Anime & Manga > Elfen Lied
Ricorda la storia  |       
Autore: Gabrys95    12/03/2020    1 recensioni
Questa storia è la continuazione dell’anime “Elfen Lied”, tratto dall’omonimo manga di Lynn Okamoto. Perché faccio questa storia? Il finale di questo cartone animato è molto diverso da quello del manga; inoltre è un finale aperto, lascia molti punti interrogativi, e con questa storia si chiude il cerchio. In questa storia vi sono alcuni elementi del manga combinati con alcuni elementi di mia fantasia, nuovi personaggi e nuovi eventi.
Ringrazio di cuore tutti coloro che leggeranno questa storia, anche perché questo è il mio primo libro che scrivo. Io spero che la storia vi piacerà, ma se non vi piacesse, non fa niente.
Chi era la figura dietro la porta? Quale progetto intendeva Kakuzawa? Che ne sarà dei diclonius?
In questa storia saprete tutto. Buona lettura a tutti.
Genere: Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Kouta/Lucy, Kouta/Yuka , Nana/Mayu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

CAPITOLO 1
IL RITORNO E IL CAMBIAMENTO DI LUCY

Improvvisamente, l'orologio non funzionante suonò. “Cosa?” disse Kouta, “Funziona?”.

“evidentemente qualcuno deve averlo riparato” disse Kouta. Poi aggiunse: “lo vedrò dopo. Ora andiamo ad aprire la porta”; e andò verso di essa. Quando fu a pochi centimetri da essa, disse mentalmente: “chi potrà mai essere?”. Poi aprì la porta. E lui si stupì. Era Lucy. E si abbracciarono, piangendo. Lucy aveva un po' di sabbia addosso, tra i vestiti, ma a Kouta non importava. Voleva solo abbracciarla. Nel frattempo, arrivarono Nana, Mayu e Yuka, incuriosite.

“allora, chi è venuto a farci visita?”, domandò Yuka. “Yuka... è lei...” disse Kouta piangendo.
“lei chi?” rispose Mayu.
“ma... è Nyu!” disse Nana.

E tutte abbracciarono Lucy. Anche lei, in lacrime, le abbracciò. Poi disse: “p....posso ritornare... da voi? Non... ho altro posto do... dove andare...”.

Kouta e le altre si guardarono. Poi tutti si sorrisero. E Kouta disse: “si... puoi stare con noi... bentornata!”.

“bentornata a casa!” dissero Yuka, Nana e Mayu. Lucy, commossa, non seppe cosa dire. Sorrise e abbracciò tutti. Poi vide il cagnolino di Mayu, Wanta, che abbaiava tanto felice e lo accarezzò. subito dopo, Lucy piegò le sue gambe, appoggiandosi per terra, sembrava stanchissima.

"ho molta fame e molta sete... avete da mangiare e da bere?". disse a loro.

"ma certo. Vieni" dissero. Yuka disse: "perché hai della sabbia tra i vestiti?".

"vi spiego... tutto dopo" disse Lucy, stanchissima.

"d'accordo" rispose Yuka.

Prima di entrare in casa, aiutarono Lucy a togliersi un po' di sabbia, dato che era molto affaticata.

Poi entrarono in casa e Nana e Mayu prepararono da mangiare anche per Lucy.

