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Autore: Nellie_12efp    11/03/2020    0 recensioni
A causa di alcune incomprensioni , Kurt lascia suo marito Blaine portandosi via loro figlio Aaron. Riuscirà Blaine a riconquistarlo con l'aiuto del piccolo Aaron?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Blaine picchiettava , stancamente, il volante in pelle;  premette il pedale del freno alla vista della luce gialla.

L’orologio sul cruscotto segnava le 19:47 ed il traffico di New York non lo stava proprio aiutando  raggiungere la sua destinazione in tempo.

I clacson delle auto risuonavano impazienti e gli stridii degli autobus cittadini sovrastavano i rumori dei passanti, e Blaine diede gas non appena il taxi davanti a lui partì.

Un paio di minuti dopo Blaine ricevette una telefonata.

Diede un’occhiata al cruscotto e vide sul dispositivo del vivavoce, il nome ed il numero di Kurt lampeggiare.

Accettò la chiamata con la mano libera e sorrise quando sentì la voce di Aaron in sottofondo.

“Pronto?”

Un sospiro leggero si sentì dall’altra parte mentre Kurt parlava.

“Hey,.. sono io… stai arrivando?”

“Mancano cinque minuti “ rispose Blaine, affrettandosi a superare il semaforo giallo per poi svoltare in una stradina laterale, “ Va tutto bene?”

“Si… beh … si tutto bene… ti aspettiamo”

Blaine sentì suo figlio fare cento e più domande in sottofondo e sorrise.

Non vedeva l’ora di rivederlo, “Si Aaron” gli disse Kurt, “ papà arriverà presto”.

Sentì un urlo e il suo cuore riscaldarsi, anche solo per un momento.

“Beh … volevo solo farti sapere che sarà pronto per quando arrivi”

Blaine sospirò mentre passava per una strada tranquilla.

Controllò i segnali stradali e rispose.

“Sarò li presto.”

“Ci vediamo dopo”

Chiuse la chiamata e fece un altro profondo respiro, mettendo la freccia allo stop.

Una ragazza stava attraversando la strada col cane e Blaine le diede la precedenza e poi controllò entrambi le direzioni prima di voltare.

Era sempre difficile trovare parcheggio nelle vicinanze dell’appartamento di Kurt nell’Upper West Side , così parcheggiò in doppia fila accanto alla macchina del suo ex e scese.

Il cane di un ragazzino gli abbaiò contro quando salì sul marciapiedi e Blaine sorrise salutandoli.

Il ragazzino sorrise, esortando il cane a camminare mentre Blaine si dirigeva verso il lussuoso condominio.

La corsa su per le scale lo lasciava sempre senza fiato, ma forse era meglio così.

Stare al passo con suo figlio di 6 anni lo impegnava sempre molto.

Blaine riprese fiato e bussò alla porta, sorridendo dolcemente ai rumori che arrivavano dall’altra parte.

“Papà è qui! Papà è qui!”

Dopo una paio di secondi in cui si sentirono alcuni movimenti al di là della porta, Kurt, senza fiato, aprì la porta con un Aaron sorridente, tutto riccioli scuri e luminosi occhi azzurri.

Aveva il cappotto slacciato quando, correndo, si gettò tra le braccia di sui padre, ridacchiando quando Blaine gli fece delle pernacchie sul collo.

“Come sta il mio piccolo ometto?”

Aaron poggiò le mani su entrambi i lati del viso abbronzato di Blaine e strofinando i loro nasi in bacio alla eschimese, disse: “ Sono stato fantastico, papà!”

Blaine sistemò Aaron sul braccio destro sorridendo per la luce nei suoi occhi.

Si voltò poi verso Kurt che era appoggiato alla porta, un piccolo ma triste sorriso sul viso.

Si guardarono negli occhi per un momento prima che Kurt distogliesse lo sguardo ed indicasse l’interno dell’appartamento.

“Vado a prendere le sue cose”

Blaine annuì seguendo il suo ex all’interno.

Aaron cominciò a raccontare tutto quello che lui e Kurt avevano fatto il giorno prima dopo scuola mentre Blaine chiudeva la porta dietro di loro.

“E papi mi ha aiutato a fare una sciarpa tutta mia! Guarda!”

