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Autore: MaryMatrix    14/03/2020    2 recensioni
Aria Montgomery sta per partire per l'Islanda.
Nella quieta notte prima della partenza Aria non riesce a dormire e, tormentata, pensa che per la prima volta sarà lontana dalle sue amiche.
Storia partecipante a "Il contest delle prime volte" indetto da inzaghina.EFP sul Forum di EFP.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aria Montgomery
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credo che dovremmo dividerci

Aria Montgomery non riesce proprio a prendere sonno, questa sera.
Il volto corrucciato, i lunghi capelli scuri disordinatamente sparsi sul cuscino, le guance gonfie per l'ennesimo sbuffo trattenuto, Aria è un'anima in pena.

È quasi tentata di allungare il braccio per acciuffare il cellulare: potrebbe ricevere qualche parola di conforto da Hanna o qualche saggio consiglio da Spencer.
Ma non lo fa.
Qualcosa la trattiene, ma non è qualcosa di fisico.

“Dovrò fare a meno di loro”, pensa, affondando la faccia nel cuscino.

Aria Montgomery sa che è arrivato il momento di crescere e di imparare a cavarsela da sola, senza le sue amiche.

Alla fine il braccio lo allunga davvero, ma opta per il cassetto del comodino e tira fuori un pezzo di carta, un biglietto di sola andata per l'isolamento più totale. L'Islanda.
Spencer, che aveva studiato tutto sull'Islanda, l'aveva rassicurata e le aveva addirittura confessato una certa invidia, perché da lì avrebbe poi potuto viaggiare in tutta Europa... Inghilterra, Francia, Olanda, Italia... tutte vicine, tutte per lei!
Ma la birra tedesca sarebbe sembrata ancora più amara senza qualcuno con cui condividerla, il sole spagnolo privo di calore.

Aria, stringendo a sé quel biglietto, osserva la sua stanza ormai vuota, tutta la sua vita raccolta in qualche valigia.
Hanna l'aveva aiutata a ripiegare i vestiti con cura, mentre cercava di illustrarle il lato positivo della faccenda: avrebbe potuto fare nuove amicizie e sarebbe stata come l'eroina dei libri che ama tanto leggere.

Ma Aria non si sente un'eroina, nel buio della notte. Aria piange silenziosamente, mentre immagina le sue amiche a scherzare, a farsi reciproca compagnia, a cercare di riappriopriarsi di un briciolo di normalità. Lei, invece, sarà sola, in un posto sperduto di cui non conosce nemmeno la lingua.
Sente di non poter contare nemmeno sui suoi genitori e non si sente a suo agio a stare con loro, ora che sa del tradimento che suo padre nasconde: sprofonda nella consapevolezza che non lo vedrà più con i soliti occhi, e si sente complice, in colpa.

Poi, deve superare la faccenda di Alison. Per quanto fosse una serpe, era la persona che le aveva unite, le aveva forgiate e, in un certo senso, le aveva rese ciò che erano; ma Alison è morta e non ha più nemmeno lei come punto di riferimento, per quanto malato.
Hanna, Spencer ed Emily si sarebbero sostenute a vicenda. Lei sarebbe stata esclusa.

<< Se vi dividerete sarà più facile. Soprattutto, sarà più semplice per te, lontana da Rosewood>>, le avevano detto i suoi genitori.

Sarebbe stata per la prima volta lontana dalle sue amiche.

Credo che dovremmo dividerci.

Aveva esordito così, quando aveva dato loro la notizia. Si era appellata a tutta la razionalità che possedeva, aveva detto loro che stare lontana da Rosewood l'avrebbe aiutata a elaborare il lutto e un sacco di altre sciocchezze.
Le altre si erano guardate tra di loro come se quelle vuote parole che parlavano di divisione avessero effettivamente un senso.
Lei, invece, non crede assolutamente che dovrebbero dividersi, non solo in quel momento di fragilità: la verità è che Aria fatica a immaginare uno scenario in cui sarebbero state bene divise.
In più, senza Alison, sono libere. Niente più bugie, né umiliazioni, né trucchetti psicologici. Libere dai loro segreti. Libere di essere amiche davvero.

Un terribile pensiero attraversa la mente di Aria: e se fossero i loro segreti l'unico collante a tenerle unite? Cerca di scacciare via quel pensiero, perché davvero, la loro amicizia non può ridursi a questo, a segreti che Alison ha creato o che ha tirato fuori manipolandole, legandole a sé. Segreti da cui, perlomeno lei, vorrebbe fuggire.

Il biglietto che stringe in mano le appare adesso sotto una nuova luce, un via di fuga inaspettata: in Islanda potrà a costruirsi da sola un gruppo di amiche, senza influenze esterne e senza ricatti. Potrà trovare un ragazzo che l'ami davvero, senza sotterfugi. Magari, crescere in un ambiente senza stupide divisioni basate sulla popolarità, un ambiente senza bullismo.
Niente più Jenna, niente rimorsi, niente bravate finite in crimini.

Quel pensiero, un po', la rassicura.

Lentamente si addormenta.

Non sa, Aria, quante altre volte in futuro dirà “credo che sarebbe meglio dividersi”.


L'angolo di Mel

Ciao a tutti!

Piccola shot dedicata alla nostra piccola Aria Montgomery, che prende spunto da tutte le bizzarre volte in cui le nostre amate liars hanno la brillante idea di dividersi, non ultima la clamorosa scena della ventiduesima puntata della quinta stagione in cui lei ed Ezra sono ovviamente di notte, ovviamente in un posto dove non dovrebbero essere, e lei, candidamente, ha la brillante idea di dividersi.

Ecco, volevo provare a dare un'origine al “credo che dovremmo dividerci” imperante nella serie, narrare della prima volta che Aria utilizza questa espressione.
Ma anche, effettivamente, la prima volta che Aria si trova da sola, senza alcun punto di riferimento. Non deve essere stato semplice, per lei.

Storia partecipante a "Il contest delle prime volte" indetto da inzaghina.EFP sul Forum di EFP, che ringrazio per l'ispirazione e per lo splendido concorso.

Un abbraccio (a un metro) a tutti,

Mel

 

  
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