Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: EcateC    09/03/2020    2 recensioni
Ci sono molte regole non scritte nel manuale di istruzioni dei Death Note. Tra queste ce ne una, la cui diffusione nel mondo umano è stata rigorosamente vietata agli Shinigami. La Death Eraser permette di cancellare qualsiasi nome iscritto nel Death Note. Non importa se la mano dello scrivente sia stata umana o divina: la Death Eraser riporta in vita la vittima, purché la morte di quest’ultima non abbia coinciso perfettamente con quella che sarebbe stata la sua morte naturale.
What if ambientata poco prima della morte di L, che trae le basi da un unico fatto inventato: l'arrivo anticipato di Near e Mello in Giappone.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Near, Watari | Coppie: L/Light, Mello/Near
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"La giustizia suppone già molto amore".
Frederick Ozanam

 

 







-NON PUOI FARMI QUESTO! NON PUOI FARMI QUESTO! NO!-

-Per favore… Non avrei mai pensato che Light arrivasse a tanto. Devi credermi-

-NON PUOI, NON PUOI, NON PUOI!-

Gridava con tutto il fiato che aveva in corpo. Degli urli disumani, che avrebbero fatto venire la pelle d’oca anche a un dio della morte.

-Misa, ti prego- la supplicò Rem, ma la ragazza era fuori di sé, letteralmente. Aveva rovesciato tutta l’argenteria a terra, si era strappata i capelli e se l’era presa con lei, rabbiosa.

-RIPORTALO INDIETRO, RIPORTALO INDIETRO!!-

-Non posso riportarlo indietro…-

-Sì CHE PUOI!- ruggì la ragazza, con gli occhi rossi e gonfi di pianto -SEI UN DIO DELLA MORTE O NO!? RIPORTALO INDIETRO!-

-Misa… Puoi sempre rinunciare alla proprietà del Death Note, così non ricorderai più niente- le propose Rem, dispiaciuta.

-Non voglio dimenticare Light- le rispose, furibonda -Io lo voglio vivo, adesso! Ho rinunciato a metà della mia vita per lui e quella metà, l’ho ulteriormente dimezzata! Perché lo amo! Non puoi venirmi a dire che si è suicidato- pianse disperata, lasciandosi cadere sulle ginocchia -Ti prego, Rem. Ti prego, fa’ qualcosa o io mi uccido, adesso-

-Vuoi davvero che lo riporti in vita?-

-Sì- esclamò lei, sicura, annuendo vigorosamente -Scambia la mia vita con la sua, se è necessario-

-No, non è necessaria la tua vita- le rispose Rem, guardando Ryuk che volteggiava di fronte alla finestra, divertito.

“Basta solo la mia”

 

 


 

 

L sembrava più tranquillo. Era seduto vicino alla finestra a gambe incrociate, e guardava fuori. Le auto che passavano, le fronde degli alberi che danzavano a ritmo del vento, i passanti ignari, e la vita, che continuava e che sarebbe continuata. Ora che stava per andarsene, per L tutto aveva acquisito una nuova bellezza, un nuovo sapore. Ora capiva perché l'Entità Superiore che li aveva creati si ostinava a mantenere l'ordine: il mondo era bello, la vita valeva la pena di essere vissuta e gli esseri umani... Beh, gli esseri umani erano speciali e meritavano di essere protetti. L non aveva mai riposto particolare fiducia in loro, forse perché il proprio lavoro lo aveva posto in contatto con i più abbietti e spietati individui della società, forse perché non era stato particolarmente fortunato dal punto di vista famigliare, ma ora che la sua vita stava giungendo al termine, aveva come aperto gli occhi. Il mondo era bello, le persone non erano semplici vittime o pedine sacrificabili. Anzi, il valore di una vita, una sola, bastava per darne un senso a un'altra. 
L sapeva che presto sarebbe morto, e infatti in quelle poche ore successive all'arresto di Light, aveva cercato di risolvere tutto il più velocemente possibile, senza lasciare faccende in sospeso.