Kurt sorrise loro mentre prendeva la borsa di suo figlio.

“Papi ti ha aiutato a fare questa?”

Blaine spalancò gli occhi mentre guardava il tessuto blu decorato con vari colori a caso come solo suo figlio poteva fare, “ Aaron! Ma è così bella! Ne hai fatta anche una per papà?”

Aaron guardò Kurt leggermente turbato.

“No… Papi non abbiamo fatto una sciarpa per papà!”

Kurt sorrise a suo figlio e si avvicinò, baciando dolcemente il bambino sulle rosee guancia.

“Ti prometto che ne faremo una per lui la prossima volta, okay?”

Diede la borsa al suo ex con tutti le cose di Aaron per il fine settimana ed annuì quando Blaine lo ringraziò.

“Ha voluto il suo pigiama di Batman anche se sta diventando troppo piccolo”  Kurt gli fece la linguaccia quando il bambino lo guardò ostinato.

C’era stata una lunga discussione sul perché Aaron avrebbe dovuto indossare il nuovo pigiama degli Adventure Time che aveva pregato il suo papi di comprarglielo… il pigiama era perfetto per essere indossato quando stava con Kurt, ma ogni volta che Aaron andava a trovare il suo papà voleva il suo pigiama di Batman.

Blaine rise di gusto cosa che scaldò il corpo di Kurt.

Sorrise anche lui ma poi distolse lo sguardo cercando di respingere questi sentimenti più che poteva.

“Probabilmente è colpa di papà, vero Ron-Ron?”

“Papà è il mio aiutante!”

“Oh davvero?” disse Kurt, sorridendo in modo buffo al bambino e Blaine vide le guance dell’uomo colorarsi mentre guardava loro figlio.

“Ho il pigiama di Robin ma tu non dovresti dirlo a nessuno” disse, “ Combattiamo entrambi il crimine… sei l’unico che conosce la nostra identità”

Kurt ruotò gli occhi , “ siete così ordinari”.

Si sorrisero l’un l’altro fino a quando Kurt distolse lo sguardo, schiarendosi la gola per poi cominciare ad abbottonare il cappotto di Aaron.

“Ok tesoro, è ora di andare a passare un divertente fine settimana con papà”

Aaron si avvicinò al tocco del padre, cercando di aiutare.

“Vieni anche tu?”

Blaine sentì Kurt tendersi accanto a lui, accigliandosi per la domanda.

Sapeva che i loro problemi stavano avendo ripercussioni su loro figlio e questa era sicuramente una delle cose che Blaine non avrebbe mai voluto accadessero o spiegare.

Kurt sorrise dolcemente ma lo baciò sulla fronte.

“Non questa volta, tesoro. Ma divertiti, ok?”

Blaine si portò lo zainetto sulla spalle e spostò suo figlio sul braccio sinistro.

Aaron non sembrava felice, ma lo era raramente quando doveva spostarsi da una casa all’altra, “ Andiamo, papà ha parcheggiato in doppia fila. Di a papi che gli vuoi bene”

Aaron allungò le braccia e lasciò che il suo papi lo abbracciasse, sorridendo per la serie di baci che Kurt lasciava sulle sue guance.

“Ti voglio bene, Aaron”

“TI voglio bene papi!”

Blaine si voltò e si diresse verso la porta, sollevando un po’ più su il bimbo pesante.

Kurt aprì la porta per lui ed arruffò i capelli del figlio mentre uscivano.

Blaine si voltò per essere faccia a faccia col suo ex, con un dolce sorriso sul viso che l’altro uomo ricambiò, “ ti chiameremo prima di andare a letto. Giusto Ron-Ron?”

Aaron annuì anche se il suo volto era nascondo contro la spalla di suo padre.

Kurt si accigliò, massaggiando la sua schiena.

Sapeva quello che suo figlio voleva più di qualsiasi altra cosa ma dopo quello che avevano passato lui e Blaine era difficile poterglielo dare.

“Non dimenticatevelo, ragazzi. Ti voglio bene Aaron.

Passate un bel fine settimana!”

Aaron salutò con la mano e Blaine gli diede un bacio, salutando anche lui.

