Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyPalma    15/03/2020    6 recensioni
Storia partecipante al contest "Come lo Struzzo" indetto da Little_Rock_Angel5 sul forum di EFP
"Petunia Evans è la somma di ferite – quelle che ha inflitto agli altri e quelle che si è involontariamente procurata nel mentre.
Sono i sorrisi rigidi, troppo rigidi per avere solo diciannove anni, e l’eccessiva magrezza i segni più manifesti della sua malcelata sofferenza.
Si mangia le unghie per la rabbia, morde il cuscino ogni notte per non mettersi a gridare per il senso di inadeguatezza, e teme che un giorno si ritroverà la pelle verde per l’invidia come la strega del Mago di Oz. Anche se una strega lei non è mai stata destinata a esserlo."
La paura di Petunia di fronte alla proposta di matrimonio di Vernon e l'inevitabile confessione su Lily che è costretta a fare.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Petunia Dursley, Vernon Dursley | Coppie: Petunia/Vernon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Balsamo per le mie ferite








 
Petunia Evans è la somma di ferite – quelle che ha inflitto agli altri e quelle che si è involontariamente procurata nel mentre.
Sono i sorrisi rigidi, troppo rigidi per avere solo diciannove anni, e l’eccessiva magrezza i segni più manifesti della sua malcelata sofferenza.
Si mangia le unghie per la rabbia, morde il cuscino ogni notte per non mettersi a gridare per il senso di inadeguatezza, e teme che un giorno si ritroverà la pelle verde per l’invidia come la strega del Mago di Oz.  Anche se una strega lei non è mai stata destinata a esserlo.
Ha provato così tante emozioni negative nella sua breve vita da illudersi che le uscite con quello che da qualche mese è il suo ragazzo possono finalmente essere il balsamo di cui ha bisogno. All’inizio, ha accettato la corte di Vernon solo perché è stato il primo a mostrarle attenzione e per non correre il rischio di restare zitella. Ancora una volta ha fatto qualcosa solamente per rivaleggiare con Lily, che ha iniziato a uscire con un tizio di nome James.
Poi però lui ha cominciato a piacerle sul serio, anche se parla troppo e spesso dice cose noiose. Forse perché il modo in cui la guarda – poco importa se i suoi occhi sono piccoli e poco intelligenti – la fa sentire speciale. Nessuno l’ha mai guardata in quel modo; le viene da pensare che magari neanche quel James ha mai guardato così Lily.
Eppure quando durante la loro ultima uscita lui tira fuori senza preavviso un anello e le chiede di sposarlo, la reazione di Petunia non è quella che simili premesse avrebbero potuto prefigurare. Rimane imbambolata per qualche istante a fissarlo e poi scoppia a piangere, apparentemente senza motivo.
Invano lui cerca di toccarla: lei lo scansa quasi come se il suo tocco potesse farle del male.
Invano lui la richiama indietro: lei prende la borsetta e scappa via dal ristorante.
Continua a piangere rumorosamente nel taxi. Tra tutte le emozioni che prova, quella che le fa battere il cuore a mille in quel momento è la peggiore: puro terrore. Ha paura di abbracciare la felicità perché sa che potrebbe esserle strappata via da un momento all’altro, di nuovo per colpa di Lily. Fino a quel momento non ha mai davvero pensato a un futuro con Vernon perché questo avrebbe significato renderlo partecipe del mostro che è sua sorella e di quella magia che lei stessa ha tanto voluto per anni ma che col tempo ha imparato a definire orrore. Un orrore che è annidato nei suoi stessi geni.
Ha paura di stare zitta, ha paura di parlare.
Ha paura di dire di no e vederlo sparire subito dalla sua vita, e allo stesso tempo ha paura di dire di sì e vederlo sparire prima o poi quando la verità verrà a galla.
In definitiva ha paura di sbagliare, perché lei, la meno interessante e bella delle Evans, non può permettersi nessun passo falso.



