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Autore: AleDic    08/03/2020    1 recensioni
[Tripla drabble ǀ Introspective!fic]
Noise era sempre sola, ma non voleva esserlo.
{Storia scritta per la Festa della Donna}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Echo, Zwei Baskerville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: non sono miei, ovviamente.
Generi: Introspettivo, Angst
Avvertimenti: lieve presenza di flusso di coscienza(?); accenni a schizofrenia, personalità multiple e altri disturbi.
Rating: Giallo.

Contesto: vago/generale.
Personaggi: Noise, Zwei, Echo.
Pairings: accenni Zwei/Vincent.
Parole: 336.

 

 

 

 

 

Tris of me

 

 

 

 

Noise era rinchiusa tutto il tempo in quella cella vuota.

(No, questo non era del tutto esatto--

La cella non era vuota-- no, nemmeno questo era esatto--)

 

Noise era rinchiusa tutto il tempo in una cella vuota, ma piena di voci.

Era sempre sola e non lo era mai – e a volte avrebbe dato qualsiasi cosa per poterlo essere, per far zittire tutto quel rumore solo per un attimo e restare finalmente sola--

 
Ma lei non voleva restare sola.

Noise era sempre sola, lei e le voci erano tutte se stessa (perché lei e il suo Chain erano ormai unite, fino alla fine).

 
Noise era sempre sola – ma non voleva esserlo.

 
Perciò quando udì per la prima volta la voce di Vincent risuonare attraverso le sbarre, si sentì pervadere di felicità.

 

 

 

 

 

Zwei ballava allegramente sul cornicione della balconata fuori la camera di Vincent.

 

Il suo adorato era andato a trovare suo fratello Gilbert e le aveva chiesto di restare nella sua stanza ad aspettarlo – e benché Zwei detestasse Gilbert per ogni secondo che le portava via da Vincent, ogni richiesta di quest’ultimo era un ordine.

 

E Zwei era un servitore fedele, che amava il suo padrone più di qualunque altra cosa al mondo.

 

 

 

Echo era.

Da quando aveva aperto gli occhi sul mondo, Duldee l’aveva resa nient’altro che una marionetta nella sue mani e in quelle di Vincent, tirando i fili e muovendola a loro piacimento.

Echo pensava-- in realtà, Echo non pensava, perché non le era permesso (perché per pensare dovevi essere, e lei non era--

Quindi Echo lasciava che i fili la muovessero come volevano, e che Vincent la usasse come preferiva, e rimaneva in silenzio, vuota.

Poi aveva incontrato Oz, e Oz era come lei-- anche Oz non era se non un mezzo, se non vuoto.

Ma aveva deciso di non esserlo più. Oz aveva deciso di essere-- qualunque cosa significasse.

E, per la prima volta, Echo aveva pensato. Pensato che anche lei poteva scegliere.

Adesso, Echo era.

Finalmente aveva spezzato i fili.

   
 
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