spodestante per parecchi membri della realtà Prime e di quella di Benjamin stesso.
Forse se i Decepticon in questione a cominciare dal comandante Starscream fossero realmente rimasti almeno un terzo di quello che erano stati nel Terzo Conflitto con gli esseri umani, avrebbero capito che Kornelia Stormrider non era esattamente l'unica passibile di sospetto per le modalità con cui si era inserita a bordo della Nemesis.
In realtà proprio il Capitano Kaon era quasi arrivato a eseguire a scariche elettriche l'identità segreta di quell'intralcio codardo e inutile di Bee67, una recita che in un determinato lasso della sua accensione, era stata niente altro che la verità e che spesso il giovane agente della Guardia D'Elite del suo settore ancora utilizzava per lavorare in incognito.
Era sempre stato molto bravo come attore.
Dopotutto parlare di anonimato e sezioni criptate nel suo caso era veramente più che un'ipocrisia eufemistica, specie dopo la fine della Guerra dalle loro parti di dimensioni.
Della sua scintilla sfortunata era rimasto qualche pezzo, dopo essersi in maniera alquanto idiota innamorato di un autobot biologicamente decepticon e di un decepticon che gli aveva giocato la credibilità organizzata, ma era anche vero che lui e Blitzwing avevano spento i contatti da mesi.
Rivangò a memoria scandagliando qualche file nella sua ram, che al contrario dei seeker, era abituato a non cancellare mai.
Digitò qualche cifra sul polso sinistro e agganciando la reliquia ancora sulla Nemesis senza tornare alla cybermateria, aggiornò la modalità alternativa, rinunciando alla copertura mantenuta fino a quel giorno, tra mille peripezie.
Tolse i guanti neri, l'improbabile tuta sull'aderente divisa nera da stealth e giocherellò con gli artigli d'adamantio, sfiorandosi il pizzetto ritrovò il punto sul ripiano destro del boudoir della suite delle ragazze e rilevò estasiato quanto le sue vere armi fossero ancora intatte nel ripostiglio che aveva dovuto improvvisare.
Forse una volta indossate, insieme al suo vero volto e ai suoi veri colori, le facce di Kaon e Breaker sarebbero state un valido pagamento per il suo disturbo, magari avuta la fama consequenzialmente ovvia dopo un'impresa tale da salvare la perla degli Skyfire e i suoi possedimenti dalle Nefaste del Cosmo sarebbe valsa a destare l'attenzione del suo perduto innamorato (e magari avrebbe potuto sbarazzarsi di quella squadra scadente che odiava e all'interno della quale ancora doveva sopportare di lavorare).
Qualche castello di carte in successiva, Bee Deveraux non solo aveva preso piena coscienza di stare iniziando a ragionare come quella zoccola di sua madre, ma anche che forse non gli dispiaceva l'improvvisata vittoria sul campo di quest'ultima.
Per quanto giammai si sarebbe dichiarato dalla sua parte.
Avrebbe preferito rinascere lento e demolitore piuttosto e trattandosi della sua persona era tutto dire.

Impettito e strafottente, mentre l'ennesimo bagliore alchemico illuminava a giorno la camera adiacente, svegliando chi sul serio era ancora avvelenato, un'altra chiamata odisoa eppure improrogabile interruppe la sua trionfale, tanto attesa entrata in scena.

