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Autore: AngelCruelty    09/03/2020    2 recensioni
"Questa storia partecipa al contest “Let’s Love Them Together” indetto da fantaysytrash sul forum di EFP."
[Daenerys x Yara]
La Regina dei Draghi e la Signora del Kraken scambiano due parole prima della battaglia.
Dal testo: "Lo stato meditativo della regina era tale da non permetterle di ricambiare il sorriso, ma dentro di lei… le membranose ali di drago che avvolgevano il suo cuore ebbero un fremito."
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Daenerys Targaryen, Yara Greyjoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NA: Questa OS è una What if che cambia tutta la trama del Trono di Spade appena dopo la conoscenza tra Daenerys e Yara. Ho immaginato che Dany abbia attaccato Castel Granito, fallendo, e che ora abbiano una nuova tattica contro Cercei. Nel frattempo, dopo il primo incontro tra le due che è rimasto invariato, le due donne hanno sviluppato un certo rispetto reciproco e... Beh, leggete!

The Dragon and the Kraken

Daenerys Targaryen alzò gli occhi al cielo. Era l’unica persona in mezzo a quel campo, l’erba veniva frustrata dal vento implacabile, costretta a terra.
Tuttavia non si trattava di una comune corrente d’aria: erano le ali dei suoi imponenti draghi a spostare per metri e metri ogni cosa, persino i suoi biondi capelli che libravano eterei, sferzati dal vento. La futura regina di Westeros si stava godendo un momento di pace prima della battaglia: l’esercito di Cercei Lannister aveva deciso di attaccare Roccia del Drago e stava marciando verso di loro in quel esatto momento.
In realtà, dopo la sconfitta subìta dagli Immacolati a Castel Granito, era stato proprio il suo Primo Cavaliere Tyrion Lannister a suggerire di mettere in giro false voci sulla loro successiva strategia facendo sì che stavolta fosse Cercei a fare la prima mossa. In quel modo avrebbero risparmiato Città Del Re, la sua futura casa, e tutti i suoi abitanti. Allo stesso tempo si sarebbero assicurati la vittoria: non solo Daenerys sapeva che stavano per essere attaccati e si era preparata di conseguenza, ma la ragazza sapeva nel profondo del suo cuore che quel luogo, lo stesso in cui era venuta alla luce, lei e i suoi draghi avrebbero vinto: non v’era alcuna possibilità di sconfitta.
In quel momento, Drogon emise un terribile ruggito, così profondo da far tremare la terra. La regina sentì la quiete abbandonarla e si voltò di scatto, incontrando il sorriso malizioso di Yara Greyjoy. La donna si era arrampicata fin lassù per comunicarle degli aggiornamenti, nonostante le ripide scogliere e il vento inarrestabile, eppure non sembrava affatto affaticata: era una vera guerriera, una leader. Per quanto quest’ultima parola potesse spaventare Daenerys, sapeva che allo stesso tempo ne era attratta in maniera incomprensibile. Lo stato meditativo della regina era tale da non permetterle di ricambiare il sorriso, ma dentro di lei… le membranose ali di drago che avvolgevano il suo cuore ebbero un fremito. La Targaryen non poté non notare la fierezza e l’incurante passo dell’altra donna, che si faceva sempre più vicina. Quando lo fu abbastanza da coprire i versi dei draghi attraverso le loro urla, la regina parlò a pieni polmoni: “Non hai paura?”
Ma Yara fece una scrollata di spalle come fossero due dame davanti a un calice di vino: “Sono abituata alle bestie”
La mente di Daenerys le mandò una scarica di ricordi incresciosi: suo fratello che la denigrava, suo marito che la stuprava, uomini che la vendevano. La sua espressione la tradì, mostrando tutto il suo ribrezzo: “I draghi sono molto più che bestie, lo sai?”
La Greyjoy le regalò un sorriso d’intesa: “Così come il Kraken, mia signora”
La risposta spiazzò la regina, che con curiosità osservò gli occhi della donna con il capo leggermente inclinato, come facevano le persone di fronte ad un’opera d’arte: “Il Kraken, hai detto?”
La donna delle Isole di Ferro annuì: “L’enorme piovra marina nascosta nelle profondità degli abissi.”
“Esiste davvero?” domandò Daenerys, sempre più curiosa.
“I draghi esistono davvero?” chiese l’altra di rimando.
La regina dei draghi scrutò la comandante dell’esercito Greyjoy con attenzione, valutando se andare al sodo o continuare lo scambio di battute e punzecchiamenti: “E a che serve essere la Signora del Kraken se non puoi evocarlo quando ne hai più bisogno, come ho fatto io dando la vita ai miei figli?”
