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Autore: Bluem00n_    08/03/2020    0 recensioni
Dystopian universe au||
"Sceglierai di piegarti al sistema o ribellarti?"
Sette amici, ognuno con una vita al limite e i propri strazi, decideranno di non potere fare a meno dei sentimenti in una società che predilige il pensiero razionale.
( Disclaimer: la storia è frutto di immaginazione, i fatti non sono collegati in alcun modo alla pubblica figura dei BTS, non sono in alcun modo affiliata alla Bighit labels)
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Il caos regnava sovrano: criminalità, guerre, malattie e Madre Natura minacciavano la convivenza pacifica degli uomini su una terra che si stava spegnendo.
Intere nazioni rase al suolo da armi sempre più sofisticate sempre più mortali, popolazioni spazzate via da orribili epidemie e calamità.
Così era nata l'idea utopica di Nova una nuova e unica nazione, un solo sistema votato al progresso scientifico e benessere sociale organizzato in confederazioni, le quali non erano altro che alleanze politiche fra gli ultimi stati rimasti sulla faccia della terra.
Le confederazioni erano 4:
Oasis, Zion, Euron, Aeji. 
Ognuna di esse era suddivisa in distretti categorizzati alfanumericamente. 
La capitale era stata chiamata semplicemente Terra, una enorme città fiorente all'avanguardia e dinamica, viverci costituiva il sogno di chiunque ma il prezzo da pagare era alto.
Il processo fu lungo e tumultuoso, dietro al velo di pace e giustizia, vi si trovava una dura repressione durata anni. 
Molte erano le innovazioni che avevano migliorato il tenore di vita, avevano persino creato posti di lavoro a sufficienza ma gli statisti non potevano rischiare di compromettere il loro sistema 'perfetto' in alcun modo; così iniziarono a diffondere la cosiddetta campagna di razionalizzazione fino ad arrivare all'estremo gesto di alienazione, il Dirac-33.
Ogni cittadino arrivato alla maggiore età era invitato dal sistema a sottoporsi al percorso che portava a mo di scherno il nome del fisico Paul Dirac premio Nobel nel 1933, il quale aveva teorizzato l'equazione dell'amore.
Il fine ultimo era appunto sottoporre tutti ad una operazione poco invasiva in grado di attenuare i sentimenti impetuosi dei soggetti e renderli completamente sterili all'amore.
Assurdo come in una società avanzata di quel tipo i sentimenti fossero considerati una minaccia. 
Era impensabile l'idea di non aver scelta nemmeno su come vivere la propria vita privata su chi sposare e quanti figli fare.
Molti si rivoltarono, ma la soppressione fu aspra tanto da indire una pena capitale per chi si fosse rifiutato di sottoporsi all'intervento. 
Agli occhi di Nova ogni cittadino non era altro che un numero, un codice identificativo che racchiudeva i dati sanitari scolastici e lavorativi.
Presto i cognomi caddero in disuso, i nomi divennero superflui erano giusto qualcosa che potevano permettersi le persone frivole e di spicco che vivevano nella capitale.
In quella società si poteva solo sperare di nascere in una famiglia ricca, essere tremendamente intelligenti oppure far parte di quella minoranza di persone chiamate Alius.



 

