Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |      
Autore: Chiaroscura69    11/03/2020    0 recensioni
In un mondo assuefatto alla monotonia e cullato placidamente dalle banalità si scaglierà un misterioso morbo che stravolgerà completamente la vita dell'uomo. In questo contesto si muovono i protagonisti della storia, uomini e donne come tanti, che saranno infine portati a chiedersi: chi sono davvero?
La ricerca dei colpevoli e dei motivi legati alla disgrazia sarà un lento e rovinoso scavo all'interno di sé stessi.
Chi sopravviverà? Chi rimarrà uguale a sé stesso?
Il racconto nasconde una crudele verità che verrà alla luce solo alla fine e che rimetterà in gioco tutto.
Genere: Avventura, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
''Comunque a me è sembrato strano'' esodì Alessio cercando nel borsello le chiavi della macchina.
Gli altri erano sovrappensiero e ciò era evidente dal fatto che nessuno rispose subito all'osservazione dell'amico.
Era una placida serata di primavera, una di quelle serate in cui il tempo sembra galleggiare nell'infinito di un'attesa, come se stesse sempre per accadere qualcosa. E si stava coi nasi all'insù, cercando quel nuovo evento nell'aria.
''Che intendi?''chiese finalmente Alice riprendendosi per prima da quel dolce torpore.
''Intendo Davide'' rispose Alessio pensieroso.
''Oh avanti, stai ancora pensando a quello? Non è un buon periodo per lui...''s'intromise Mattia.
Sara invece non diceva nulla, guardava il punto in cui cielo e terra s'incontrano, il punto esatto dove tutto nasce ma anche dove tutto può morire.
Alessio aprì la macchina e aspettò che tutti i suoi amici entrassero in macchina continuando a masticare i suoi pensieri.
''Insomma, è sempre stato un tipo bizzarro ma oggi c'era decisamente qualcosa di strano in lui''insistè dopo un po' scuotendo la testa e facendo scattare la chiave di accensione.
''Forse ha solo bisogno di tempo, dopo quel viaggio in Africa speravamo tutti che si fosse ripreso invece sembrava più depresso di prima''osservò Alice.
''Io penso che siete tutti un tantino fissati, ragazzi. Questa società tende ad identificarti come 'depresso' solo perchè sei stanco di questa cazzo di vita''sputò Mattia.
''Prima di tutto datti una calmata Matti, non hai quindici anni. Forse non hai letto quell'articolo che parla di quanto sia aumentata la percentuale di malattie mentali e di sucicidi legate alla meccanicità della società di oggi'' lo riprese Alice.
''E' assurdo che nonostante siano passati dieci anni da quando seguivamo gli stessi corsi all'università tu sia rimasta la solita ''rise Mattia alzando gli occhi al cielo.
''Scusate, da quando è morta Susanna qualcuno di voi lo ha mai sentito ripetere così tante volte 'questa è proprio una bella giornata'?''li interruppe Alessio spegnendo nuovamente la macchina.
''Ed eccone un altro che non è cambiato affatto. Mi son sempre chiesto perchè tu non abbia fatto psicologia, Ale''lo schernì Mattia.
''Ale, fidati, non pensarci più. Forse oggi ha esagerato col vino, a volte gli capita''disse Alice concludendo la questione.
''Avete ragione ragazzi non ha senso, mi sto preoccupando per nulla. Magari uno di questi vado a trovarlo''sospirò Alessio accendendo nuovamente la macchina.
''Speriamo che questa sia la volta buona che si parte!'' esclamò Mattia ridendo.
Risero tutti e continuarono a scherzare per tutto il tragitto verso il paese, poi Alessio riaccompagnò Mattia e Alice e si rese finalmete conto della presenza di Sara, ammutolita, affianco a sé.
''Ehi, tutto bene? Non hai detto nulla poco fa''le disse dolcemente guardandola per un istante mentre imboccava la svolta.
Ma Sara tacque, continuando a fissare il cielo ormai completamente bruno. Era in cerca di qualcosa, quel qualcosa che sta in mezzo, che non è mai nè bianco nè nero, ma che prende il colore dei nostri più nascosti pensieri.
Alessio non ci fece caso, benchè Sara fosse solitamente l'anima del gruppo e non l'avesse mai vista così silenziosa, non volle turbare quel momento intimo che stava vivendo con sé stessa.
Giunto davanti al suo portone si fermò aspettando che l'amica si voltasse a sorridergli raggiante come sempre, ma Sara esitava. Alessio le sfiorò lievemente una spalla e lei si voltò lentamente. Una luce fioca brillava pallidamente nei suoi occhi, una luce che ad Alessio ricordava qualcosa ma non sapeva dove l'avesse già vista. Sapeva di illusioni bastonate, dilaniate dai morsi della vita.
Un sorriso mesto si dipinse quasi grottesco sul viso di Sara e al ragazzo per un attimo quel volto così stravolto mise paura.
''Tutto bene, Sà?''chiese prendendole le spalle.
Lei si divincolò di scatto mantendendo però quel ghigno parossistico.
''Tranquillo Ale, ora vado a dormire'' sussurrò poi voltandosi e aprendo lo sportello della macchina.
Alessio aspettò fino a quando l'amica non trovò le chiavi del portoncino vicino all'auto.
''E' stata proprio una bella giornata'' tubò infine lei allontanandosi dalla macchina.
Ad Alessio parve raggelarsi il sangue nelle vene.
''Che hai detto?''urlò affacciandosi dal finestrino.
Ma Sara era già entrata e a rispondergli non fu che il silenzio.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Chiaroscura69