Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Lady R Of Rage    11/03/2020    4 recensioni
"-Quaggiù potrete chiacchierare quanto vi pare. Nessuno vi sente. Nessuno vi asciuga le lacrime se piangete. Siete all’inferno, ragazzi: ma chi siamo noi per separare una così bella famigliuola?-
Non voglio, pensa Baby 5. Voglio andare via, io sono la promessa sposa di Don Sai della terra di Kano, e lui ha bisogno di me. Serra i pugni, come se avessero ricominciato a tirarle addosso spazzatura. Deve scegliere, a un certo punto – anzi, ha già scelto, ed è troppo tardi per recriminare."
Baby 5 ha scelto: non un nuovo inizio come moglie di Don Sai, ma l’inferno, la condanna perpetua, nelle viscere ghiacciate di Impel Down, assieme a coloro con cui è cresciuta.
Dopo il calderone di sangue bollente e i tormenti di Sadi-chan, solo un’eterna attesa accoglie la sconfitta Famiglia Donquixiote. In mezzo alla neve perenne, dove nemmeno i lumacofoni mantengono il contatto col mondo, senza più un Padroncino da seguire e amare, Baby 5 non si è mai sentita meno utile.
Eppure, prima di Sai, aveva chiamato “famiglia” i suoi compagni di cella. Sarà l’inferno a ricordarle perché.
[Accennate Baby 5/Sai, Trebol/Diamante, Senor Pink/Lucian]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Baby 5, Donquijote Family, Gladius, Pica, Sugar
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Gli Alti E I Bassi Della Famiglia Donquixiote'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’Eroe del Colosseo – Kyros l’Inflessibile e Diamante Vestito Di Stracci

"So from all of us at Aerosmith to all of you out there, wherever you are, remember: the light at the end of the tunnel may be you.
Good night
."
[Amazing (outro) – Aerosmith]


Quando Viola chiude le mani, Baby 5 ha gli occhi pieni di lacrime.
-Quei bastardi…-
-I Draghi Celesti sono così.- Viola sbatte gli occhi e ritrae le mani. -E voi lo sapevate. Doflamingo era uno di loro. Vendevate schiavi da prima di conquistare la mia città.-
Versa dell’acqua nel suo bicchiere e ne prende un sorso. -Immagina migliaia, milioni di famiglie che subiscono quello che hai appena visto. Milioni di vendite come le vostre. Zoccoli del Drago Cavalcacielo che ricoprono interi paesi.-
Baby 5 mormora un sì, asciugandosi gli occhi col tovagliolo. Vorrebbe saltar giù da quella nave, tornare indietro e combattere fino alla morte contro i demoni che li hanno separati. Anche solo a costo di salvarne uno, uno soltanto, e non porre la parola fine alla storia Donquixiote. O anche scappare dallo sguardo di Viola, che sembra scavare ancora dentro di lei fino a scoprire tutti i suoi segreti. Le persone inutili…
-Io non pretendo che troviate la redenzione,- dice Viola. -Non è possibile, è troppo tardi. Non mi restituirete mai mia sorella. Un sacco di famiglie hanno perso i loro cari a causa vostra. Tank Lepanto è stato giocattolo per nemmeno una giornata, e ancora si sveglia urlando e ricordando com’è stato.-
Kyros appoggia la mano sulla spalla della cognata. -Non c’è cosa peggiore che essere un giocattolo, posso assicurarlo. Non sentire la stretta dei tuoi cari, il calore e il sapore del cibo. Non vivere. E se non sapessi cosa si prova lo augurerei anche a voi disgraziati.-
Baby 5 si tampona il naso e allontana lo sguardo da Kyros. Potrebbe schiacciarla con una mano sola, probabilmente lo vorrebbe, e allora sarebbe tutto vano. È stato bello, vivere col Padroncino – imparare a combattere, dormire in un letto vero anziché in una stuoia, vedere i coltelli e le pistole che nascevano dal suo corpo non come una maledizione, ma un dono a cui affidarsi perché nessuno le faccia male. Eppure non è bastato, e adesso non c’è nemmeno un Padroncino.