Erano passati alcuni giorni da quando Kouta aveva visto per l'ultima volta Lucy, quando ella gli spiegò tutto e gli chiese perdono per il male che gli aveva fatto, prima di andare ad affrontare la squadra di polizia che era sulle sue tracce, accettando così il suo destino. Poco dopo che Lucy e Kouta si separarono, egli incontrò Nana e la portò a casa sua, con Mayu e Yuka. Durante questi giorni, Kouta spiegò tutto a Yuka e Mayu, dicendo loro la verità su quanto accaduto a sua sorella e a suo padre. Nonostante ciò, loro perdonarono Lucy. Anche Kouta in realtà fu preso dal desiderio di perdonarla, ma quel dolore era ancora molto forte e inizialmente decise di non perdonarla e lasciò al tempo il giusto tempo di fargli guarire quella bruttissima ferita morale. Ma lui voleva bene a Lucy, perché quando erano piccoli giocavano insieme, si divertivano e stavano bene insieme. Ecco, ricordandosi di tutti quei bei momenti, successivamente, a Kouta, il desiderio di perdonarla crebbe, piano piano, sempre di più, col passare del tempo, finché alla fine, anche lui si decise a perdonare Lucy, anche perché si ricordò che lei aveva avuto una vita difficilissima a causa della sua diversità dagli esseri umani normali. Così, piano piano, riuscì a superare lo choc causatogli da Lucy e decise di perdonarla, e qualora si fossero incontrati di nuovo glielo avrebbe comunicato, in modo che Lucy trovasse un po' di pace. Ora che Lucy era ritornata, poteva finalmente dirglielo.

Si sedettero a tavola per mangiare. Mentre Mayu e Nana prepararono il pranzo per Lucy, nell'attesa lei, Kouta, Yuka parlarono un po'.

"bentornata ancora" disse Yuka.
"grazie" disse Lucy con un leggero sorriso.

"ho sentito la tua mancanza, Nyu". Lucy guardò Kouta e le vennero le lacrime agli occhi.

"ti ringrazio..." rispose Lucy. poi si asciugò le lacrime dagli occhi e disse: "non vedevo l'ora di tornare da voi, dopo questi giorni di solitudine...".

"da quando ci siamo separati sei rimasta sola per tutto questo tempo?" disse Kouta. "si".
"accidenti" aggiunse Yuka "cosa ti è successo in questi giorni?".
"vedete, è una storia un po’ lunga...".

"ti va di parlarne?" le disse Kouta.
"si, credo che sia giusto".
"comincia pure, ti ascoltiamo" disse Yuka.

Un secondo prima che Lucy cominciasse, Kouta si accorse che Lucy non ebbe più i corni sulla testa. Prima era talmente contento di aver ritrovato Lucy che non si accorse di questo dettaglio.

"ehi, ma... non hai più le corna...".
"è vero" aggiunse Yuka.
"ce le ho ancora" disse Lucy "si sono solo in parte spezzate". "spezzate?" disse Kouta.

"si. E la parte rimasta è coperta dai miei capelli. Guardate e toccate". E loro guardarono sulla testa di Lucy e videro, dopo che Lucy ebbe tirato su la ciocca di capelli, la parte rimanente delle corna.

"ma come si sono ridotte così?" disse Kouta incuriosito.

Lucy stava per parlare, ma in quel momento arrivarono Nana e Mayu, che portarono il pranzo a Lucy. e iniziarono a mangiare. durante il pranzo, Lucy mangiò e bevve molto.

Mentre mangiavano, Yuka disse: "ok Nyu, puoi cominciare, siamo curiosi di sapere che cosa hai passato in questo periodo".

"mi puoi chiamare anche Kaede". "Kaede?".
"si, se volete potete chiamarmi così". "come mai?" disse Mayu.

"è il mio vero nome. Però... vedete, tempo fa, al laboratorio dove mi tenevano prigioniera mi chiamavano Lucy".

"ti tenevano rinchiusa in un laboratorio?" disse Yuka.

"si, poi vi spiego dopo il perché".

"così ti chiamavano Lucy? e come mai?" le disse Kouta.

"non lo so con certezza, ma forse perché a ognuno di noi rinchiusi in quel laboratorio ci davano dei nomi specifici per noi, ma questa è solo una mia teoria".

"ah, capisco" rispose Kouta.

"fui chiamata così per cinque anni" continuò Lucy "e alla fine mi sono abituata a essere chiamata in questo modo, anche se non ho detto a nessuno questa cosa, ma se volete potete chiamarmi anche Nyu, dato che io e lei siamo la stessa persona. Scegliete voi, non fa nulla" e sorrise.