“Ci vediamo domenica sera”

“Ok” Kurt tenne la porta aperta e li salutò anche lui, “ divertitevi”

“Ok” Blaine rimase fermo ancora un po’, il sorriso che spariva dal suo viso.

“Ciao”

Kurt annuì.

“Ciao Blaine”

Blaine tenne stretto suo figlio e si voltò per dirigersi verso le scale.

Poco dopo, sentì il suono della porta dell’appartamento di Kurt che si chiudeva e sentì il proprio cuore spezzarsi ancora un po’ per questo.

Dopo un altro paio di rampe, lui ed Aaron arrivarono al piano terra ed uscirono dall’edificio.

Per fortuna non vide multe sul parabrezza quando si avvicinò alla BMW.

Il ragazzo si grattò la barba mentre apriva la portiera posteriore.

“Okay Ron-Ron” lasciò che il bimbo salisse in macchina e poi sul sedile, “ Sul seggiolino su”

Aaron tese le braccia così che il suo papà potesse legarlo correttamente.

“Quando potrò sedermi accanto a te? Nonno dice che sono un ometto!”

Blaine baciò i ricci del bambino una volta che fu ben legato sul seggiolino.

“Aspetta altri 6 anni e ti prometto che sarai pronto per farlo”

“È Batman che guida”

Batman ha la sua auto” disse Blaine strizzando l’occhi e poi chiuse la portiera.

Tirò fuori la chiave e fece il giro della macchina per sedersi poi al posto di guida.

All’interno mise su un cd con un mucchio di canzoni di Barney e Sesame Street, sorridendo quando la prima canzone partì.

“Non di nuovo questa” Aaron portò entrambi le mani sul viso per l’esasperazione, ignorando il padre che cantava “Apples and Bananas”.

“Ascoltiamo sempre questa” Blaine partì, dirigendosi verso il suo appartamento nel centro di Brooklyn, “ non vedo il problema… questa canzone fantastica.”

Dopo qualche minuto, Aaron si arrese a cominciò a cantare anche lui.

Sorrisero per le mele all’avena e per le banane" e Blaine scosse la testa per quanto la voce di Aaron assomigliasse così tanto a quella di suo marito.

Beh, l’uomo da cui era separato da circa otto mesi.

Aaron gli ricordava così tanto Kurt e questo lo spaventava.

“Quindi… cosa faremo una volta arrivati a casa di papà?”

“Ci guarderemo Rapunzel e l’intreccio della torre” gridò Aaron , le braccia alzate.

“Questo è il mio ometto” esclamò Blaine, riprendendo a cantare.



Il momento del bagnetto era sempre stata una seccatura.

Aveva bisogno delle sue paperelle di gomma, dei suoi giocattoli e di un tipo speciale di bagno schiuma che sapeva do vaniglia e gelsomino e diamine se questo bambino non era la copia di Kurt Hummel.

Avrà avuto i geni di Blaine ma era proprio come il suo papi.

Si misero entrambi il pigiama ed i loro cinturoni, correndo per cassa come matti verso la camera da letto di Blaine.

Da quando Kurt se n’era andato via portando con se Aaron e Blaine viveva ormai da solo, la casa era molto silenziosa; ma ogni volta che Aaron veniva a trovarlo , si divertiva un mondo.

I riccioli di Aaron si muovevano insieme a lui mentre il bimbo magro saltellava con l’Ipad del padre, aprendo poi Netflix ed andando direttamente al film che avevano deciso di vedere.

Il film partì sul televisore ad alta definizione che suo marito gli aveva regalato un anno per Natale, qualcosa per vedere le partite dei Giants.

Blaine scompigliò i ricci di Aaron e lasciò che si sedesse sulle sue gambe.

Tutto gli ricordava della quotidianità della sua famiglia.

“Devi cantare tutte le canzoni con me, Ron-Ron”

“Lo so, papà”

“Non ti addormentare come l’ultima volta”.

Aaron sorrise al suo papà e Blaine diede un rumorose bacio sulle sue labbra, ridendo quando suo figlio si pulì la bocca.

“Quindi ora non ti piacciono più i miei baci?”

Aaron scosse la testa.

“Sono okay… a papi piacciono di più i tuoi baci”

Blaine sollevò un sopracciglio , non riuscendo a trattenere un sorriso.