Hanno bisogno di me.
-Arriviamo domattina,- dice Viola. -Diamante e Gladius sono ancora là, ho controllato con la Chiaroveggenza. Adesso non puoi che pregare che Diamante sia cambiato.-
Baby 5 fa cenno di sì con la testa, coprendosi col cardigan che le hanno dato. Le mancano i suoi vestiti, le scarpe col tacco, persino il grembiule e la cuffietta. Dovrebbe accontentarsi di stare al caldo, di non essere in catene, di non doversi coprire con le braccia quando il suo corpo emerge in controluce da sotto la veste trasparente.
Accontentarsi, niente più: è tutto quello che fanno da mesi, e giorno dopo giorno ha un sapore sempre più amaro. Forse sarebbe stato meglio restare sulla rupe con Don Sai. E se quel proiettile, che lui aveva deviato, fosse andato a segno.
No. Non devo mollare adesso. Ho qualcuno che mi aspetta, e ha bisogno di me.

La banditrice è la stessa. Stavolta ha i capelli legati in uno chignon a banana, e indossa un abito a tubino azzurro che a Baby 5 fa solo venire brividi di freddo. Non si inchina nemmeno a Viola.
-Finalmente,- sospira. -Qualcuno che se li prende. Ho abbassato il prezzo almeno cinque volte.-
Baby 5 deglutisce, cercando uno sguardo di conforto nella principessa alle sue spalle. Viola si volta dall’altra parte e indica a Kyros di procedere.
Le gabbie le conosce, Baby 5: alcune piccole come cucce per cani, altre grandi come autorimesse. Un uomo sbatte la testa contro la parete, un altro singhiozza rannicchiato in un angolo. In una capsula di vetro grande come una gabbia per uccelli, due Tontatta battono i denti stretti in un abbraccio. Viola abbassa lo sguardo, drizzando la schiena.
Li conduce attraverso una porta, e un corridoio così basso che Kyros deve chinare la testa per passarvi sotto. Baby 5 si copre il petto con la felpa datale da Viola e rabbrividisce nei suoi jeans nuovi. Non bastano a farla sentire carina, ma per lo meno può mescolarsi ai liberi. Il bracciale di agalmatolite, chiuso attorno al polso destro e ben coperto dalla manica, prude sulla sua pelle.
Incrocia le dita sotto il cardigan. Che stiano bene, per favore. Voglio rivederli. Voglio riabbracciarli. Dirgli che gli voglio bene, che mi mancano, che dobbiamo combattere, vi prego – ancora una volta, come ai vecchi tempi, come se tutto questo non fosse mai successo.
La donna dai capelli verdi apre una porta nell’angolo. Baby 5 e Viola si tappano il naso di scatto, Kyros si copre la bocca con le mani. C’è una puzza acida, penetrante, che li travolge come un’onda, e un nugolo di mosche vi si dimena sopra nella penombra.
-Perché sono qui dentro?- domanda Baby 5.
-Ho poche gabbie e troppi schiavi. Questi non li vuole nessuno: non li espongo finché non ho spazio. Avranno un bagno quando verrà il momento di piazzarli.-
Così in basso è caduto il grande Donquixiote Diamante. E Kyros vedrà, assisterà alla sua disfatta. Da un mucchio di stracci nella penombra si muove qualcosa – un braccio, realizza Baby 5. Poi un’altro, e una testa, e un corpo rannicchiato e tremante.
-Gladius!- Baby 5 serra le labbra commossa e si china in avanti. L’odore si fa più forte mentre l’uomo gattona verso di lei, tremante in un camicione lacero e macchiato di sudore. Non ha un capello in testa, il volto è magro da far spavento, gli occhi luccicano di lacrime o cispa. Tagli e spaccature ricoprono le labbra, sanguinano fino al mento. Una mano magrissima si leva a toccarla – Baby 5 si irrigidisce, cazzo come puzza, ma non si ritrae mentre la carezza.
-Shh, sono io. Va tutto bene.-
Gladius si appoggia al muro, e la mano vi lascia contro una sgradevole traccia marrone. -Oddio,- ansima. -Oddio, grazie, grazie… oh.