"si, in effetti è vero". disse Nana.
Finirono di mangiare. Poi Yuka disse a Lucy: "stai meglio?". "si, grazie".
"prego".
"ma dicci" disse Mayu "dove sei stata in questi giorni?".

"e come hai fatto a sopravvivere da sola?" aggiunse Kouta.
"ricordi che cosa hai fatto subito dopo che ti sei separata da Kouta, Lucy?" disse Yuka. Lucy guardò tutti. Poi cominciò: "si, ricordo tutto molto bene".
"prego, inizia pure" disse Kouta.

Lucy fece un bel respiro. poi cominciò: "vedete, appena mi sono separata da Kouta, sono andata verso il ponte della città, dove c'erano i militari che mi stavano cercando per catturarmi. Avevo deciso che dovevo accettare il mio destino. Quando sono arrivata al ponte ve ne erano alcuni e quando mi avevano visto ne avevano chiamato degli altri e vennero tutti, pronti per recuperarmi".

"per riportarti al laboratorio?" disse Mayu.

"si".

"e cosa hai fatto dopo che sei giunta sul ponte?" disse Nana.

Rispose Lucy: "alla fine mi hanno circondata e poco dopo mi hanno iniziato a spararmi tutti. E ho combattuto contro di loro".

"e come è andata a finire?" le disse Nana.

"io sono riuscita a respingere i loro attacchi, ma loro non erano decisi a mollare e avevano continuato a spararmi".

"ricordi quanti uomini ti sparavano?" disse Nana. Lucy riprese: "forse erano una quindicina in totale". "come hai fatto a respingerne così tanti?" disse Yuka. "con i miei vettori".
"vettori?" disse Kouta.
"si".

"e cosa sarebbero?" disse Mayu.

"sono parti aggiuntive del mio corpo".

"in che senso?".

"sono delle braccia invisibili, le ho fin dalla nascita".

"braccia invisibili?" disse Yuka.

"si, sono quattro braccia che posso anche allungare di qualche metro e sono arti molto veloci e forti, abbastanza tali da poter fermare i proiettili".

Esclusa Nana, gli altri rimasero abbastanza stupiti. Anche Kouta, nonostante avesse già visto in passato ciò che quelle arti poterono fare, ma non sapeva esattamente che cosa fossero.

"state a guardare" riprese Lucy. e, con uno dei suoi vettori, prese le bacchette da mangiare sulla tavola e le alzò in aria. Era come se le bacchette volassero, si fossero alzate dalla tavola da sole. Tutti, tranne Nana, rimasero a bocca aperta. Poi Lucy posò le bacchette sulla tavola e disse con una faccia e con una voce abbastanza triste: "per favore, accettatemi per come io sono, non consideratemi un mostro".

Kouta, Mayu e Yuka la guardarono normalmente.

"vedete, a causa della mia diversità, ho patito moltissimo in passato. I moltissimi traumi e abusi che ho dovuto sopportare, mi hanno resa cattiva e sanguinaria e, per questo, completamente presa dalla furia, ho ucciso molte persone", e le vennero le lacrime agli occhi.

Gli altri rimasero in silenzio. A Lucy, le lacrime cominciarono a scenderle dagli occhi. "ma... durante questi ultimi giorni... sono cambiata" disse Lucy. Gli altri si incuriosirono.

"durante la battaglia con i soldati sul ponte, mentre respingevo i loro attacchi, sono rimasta ferita; mentre combattevo, mi si è anche spezzato uno dei miei due corni, mentre l'altro mi si era spezzato un po’ prima... a causa di un altro scontro...".

"e come sei sopravvissuta?" disse Nana.

"io sono sopravvissuta perché avevo... intenzione di cambiare... la mia esistenza". "in che senso scusa?" disse Kouta.

