11/03/2020
8 recensioniUno dei suoi mastini
Ti appiattisci contro un tronco e ignori la ruvidezza della corteccia sulla pelle delicata del tuo viso dai lineamenti troppo dolci. Li distorci, serrando i denti e stringendo gli occhi in una posa feroce. Non sei ancora in posizione – hai il busto piegato, la testa protesa, un braccio lungo i fianchi e l’altro pressato sotto il corpo – ma l’arco è ben saldo nel tuo pugno e le frecce sono numerose nella faretra dietro la tua schiena. Appena la situazione sarà propizia, ti ci vorrà meno di un secondo per sgusciare fuori ed essere pronta a colpire. La creatura si muove, ruota la testa e si china verso la neve a terra.
Lei si muove e allora tu resti ferma, dove puoi vedere senza essere vista.
Il tuo cuore batte all’impazzata – lo senti pulsare nel petto, battere nelle vene collo e rimbombare nelle orecchie – ma non riesci a capire perché. In fondo, vai a caccia da quando sei piccola e ormai sei un’arciera infallibile.
Hai già ucciso un lupo, qual è allora la differenza?
Vieni strappata da quell’improvvisa confusione interiore dal cambiamento nel quadro visivo che hai davanti. La creatura si è lasciata cadere in ginocchio sulla neve e, per concessione misteriosa dei Sette Dei, ha voltato la testa nella tua direzione.
È immobile finalmente, quindi sei tu che ora devi muoverti.
Lo fai con uno scatto improvviso e fluido, mentre con un gesto simultaneo prendi in mano una delle frecce. Ti sveli da dietro l’albero e quando ti palesi, figura marrone nel biancore del paesaggio, sei già pronta a tirare. Le gambe sono perfettamente distanziate, il braccio sinistro piegato ad angolo acuto con l’estremità terminale della freccia tra indice e medio, il braccio destro disteso e rigido che regge l’arco. La creatura è paralizzata dallo stupore e tu sai che non devi indugiare, prima che lei realizzi davvero il pericolo e inizi a scappare. Ti fidi di te stessa, hai la mira precisa.
Non ascoltare la testa, Myranda, segui solo il corpo.
Vedi l’obiettivo e chiudi ogni altro pensiero. Non guardare, devi solo vedere e tirare.
La freccia ti sfugge quasi senza che tu te ne accorga, ma non è senza controllo che lo strumento di morte si muove. La traiettoria è perfettamente lineare e la punta acuta e implacabile finisce dritta nell’occhio spalancato della preda. Un rantolo è tutto ciò che le esce dalla bocca e poi il corpo si accascia con un tonfo deliziosamente attutito da strati e strati di neve: un particolare che solo le condizioni climatiche di Grande Inverno possono offrire.
È stato facile, troppo facile, per questo cammini piano nei tuoi scarponi pesanti e non abbassi la guardia. Possibile che la tua rivale sia scomparsa in modo così rapido? È solo quando ce l’hai davanti e la punta del tuo scarpone tocca la spalla inerte, che il battito del cuore rallenta e puoi rilassarti, abbassando l’arco. Il sangue è schizzato fuori dal bulbo oculare e scende lentamente a coprire la guancia pallida e a mischiarsi con i capelli ramati.
“Finalmente sei morta, mia lady Sansa” commenti con voce ferma, concedendoti finalmente il lusso di sorridere.
Ti accovacci, la copri con il suo mantello – non come segno di rimorso ma solo per non farla riconoscere – e poi poni le braccia sotto il cadavere, pronta a sollevarlo. È magra, ma gli strati delle vesti sono un peso non indifferente, specialmente per te che sei forte ma pur sempre una piccola ragazza.
Pesa come un lupo e si è fatta uccidere con la stessa semplicità. Nessuna differenza, dunque.
Procedi affaticata ma determinata con il tuo carico prezioso. Non vedi l’ora di arrivare al castello e depositarlo davanti alla porta di Ramsay. Non sai quale sarà la sua reazione; è ora che forse dovresti avere paura: gli hai sottratto la chiave del Nord e ogni legittimità di potere. Dentro di te, lo sai che non capirà che lo hai fatto per amore, per lui, per voi, perché la gelosia ti divorava e volevi smettere di essere schiava.
Ramsay odia le donne gelose, ma ama quelle crudeli – ti ripeti cercando di darti forza, ma non ci credi neanche tu.
Sei certa che si infurierà e, forse, ti ucciderà persino. La verità è che non ti importa e che preferisci morire agendo per te stessa che vivere restando sotto gli ordini volubili del tuo padrone senza cuore. Per amore hai ucciso, ma per amore non vuoi più obbedire.
Sei un cane da caccia, Myranda, ma non sei più uno dei suoi mastini.
NDA: Era un po' che mancavo dal fandom e mi piace l'idea di tornare con questo personaggio secondario su cui finora non avevo mai scritto nulla. Il contest richiedeva di scrivere su un'arciera donna: mi è sembrata, dunque, l'occasione perfetta per esplorare un pochino Myranda. Ovviamente ho deciso di proporre un grande twist della trama canonica: Myranda, in preda alla gelosia, decide di uccidere Sansa, trasgredendo agli ordini di Ramsay. Nella serie infatti abbiamo visto come Ramsay le abbia spiegato dell'utilità di Sansa e di non "annoiarlo" con le sue stupide lamentele. Con questo omicidio, ho voluto da un lato mostrare il folle amore di Myranda, ma dall'altro anche offrirle una sorta di parossistico riscatto - dato che, trasgredendo a quanto detto da Ramsay, di fatto si "libera" anche dalla schiavitù dei suoi ordini. Spero che l'idea risulti sensata e che questa storia vi sia piaciuta!