In quelle poche ore, infatti, il comunicato di Watari sull’arresto di Kira aveva fatto il giro del mondo. E L aveva ricevuto così tante mail entusiaste da parte dell'FBI, così tanti tentativi di connessione dall’Interpol e dai capi di stato di altri paesi che aveva spento il computer.

Tutti si complimentavano senza sosta, tutti cercavano di contattare Watari per parlare col detective e chiedergli delle delucidazioni in merito all’irrisolvibile e controverso caso Kira. Tra i servizi segreti c’era un fermento e un dibattito senza precedenti. Non aveva tempo per queste cose.

In compenso, in accordo con i suoi stretti collaboratori, L aveva deciso di mantenere segreta la storia del Death Note e degli Shinigami. La società non era pronta per conoscere una verità del genere, ci sarebbe stato troppo scompiglio, l’esistenza degli Shinigami avrebbe innestato troppa angoscia tra i civili e troppe conseguenze religiose, sociali ed economiche in tutto il mondo. Per questo, le autorità giapponesi si erano  limitate a parlare di Kira come di un’enorme associazione a delinquere con numerosi affigliati, che operava in tutto il mondo e che era appunto capeggiata da Light Yagami.

Questa era l’unica forma di verità sostenibile per le persone.

Pochissimi sapevano la verità… E chi non la sapeva, aveva come intuito che c’era sotto qualcosa, qualcosa di non detto.

Lo stesso governo giapponese, all’oscuro della reale vicenda, aveva accreditato a L in yen l’equivalente di due milioni di euro “Per i servizi resi all’Impero”, come se avesse intuito che genere di grave pericolo ci fosse stato in realtà. 

Inutile dire che il più felice di tutti fu Mello, che era rimasto a gioire al telefono con Matt per circa un’ora.

A L invece quell’inaspettato bonifico non aveva sfiorato minimamente. Anzi, gli era dispiaciuto che il Giappone si fosse privato di una cifra tanto ingente. D’altronde, lui aveva fatto solo il suo dovere, ciò per cui era nato, e poi, onestamente, non esisteva niente al mondo capace di sostituire ciò che aveva perso a causa di questo caso.

C’era solo un'ultima questione rimasta aperta, ovvero Misa.
Il problema di fondo non era piccolo, perché inserirla nelle indagini avrebbe comportato, automaticamente, la morte sua, di Watari, di Near e di Mello per mano di Rem.

L sapeva che il dio li avrebbe uccisi tutti, indistintamente. E un conto era la sua vita, che ormai era spacciata, un conto era quella delle persone che amava. Watari non si era espresso sul punto, ma Mello e Near si erano spaventati ed erano stati fermamente contrari sul fatto di coinvolgerla. Non volevano morire per nessuna ragione al mondo e L non poteva dare loro torto. E poi Misa non era un soggetto socialmente pericoloso, lasciarla a piede libero non avrebbe comportato alcun pericolo per le persone, di nessun genere… E tecnicamente ciò sarebbe valso anche per Light.

Light senza Death Note non avrebbe più ucciso né nociuto a nessuno. Non era un bruto o un violento, come lui stesso si era definito il giorno in cui avevano…

L si afferrò le ginocchia e se le strinse forte al petto, come a voler colmare il vuoto che sentiva dentro. 

Guardò di nuovo l’orologio, contò fino a quaranta secondi un’altra volta, ma invano: il suo cuore continuava a battere.

Se era vero che presto sarebbe morto, se la minaccia di Rem era fondata, allora questo strazio sarebbe finalmente finito. Ormai era da due ore che contava fino a quaranta inutilmente, e questo indugio protratto era strano.

Certo, se ne sarebbe andato conscio di aver svolto il proprio lavoro. Gli dispiaceva solo per Watari, lui avrebbe sofferto. E forse anche Near e Mello avrebbero pianto la sua dipartita. Ecco, questo gli dispiaceva molto, L non voleva far soffrire proprio nessuno.

E, forse, starsene su quella sedia a poche ore -o magari minuti- dalla propria morte non era una gran bella idea.