"vedi Kouta", e girò la sua testa verso di lui "quando ci siamo separati, io avevo intenzione di uccidermi e volevo andare a raggiungere la squadra di sicurezza per suicidarmi, per mettere fine alla mia vita infernale. Ma... pochissimo prima di raggiungere i militari... mi sono resa conto... di tutti i mali che ho fatto nel corso della mia vita... adesso sono pentita di tutto quello che ho fatto... poi ho avuto la sensazione che... io fossi ancora in tempo per... per rimediare... a tutti i mali che ho fatto... fare del bene a qualcuno... aiutare qualcuno..." e iniziò a singhiozzare.

"io... circondata dai militari... solo in quel momento... sono stata totalmente presa dal desiderio di fare solo del bene... e avevo deciso di respingerli... con i miei vettori... ma senza ucciderli... perché non voglio più uccidere nessuno...".

"e poi che è successo?" disse Yuka.

"mentre respingevo i loro proiettili... io sono rimasta ferita... alla gamba sinistra... mi hanno preso e portato con loro... mi hanno fasciato la testa... perdevo sangue anche perché mi si era spezzato l'altro mio corno... poi al laboratorio, dove mi tenevano rinchiusa, mi hanno fasciato la ferita alla gamba... poi ho sentito un leggero dolore al braccio destro, come se qualcosa mi avesse punto... sul braccio... ma non ho visto nulla... perché avevo gli occhi chiusi dal dolore della ferita...".

"davvero?" disse Kouta.

"si".

"e poi che cosa è accaduto?" disse Mayu.

"dopo ho perso i sensi..."; singhiozzava sempre più.

"calma Lucy, calma", disse Kouta.

Al sentire queste parole, Lei, leggermente si calmò, anche se le lacrime continuarono a scenderle dagli occhi.

"e cosa è successo dopo?" disse Mayu.

"non so quanto tempo sono rimasta svenuta... poi mi sono svegliata... in acqua... probabilmente mi hanno gettato nel mare dal laboratorio... e ho nuotato con molta fatica... non riuscivo a muovere bene il mio corpo... non capisco perché e
inoltre... sentivo ancora molto dolore... ho nuotato verso la spiaggia. Ero riuscita ad arrivare, ma... non mi muovevo bene... avevo degli strani effetti... ad esempio il cuore mi batteva velocemente... e continuavo a sentire tanto dolore e, in quel momento... mi sono ricordata di una cosa... una cosa che non ho mai fatto..."

"che cosa, Lucy?" disse Yuka.

"io posso... utilizzare la mia energia vitale per stimolare i processi di guarigione... usando i miei vettori...".

"davvero?" disse Kouta.

"si. Non volevo che la mia vita finisse senza... rimediare, e così, spinta dal desiderio di fare del bene a qualcuno... sono riuscita a guarirmi del tutto". Mentre parlava, si calmò sempre più. Poi riprese: "ma è una cosa molto costosa per me... io mi sono guarita, ma... subito dopo mi sono sentita improvvisamente molto debole, quasi non mi reggevo in piedi. E alla fine sono crollata dalla stanchezza sulla sabbia". Lucy si asciugò le lacrime dagli occhi con le mani. Nana portò un fazzoletto e glielo diede. Poi Lucy continuò: "sono rimasta sdraiata priva di sensi, forse, per qualche giorno... non lo so con certezza".

"capisco" disse Kouta.

"quando mi sono risvegliata, mi sono alzata con fatica, avevo molta fame e molta sete, mi sono tolta le fasce e le ho gettate via in mezzo alla sabbia. Poi ho iniziato a camminare e alla fine, con molta fatica, sono riuscita a trovare la strada per tornare a casa vostra. Arrivata alla porta, prima, solo il pensiero di poter rimediare e il fatto di rivedervi e stare con tutti voi mi hanno dato la forza di rimanere in piedi. Grazie".

Loro le sorrisero tutti. poi Kouta disse: "aspetta un attimo". Si alzò e andò a prendere il carillon e, tornato da loro, lo mise in funzione. Il carillon suonò la melodia che a Lucy tanto piaceva.

