- Storia scritta per il COWT10;
- 421 parole;
- M2 - Napoli
Bolin non è mai stato quello sveglio, tra lui e Mako. Lo ha accettato da tempo, da quando erano bambini e il maggiore si prendeva cura di lui. A Bolin la cosa non è mai pesata, l’ha sempre accettata con la pigrizia dovuta ai fatti inconfutabili della vita. Mako era quello intelligente, lui quello bello, a ognuno la propria croce.
Jinora è piccola e graziosa, con i capelli che le incorniciano il viso e la freccia blu dei dominatori dell’ aria che le spicca sulla fronte distesa. Ha le spalle esili e la figura sottile che si addice ai portatori del suo dominio, con un viso pallido e tutte fossette. Bolin si perde a guardarla, con gli occhi un po’ lucidi e il cuore un po’ più leggero - lui è anche il fratello fortunato.
Quando torna da un viaggio o da una missione, Jinora è una tappa fissa, la prima persona che vuole vedere e la prima che lo aspetta in stazione o al porto. Non sono una coppia, non ancora almeno, nessuno dei due ha reso la cosa pubblica, né ha dichiarato effettivamente i propri sentimenti. Nonostante ciò, da fuori è tutto piuttosto chiaro e alle volte loro stessi si dimenticano di non essere ufficialmente una coppia. L’unico che non può dimenticare è Tenzin, ma lui ha la sfortuna di essere padre di due figlie in età da marito e quindi la sua vita non può essere graziata da dimenticanze o leggerezze.
È sempre un po’ imbarazzante rivedersi dopo un viaggio, non tanto perché sia cambiato qualcosa tra loro, ma perché ci sono sempre occhi a fissarlo e una domanda che aleggia che nessuno dei due vuole porre - Hai conosciuto qualcuno di interessante?
Ma Bolin non è fatto per l’imbarazzo o per la tensione, per la delicatezza o per la discrezione. Alla fine è sempre lui a fare casino, a chiamare il suo nome e a lasciarsi andare a tutta quella serie di manifestazione di affetto che fanno avere un mancamento a Tenzin. Jinora, invece, si limita ad abbracciarlo timida e a infilarsi tra le pieghe del suo collo, prendendo il posto di Pabu.
Quando fa ritorno da un viaggio, Jinora è la prima persona che vuole vedere - l’unica - e le porta sempre un regalo, un libro o una serie di cartoline su cui ha scritto gli avvenimenti delle giornate nella sua grafia disordinata e tondeggiante.
Mi sei mancata; ti ho pensato; non c’è nessuno di interessante da incontrare sono le cose che non le dice.