"Che c'è, Shotbite?" Stizzito e acerbo, Bee utilizzò un tono più roco, a tratti basso e a cui nessuno era abituato trattandosi di lui, da quando la sezione autobot della sua accensione era terminata.
"Redwing e Tarn ce l'hanno fatta, sto monitorando da Garrus-9, hai quattro nanocicli scarsi. Tra l'altro qui è veramente un mortorio, non si vede in giro un'anima nemmeno ci fosse un'epidemia galoppante. C'è?"
Una delle ragioni per le quali aveva abbandonato l'idea di lavorare per conto del Senato e per conto di certe unità era perché la sua sorellastra era uno di quei legami chimici indesiderati che lo avrebbe raggiunto nella tomba, pur di reclamare un diritto che non le spettava per niente, essendo a malapena imparentata con la sua matrigna.
Fece cigolare la scorrimento, imbracciò il blaster in scala ridotta e scacciando i nervi arrotando gli artigli tra loro le rispose freddo:
"Dovevi avvisarmi e coprirmi nel piano b. Lo hai fatto e siamo apposto, ora sparisci dalla mia vita, serpe di un'assassina mutante ricercata dalla Djd."
"Senti chi parla! Così in fretta, Bumblebee?" Lo graffiò quella con l'intonazione insopportabile.
"Pensavo che anche tuo fratello Prowl desiderasse una chance di riuscita. E si dia il caso che io sappia qualcosa che neanche Kornelia e Redwing potranno mai dirti."
Udì un rombo che gli ricordò un'esplosione in scala, si affrettò a evitare lo cogliessero con le mani nel sacco prima di potersi accaparrare il vantaggio e imboccò il corridoio trafelato, facendo per chiudere la linea e dirigersi dalla parte opposta dell'albergo.
"Non ho tempo di contrattare, adesso, stupida. Dimmi che cosa vuoi e vattene. È un ultimatum." Evitò il carrello di un'inserviente spostandosi in una suite dalla scorrimento aperta.
Sapeva che la fortuna avrebbe iniziato a scarseggiare e sapeva anche che avrebbe presto dovuto evitare proiettili più che lenzuola.
"Se non fossi tua parente in un certo senso, visto quanto siamo simili potrei fare un pensiero su di te, perché non puoi negare quanto mech e femme ti piacciano entrambi. " Rise diabolica.
"Sto per attaccare"
"Comunque, se riuscirai nella tua missione, io e Scrap potremmo offrirti una possibilità di tornare a lavorare per noi. E un'altra per quanto ti riguarda, vedi."
"Che intendi dire?" Benjamin approfittò del fatto che i Decepticon, reduci dall'ennesimo schianto fallimentare evitato, stessero indaffarati a ricongiungersi e riaccordarsi ed entrò indisturbato.
Aveva un sospetto atroce e per quanto l'idea non lo aggradasse affatto, finire quella conversazione era il solo modo di riuscire a risolverlo una volta per tutte.
"Gli autobot non lo sanno, grazie al tuo amico Optimus Prime. Ma riguardo la tua storiella con l'alto ufficiale Blitzwing i Decepticon, vedi, sanno sempre tutto grazie alla Divisione di Giustizia."
"Di che stai parlando, quelle informazioni sono state distrutte nel 2.016 e Tarn ha il tuo nominativo da quando avevi 5 vorn,  Scrapper me lo ha detto quando mi ha tirato via dalla strada. Perciò eri sotto la sua protezione e non potevi lasciare il suo settore. Non so se ti sia chiaro, ma non sei nella posizione di rivangare il passato, se loro mi scoprono anche per te và tutto a Creatr ..."
"Shhh. Ma lo ha già fatto. Sono stata io a comunicare a Ebenezer la tua identità e la tua posizione, esattamente quattro cicli orsono, in cambio del pieno perdono. Ora dimmi, fratellino, hai ancora voglia di darmi tu un ultimatum?"
Il comm link chiuse in bande successive il segnale, la sua voce lo avvelenò sparendo, esattamente come era arrivata.

"Ho sparato alle pareti bianche e improvvisamente è crollato tutto, così siamo scappati e ci siamo ritrovati al punto di partenza"
L'arsenica nota di Redwing gli diede la conferma fosse la suite giusta e gli ricordò che due manette di stasi lo aspettavano da eoni, a poche ruote in successiva.
Nella migliore delle ipotesi.
Incrociò lo sguardo con quello di Knockout Mirage mentre ricci scuri e indomiti gli cadevano sulla fronte, rimasugli degli innesti in simulacro sul viso che avevano fatto il loro corso.
"Non è possibile ..." sibilò l'ex aston martin mentre il Suo Bumblebee Target rincontrava finalmente le sue iridi, di nuovo al colore originale.
"Dottore!" Azzardò il tenente.
"Abeille ..." scandì il medico, tra due cloni disturbanti non solo per l'accostamento infausto di vernice che li caratterizzava, identici, se non per statura.

"Questa non può che essere una faccenda positiva." Fece Megatron intanto, recuperando gli ultimi membri della squadra, tra cui Cassandra, sua figlia, giunta dinanzi a ciascuno con un'espressione immersa nell'incredulità e nella disillusione.
"Red!" Corse lo stesso ad abbracciare l'ormai ex sparkmate, anche se ancora non ne aveva idea.
"State bene, ce l'hai fatta"
"Cassandra, no." Pigolò la Secondina, indaffarata a chiedere conferme e consigli allo zio che non sarebbero mai arrivati e pronta a sgattaiolare affianco a Kornelia e a Tarn, che ritrovatisi si erano stretti in un bacio orrendo e ingannevole, nel quale lo Sterminatore ancora era stato titubante sul fatto che quella seeker fosse realmente chi diceva di essere, più che tra le braccia di colei che aveva osato amare.
A Bee non servì fare domande sull'origine di Nightwing o leggere cilindri segreti, per immani colpi di striscio e ferite di guerra cui aveva dovuto sottostare in prima persona, ere spente.
Gli facevano quasi tenerezza quelle ragazzine e per qualche attimo fu tentato di chiudere la bocca, cosa che di solito, non faceva mai.