Si ritrae, coprendosi il volto con le mani. -N-no. Voi no. Non entrate. Non voglio che lo vediate.- Il suo sguardo dardeggia tra Kyros e Viola, i pugni tremanti si serrano al petto. Colpi di tosse cavernosi rimbombano alle sue spalle.
-C-Chi, teschoro? Chi m-mi cerca?-
È così strascicato da sembrare un’altra lingua. Viola si copre naso e bocca col fazzoletto e fa un passo avanti nel bugliolo. -Quello è Diamante?-
-Non devi vederlo. N-Nessuno dei due.- Gladius si rannicchia contro il muro. -Abbiate pietà, per la miseria.-
Altre parole che non sono da Diamante, e Baby 5 non le riconosce. Comincia a vedere contorni umani, nello scheletro d’uomo buttato sul fondo di quel bugliolo. Una mano si leva dagli stracci scacciando le mosche.
-Baby 5… v-veramente?.
-Diamante, sì…- mormora Baby 5. -Sono io. Con me c’è la principessa Viola di Dressrosa. La chiamavamo Violet, ti ricordi? L’ho incontrata al Reverie e mi sono fatta portare qui. Possono aiutarci.-
Gladius si tossisce nel gomito. -E vi siete portate appresso anche…-
-Sono venuto da solo!- ringhia Kyros. -Viola è stata così misericordiosa da darti una seconda possibilità: porta qui la tua faccia di merda e fatti giudicare, assassino!-
L’ammasso di cenci in fondo alla cella sobbalza, rattrappendosi di nuovo in preda alla tosse. Una mano pallida, tutta ossa, emerge dalla penombra e batte piano contro il parquet sudicio.
-Kyrosch? M-Ma non mi dire. Ti ricordi di me?- Un’altra mano pallida, le nocche ricoperte di croste, si adagia accanto alla prima.
-Abbassa la voce, Kyros,- sussurra Viola. -Vieni qui, Diamante. Vieni verso la luce.
Dagli stracci emergono due gomiti, due spalle, capelli così sporchi da sembrare un unico blocco solido. Diamante gattona verso l’ingresso tremando dalla testa ai piedi. Deve essere sfinito, pensa Baby 5 appena lo vede, ma si getterebbe ad abbracciarlo se non ci fossero Kyros e Viola alle sue spalle e se non puzzasse come una latrina. Si ferma ai piedi di Kyros e si rannicchia nei suoi stracci: un lenzuolo lacero, pieno di macchie, e un paio di boxer lerci e troppo stretti. Trema ancora, e i denti battono a ritmo di corsa. È terrorizzato.
Su una fronte altrettanto bianca, madida di sudore, spiccano tre vene nere spesse un dito. Il famoso punto debole di Diamante, che coprirebbe con il cappello se non fosse indegno anche di quello.
-Kyrosch?- biascica. -Schei qui? Queste c-catene mi bloccano l’Ambizione.-
-Sono davanti a te. C’è anche Viola, ma che non ti venga in mente niente. Ho una spada.-
-Che le posso fare, spaventarla con le carie ai m-miei denti? Uhahaha: sei una sagoma, Kyrosch.-
Ogni gesto di Diamante getta verso di loro un olezzo marcio, viscido. Non ha idea di come potrebbero venderlo, se puzza così tanto. Gladius gli carezza la schiena.
-Ci sono io, Diamante. Forse ce ne andiamo, vi comprerò…-
-C-Ciao, Baby 5. Porti sollievo a q-questa vecchia rockstar.- Diamante si china contro il pavimento, coprendosi la testa con le braccia. Vomito giallastro gli gocciola dalla bocca, e Gladius lo tampona con un lembo del lenzuolo.
-Ho fatto quel che potevo,- mormora a testa bassa. -L’ho accudito. L’ho lavato. Gli ho dato da mangiare due volte al giorno. È tanto debole, adesso, ma agli schiavi non offrono trapianti di sangue.-
-Guardami negli occhi, cane!- Kyros colpisce il muro con un pugno, e Diamante si ritrae con un gemito. -Non poss-cho guardare niente. Ho gli occhi anchilosati, uhahahaha.-
Viola prende Kyros per il braccio. -Intende dire che è stato al buio così tanto da disabituarsi alla luce. Resterebbe cieco, se ti vedesse.-
-Deve ringraziare che non lo costringa,- dice Kyros. -Copritegli gli occhi. Non voglio averlo sulla coscienza.-
Gladius annuisce. Raccoglie un sacco dal mucchio di stracci e lo infila sul capo di Diamante, fino al naso -I miei occhi sono meno sensibili. I miei occhiali mi hanno aiutato, in questo senso. Ho cercato in tutti i modi di aiutare Diamante-sama, ma non ci riesco. Non riesco a fare niente.-
Diamante gli carezza la testa con le unghie rotte e nere. -Su, su. Niente autocommisch-autocommischerazione. Sono vivo. Sono stato peggio. E adesso Kyrosch può dare un’occhiata alla sua rockschtar preferita.-
Kyros sembra sul punto di saltargli al collo: Baby 5 non può attaccare, ma serra comunque il pugno. Non l’hanno addestrata al corpo a corpo per niente, dannazione…
Viola scocca a Kyros uno sguardo spazientito. Fa un passo avanti e avvicina agli occhi le dita congiunte.
-Ora ti guarderò dentro, Diamante. Leggerò le tue intenzioni, i tuoi pensieri, i tuoi ricordi. Nessuno può mentirmi, quindi non provare a farlo. Non puoi scappare.-
Diamante si avvolge più stretto nel lenzuolo che lo copre, asciugandosi con un lembo il collo sudato. Una mosca gli si posa sulla guancia, e non fa un gesto per allontanarla.
-Attenta, però. Potresti trovare qualche mio ricordo roseo con Trebol. Sai che una volta l’abbiamo fatto in aschensore?-
Viola scuote la testa. -Peeping mind.-
Baby 5 serra i pugni, aggrappata al muro. Kyros stringe l’elsa della spada, ha la gamba piegata come se fosse pronto a saltargli addosso. Mossa degna del grande eroe salvatore, aggredire a colpi di spada un uomo cieco e malato. Il petto di Diamante è un mosaico di cicatrici, grigie e sfocate – i pungoli di Impel Down, che ancora gli bruciano addosso. E Kyros ancora non ha visto le cicatrici sulla schiena.
Viola allontana le mani dal volto, strofinandole sul vestito come se fossero sporche. Diamante si preme le dita sulle tempie e strascica singhiozzi.
-L-La mia testa…-
-Hai bisogno di bere, Diamante-sama,- sussurra Gladius. Lo regge per le spalle, appoggiandolo al muro ammuffito. Diamante schiude la bocca, e l’Ufficiale più giovane porta alla sua bocca una bottiglia di plastica, versandovi dentro un sottile getto d’acqua.
-Bene,- dice Viola. -Può andare.
Baby 5 congiunge le ginocchia per non cadere a terra. Si getterebbe tra le loro braccia se non fossero così sporchi, e se non ci fosse Kyros sopra la sua testa. Diamante solleva la mano, indice e mignolo tesi a formare due corna. -E v-vai,- sbava. Gladius lo stringe a sé, asciugandosi le lacrime.
-Baby 5, tu…-
-Tu niente.- Kyros striscia verso il bugliolo con le mani sui fianchi. -Lo lasci andare così? Asserisci,- contorce il volto, come se avesse appena sentito l’odore di quella cella, -che è cambiato?-
-Gli è cambiato il mondo addosso. Non vuole vendicarsi perché non può.- Viola abbassa le spalle, stringendosi nelle braccia. -Ma non vuole farlo. È inoffensivo, e io ho dato la mia parola.-
-Devi dirmi cos’hai visto,- ringhia Kyros. -Cosa vuole fare? Quale atrocità vuole commettere stavolta?-
-Riavere la sua famiglia ed essere pulito non sono atrocità.-
Viola gli dà la schiena, porgendo a Baby 5 la mano aperta. -Diamante non è più l’uomo che era, quindi può andarsene. Ora anche voi dovrete fare la vostra parte del patto. Non fatevi mai più vedere, e sarete cittadini liberi.-
-È un’opportunità che continui a non meritare.-
Kyros si china sul corpo tremante del rivale, percorrendolo con gli occhi sgranati e furenti. Baby 5 serra il pugno: i capelli di Diamante sono lunghi fin sotto la cassa toracica, striati di grigio e di violaceo sangue secco. Pidocchi e pulci si dimenano nelle ciocche opache e crespe, un grappolo di larve bianche si è accumulato in un taglio aperto sul petto. Kyros afferra un pugno di quei capelli e lo stringe, tirando verso di sé il volto di Diamante.
-Tienilo bene a mente, maledetto disgraziato. Se ti ho sconfitto una volta posso farlo di nuovo. I tuoi giorni di gloria da pirata sono finiti. Non avrò la clemenza di usare una spada senza lama, se oserai farti di nuovo vedere accanto a mia figlia o un altro dei miei cari.-
Diamante ride, sbattendo le ciglia da sotto la stoffa del sacco.
-Potrei mai b-batterti, ridotto così?-
Solleva il braccio, sventolando la scheletrica mano.
-G-Girami, Gladius. Ho b-bischogno di.-
Baby 5 trattiene il respiro mentre Diamante gattona verso il gladiatore e gli appoggia la testa sull’unico piede, spazzandolo con i lunghi capelli sudici. Le braccia tremule si sporgono in avanti e cingono il suo unico ginocchio.
Il segno di supplica – nell’arena saranno state centinaia, i gladiatori che l’hanno usato. Qualcuno accettava, ma non era mai Diamante. La spada calava sui loro colli prima del terzo ti prego.
-Mi ero promesso tante c-cose, se ti avessi rivischto. Sputarti in faccia. Rompere il collo anche a te. Uccidere la tua ragazzina come è morto l’amore della mia vita.- Kyros avvampa, appoggia la mano sull’impugnatura della spada. Diamante scuote la testa, incurva la schiena ingobbita, e le costole sporgono da dietro la stoffa lercia e sudata. -Ma n-non mi importa più. Sono sch-schtanco. Nemmeno nei m-miei incubi vedo la tua faccia.
Diamante reclina la guancia sul piede di Kyros, tirando su col naso. Il guerriero piega il ginocchio, sfoderando la spada di un palmo. -Viola…- sussurra Baby 5, ma la principessa è immobile come una guardia di cancello, fissando la scena con le labbra serrate.
-A me…- l’ex ufficiale rantola, serrando i pugni accanto alla caviglia di Kyros. -…interessa solo di restare un diamante.-
-Tu non sei mai stato un diamante, se non nel nome finto che ti sei dato da solo.- Kyros contorce il viso in un’espressione di disgusto. -Tu non sei prezioso. Nemmeno se baciassi i piedi a tutta Dressrosa potresti mai essere prezioso.-
Diamante non si muove dalla sua posizione rannicchiata. Ansima contro il pavimento, battendo i denti. Il lenzuolo che lo copre è talmente intriso di sudore da appiccicarsi alla sua palle pallida.
-Ormai non riesco più nemmeno a odiarti. Mi fai solo ribrezzo, e tanta pietà. Hai avuto ciò che ti meriti. Hai perso la fama. La persona che ami è morta tra le tue braccia. Tuo figlio patisce un’umiliazione quotidiana, senza conforto, senza tregua. Cosa si prova, dimmi? Cosa si prova a vivere una vita da giocattolo?-
Diamante cerca a tentoni la parete e vi si appoggia per sedersi.