L si alzò in piedi, col pensiero di chiudersi a chiave in un bagno così da prevenire eventuali shock post traumatici ai suoi collaboratori. Solo che, come si alzò e si volse, Watari lo chiamò.

-L- lo raggiunse, facendolo irrigidire -C’è il capo di stato francese in diretta su Skype. Vorrebbe complimentarsi con te-

L aggrottò stancamente le sopracciglia e Watari capì al volo.

-I servizi investigativi privati mi hanno recapitato dei pasticcini- aggiunse, dolcemente -Non si sa come, ma sono venuti a sapere che tu ami i dolci-

-Abbiamo una talpa- scherzò L, pregando l’universo di non farlo morire proprio adesso.

Watari gli sorrise e si sedette di fronte a lui, sporgendosi dalla sua parte.

-Come stai? Vuoi che parliamo un po’?- gli chiese sottovoce.

Ma L scosse la testa, intrecciandosi un elastico per capelli tra le dita. Un elastico rosa, sicuramente appartenuto a Misa.

-Passerà, figliolo-

-Temo di no-

-Oh, via. Quante ne abbiamo passate?- cercò vanamente di consolarlo -Hai fatto la scelta giusta. Vivi con la consapevolezza di incarnare la giustizia, di essere la mano della legge. Molte persone devono la vita a te, non dimenticarlo mai- 

Ma L, da questo punto di vista, era un muro di gomma.

-Quando hanno fissato l’esecuzione di Light?- gli chiese infatti con tono monocorde, come se l’altro non avesse detto niente.

-Tra tre settimane- gli rispose Watari, sinceramente.

-Gli hanno fatto del male?- domandò di nuovo, senza nemmeno battere le palpebre.

-Temo di sì-

L smise di tirare l’elastico con le dita. Era in apnea, non respirava.

-Posso fare qualcosa per aiutarti?- gli chiese istintivamente Watari, e L sollevò gli occhi grandi e irrimediabilmente lucidi su di lui. Inaspettatamente, gli rivolse uno dei suoi rarissimi ma calorosi sorrisi.

-Grazie, Watari- gli disse solo, sincero.

-Per che cosa?- gli rispose l’anziano, colto di sorpresa.

-Per esserti comportato come un padre- aggiunse L, timidamente -Se ne avessi avuto uno, avrei voluto che fosse come te. Volevo che lo sapessi-

Per Watari l’emozione fu talmente grande che non realizzò subito la portata di quell’affermazione. Rimase senza parole e, commosso, abbracciò L, forte.

 

 


 

 

-Devi muoverti, Rem, ti restano solo otto minuti per salvare Light…-

-Il tempo degli umani si può facilmente raggirare- gli rispose lei, duramente.

-Quindi, cancellerai davvero il nome di Light dal Death Note? Ma così facendo, tu morirai. Gli Shinigami non possono allungare la vita degli umani, tanto meno riportali in vita-

-Ti stai divertendo, Ryuk?- gli chiese lei, mentre atterravano sul tetto della prigione giapponese -Sai che non ho altra scelta-

Il mostro sogghignò -Reeem? Spiegami una cosa… Perché ami tanto quella ragazza?-

-Quella ragazza?- ripeté lei, indignata -Non amo quella ragazza-

Ryuk rimase sorpreso. La sua espressione divenne grottescamente ottusa -Ah, no?-

-No, sciocco. Lo faccio solo per onorare una promessa che avevo fatto a Jealous. Possibile che tu abbia dimenticato il suo sacrificio? Egli ha dato la vita per salvare Misa Amane, e ha chiesto a me di fare altrettanto-

Ryuk le fece un sorriso diabolico -E allora? Io non lo farei, se fossi in te-

-So bene che tu non hai alcun un codice d’onore- gli rispose Rem -Ma non stupirti se gli altri non si comportano così-

I due mostri attraversarono le spesse pareti della cella dove giaceva il cadavere di Light, riverso a terra con un inquietante sorriso di vittoria congelato sul volto.

Nessuna delle guardie carcerarie se n’era ancora accorta, supposero. E in fondo non era nemmeno trascorsa un’ora dalla sua dipartita, non c'era da stupirsi.

