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Autore: Fiore di Giada    10/03/2020    0 recensioni
[[Il lago della vita]]
Cado dal cavallo, ormai privo di forze.
Il dolore delle ferite dilania il mio corpo e sento l’umido calore del sangue bagnare la mia giacca.
Sto morendo, lo so.
Le tue mani forti, Clark, si stringono attorno al mio corpo e strappano la mia giacca.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cado dal cavallo, ormai privo di forze.
Il dolore delle ferite dilania il mio corpo e sento l’umido calore del sangue bagnare la mia giacca.
Sto morendo, lo so.
Le tue mani forti, Clark, si stringono attorno al mio corpo e strappano la mia giacca.
Mio Dio! Quell è stato ferito gravemente mentre lottava perché il cancello non fosse chiuso, ma non ci ha detto niente! – esclami, sgomento.
Anche gli altri sono stupefatti, malgrado siano abituati a situazioni orribili.
Sorrido, bonario. E’ vero, non ho voluto dire nulla, ma non sono pentito della mia scelta.
Quando mi è stata tolta la possibilità di navigare, per una colpa non mia, ho pensato a togliermi la vita.
Credevo di non meritare più nulla dopo la tragedia.
Questa impresa mi ha ridato uno scopo e mi ha permesso di conoscere voi.
Siete le persone più simili a degli amici che io abbia mai conosciuto…
Anzi, siete i miei amici.
Con le vostre particolarità, anche criminali, siete riusciti a conquistare il mio vecchio, arido cuore.
Sono felice di avere sacrificato questo corpo vecchio e stanco per voi.
E’ bello morire così.
Sono… quasi pronto per gettare l’ancora… Sentivo la vita scorrere al di fuori di me, mentre cavalcavo… – mormoro.
I nostro occhi si incontrano, Clark.
Ti prego, non piangere.
Siamo uomini, non è il caso di comportarsi da femmine deboli!
Quell, tu non stai morendo! Ti porteremo a Dordona, e lì ti rimetteremo in salute! – urli.
Mi sembra di scorgere il bagliore delle lacrime nei tuoi occhi.
Chi vuoi convincere, amico mio? Me o te stesso?
La tua voce, di solito così decisa, ha un innaturale tono alto.
No, amico mio, nemmeno tu sei convinto delle parole che dici.
Nemmeno le magie di quei selvaggi potranno ridarmi la salute.
No, sono spacciato. Ma… non me ne importa. Da quando la mia nave è bruciata e mi hanno tolto la licenza, io… non mi sono mai preoccupato molto della mia vita… – bisbiglio.
E’ vero, non posso negare quella realtà.
Il mio mondo, con la distruzione della mia nave, è andato in pezzi e ho perduto la mia identità.
Sarei dovuto morire prima, ma la sorte, nella sua crudeltà, è stata generosa.
Ho potuto vivere con voi una splendida avventura.
Giro la testa e guardo il cielo, illuminato dalla tenue luce dell’alba.
E’ uno spettacolo mio.
I miei occhi, prima di chiudersi, si riempiranno d’uno spettacolo magnifico.
Sento su di me il vento, che comincia a soffiare.
La vista mi si sta offuscando, ma riesco a vedere i vostro volti, amici miei.
Siete prossimi al pianto.
No, non piangete.
Siate felici per me.
Cielo limpido e un buon vento… oggi… – sussurro. Piangerei di gioia, se non fosse prossima la mia morte…
Mi sembra di rivivere le emozioni che provavo sulla nave…
Cerco ancora i vostri sguardi.
E poi… muoio.








   
 
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