"ma... questo è...." disse Lucy. "si, l'ho conservato per te".

Qualche secondo di silenzio, poi Kouta disse sorridendo: "bentornata Nyu... Lucy... Kaede".

A Lucy vennero le lacrime agli occhi.

"Kouta... Nana... Mayu... Yuka... amici miei..." e si mise le mani in faccia, coprendosela.

Poi Lucy aggiunse: "mi... mi dispiace per tutto il male che ho fatto... a voi e.... a tutti gli altri... sono terribilmente pentita... non... non voglio più uccidere... non voglio più spargere sangue... vi p-prego... perdonatemi... non cacciatemi di casa... non ho nessuno al mondo se non voi...".

Kouta e le altre le sorrisero.

"sai, Lucy" disse Kouta "in questi giorni di assenza di te, ho ripensato a tutti i bei momenti che ho trascorso con te quando ero bambino. E mi è nato il desiderio di perdonarti. Purtroppo, non ci sei stata nei giorni precedenti e non potevo dirtelo. Ma ora che sei ritornata posso dirtelo: io ti perdono. E puoi stare con noi per sempre".

Lucy si tolse le mani dal viso e guardò Kouta. "d.... davvero... mi perdoni?".
"si".
"e posso stare sempre qui accanto a voi?". "ma certo" disse Kouta sorridendole. "Kouta...". e si abbracciarono.

"ti perdoniamo, Lucy. Certo che puoi stare con noi" disse Yuka, con un sorriso. E mentre il carillon continuava a suonare la melodia, Nana, Yuka e Mayu si alzarono ed andarono ad abbracciare Kouta e Lucy.

"ancora bentornata a casa" disse Nana. Lucy pianse a dirotto, commossa. "d'ora in avanti staremo sempre tutti insieme" disse Yuka.

"co-come... una famiglia?" disse Lucy. "si, come una famiglia" rispose Mayu.

"niente ci separerà, questa è una promessa" disse Kouta. e tutti si abbracciarono fortemente.

Dopo qualche minuto, sparecchiarono la tavola mentre Lucy si lavò, poi andò a riposarsi, visto che era molto stanca; dormì per circa tre ore mentre Kouta, insieme a Nana, Yuka e Mayu puliva la casa. In totale ci misero poche ore. mentre pulivano la casa, quando Kouta arrivò vicino all'orologio che aveva suonato pochi attimi prima di aprire la porta a Lucy, egli lo notò e vide che funzionava benissimo. lo fissò per qualche secondo e Nana, che passò vicino a lui, vedendolo che fissava l'orologio, gli disse: "qualcosa non va, Kouta?".

"no, tranquilla. solo che... prima l'orologio ha suonato, ma prima di allora non suonava da tantissimo tempo, almeno così mi aveva detto Yuka".

"ah, capisco".
"per caso qualcuno di voi lo ha riparato nei giorni scorsi?". "veramente no, non lo abbiamo neppure toccato".
"allora perché ha suonato... non me lo spiego...".
"davvero strano".
"non fa nulla. Continuiamo a pulire la nostra casa".
"ok" rispose Nana con un sorriso. e ripresero a pulire.

Quando arrivò l'ora di cena, tutti quanti si aiutarono assieme per preparare da mangiare. Mayu preparò da mangiare anche per Wanta. Quando fu tutto pronto, portarono da mangiare sul tavolo e Mayu portò la cena anche per il suo cagnolino. Mentre cenavano, parlarono per un po’.

"senti Lucy" le disse Mayu.

"si?" le rispose lei.

"oggi, a pranzo, hai detto che sei stata tenuta in un laboratorio?".

"esatto".

"e che i soldati volevano recuperarti per riportarti lì?".

"si".

"ma... per quale motivo volevano riportarti in quel laboratorio?" le disse Yuka.

"perché volevano fare esperimenti su di me".