Era nata l'ultimo giorno dell'anno, la madre morì di parto e suo padre ebbe troppa compassione per lasciarla in un istituto nonostante non sapesse assolutamente ciò che stava facendo. 
La crebbe come poté; i suoi sforzi non furono mai vani, le aveva dato un tetto sotto al quale stare, tre pasti caldi ogni giorno, riuscì persino a permettersi i suoi studi.
Ma un giorno si ammalò, aveva solo tredici anni quando suo padre assunse un uomo per portarla alla capitale.
Non lo rivide mai più, non seppe se fosse guarito o morto.
Lo status della ragazza nella capitale era migliorato tantissimo, aveva avuto la possibilità di accedere a scuole prestigiose e affermarsi nella società, nonostante non avesse mai manifestato interesse nel trovarsi al centro dell'attenzione come una dei rarissimi esemplari di Alius.
Interviste sulla tv nazionale, nomignoli creati dalla stampa per accrescere l'interesse delle persone verso quelli come lei.
Ma era stanca di tutto ciò...
Per questo con il passare degli anni maturò l'idea di sottoporsi ugualmente all'intervento, non aveva nulla da perdere poteva solo essere un valore aggiunto nella sua vita.
Ormai era prossima al suo ventiduesimo anno di vita e sapeva che era l'unica nonché ultima possibilità che aveva per operarsi. 
Da qualche anno infatti si discuteva la legge per rendere l'intervento fattibile fin dalla nascita poiché gli scienziati erano riusciti a migliorarne le dinamiche, non voleva  e non poteva farsi scappare questa opportunità. 
Nell'arco di qualche mese si procurò tutto il necessario per essere valutata.
Così il mattino del 30 aprile 2120 uscì di casa di buon orario per raggiungere il 'palazzo di vetro' dove si trovavano gli uffici del più grande ospedale nella Capitale.
Per qualche minuto si sentì quasi smarrita, la gente andava e veniva come all'interno di un formicaio, vi erano così tante scale corridoi di vetro e porte a non finire. 
La receptionist la fece accomodare su uno dei divanetti disseminati in modo geometrico nell'atrio, ci sarebbe voluta una mezz'ora circa, ma già dopo venti minuti di pura noia decise di gironzolare un po' osservando le innumerevoli opere d'arte e sculture. 
Una in particolare aveva attirato la sua attenzione: era un angelo in marmo bianco che spiegava le proprie ali in una posizione di mezza genuflessione. 
Era affascinante come tutto fosse così dettagliato tranne il viso, il viso era a malapena accennato.
Una segretaria vestita di varie sfumature di bianco le chiese di seguirla, interrompendo la sua contemplazione. 
Attraversando un corridoio potè notare il proprio riflesso, pentendosi amaramente di non essersi nemmeno un po' impegnata per apparire presentabile.
Indossava vestiti sciatti monocromatici, portava i capelli acconciati in una treccia lunga sulla spalla sinistra e assolutamente non vi era nessuna traccia di trucco sul suo viso.
Cercò di scacciare velocemente la smorfia che era comparsa sul suo volto prima di accomodarsi all'interno di una stanza arredata proprio ai minimi termini, anch'essa dai colori asettici, c'era così tanto bianco da far male agli occhi a causa del riverbero della luce.
Seduto ad una scrivania di fronte alla ragazza, un uomo sulla quarantina con degli occhiali squadrati era intento a leggere un fascicolo enorme.
Il medico schiarì la voce e chiese finalmente 
<< Dunque è nata il 31 dicembre 2098 sotto il vecchio ordinamento...
Occhi verdi...
Capelli castano ramati..
Alta 1.68 in buona forma fisica 
salute..insomma cagionevole
È Cristiana..
Famiglia non pervenuta..
Ha compiuto studi economici qui nella capitale, molto bene.. 
buona padronanza delle lingue..mmnh- >>
inutile dire che ad una certa aveva smesso di ascoltare venne riscossa dai suoi pensieri giusto in tempo dalla domanda 
<< dico bene? >>
si sistemò ancora più dritta sulla sedia per poi rispondere con voce monotona 
<< in realtà i capelli sono castano caramello ma non credo importi più di tanto...ero cristiana ora non lo sono più, per scelta.
Il resto è corretto>>.

L'uomo annui impercettibilmente facendo scorrere le pagine per poi dire ancora 
<< e cosa ne pensa dei celebri romanzi sull'amore? Non so Tolstoj, Brontë, Hesse.. ah sì Shakespeare ad esempio?! >>
per la prima volta aveva alzato lo sguardo su di lei, sentì quella leggera ansia che ti fa seccare la bocca e ti costringe a scandire ancora di più le parole per paura di farfugliare così cercò di rispondere sinceramente 
<< credo.. credo che siano espressione di volontaria follia a parer mio >>.
Non emise un fiato si limitò a fissarla con le sopracciglia corrucciate per qualche istante prima di sussurrare un 'interessante...' a malapena udibile prima di continuare con 
<< Perché vuole sottoporsi all'operazione? Fa già parte di quella rara porzione di popolazion-... che mi prenda un colpo il suo punteggio è formidabile non ne vedevo uno così alto da molto tempo >> esclamò sorpreso.

Sbuffando sommessamente accavallò le gambe per poi rispondere in modo provocatorio
<< Ho quasi 22 anni ed è l'ultima mia occasione a quanto pare, non è forse scritto  nella convenzione che è mio diritto e dovere far di tutto per migliorare la mia condizione fisica, mentale e sociale oppure sbaglio? 
E poi non mi piace ricevere le attenzioni di mezza popolazione poiché sono 'diversa' dalla massa tutto qua... tengo alla mia privacy >>.
Il dottore accantonò il fascicolo in cima ad una pila, si alzò in piedi e allungò mollemente la mano congedandosi. 




~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Welcome to my little corner in the sky 
Innanzitutto vorrei specificare che questo è un esperimento sociale (no scherzo 🙃 okay forse non troppo...) quindi se siete arrivati fino a qui vi ringrazio infinitamente.
Quindi delle recensioni o qualsiasi forma di apprezzamento sarebbero molto gradite, c'mon fatevi sotto!!
Be kind and respectful, always 🙏🏻
with love,
Blue Moon 🌘

   
 
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