Yara, per la prima volta, lanciò uno sguardo agli immensi rettili che coprivano il sole e gettavano ombra sulle loro teste, come se si fosse accorta solo in quel momento della loro presenza: “Con tutto il rispetto, sappiamo entrambe che nemmeno i draghi possono essere evocati e comandati a bacchetta da un essere umano.”
Daenerys ebbe la sensazione che quelle parole avrebbero dovuto offenderla, ma ottennero l’effetto contrario, la fecero sorridere ancora una volta: “Hai ragione. Forse… sono io a non essere propriamente umana.”
“Allora abbiamo un’altra cosa in comune, a quanto pare. Continuiamo a trovare cose che ci legano, sua maestà” disse la donna, rimanendo sempre ad una spanna di distanza, con le mani congiunte dietro la schiena e posizione perfettamente eretta.
Daenerys annuì: “Sii immobile” le comandò.
Yara, confusa, obbedì.
La regina fece un passo verso di lei, certa che la donna non si sarebbe mossa, esattamente come richiesto. E così fu. Inizialmente avvicinò il viso in maniera titubante, esitante, ma poi annullò lo spazio che le divideva e premette le labbra su quelle di Yara. L’altra, senza alcuna vergogna, subito accolse la richiesta socchiudendo la bocca e concedendo alle loro lingue di unirsi in un bacio passionale. Ma continuò a asservire all’ordine non muovere un muscolo nonostante la voglia di approfondire il contatto. Era la prima volta che Daenerys baciava una donna, un contatto morbido ma altrettanto duro, perché sapeva benissimo che Yara non era una donna come tutte le altre. Non era tenera né profumata, era travolgente e forte. La regina fece un passo indietro e si schiarì la voce, come nulla fosse domandò: “Allora, sei venuta fin qui per dirmi qualcosa di importante?”
Yara la imitò, fingendo che il bacio che si erano scambiate non fosse mai esistito e annuì: “La flotta è pronta. Abbiamo nascosto le navi dietro le scogliere e confidiamo nell’alta marea perché non si incaglino nella strettoia. Se tutto andrà come previsto il vento sarà a nostro favore e la flotta di Euron cadrà in men che non si dica.”
Daenerys gettò una breve occhiata ai suoi draghi: “Lasciate pensare a me al vento. Se non ci assisteranno gli dei, lo farò io stessa.” Disse.
Yara annuì nuovamente, con l’ombra di un sorriso compiaciuto sul suo volto.
Senza alcun preavviso, Drogon iniziò a ruggire nuovamente, accompagnato stavolta dai suoi fratelli. Nessuna delle due donne ebbe alcun dubbio: l’esercito e la flotta nemica erano arrivati a Roccia del Drago.
Daenerys corse verso la scogliera, in prima linea, pronta a combattere per il suo trono.
Le navi erano ben più vicine di quanto credessero, e le prime frecce iniziarono a volare verso la spiaggia e le rocce dove erano disposti alcuni immacolati.
“Mia Signora, dovrebbe stare indietro” suggerì Yara, preoccupata per le sorti della regnante.
Daenerys scosse la testa: “Devo andare laggiù con i miei figli. Gli immacolati mi hanno sempre seguita, e io credo fermamente in un detto: Se sono dietro di te, tu devi proteggerli.” Disse con fierezza, orgoglio, e anche una punta di paura.
Yara annuì, comprendendo a pieno il significato di quelle parole, e la raggiunse mettendosi al suo fianco, altrettanto fiera e impavida: “Se sono al tuo fianco, devi rispettarli.” Disse, ben consapevole del fatto che non molti re e regine erano disposti a combattere insieme al proprio esercito in quei giorni bui.
Un profondo sentimento di rispetto legava le due donne, e questo era l’esatto motivo. Una di loro sarebbe stata regina dei Sette Regni, l’altra avrebbe ereditato solo qualche isoletta, ma in realtà erano due pari: due donne che combattevano per loro stesse e per un futuro migliore.
Una freccia quasi raggiunse la loro posizione, lasciandole entrambe senza fiato.
“E se sono contro di te?” domandò Daenerys, con il petto che si abbassava ed alzava visibilmente per lo sforzo di contenere le proprie emozioni.
“Non mostrare alcuna pietà.” Completò Yara, guardando la sua regina per l’ultima volta prima di lanciarsi nella mischia con un urlo spietato.
Fu allora che Daenerys poté liberare tutta la sua rabbia e la sua forza, guardando le navi che si facevano strada verso il luogo in cui, almeno per lei, tutto aveva avuto inizio, così gridò: “Dracarys!”
  
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