"cioè? puoi spiegarti meglio?" disse Kouta.

"vedete, io in passato sono rimasta in quel laboratorio per alcuni anni e durante quel periodo, mi hanno sottoposta a dei terribili esperimenti e torture".

"accidenti..." disse Mayu.

"anche io sono stata lì, per tutta la mia vita, finché non sono venuta a vivere con voi" aggiunse Nana.

"e anche tu hai subito quelle cose?" disse Kouta. "si".
"oh Nana... Lucy... mi dispiace tanto" disse Yuka. Nana e Lucy la guardarono sorridente.

"ormai fa parte del passato, godiamoci il presente" disse Nana. "giusto" disse Lucy.

quando finirono di cenare, Kouta disse: "Nana, se anche tu sei stata in quel laboratorio con Lucy, significa che sei come lei?".

"cioè?" rispose Nana.
"nel senso che, hai anche tu i vettori?". "si, ma non posso usarli come Lucy". "come mai?" le disse Yuka.

"perché... al laboratorio mi hanno privato di tutti i miei arti... per via degli esperimenti". Poi dopo qualche secondo, continuò: "eh si, le mie gambe e le mie braccia, sono in realtà delle protesi e uso i miei vettori per controllarle. quando sono ferma posso liberare due vettori, ma quando mi muovo mi servono tutti e quattro per far muovere le protesi".

"oh Nana... quanto mi dispiace..." disse Yuka.

"fa male, lo so, ma riesco a vivere bene lo stesso con queste protesi" disse con un'aria piuttosto allegra. E a tutti vennero le lacrime agli occhi per la commozione. E tutti la abbracciarono.

"non soffrirete più come in passato" disse Kouta a Nana e a Lucy "è una promessa". Poi sparecchiarono e si prepararono per andare a letto.

Lucy disse a tutti prima di andare a dormire: "grazie per riavermi accolta nella vostra casa".

"non c'è di che, Lucy" disse Yuka. Poi Lucy chiamò Nana. "cosa c'è, Lucy?".
"ti posso parlare un attimo? In un'altra stanza però". "certo".

Quando furono dentro una stanza, Nana disse a Lucy: "cosa vuoi dirmi Lucy?".

"vedi... io..." e le venne da piangere. poi continuò: "chiedo scusa anche a te" e pianse a bassa voce e si coprì il volto con le mani. Nana capì benissimo cosa intendesse Lucy.

"è per quello, vero?" le disse Nana sorridendo. "per avermi privato degli arti?".

"s-sì...".

"Lucy, ormai fa parte del passato" disse sempre Nana sorridendo. Infatti, in realtà, Nana non aveva perso gli arti nel laboratorio, ma li aveva persi per mano di Lucy, in uno scontro fra loro due.

"mi... dispiace... tanto...".
"tranquilla".
"p....perché allora prima hai... detto che...".

"perché ho detto quella bugia?" le rispose Nana. "semplice. perché non volevo che tu soffrissi ancora. Non volevo che si sapesse che ho perso gli arti a causa tua. Sai, ho notato, prima, dal tuo stupore, che sospettavi qualcosa".

"Nana..." disse Lucy singhiozzando sempre a bassa voce.

"sta tranquilla. ti perdono. Così come Kouta, anche io ti perdono" disse sempre sorridendo. E si abbracciarono.

"g....grazie..." disse Lucy tra le lacrime. poi continuò: "lo prometto... troverò un modo per... per...".

"per cosa?".

"per rimediare... a ciò che ho fatto a tutti voi. in futuro ne troverò uno". Nana continuò a sorriderle.

"va bene", le disse Nana "ora andiamo a letto". E Lucy annuì tra le lacrime.

Poi andarono a dormire. tutti si addormentarono abbastanza presto.