Ryuk ridacchiò appena e guardò Rem mentre faceva comparire tra le dita di ossa la Death Eraser.

-Ryuk?- lo chiamò Rem, aprendo il quaderno -Dopo che io sarò morta, porta questo quaderno a Misa. Quella ragazza ha diritto di sapere che Light non l’ha mai amata, né mai lo farà-

Il dio sogghignò e annuì -A Misa, come desideri-

E così la Shinigami Rem sacrificò se stessa, cancellando il nome di Light dalle pagine del quaderno. L’inchiostro si sollevò dalla carta e sublimò in aria, trasformandosi in fumo denso e nero proprio davanti agli occhi ridenti di Ryuk. 

Rem cadde a terra e si decompose velocemente, e nello stesso istante Light Yagami sbarrò gli occhi e trasse un profondo, rumoroso sospiro. Si alzò a sedere, rigenerato, stupito, impressionato. Non aveva più nemmeno un graffio, la costola rotta e gli ematomi erano tutti completamente guariti.

-Bentornato, Light- lo salutò Ryuk, divertito -Avevo detto che sarei stato io l'unico destinato a ucciderti!-

Il giovane lo ignorò, strisciò solo verso la collinetta di polvere che aveva formato la decomposizione di Rem e ne trasse fuori il Death Note. Lo scrollò dalla polvere e l’aprì.

-Ma dimmi un po’- gli chiese ancora Ryuk, guardandolo mentre sorrideva -Sapevi fin dall’inizio che saresti tornato in vita, vero? Sapevi che lei ti avrebbe salvato?-

Il giovane alzò gli occhi su di lui e gli sorrise.

-Non dire sciocchezze, Ryuk, come avrei potuto saperlo?- gli rispose Kira, con aria innocente e insinuante a un tempo -Piuttosto… Sai a chi portarlo, vero?-

Ryuk prese il Death Note e lo aprì. Notò che era rimasta solo una scritta molto sbiadita, evidentemente cancellata, ma decisamente leggibile. 

Il mostro sorrise a Light e annuì, allegro.

Oh, sì. Sapeva a chi doveva portarlo…

E infatti lasciò cadere quel quaderno proprio sopra a un tavolino, a pochi chilometri di distanza dalla prigione, di fronte a un ragazzo che continuava ad aspettare con impazienza la propria imminente morte… O presunta tale.

L si alzò in piedi, e con molta calma lo raccolse e lo aprì. Ne lesse il contenuto, riconobbe la calligrafia, notò che era mezzo cancellato e sollevò lo sguardo, il suo cervello iniziò a correre e galoppare, a comprendere e ad analizzare.

Sorrise. Light riusciva sempre a sorprenderlo.

-L!?- sentì una voce amichevole chiamarlo -Ma sei ancora qui?-

-Sì, Watari- esclamò il detective, con un sorriso allietato -Sono ancora qui-



 

 

 

Parigi, 10 anni dopo.
 

 

Un uomo vestito in abito da sera camminava in silenzio per i quartieri alti di Parigi. 

Era molto elegante, i capelli scuri erano ben pettinati indietro, l’abito di alta sartoria che indossava era cucito su misura e il suo portamento ricordava quello di un principe.

-Vi distanziano solo dodici minuti di cammino- gli sussurrò una voce dal minuscolo e invisibile auricolare che aveva incastrato nell’orecchio sinistro -Tieniti pronto-

-Dodici minuti? Quindi potrei anche fermarmi a prendere una scatola di macarons- constatò costui tra i denti, fermandosi al semaforo dei pedoni.

-L, resta concentrato, grazie- lo rimproverò duramente Near dal ricevitore -Stai per incontrare la ricercata numero uno al mondo, non sei un turista in villeggiatura-

-Per me una ventina al cioccolato- si intromise la voce di Mello.

-Per me 4 al pistacchio e 4 alla vaniglia- aggiunse quella beffarda di Matt, da lontano.