 “Non lo sai”

“Me lo ha detto lui”

“Sei davvero un bugiardo, Aaron Anderson”

Aaron sorrise , scendendo dalle gambe del padre.

“Scommetto che vorresti baciare papi”

Blaine rimase in silenzio, guardando il suo piccolo bimbo di quasi 10 anni, il suo pigiama troppo piccolo ormai da essere tirato su sulle gambe.

“Possiamo uscire a comprare dei pigiami nuovo? Questo non ti va più”

Aaron cominciò a saltellare, annuendo.

“SI”

“Bene”.

Blaine afferrò il bambino e lo gettò sul letto, ridendo per la risata divertita che aveva scatenato.

“Dopo andiamo da Toys “R” Us… voglio dei nuovi Lego”

Blaine gli diede un altro bacio veloce prima di sedersi di nuovo sul letto, accoccolandosi ai cuscini così come faceva spesso.

Lui ed il figlio guardarono la televisione, agitando i pugni verso Madre Gothel*

“È una cattivona”

Blaine annuì aggiungendo del suo.

“Lo so… e cosa fanno Batman e Robin ai cattivoni?”

Aaron si tirò su a sedere e fissò suo padre, gli occhi blu oceano che brillavano di eccitazione.

“Li prendiamo a calci nel sedere!”

“Ben detto!”

La prima canzone partì ed entrambi cantarono, forse Blaine un po’ più coinvolto di quando un uomo della sua età dovrebbe fare.

Ma chi ha detto che qualcuno alla fine dei suoi vent’anni non possa cantare la colonna sonora di Rapunzel di tanto in tanto?

Il tempo passava e la mente di Blaine vagava tra il bambino tra le sue braccia , il film ed il suo ex, che era a mezz’ora di macchina da loro.

A mezz’ora di macchina invece di essere con suo marito ed il loro bambino a fare le semplici cose che erano soliti fare.

Blaine chiuse gli occhi per un attimo , sentendoli bagnarsi a causa dei ricordi.

Le discussioni erano state così banali, così stupide.

Rimpiangeva ogni singola parola detta, ogni singolo giorno.



“Quindi non lo hai notato?”

Blaine alzò gli occhi al soffitto del loro appartamento a Brooklyn, infastidito.

Era appena rientrato a casa e messo a letto loro figlio, ed ecco che arrivava un’altra discussione.

“Non ho notato cosa, Kurt?”

Kurt chiuse lo sportello del frigorifero e scosse la testa, dirigendosi verso il bancone.

Poggiò le uova accanto a lui , preparando poi tutto per poter iniziare a cucinare una torta per la desta di compleanno di Aaron del giorno seguente.

“Che questo matrimonio è completamente a senso unico”

“La pensi così?”

“Tu no?”

Kurt si voltò a guardarlo per un secondo, ma, come al solito, Blaine lo guardò con quella espressione “ non mi interessa essere seccato” così tornò a fare  quello che stava facendo, un’evidente espressione ferita sul volto.

Blaine ruotò gli occhi e si appoggiò al bancone accanto a Kurt.

“No… non lo penso… siamo entrambi al 50% in tutto questo…”

“Questa è una bugia”

“E tu non mi lasci mai finire di parlare, Kurt!” scattò Blaine.

Le mani di Kurt smisero di fare quello che stava facendo visto che si era completamente bloccato, la sua carnagione di solito pallida divenne ancora più bianca.

Blaine lo guardò per un momento prima di muoversi, superare suo marito ed avvicinarsi al frigo.

Prese una bottiglia di acqua e richiuse lo sportello sbattendolo, per poi poggiarsi contro il freddo acciaio.

Kurt tornò ad impastare l’impasto alla vaniglia una volta che suo marito si fu calmato, cercando di non piangere.

“Non credo che la nostra relazione sia a senso unico.

Entrambi lavoriamo, entrambi cresciamo Aaron e si … è diventato difficile.

Ma non credo che tu sia giusto quando dici che non sono coinvolto nel far funzionare le cose come lo sei tu.

Onestamente penso sia una cazzata!”

Kurt annuì, anche se non rispose.

Continuò a sbattere il contenuto della ciotola, mentre con la mente ripensava ai momenti più felici, tipo quando erano più giovani.