"Cosa, Redwing? Bimba, siamo io e te, sono io, ci siamo quasi, noi prenderme le Creatrici e poi ..."
"No, Cassandra. " ticchettò gli stivali, si avvicinò triste e rassegnata, posando un ultimo bacio sulla sua guancia destra.
"Adesso dobbiamo pensare ad altro, ma la ... verità è che tra noi due non potrà né dovrà mai esserci niente."
La doppia lancia la fissò incredula, girò impercettibile le pupille su suo padre, gli altri elementi e Starscream, in cerca di una qualsiasi flebile prova che confutasse quell'orrenda percezione che aveva la sua memoria tanto sfocata, a partire da vorn prima, quando in sprazzi indefiniti si vedeva girovagare per la Nemesis, in un frame da protoforma Ingannatrice, mentre Megatron le intimava di prendere quella capsula e non tornare indietro.
E neanche quello Benjamin ignorava, aveva perso la memoria a sua volta, aveva avuto incubi, visioni, aveva commesso errori e cancellato file che non aveva potuto recuperare, come persone, aerei, madri, padri.
Fratelli. Nemici.

"Ah si." Riprese la Secondina in sua direzione.
In sua direzione?!
Merda.

"Gente, ecco l'elemento infausto che finora ci è sfuggito dall'inizio." Incalzò in qualche parola ben assestata sotto il ghigno efferato di Starscream e la vendicativa anima di Knockout, l'intera Djd a pararglisi dietro, come in un'esecuzione capitale, eccetto Tarn, impegnato a scandagliare ciascuno con un sopracciglio furente e i cannoni a fusione ridatigli da Nickel carichi, di nuovo in mano.
"A questo punto sono ben oltre il perdere di credibilità." Scandì autorizzando Helex e Tesarus a catturare 67 con cenno del capo.
"Non dovrebbe essere presente sulla lista." Incedé Reduvja di fronte al Capitano in manette, mentre Kaon provvedeva a togliere le proprie ed avvicinarsi ad Agatha in un flebile cenno di taciturno assenso.
"In ogni caso ci serve vivo e funzionale." Aggiunse la violacea, inviperita.
"Ti do la mia parola che non ne avevo idea." Si affrettò Benjamin a spiegare mentre Tesarus e Vos gli impedivano qualunque via di uscita, a cominciare dalle finestre e dai condotti di areazione dell'edificio.
"E che ho cercato fino all'ultimo di mettervi a vostro agio, nonostante credetemi, se vi dico io che siete degli incompetenti madornali, ci potete credere."
"E cos'hai un'applicazione su cellulare che fornisce pacchetti promozionali su "come vi tradisco meglio in saldo visto che mia madre è Blackarachnia"?!" Lo rincalzò furiosa e mordace con uno schiaffo umiliante e doloroso.
"Che altro non ci hai detto, autobot?" Cigolò poi esperta, girandogli attorno paziente ed efferata, mentre sia Starscream sia Ebenezer si godevano lo spettacolo, affascinati, rapiti e forse ritenendo un acume di orgoglio che in altri spazi mai avrebbero potuto conservare fino alle venerande età che loro appartenevano.
Cassandra si accostò a Megatronus reggendo gli occhi in simulacro, mantenendo la postura da ufficiale e portando un ciuffo di capelli all'indietro, con il medesimo agire che aveva conservato quando aveva pianificato come vendicarsi su Kornelia quando questa era stata trovata a bordo.
Era una Gladiatrice di Kalis e neanche suo padre poteva permettersi di ignorarlo.

In ultimo, mentre altrove in contemporanea Overlord e Windblade optavano per assaltare il ballo di Palazzo Ducale ultra prorogato e indetto dopo la settimana della moda e al termine del Carnevale, piuttosto che al suo inizio, totalmente al chiuso per via di un virus letale giunto nel misero paese organico da quel posto che gli umani chiamavano Cina proprio in quei mesi, Bee 67 Deveraux rise di cristallino disinteresse, reggendo il confronto con la sua acerrima per eccellenza, la nipote di Starscream e vendicandosi su qualsiasi malasorte il fato avesse scelto si riservare alla sua furbizia.