 
**



Quando torna a casa le lamentele diventano strilli acuti.
“Quel mostro vuole rovinarmi la vita, mamma... Vernon ha diritto di sapere in che razza di inferno si sta cacciando! Ma se lo sapesse, oh, mi lascerebbe. È tutta colpa sua, solo sua!”
La signora Evans cerca di consolarla, non prima però di rimproverarla come sempre per il modo in cui parla di sua sorella. Lily, ferma sullo stipite della porta del salotto, la fissa senza battere ciglio come se quegli insulti non la toccassero. È sempre stata superiore, del resto.
“Lo vuoi un consiglio, Tunia?” dice alla fine, abbozzando un inaspettato sorriso.
Petunia alza lo sguardo confusa, è talmente sorpresa da quell’intervento che si dimentica per un attimo di guardarla in modo sprezzante.
“Non da te, mostro” borbotta alla fine.
Lily alza le spalle e muove qualche passo nella stanza. Non è la prima volta che Petunia le dice di tacere ma questo non l’ha mai fermata prima e non lo farà neanche ora.
“Non vedo dove sia il grande problema. Sono io il mostro del resto, mica tu, giusto? Beh, se davvero ti ama, la tua stramba famiglia non farà alcuna differenza. Dovresti dirglielo anche solo per vedere come reagisce. Se scapperà significa che non ti ama veramente”.
La bionda ridacchia senza allegria.
“Tu non capisci. Come posso anche solo dirglielo? Se glielo dico nel modo sbagliato… Se solo dico la parola sbagliata…”
“Oh, Tunia” la interrompe Lily, inclinando leggermente la testa. “Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere paura di sbagliare”.
“Per favore! Risparmia le tue frasi fatte per i tuoi amichetti mostri” ribatte Petunia in tono velenoso.
Si alza in piedi, ignorando sua madre, e si dirige a passo veloce verso sua sorella. Le dà una spallata quando le passa vicino e poi sale le scale, sbattendo rumorosamente la porta della sua stanza.            
Sotto le coperte, però, ripensa a quelle parole e comincia a elaborare quasi inconsciamente un copione delle parole da dire a Vernon.
Forse Lily ha ragione, arriva a pensare a metà tra veglia e sonno.
Ha paura di sbagliare ma non può permettere che quella paura la blocchi. Parlare di magia a Vernon è come lanciarsi nel vuoto, ma anche se lei non ha i poteri per volare spera che lui sarà il suo paracadute.