Blaine e Kurt erano stati due ragazzi dalla faccia pulita, brillanti e che avevano finito il liceo e perdutamente innamorati.

Arrivare  New York era stato facile.

Aveva lavorato a Broadway ed ora lavorava come costumista; anche Blaine aveva realizzato tutto quello voleva: scrivere canzoni e produrre canzoni per altri artisti.

Avevano un bellissimo bambino ed avevano costantemente pensato di aggiungere un altro Anderson-Hummel al gruppo; ma ultimamente… ultimamente Kurt pensava fosse stupido fare qualcosa di così prematuro come avere altri bambini.

Non quando la loro vita insieme stava cadendo a pezzi come ora.

Non era assolutamente colpa di Aaron, ma lo stress derivante dal cercare di bilanciare un marito, il lavoro ed un bambino che avrebbe presto compiuto 6 anni, stava cominciando a pesare.

“Quindi adesso non ne parliamo, Kurt?”

“Voglio che ci pensi”

Kurt smise di nuovo di fare quello che stava facendo, i grumi nell’impasto non erano più una sua priorità.

“Chi pianifica tutto? Ogni appuntamento, ogni cosa che facciamo con Aaron, ogni bacio, Blaine?”

Quando è stata l’ultima volta che mi hai baciato?”

Blaine bevve lentamente, guardando la fede al dito di suo marito.

Tolse la bottiglia dalle labbra e rimise il tappo.

“Ti ho baciato quando sono tornato da lavoro”

“Io ti ho baciato, Blaine… mi sono avvicinato a te e ti ho baciato… io… solo…” si portò le mani al viso e prese un profondo e più che necessario respiro , strinse tra la dita l’attaccatura del naso , asciugandosi le lacrime, “capisco che sei stanco dopo il lavoro… sono stanco, Blaine.

Ho un giorno libero a settimana ed anche se lavoro da casa… non è facile”.

“Non ho mai detto che lo fosse”

Kurt scosse la testa.

“ Ed  ora eccomi qui ad organizzare una festa di compleanno da solo e a cucinare una torta .. tutto questo dopo aver preparato la cena e fatto il bagno a nostro figlio.

Chiedo un po’ di aiuto e mi dipingi come un mostro”

Blaine si passò una mano tra i capelli ingellati, guardando ovunque tranne che Kurt.

“Vorrei che me ne avessi parlato invece di tenere tutto dentro”

“Abbiamo parlato”

“Hai urlato Kurt. Questo difficilmente è parlare… non so leggere nella mente”

Kurt sorrise incredulo, distogliendo poi lo sguardo.

Sembrò afferrare il bancone come supporto.

Blaine incrociò le braccio e lo guardò.

“Non credo di averti urlato contro, Blaine… ma se l’ho fatto, mi dispiace.”

Blaine si tirò su , guardandosi intorno nella loro ultramoderna cucina.
“Vado a letto”

Kurt abbassò la testa mentre Blaine riponeva la bottiglia in frigo.

“Sei serio?”

“Parleremo dopo la festa”, si avvicinò al marito e gli afferrò il mento , baciando poi l’uomo dolcemente sulla guancia.

“Ti ho baciato. Contento?”

A Kurt non importò di trattenere le lacrime questa volta così le lasciò cadere mentre Blaine lasciava la cucina.

“Buonanotte Kurt”
 

Aaron notò che il padre non stava cantando con lui e si accigliò, colpendo poi l’uomo sulla coscia con i piedi coperti da calzini abbinati ma spaiati.

Non li voleva uguali e Kurt lo supportava, non volendo soffocare la creatività di loro figlio.

Blaine scosse la testa per cancellare i tristi ricordi, sperando che i suoi occhi non mostrino questi tristi pensieri al figlio.

“Stai infrangendo le regole, papà”

“Mi dispiace, mi dispiace” Blaine tirò su col naso e strinse forte suo figlio, poggiando la testa su quella del bimbo.

“Sono pronto ora, te lo giuro.

Vuoi rimandarlo indietro?”

Aaron scosse la testa.

“Possiamo chiamare papi ora?”

Blaine aveva esitato nel dare una risposta ed Aaron lo notò, così mise su un bel broncio.

