Ha la brutta abitudine di passare le dita sulle cicatrici del viso. Quando aveva la maschera non le toccava mai, rendersi conto di possedere un’identità l’ha spinto a cercare di capire meglio il proprio viso.
Pensa gli si adatti: da quando è morto tutto ciò che è rimasto sono cicatrici impossibili da rimarginare. Eppure non sono i suoi sfregi a fargli male.
Naruto dorme accanto a lui, il viso rilassato, i segni simili a bassi visibili anche nel buio. Passa le dita e trova queste cicatrici più dolorose delle proprie. Le ha fin da quando è nato, testimonianza del demone dentro di lui.
Della sofferenza che gli ha causato.
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