 
**



Petunia si tortura le mani con le unghia immancabilmente mangiucchiate mentre aspetta nel cortile di casa l’arrivo di Vernon. Non la fa aspettare: la sua auto compare perfino in anticipo e lui ne sbuca fuori con un’agilità imprevista. Nel giro di un paio di minuti è già seduto sulle scale davanti casa Evans e la guarda con espressione implorante. È confuso e disperato dal rifiuto e la somma di quelle emozioni lo rende impetuoso mentre le chiede con urgenza spiegazioni.
“Non arrabbiarti, Vernon, ti prego” sussurra lei, lisciandosi nervosamente la gonna e ruotando leggermente il proprio ginocchio sottile per sfiorare quello grassoccio di lui.
È un contatto quasi impercettibile e apparentemente insignificante, ma è anche la prova di cui lei ha bisogno per sapere che lui è reale, il talismano capace di infonderle il coraggio di parlare.
“Tu mi piaci, Vernon, davvero” dice, cercando di trattenere la nota stridula nella voce. “Il problema è… La mia famiglia ha molti guai, tu non capiresti… Mia sorella…”
“È pazza?” chiede lui, stringendo leggermente gli occhi già piccoli. “Me ne ero accorto che aveva qualche squilibrio. Non volevo dirlo per delicatezza, ma…”
“No, non è pazza!” lo interrompe lei con fermezza. Ma più che indignata da quell’insinuazione, le viene da sorridere. Ecco perché è innamorata di lui, dopotutto: è il primo che non si è fatto incantare da Lily, è il primo che ha scelto lei.
Esita, tace, ma alla fine esplode. Non sa come spiegare la magia perché in fondo non la conosce neanche lei, quindi si limita a dire quel poco che sa e a raccontare degli aneddoti che dovrebbero rendere più credibile le sue parole. Parla a lungo, senza essere del tutto certa di cosa sta dicendo, e alla fine scoppia a piangere. Per tutto il tempo ha avuto paura che lui la lasciasse e fosse disgustato da lei per via della magia, ma non ha pensato che lui avrebbe anche potuto non crederle e considerarla pazza – il che è forse uno scenario anche peggiore.
“Chi è la pazza ora?” domanda con acida ironia.
Nel silenzio del giardino fa per alzarsi e scappare ancora, ma Vernon sorprendentemente le afferra un braccio e la trattiene al suo fianco. È un movimento troppo veloce e troppo brusco, ma non le importa: la mancanza di quel gesto l’avrebbe spaventata di più. Finalmente si guardano negli occhi e in quelli di lui non c’è né disgusto né orrore, ma solo naturale confusione.
“Tua sorella è un mostro, una… strega, o quel che è… ma non mi importa. Questo non cambia niente“ dice lentamente, come per metabolizzare appieno il significato di tutto ciò che ha udito finora. Poi alza le sopracciglia e la fissa guardingo. “Tu sei normale, vero?”
“Sì, sì, io sono normale. Te lo giuro” mormora, mentre nuove lacrime le solcano il viso.
Allora, lui accenna un sorriso e alza la mano grassoccia per accarezzarle una guancia.
“Io voglio sposare te, non tua sorella. Ti amo Petunia, e niente potrà cambiare quello che provo per te” annuncia con serietà, prima di infilare una mano nella giacca e tirare fuori la scatolina che aveva tentato di darle due sere prima al ristorante. “Questo anello ti appartiene”.
Stavolta Petunia accetta, si slancia contro di lui e lo bacia. Perché è ciò che la rende felice e perché lo ama. Stretta tra le sue braccia, osa credere che il dolore finalmente avrà fine e si sforza di tacere le domande insidiose annidate tra i suoi pensieri.
E se fossi tu il mostro? Ti amerebbe comunque, allora?
Petunia chiude gli occhi e cancella quell’interrogativo, senza ancora sapere che tornerà di nuovo – quando nascerà Dudley, quando morirà Lily, quando Harry andrà a Hogwarts…
Ma adesso, in un battito di ciglia, non c’è più.
In quell’esatto momento vuole dire solamente basta. Alla ferite e alle paure.






 


NDA: Salve a tutti! Sono felice di proporre finalmente qualcosa su questa coppia, che devo dire mi ha semrpe incuriosito parecchio!
Come avete visto, la storia racconta la giovinezza di Petunia Evans. Più che rifarmi ai libri, mi sono basata su quello che la Rowling ha scritto su Pottermore: Petunia è sempre stata invidiosa di Lily per via della magia e del suo essere speciale, tanto da arrivare a scrivere una lettera a Silente per ammettere anche lei a Hogwarts; dopo il rifiuto, ha finito per disprezzare la sorella e considerarla un “mostro”. Per quanto riguarda il rapporto con Vernon, è vero che Petunia in lacrime gli ha confessato la verità su Lily quando lui le ha chiesto di sposarlo e che lui non ha ritirato comunque la sua proposta. Ho voluto dunque raccontare proprio di questo momento: la paura di Petunia di perdere qualcuno che la ama per via del segreto di Lily, e le origini di una coppia che non è il prototipo dell’amore in Harry Potter ma che secondo me nasconde in fondo un sentimento intenso.
Ultima nota per i capelli di Petunia: mi sono basata sul canone dei libri, dove ha i capelli biondi.
Questo è il pacchetto del contest che ho seguito:

Obbligo: uno dei vostri personaggi (sia secondario che protagonista, ma deve essere rilevante per la trama) è innamorato
Prompt: Ferite (sia significato astratto che non, anche entrambi insieme)
Citazione: Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare. (Elbert Hubbard)

 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyPalma