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Autore: Ivy001    06/03/2020    1 recensioni
Anna ed Elsa vivono da sole, dopo la separazione dei genitori. Qualcosa di sconvolgente sta per accadere e avrà per protagonista Anna. Chissà come reagiranno la madre e il padre?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Idunn si presenta a casa Bjorgman, accolta da Anna che la invita a prendere posto in soggiorno.

Tra loro c’è silenzio e rivedersi dopo un mese crea un certo disagio.

“Volevo farti gli auguri per le tue nozze” – dice quando siede sul divano, osservando attenta la piccola abitazione dei novelli sposi.

“Grazie” – commenta Anna, con distacco. È alquanto tesa e la madre se ne accorge così giunge al punto – “Sono felice che tu mi abbia chiamata. Vuol dire che sei pronta a confrontarti con me”

“Sono tante le domande che ti vorrei porre, eppure arrivati a questo punto ti chiedo soltanto una cosa”

“Dimmi”

“Cosa ti ha fatto cambiare idea su Elsa, su me, sul recuperare un rapporto che tu stessa assieme a papà hai frantumato?” – lo sguardo serio e le braccia conserte, in attesa di risposta, mostrano una Anna diversa dal solito.

Idunn, afflitta, china il capo e dopo un bel respiro profondo cerca di chiarirle il fatto.

“Io e John ci siamo lasciati”

“Si, so tutto. Non vedo cosa c’entri questo però” – replica la ventiduenne.

“Ah, è stato qui?”

“Non ti dovrebbe interessare; in fondo hai mollato anche lui su due piedi, fregandotene di come potesse sentirsi”

“Annie, perché usi questo tono duro con me. Chi meglio di te può capire che se subentra una confusione interiore, le storie possono giungere al termine” – continua Idunn, riferendosi a quando Anna mollò Kristoff per Hans.

E difatti, la giovane Froze comprende il filo del discorso materno e sorvola, ribadendo la domanda principale – “Ok, torniamo a noi. Dimmi la verità”

“In questi trenta giorni di lontananza, quando decisi di chiudere con John, pensai a lungo su cosa davvero fosse il meglio per me. Mi trovai tra le mani un vecchio album di fotografie ed ecco che capii cosa era necessario alla mia serenità”

“E che cosa era?” – la voce di Elsa, alle spalle dell’adulta, fa sobbalzare la madre.

Idunn si volta verso la primogenita, rimasta in disparte per qualche minuto.

“Tesoro, ciao” – la saluta, alzandosi istintivamente e accingendosi ad andarle incontro.

È la Froze maggiore a farle segno di sedersi e starle lontana.

Le sorelle si posizionano una accanto all’altra, di fronte al genitore.

“Ho capito che siete voi a farmi stare bene” – confessa, con il cuore in gola.

Anna ed Elsa si guardano reciprocamente, cercando sostegno una nell’altra.

Si prendono per mano, e forti del loro affetto indistruttibile, decidono di sedersi accanto alla madre.

Una alla sua destra, l’altra alla sua sinistra. Idunn è accerchiata e non riesce a comprendere le azioni delle figlie.

“Guardami…mamma!” – esige Elsa.

La donna senza alcuna esitazione si volta nella sua direzione.

Si fissano in silenzio, occhi negli occhi.

Ma è la ragazza a parlare – “Ti faccio ancora così schifo? Pensi sia ancora un mostro?”

“No, tesoro mio. Non l’ho mai pensato. È solo che…”
“Solo che l’hai detto e le parole hanno un peso. Dovresti saperlo bene; io amo Honeymaren, spero non ti faccia schifo sentirmelo dire. Spero non vomiterai sapendo che tra me e lei c’è stato più di un bacio a stampo o di un bacio con la lingua. Abbiamo anche avuto rapporti sessuali, sai? Ho condiviso la mia prima volta con un’altra donna, contenta di saperlo? Vuoi anche i dettagli?” – Elsa è fuori controllo, mentre usa parole forti e provocatorie manifestando un dolore che cova dentro da tempo.

“Sorellina, calmati” – le consiglia Anna, preoccupandosi della reazione non prevista.

“Figlia mia, perdonami. Io non avrei mai voluto che ti sentissi un essere anormale perché l’unica ad esserlo sono stata io” – in tale momento, Idunn si alza e ponendosi davanti alla primogenita si inginocchia e con gli occhi colmi di lacrime la supplica di comprendere le sue motivazioni.

“Mettiti nei miei panni, ti prego”

“Ho provato a farlo per giorni e giorni, fino a quando mi sono resa conto che più tentavo di capirvi e più non vi capivo. Papà mi ha schiaffeggiata perché mi sono innamorata…”
“Mi dispiace, avrei dovuto sostenerti. Invece ho appoggiato Agnarr”

“Mi hai cacciata di casa, come un’appestata. Ho avuto l’appoggio esclusivo di mia sorella, di Honey, dei Frost ma dei miei genitori no!”

La ragazza piange non contenendo le lacrime, né i singhiozzi. Ha l’aria distrutta ma finalmente leggera dopo uno sfogo che le permette di mettere da parte il rancore.