-Si sta maliss…- gocce di bava gli scorrono sul mento, lasciandosi dietro righe bianche nella carnagione sudicia. Si pulisce con il polso. -V-Vuoi guardarmi ancora? Goditi lo spettacolo. Masturbati addosso al nemico abbattuto. Respira ogni momento della mia miseria.-
-Io non sono te, Diamante. Volevo vendicarmi, e mi sono vendicato. Volevo ucciderti, ma ho trovato il coraggio di non farlo. Non era mai stata mia intenzione romperti il collo, mutilarti, impedirti di combattere, sottoporre te o qualcuno dei tuoi alla tortura. Men che meno portarti via l’uomo che ami. Neanche immaginavo ci fosse qualcosa, tra Trebol e te.-
-Lo so, un m-moschtro come me capace di amare. La tua vita si r-rovescia.- Diamante emette una risata amara, cingendo più stretta la caviglia di Kyros nei pugni tremuli. C’è del sangue, nella sua bocca e sui suoi denti, misto alla bava gocciolante.
-Vai per la tua strada.- tuona Kyros. -Vivi come ti pare. Ritrova quell’essere tuo pari che ti ostini a chiamare figlio, o chiunque altro ti sia mai arrogato di amare. Se Viola afferma che nel tuo animo c’è qualcosa che non è marcio, non sarei che un ipocrita se non ti permettessi di ricominciare a vivere. Ho mia figlia, il re e Viola e tutta la famiglia reale, e non c’è nulla che tu possa fare per portarmi via di più.-
Diamante sorride, come se ogni respiro gli costasse una fatica immane. -Come se volessi qualcosa di tuo. Ho amato un uomo migliore della tua, ho cresciuto un figlio migliore della tua. Su, mollami u-una buona volta. Sei peggio di un ex fastidioscho.-
-Se credi di scappare dalle conseguenze…-
Diamante getta la testa all’indietro e ride. -Conscheguensc-sche? Guardami: non ti basta ciò che vedi?-
Kyros annuisce, rinfoderando la spada. -Lasciami.-
Viola fa un passo avanti mentre Diamante si ritrae. Lo sovrasta, con le mani dietro la schiena come in attesa di un interrogatorio. Ha gli occhi lucidi, le guance rosse. L’ex Ufficiale di Quadri deve essersi accorto di lei, perché si piega all’indietro in una parodia di inchino.
-P-Principessa…- tossisce. -Suppongo ci sch-schtia bene un grazie.-
-Io ti odio, Diamante. Ti odierò finché vivrai. Ti odio perché hai ucciso mia sorella senza sapere chi fosse, ma non avresti cambiato idea se l’avessi saputo. Ti odio perché so che mi odieresti anche tu, se fossi stata io a sparare a qualcuno dei tuoi. Voglio che tu viva quanto rimane della tua vita con la consapevolezza che ti odio. Che Kyros ti odia, che mio padre ti odia, che Rebecca ti odia, che tutta Dressrosa ti odia e ti odierà finché camminerai su questa terra. Potresti inchinarti a Kyros per mille anni, baciare i suoi piedi, lavarli con le tue lacrime e spazzarli con i tuoi capelli: ti odierei ancora.-
Se fosse Trebol ci riderebbe sopra. Se fosse Pica scrollerebbe le spalle e li aggiungerebbe a una lista più breve nella realtà di quanto crede. Ma Diamante è una star, e farsi amare è suo dovere.
-Mia sorella era pacifista, disposta al perdono,- prosegue Viola, -ma io non sono lei. A me non farai niente, e a nessuno dei miei cari. Se non fossi in grado di leggere dentro di te ti chiamerei bugiardo e ti sigillerei qui dentro fino alla fine dei tuoi giorni. Ma so cosa pensi, e non mi fai paura. Hai perso, e chi perde…-
-…deve accettare la sconfitta. Lo scho.-
Diamante percorre il muro con la mano, e le unghie spezzate e nere luccicano alla poca luce di quel bugliolo nauseante. Gladius china il capo, prendendogli la mano libera.
-Va t-tutto bene,- ansima Diamante. -Viola… posscho dire una cosa?-
La principessa contrae il volto, come se Diamante avesse sparato anche a lei. Come se ne fosse capace, come se volesse farlo di nuovo sapendo cosa gli è costato. La stella è caduta, il diamante si è sbeccato. Non vale niente – eppure Diamante sorride, gorgogliando sangue sui denti. Gli mancano due molari, nota Baby 5, e ci sono almeno tre carie in bella vista.
