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Autore: Willow99    11/03/2020    0 recensioni
«Cos'è per te Nathan?» Mi chiese Liam.
«E' la mia parte mancante.» Risposi, sorridendo.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo            


                   
                                                                                       
Nathan aveva deciso di prendere l'areo all'aeroporto di Palermo, anche se a Napoli avevamo la stazione, la metropolitana, il porto e l'aereo porto. Ma lui aveva trovato un bello sconto del settantacinque per cento da Palermo a New York. 


Sarebbe partito quella stessa mattina alle undici alla stazione di Napoli, al binario cinque per la precisione. Ci eravamo informati al riguardo, o meglio, lo avevo fatto io perché Nathan era troppo nervoso e contento per farlo. 


In quei giorni avevo passato più tempo possibile con Nathan, eravamo anche usciti a mangiare la pizza quasi tutte le sere, e lui mi parlava sempre che non vedeva l'ora di riabbracciare sua madre; e che voleva visitare la città.



Lo avevo anche aiutato nel preparare le valigie, era stato molto atroce mettere i suoi vestiti puliti e ordinati nella valigia. Ma lo feci lo stesso, per lui, perché lo amavo più di me stessa e preferivo soffrire per vederlo felice. 



Ora stavamo controllando le ultime cose, perché lui aveva paura dimenticarsi di qualcosa, tra un pò saremmo dovuti dirigerci alla stazione e lui era troppo esaltato. Inutile dire che io non riuscivo a provare quello che provava lui, ma cercai di mettere da parte i miei sentimenti. 



«Shiver andiamo? Ho paura di perdere il treno!» Disse Nathan, agitato.


«Sì, andiamo.» Dissi, triste.

                                                                                   The missing part



Eravamo arrivati alla stazione alle nove e mezza, ed avevamo un ora e mezza per fare e colazione e per parlare un pò. Perché sarebbe stata l'ultima volta che l'avremmo fatto da vicino, e questa cosa era molto dura per me. 



Ci sedemmo su una panchina al binario cinque ed aspettammo, nel mentre mangiammo i cornetti e ci mettemmo ad osservare i treni. Treni che arrivavano, treni che partivano, trini merci, treni in transito. 



Non parlammo molto al dire la verità, però avevo bisogno di sapere se almeno lui mi amasse un pò. Era giunto il momento che io lo sapessi, una volta per tutte, dovevo saperlo per poter stare in una piccola parte bene, così, mi voltai e lo guardai profondamente negli occhi. 



«Nathan, quindi tra noi è finita?» Chiesi, nervosa.


«Non può finire qualcosa che non ha mai avuto inizio.» Mi rispose lui. 


«Che vuoi dire?» Chiesi, confusa.


«Non sarebbe mai funzionata questa cosa di noi due.» Rispose, guardandomi.


«...» Non riuscii a parlare.


«Mi dispiace Shiver.» Si scusò Nathan.


«...» Abbassai lo sguardo.


«Mi perdoni?» Mi chiese, torcendosi le mani.


«Magari un giorno lo farò.» Risposi, con la voce tremante e con un sorriso amareggiato.


«...» Sospirò e mi abbracciò. 



Ricambiai l'abbraccio e lo strinsi più forte a me, come se il mio gesto potesse cambiare qualcosa. Non era ancora partito ma già potevo sentire chiaramente la sua mancanza, ed era una brutta sensazione, davvero; era davvero brutta... e sentivo un vuoto dentro di me. 



Era angosciante perdere qualcuno nella vita, qualcuno che ami follemente e faresti di tutto per lui. Era brutta sapere che per lui non contavo nulla, che peggio, non aveva senso iniziare una relazione sentimentale. 



Allora perché mi aveva illuso così? Perché aveva continuato a farmi credere in qualcosa che non avrebbe mai avuto inizio? Perché non me lo aveva detto fin da subito, mi sentivo presa un pò in giro arrivato a questo punto. 



Non lo so, avevo i pensieri confusi in testa, non sapevo più a cosa pensare e a cosa credere onestamente. Volevo piangere, urlare e non lo so! Era tutto lento, ma allo stesso tempo veloce, quello era sicuramente uno dei miei giorni più brutti della mia vita. 



In quel momento annunciarono l'arrivo del treno diretto a Palermo e ci staccammo. Alle undici e cinque arrivò il treno in stazione, e quando si fermò, aprendo le porte; Nathan vi salì sopra portandosi appresso i bagagli. Lo bloccai giusto in tempo per il braccio, almeno per un ultima volta volevo dirglielo. 



«Sei la mia parte mancante, ti amo Nathan.» Mi dichiarai, con il cuore in mille pezzi.


«...» Lui mi sorrise solo. 



Tolse dolcemente il mio braccio dal suo e si andò a sedere vicino al finestrino, dopo aver sistemato i bagagli; per poi guardandomi negli occhi con un espressione abbastanza triste. Sospirò ancora una volta e lo feci anch'io.



Si chiusero le porte del treno e solo quando iniziò a partire capii che fosse davvero arrivata la fine di quella breve storia, perché per me era stata davvero una storia. Una storia che mi aveva fatta stare bene, anche solo per un pò. 



Nathan mi salutò con la mano dal finestrino, non ricambiai il saluto e solo quando il treno sparì dalla stazione che mi inginocchiai a terra senza forze iniziando a piangere disperatamente, mentre iniziava a piovere leggermente. 


 

Fine.

   
 
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