Blaine sospirò per gli occhi blu di suo figlio , allungando una mano verso il carica batterie per poi prendere il suo cellulare.

Aaron sorrise, affrettandosi a premere pausa sull’Ipad di suo padre, tornando poi con un sorriso entusiasta.

“SI!”

Blaine sorrise, scorrendo verso il nome di suo marito per poi inviare la chiamata.

Il telefono squillò un paio di volte prima che Kurt rispondesse, naturalmente in vivavoce come lo erano loro, perché la sua voce arrivava da lontano.

“Pronto?” disse Kurt con voce squillante, aspettandosi di sentire Aaron.

Blaine sapeva che Kurt, probabilmente, ci sarebbe rimasto male quando avrebbe realizzato chi c’era con Aaron.

“Hey Kurt… Aaron voleva parlare con te ora… quindi…”

“Papi! Cosa stai facendo?”

Kurt rise leggermente, prima di rispondere.

“Sai cosa fa papi tutte le sere”

“Il tuo regimento di cura della pelle?”

Blaine sorrise a causa di suo figlio, mentre Kurt lo correggeva.

“Regime, tesoro. Cosa stai facendo?”

“Io e papà stiamo guardando Rapunzel e cantavamo.

Papà ha promesso che mangeremo dei marshmallows quando finirà”

Blaine impallidì, lanciando ad Aaron uno sguardo alla “non avresti dovuto dirlo”

Era uno sguardo che aveva perfezionato negli anni, crescendo Aaron.

“Oh… davvero?”

Blaine sorrise.

“Non ascoltarlo… è matto”

“Hey!" Disse Aaron, affrontando il padre ed entrambi risero facendo gli scemi per un momento, prima di ritornare a chiacchierare con Kurt.

“Blaine…”

“Lo so, lo so…” Blaine ruotò giocosamente gli occhi, “ niente dolci a quest’ora della sera”

Guardò suo figlio e sussurrò: “Visto cos’hai fatto?”

Aaron mise il broncio ma scrollò le spalle.

“Possiamo farli domani”

“Esatto tesoro” disse Kurt, “ mi aspetto che entrambi vi comportiate bene”

“Domani andiamo al centro commerciale per comprare dei nuovi pigiami…e poi andiamo da Toys ‘R Us” disse Aaron con la voce che diventava sempre più alta ad ogni parola.

“Vieni con noi papi!”

Blaine deglutì forte.

Il loro bambino era proprio un’altra cosa.

Naturalmente, Blaine notò l’esitazione nel suo ex ed avrebbe voluto dirgli che non doveva, ma alla fine Kurt parlò.

“Non so se sia una buona idea, Aaron”

Blaine cercò di nascondere il suo cipiglio ma Aaron non gli stava prestando attenzione, armeggiava invece con l’Iphone davanti a lui.

“Papà possiamo fare una video chiamata con Skype con papi?

Papi… ti facciamo una video chiamata con Skype!”

Kurt ridacchiò e Blaine scosse la testa.

“Oh… non so cosa fare con te… lasciami finire quello che stavo facendo e vi chiamo io con Skype, okay?”

“Ok”

Aaron sorrise, visibilmente eccitato.

“Ti aspettiamo”

“A dopo” disse Kurt con un tono di voce che fece capire a Blaine che erano parole rivolte a lui; così annuì come se Kurt potesse vederlo prima di realizzare che avrebbe dovuto rispondere al telefono

“A dopo”



Note:

Saaaaalveee!!! Sono Froda ( o Simona che dir si voglia) e sono tornata con un'altra traduzione ... volevo prima di tutto scusarmi x l'assenza ma farò come promesso altre traduzioni...

Ho iniziato da Ottobre ad insegnare ed è per questo che sono leggermente "assente" ho poco tempo, ma NON vi abbandono con le storie ....

Questa è una mini long , 4 capitolo in tutto, di una nuova autrice ( di cui tradurrò anche altro) di nome Nellie_12...

Per ora, pubblicherò una volta a settimana... poi, visto il periodo di "iostoacasa", spero di poter fare qualche traduzione in più, anche x la mia pagina facebook su Darren ...

A Mercoledi!!!
   
 
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