Nana e gli altri decisero quindi di perdonare Lucy, nonostante lei avesse fatto molte cose brutte a loro. Sapevano che il perdono fosse la cosa giusta, sia per loro che per lei. Certo, era tutt'altro che semplice, ma una volta presa la decisione definitiva, la vita sarebbe stata molto migliore per tutti. Ma oltre a questo motivo, loro, in particolare Kouta, furono colpiti dalle parole di Lucy, ovvero che fu pentita per davvero e che ebbe intenzione di cambiare la sua vita, cercando di trasformarsi in una brava persona, dopo

che per anni commise omicidi su omicidi. le sue lacrime e i suoi singhiozzi sembravano provare quello che lei stesse dicendo e che non stesse affatto mentendo. inoltre, Kouta, Mayu e Yuka, avendo compreso che Lucy ebbe un passato molto triste, ovvero che aveva subito nel corso della sua vita umiliazioni su umiliazioni, prese in giro su prese in giro, esperimenti in quel laboratorio come Nana, e quasi tutta la vita in solitudine, decisero ancora di più di accettare le scuse di Lucy, di accoglierla di nuovo a casa, come se fosse una di famiglia che era perduta ma che alla fine era stata ritrovata. Per quanto riguarda Mayu, anch'ella ebbe un passato personale negativo, ma da quando viveva con Kouta, Yuka e Nana, la sua vita si era abbastanza raddrizzata ma ebbe ancora difficoltà a dimenticare il passato. quando tornò Lucy e sentendo il calore di una famiglia da tutti gli altri negli abbracci e non, Mayu ebbe sempre meno difficoltà a dimenticare il suo passato. Tutti quanti, mettendo tutto il loro passato negativo alle spalle decisero di guardare solo avanti. cominciava così un nuovo inizio per tutti loro, in modo da rendere la loro vita migliore più di quanto essi avessero sperato.

Il giorno dopo, la prima a svegliarsi fu Yuka. successivamente, si svegliarono anche gli altri. la giornata era bellissima, cielo sereno senza neanche una nuvola.

"guardate che bella giornata" disse Yuka a tutti. "già, hai ragione" disse Kouta.

Stettero tutti a guardare il cielo per qualche secondo, poi Nana disse: "andiamo a fare colazione?".

"si" disse Mayu. e andarono in cucina a preparare la colazione. poco dopo portarono tutto sulla tavola.

mentre facevano colazione, Kouta disse a tutti: "allora, avete dormito bene?". "si" risposero.

"mi fa piacere" rispose Kouta. Egli poi domandò a Lucy: "come stai Lucy? ti sei ripresa?".

"abbastanza" rispose. "bene".

Poi, poco dopo che finirono di fare colazione, Lucy disse: "sentite" rivolgendosi a tutti. "che cosa c'è, Lucy?" disse Mayu.
"io volevo, ringraziarvi ancora per avermi accolta ancora con voi".
"figurati" dissero con un sorriso.

"voi...". "sì?".

"ecco... voi siete le persone più buone e più care che io abbia mai avuto in vita mia". Loro le sorrisero.

"se in futuro mi succederà qualcosa di brutto...". Silenzio per qualche secondo. gli altri erano in attesa.

"...farò di tutto per non perdervi e stare con voi per sempre, perché non voglio perdere le persone che mi hanno voluto così bene, ovvero la mia famiglia".

loro rimasero colpiti dalle sue parole. e andarono ad abbracciarla.
"ancora grazie. Vi voglio bene..." disse Lucy, mentre era abbracciata. "tranquilla Lucy, tranquilla".
"grazie a voi... potrò avere un po' di pace nella mia vita, perché mi volete bene". "anche io, con tutti voi, potrò stare bene" disse Nana.

"io pure" disse Mayu. e tutti si abbracciarono.
"mettiamo il passato alle spalle e voltiamo pagina tutti insieme" disse Kouta.

"si!" dissero commosse Mayu, Nana, Lucy e Yuka. Il nuovo inizio della loro vita iniziò con un abbraccio e amore. Meglio di così non poteva cominciare.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Elfen Lied / Vai alla pagina dell'autore: Gabrys95