L trattenne un sorriso e finalmente scattò il semaforo verde. Si rendeva conto che vestito così, tutto elegante e pettinato, attirava lo sguardo della gente come se avesse una freccia rossa puntata sopra la testa. Le parigine, poi, gli sorridevano. 

Cosa che odiava, tra l’altro.

Ma la gente è fatta così, ama ciò che luccica, si fa abbagliare dall’apparenza e non distingue ciò che è veramente luminoso da ciò che è solo superficialmente luccicante. 

Gli stessi champs elysee erano un’area votata al consumismo e all’apparenza. L non vedeva tutto questo fascino così decantato e celebrato dalla gente. Ma la veuve noir, ossia la pericolosa pluriomicida che era sul punto di incontrare, amava questi luoghi, adorava lo sfarzo, i soldi e l’eccesso. Per L invece erano tutte sciocchezze. Quell’abito costosissimo, che gli aveva procurato in gran segreto il governo francese, per lui erano soldi buttati. Anche lo sforzo di camminare tutto dritto e impettito - neanche avesse avuto una scopa ficcata in una certa parte del corpo- era da lui reputato come una velleità inutile. 

-Si è appena seduta alla Laudree Royal. E tu sei in ritardo- gli fece sapere Near, sempre dall’auricolare.

-Non farti venire l’ansia, amore- aggiunse la voce di Mello.

-L’ansia? Sono la voce della ragione, Mihael! Se voi tre idioti siete ancora vivi, è solo merito mio-

-Hai bisogno di farti una scopata-

-Non ho bisogno…!-

L si tolse l’auricolare dall’orecchio e se lo mise in tasca.

Parigi era molto allegra a quell’ora della sera, e brulicava di persone. Gente che usciva dal lavoro, turisti in posa che si scattavano le foto, ricche signorine che prendevano l’aperitivo nelle costosissime pasticcerie… C’era di tutto, tutto e niente al contempo.

Solo che poi si bloccò di scatto. In mezzo a tutta quella fanfara di gente c’era un ragazzo che lo stava fissando. Era dimesso, con la barba cresciuta di qualche mese e un cappellino in testa a celarne la vera identità.

L gli accennò solo un sorriso, per poi voltarsi e continuare imperterrito il suo cammino, la sua missione.

-Bonsoir, madame. Désolé, je suis en retard- salutò gentilmente la presunta assassina, sedendosi a tavola con lei.

L, dopotutto, era la giustizia.

 

 

 

 

 

 


 

 



 

Note
Eccoci arrivati alla fine, una fine in cui i nostri Lawlight SONO VIVI, TUTTI E DUE.
L infatti ha capito tutto, ha capito che Light si è suicidato con la consapevolezza di tornare in vita, ha capito che l'unica che è morta è stata Rem e che Light l'ha fatto anche e soprattutto per proteggerlo, perché in fondo in suoi sentimenti per lui erano reali. E poi a entrambi piace stupire l'altro, tanto che L stesso, per amore e per riconoscenza, ha impedito che Light fosse condannato a morte (non ho scritto come ha fatto, però sono certa che il nostro amato L avrebbe trovato un modo molto veloce e ingegnoso, tipo uno scambio di corpi o similia). E così il loro scontro si è chiuso in parità, come sarebbe stato giusto.  <3
Devo dirlo, scrivere questa storia è stata una scalata dura, ci sono stati molti imprevisti negativi e devo dire mortificanti (4 recensioni cancellate, sono stata a un pelo dal rimuovere la storia), MA sono ancora qui e sono estremamente contenta di averla finita, anche perché questo è esattamente il finale che avrei voluto, ed essere riuscita a metterlo per iscritto (ovviamente con tutti i miei limiti) mi ha reso felice. Perché vi dirò, in questo fandom non mi sento molto a mio agio, però amo così tanto L, ma così tanto, che potrei anche tornare con qualcosa di nuovo, magari con un Crossover un po' particolare…
Chissà ;)
Intanto grazie per avere letto e spero che la storia nel suo complesso vi sia piaciuta.
A presto,
Ecate
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: EcateC