-Hai detto che il d-dolore rende umani. Allora lo scho: sono u-umano fino al midollo. Guardami c-come combatto. Meglio di te. Come è sch-sch…-
Un bolo di bava sanguinolenta si allarga sul pavimento.
-schempre schtato.-
Viola fa cenno di no. Indica l’uscita a Baby 5, e lei la segue a un gesto delle dita. Ancora un po’, una piccola battaglia – nulla paragonato a quelle di Diamante, ma che sarà in grado di portare avanti. Gladius conduce sulle proprie ginocchia la testa dell’Ufficiale, gli carezza i capelli lerci.
-Andiamo via,- mormora. -Andiamo via, Didi-sama.-

Appena fuori dal bugliolo, Viola sfila dalla borsa una busta da lettera.
-Questi sono i soldi che mi ha dato Myosgard. Probabilmente ve ne darà altri, se li vorrete. Sono trecentomila Berry in tutto, fatene buon uso. La nostra frequentazione finisce qui.-
Non è che una porzione di quello che avevano a Dressrosa, eppure Baby 5 vorrebbe gettarsi al collo di Viola e stringerla forte come una cara amica. Allarga le braccia e rimane così, sotto lo sguardo stanco della principessa.
-Grazie,- mormora. -Grazie, Viola. Non so come ringraziarti.-
-È Myosgard che devi ringraziare, non noi, e della tua gratitudine né io né Kyros ci facciamo niente. Adesso comprali e portali via da qui. Sono abbastanza per un albergo, e per le cure mediche di cui ha bisogno questo essere. Non m’importa di cos’altro farete, ma non incrociate di nuovo la nostra strada.-
Il gladiatore la guarda con le labbra serrate, i denti che scricchiolano nella bocca. È furioso, non vuole che succeda. Pace – poteva evitare di rompergli il collo e trattarlo come se si potesse gettar via. Inutile aspettarsi che un rozzo ragazzo di strada riconosca una vera stella. Viola sfodera una chiave, indica il polso di Baby 5. Un giro, e il bracciale di agalmatolite cade nella mano in attesa di Kyros. 
-Non lo faremo.- sussurra Baby 5. -Sei stata molto buona, Viola. Mi mancherai.-
Viola si avvolge di nuovo nel mantello, prende il braccio di Kyros e si allontana verso il molo senza un fiato.


A.A.:
È tornata la rrrrrrockstar! MR. DIA-MAHN-TAY! Ah, e Gladius pure, ciccino lui. 
Si può solo immaginare quale sia il senso di colpa COLOSSALE che sente il povero uomo-scoppio dopo aver causato inavvertitamente la schiavitù della sua famiglia, e riversa tutte le sue energie nel prendersi cura dell'ultimo rimasto (casualmente il padre del suo Ufficiale, la vita è strana). 
All'inizio questo capitolo non era nemmeno previsto: Baby 5 doveva comprare subito Diamante e Gladius e portarli al sicuro. Poi ho pensato che non aveva senso, giustamente, che Viola e Kyros lasciassero andare l'assassino della sorella/moglie senza nemmeno controllare a cosa pensa. Più della riabilitazione c'è la telepatia, e il potere del Frutto di Viola capita a fagiolo.
Inoltre non potevo farmi scappare un incontro cruciale come questo. Assassino e vendicatore, gladiatore e disgraziato, e Diamante che non ha più niente, nemmeno un orgoglio. Infatti il gesto che compie, abbracciare le ginocchia (il ginocchio, nel caso) di Kyros, è associato nella cultura greca classica alla supplica. L'ex rockstar è completamente prostrata e vuole solo andarsene, e i propositi di vendetta sono scomparsi dalla sua mente assieme alla libertà. 
Nel prossimo capitolo continueremo con questi due, oltre a Baby 5, e... un altro incontro *abbastanza* campale. 
Alla prossima, un saluto a tutti gli italiani che come me devono superare la quarantena. 
Lady R

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Lady R Of Rage