"Questo forse lo meritavo." La stuzzicò ulteriore.
"E Knockout, anche per me è un piacere rivederti" asserì fiero e nostalgico a colui che aveva giocato per primo, presentandosi ancora come il moccioso che da lui era stato sconfitto 6 vorn prima.
"A parte loro" indicò Tarn e la Djd Reduvja, strisciando gli artigli sulla sua spalla destra.
"Io avrei più di un buon motivo a parte la tua carrier per sbarazzarmi di te."
Senza farlo attendere ancora, l'indice della Secondina si spostò sotto il suo collo e concluse la minaccia.
"Persuadimi a parole se ci riesci. Insetto."
Non avesse mai utilizzato tali cifre, Redwing Skyfire venne sbalestrata da precise mosse di combattimento prese in prestito da unità di strada, spie scelte, manuali ufficiali, disperazione più che mai assoluta e si ritrovò in meno di qualche nanociclo al posto di 67, a posizione rovesciata, contro Helex e Tess, sotto le ex ottiche sgranate di Breaker e gli altri.
"All'Inferno tutto il nucleon di Messatine e Pettinathia." Scandì il Generale.
Nel mentre, l'agente si era fornito di un cip di proiezione e aveva preso ad illustrare un piano di attacco a tutta la squadra racimolata dalla sua parte, mentre persino Kornelia e le sue fiale lo osservavano in un misto di biasimo, completo schifo, ribrezzo e scandalo tinti a vivo sulle labbra carnose increspate in un incredulo:
"Ma quale modificazione genetica ti hanno sottoposto per renderti efficiente, Deveraux?!"
"Come stavo cercando di illustrare, le Creatrici si sono riunite un mese fa a nostra insaputa nella fortezza che state cercando, si, ahimé Elita tecnicamente è la mia carrier, ma non esiterei a ucciderla se me la trovassi davanti per tutto quello che mi ha fatto passare.
I miei colleghi Prime, omonimo del vostro e Prowl che il vostro Wheeljack, mi pare si chiami così, dovrebbe conoscere, sono stati catturati da lei e anche tuo fratello, Skyfirina, per quanto odio dirtelo ma era ovvio fosse contro di te."
"Come, scusa?!" Si trattenne a malapena Redwing dal procedere a sgozzarlo.
"Invece per quanto riguarda Vos e i possedimenti vos-tri annessi" Bee rise melenso verso lei e Starscream toccando un punto diverso sulla mappa proiettata, via via che parlava "oltre a essere contesi da Bitstream, mezzo pianeta e eh-ehm Valerius Overlord, signor Tarn
..."
"Generale, scarafaggio. Generale."
"Generale, mi scusi, pare che Windblade Target" le ultime parole lasciarono anche Arcee e gli autobot eccetto Moonracer, rimasta sulla nave in atmosfera, forzatamente uniti ai Decepticon, in sgomento e cotale odio da maneggiare le armi "abbia sposato Starscréam Skyfire ..."
"Starscream, prego. Comandante."
"Comandante, si, ho capito. Fammi finire! Nel 2.008 beta, ottenendo la successione diretta prima di te, Redwing.
Ragione per cui ritengo che il mio aiuto sia qualcosa a cui non potreste sognarvi di rinunciare, neanche a volerlo in comune accordo."









Note superstiti:

  - Chiedo davvero scusa per l'aggiornamento in ritardissimo

  - Quando si parla di cognomi sono inventati ma cerco di dargli un senso perché specie quelli particolari e con una tradizione mi affascinano

  - Deveraux, Fallon e le reference a Dynasty di Netflix appartengono a quella serie. Non c'è qui su efp quindi non è nelle indicazioni

  - Bee67, Prowl, Elita e Optimus vengono da Tfa, mentre il resto viene dagli Idw comics e da Transformers Prime.
Mettiamo che quegli Autobot siano interessati anche loro che non siano le Creatrici a vincere e neanche Overlord tiranno di Garrus-9

  - Loki e Elsa torneranno utili, gli avengers invece no, dopotutto in questa storia ci concentriamo più sull'aspetto cybernetico

  - Bumblebee in Tfa rispecchia la versione che ne ho dato nei capitoli precedenti, questa così cresciuta, disillusa e forse un po' più badass deriva dal suo rapporto con il decepticon Blitzwing, che proviene sempre da Tfa ed era un tre facce dalla personalità multipla, che si trasformava in un carro armato e in un aereo, un po' come Overlord ma molto più mini 😂.
In questa versione sono stati insieme, ora ci sono diverse fanfiction straniere a riguardo, diciamo che questa è una versione personale e che non ripenderà nessuna linea narrativa esistente sulla coppia in particolare.

  - Anche Prowl è figlio di Elita, ma non dallo stesso sire di Bee

  - Shotbite è la figlia di Scrapper 67 la piratessa

  - 67 era la prima nomenclatura di Blackarachnia

  - ac t4 come azione Decepticon è un riferimento pacchianissimo all'aktion t4 di Hitler



 
 
 
  
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