E infatti spiazza sua madre quando conclude – “Ti ho odiata tanto, ma l’odio è una parola forte ed io non voglio sentirmi più così”

“Cosa intendi dire?” – la donna è speranzosa, notando l’espressione della figlia ammorbidirsi tutto d’un tratto.

“Ho deciso di darti un’altra opportunità” – le comunica poi.

Idunn a bocca aperta, incredula, salta in piedi e afferra con forza il corpo della primogenita, stringendolo al suo.

Piange e nasconde il viso nell’incavo del suo collo.

Elsa è rigida e sente il cuore battere forte e prendere controllo sulla testa.

Anna commossa osserva la scena e resta piacevolmente sorpresa quando la freddezza di sua sorella svanisce. Lentamente le sue mani, stese lungo i fianchi, si muovono e si posizionano sulla schiena della madre.

Quel momento che fa seguito ad uno sfogo e ad una sofferenza indicibile.

“Ti prometto che non ti deluderò più, figlia mia! Cercherò di recuperare in ogni modo”

La bionda si lascia totalmente andare, tra quelle braccia che da bambina la rassicuravano e le davano amore infinito.

La ventiduenne dà spazio alle due di potersi riscoprire e perdonare reciprocamente, allontanandosi e cambiando stanza.

Raggiunge la cucina e in preda ad un crollo emotivo, si accascia a terra e sfoga la sua angoscia.

I suoi singhiozzi incontrollabili vengono uditi da Elsa e Idunn che, preoccupate, accorrono e la vedono sul pavimento con il viso tra le mani.

“Annie, che succede?” – le corre incontro la madre, spaventata, aiutandola a mettersi in piedi.

“Sorellina” – Elsa capisce al volo lo stato d’animo dell’altra e la abbraccia senza porre domande.

Poi le sussurra all’orecchio – “Dalle un’altra chance. Fallo per te stessa, per stare meglio. Io lo dovevo a me stessa e al mio benessere”

La più piccola delle Froze interiorizza il messaggio e volgendo lo sguardo su Idunn le dice – “Ricominciamo da qui, adesso”

Le tre si stringono e da quel momento in poi prende il via per tutte una nuova vita.

“Non ci separeremo mai più”

E da lì a quel momento speciale di ricongiungimento passa, rapido, un mese.

A New York, le due fidanzate ricevono una visita inattesa.

“Hanno suonato alla porta. Puoi andare ad aprire per favore?”” – chiede Honeymaren ad Elsa

Ed è la Froze, ormai venticinquenne, a correre verso l’ingresso.

Resta di sasso quando trova di fronte a sé la sua famiglia.

“Sorpresaaaa!” – gridano in coro Anna, Kristoff ed Idunn.

“Cosa ci fate voi qui?” – chiede, sorpresa e felice, la giovane bionda, stritolata immediatamente dall’affetto della sorella minore.

La Frost compare poco dopo esclamando – “Eccovi, finalmente”

Elsa la guarda scioccata – “Tu lo sapevi?”

La mora le fa la linguaccia. Batte il cinque con Idunn che conferma il coinvolgimento di Honey nella sorpresa.

“Esatto! Ma ora…ci fate entrare o restiamo sull’uscio?” – aggiunge la ex signora Froze, scherzosamente.

“Prego” – fa spazio Honeymaren, sottobraccio all’adulta che, felice come una Pasqua, mostra una inattesa complicità con una nuora che inizialmente non accettava e che ora ama alla follia.

Sembra che ormai la felicità abbia bussato alla porta di casa di due ragazze le cui vite sono state un susseguirsi di problemi, discussioni, dolori, litigi, ma anche immensa gioia.

Il famoso sogno del cassetto di Anna si è realizzato, e lo stesso vale per quello di Elsa e anche per Idunn. Nonostante l’assenza di Agnarr dalle loro vite, sanno che l’unione fa la forza e tre donne insieme possono vincere ogni dolore e ogni ostacolo.

 

FINE

 

SONO GIUNTA AL TERMINE DI QUESTA FANFICTION, HO LASCIATO UN FINALE APERTO, COSI’ DA POTERNE CREARE UN SEGUITO. HO SFIDATO ME STESSA TRATTANDO TEMATICHE DELICATE E NUOVE, CHE NON HO MAI AFFRONTATO, SPERO DI ESSERE RIUSCITA A PARLARNE CON RISPETTO E LEGGEREZZA. RINGRAZIO CHI MI HA SEGUITO SEMPRE, UN GRAZIE SPECIALE ALLA MIA BEST FRIEND LETIZIA CHE CON LA SUA AMICIZIA E IL SUO SOSTEGNO RENDONO LA STESURA DELLE MIE STORIE UN PIACERE E UN METTERMI IN GIOCO CONTINUO. TI VOGLIO BENE TANTISSIMO E SPERO DI NON AVER DELUSO LE ASPETTATIVE DI NESSUNO.

GRAZIE DI NUOVO, ALLA PROSSIMA.

Ivy

   
 
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