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Autore: ZarxielZerg    10/03/2020    0 recensioni
Questa fanfiction è un remake dell'originale Pokémon Ghost, con la fanfiction principale e lo spin-off uniti in una sola fanction dove i personaggi sono studiati in maniera più ampia e i Pokémon hanno più spazio. La fanfiction originale non verrà interrotta, ma seguirà di pari passo con questo remake.
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Il laboratorio di Oak non era assolutamente il posto più ordinato di Biancavilla: chiunque vi entrasse avrebbe notato che gli scaffali erano pieni di libri capovolti, la scrivania era ricoperta di fogli e documenti, foto di Pokémon da tutta Kanto insieme a documentazione riguardante la loro dieta, il loro comportamento e il loro rapporto con gli umani. Oak era nel punto pià lontano dall’ingresso, preso a dare il tocco finale ai suoi capolavori: quattro oggetti, ciascuno di colore diverso: blu, rosso, nero e verde. Ciascuno di quei Pokédex dovevano essere assegnati ad uno degli allenatori che aveva scelto... dopo che li avrebbe effettivamente scelti.
“E ora la parte difficile”, pensò alzando la testa e guardando il soffitto, notando una quantità piuttosto impressionate di muffa su di esso, la colpa era sua per aver testato il raggio d’azione di un attacco Pistolacqua al chiuso settimane prima senza mai aver aperto una finestra in seguito, e si strofinò la fronte. Si spostò con l’intera sedia verso un’altra scrivania. C’era un’elenco di oltre un centinaio di candidati provenienti da tutta Kanto, sebbene la metà di questi provenisse da Biancavilla. Era suo compito leggere ciascuno di essi e capire chi fosse la scelta migliore per ottenere un Dex. Fissò quello in cima della lista, suo nipote, per un secondo provò a ricordarsene il nome, poi sospirò e decise di leggerlo. “Blu Oak”. Pensò “Questi vuoti di memoria stanno peggiorando. Ho davvero bisogno di farmi vedere da un dottore. Ho passato troppo tempo chiuso qui dentro, non fa bene al cervello”.
Ma ci era così vicino, pensò per poi voltarsi a guardare i quattro Pokédex. Le ricerche del Dottor Fuji gli permisero di portare il numero a 151, anche se dubitava sull’inserire gli ultimi due. “Mew e Mewtwo... immagino non faccia male a nessuno metterli, se i quattro non riescono a trovarli, posso sempre cancellarli e dire a Fuji di inviarmi altre ricerche per poterli inserire di nuovo”.
Pazientemente iniziò a leggere le richieste una ad una. Scartò quelle dei minorenni, perché dovrebbe preoccuparsene? Chi mai userebbe dei bambini per una ricerca scientifica come questa? E scartò i candidati che non avevano i voti adeguati dall’Accademia per Allenatori Pokémon. Aveva bisogno di allenatori abbastanza bravi da poter sopravvivere da soli in viaggio e che potessero prendere parte alla sfida della Lega per analizzare come l’allenamento competitivo possa influenzare la crescita di tutti coloro che ne sono coinvolti, sia umani che Pokémon. Forse non il futuro Campione, ma di certo neppure qualcuno che si arrenderebbe dopo la prima palestra.
Poi c’era la questione del carattere personale. Ciò era difficile da valutare solo da un documento semplice che ha richiesto dagli insegnenti, ma almeno aiutava a scartare i candidati che i docenti non erano disposti a sostenere come possibili candidati. Blu era uno di essi, prevedibilmente. Primo della sua classe nell’Accademia per Allenatori di Biancavilla, tutti gli insegnanti concordavano che sarebbe stato un eccellente allenatore ed una brava persona, anche se incredibilmente arrogante. Sospirò nuovamente per l’ennesima volta. Suo nipote era troppo sicuro di sé, senza dubbio. Sperava che questo viaggio gli avrebbe insegnato almeno un minimo di modestia.
Il secondo ed il terzo provenivano dalla stessa Accademia e anche dalla stessa classe. “La gente penserà che l’ho fatto apposta, ma quei due sono i migliori candidati, ci scommetterei i miei dottorati”. Pensò guardando le foto. Un ragazzo dai capelli castani ed occhi azzurri, ed una ragazza dai capelli biondo scuro ed occhi con una particolare tonalità di verde. Entrambi avevano voti stellari, anche se un po’ inferiori a quelli di suo nipote.
Finalmente Oak diede un’occhiata al quarto. Dall’Accademia per Allenatori di Lavandonia, una rarità. La maggior parte degli abitanti di Lavandonia andavano a studiare nella più grande Accademia di Kanto, quella di Zafferanopoli. A dire il vero, i tirocinati di Lavandonia erano talmente pochi che dovettero fare il loro esame finale assieme agli studenti di Zafferanopoli, e questo era l’allenatore che riuscì a superare tutti i test con un singolo Pokémon, un risultato piuttosto impressionante. I suoi professori lo descrivevano come “un po’ troppo sicuro di sé con gli estranei che talvolta reagiva in modo eccessivo anche a lievi provocazioni, ma una brava persona nonostante questi difetti”, ed erano convinti sarebbe stato una buona scelta. Samuel Oak ci rifletté per un breve momento e poi annuì. Quei quattro andavano bene. D’altronde tutto ciò non è altro che un esperimento, se le cose fossero andate male avrebbe sempre potuto dichiarare il test per il Pokédex un fallimento.
Controllò rapidamente l’orologio. 8: 30 del mattino. “Un’altra nottata persa, fantastico”. Pensò sollevando il telefono e iniziando a chiamare alle tre famiglie dei candidati. Sperò che qualcuno avrebbe risposto per fissare un appuntamento. Quando la prima persona rispose al telefono, alzò lo sguardo verso il soffitto ammuffito “Forse un appuntamento a quando avrò ripulito un po’”.
   
 
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