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Autore: pampa98    15/03/2020    3 recensioni
[Dal testo]
Senti la terra sotto di te tremare e hai l’impressione che qualcuno stia cercando un ago all’interno delle tue viscere.
Perché? Fa’ sempre questo effetto, la giustizia? Applicare la legge, essere re. Perché tu sei un re e come tale hai agito.

Un'esplorazione nei pensieri di Joffrey dopo l'esecuzione di Ned Stark.
[Storia partecipante al contest “Sincero (non mi odi più)” indetto da GiuniaPalma/LadyPalma sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joffrey Baratheon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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RIFLESSO



 
 
Ti guardi allo specchio, la corona in testa, il mantello rosso dei Lannister sulle spalle.

Vedi un re.

Hai fatto il tuo dovere su quella scalinata. Un traditore non si perdona. Tu sei il re e il re non si piega di fronte a chi vuole privarlo del suo titolo.
Tuo padre era re e tu sei destinato ad esserlo dopo di lui. Ovvero adesso.

Allora perché, da quando Ilyn Payne ha mozzato la testa del traditore, continui a chiederti se tu abbia agito bene?

Sansa – la tua promessa sposa, la fanciulla che dovresti amare – aveva chiesto clemenza per suo padre. Tu non l’hai ascoltata.

Tua madre, colei che ti ha insegnato a considerare gli altri nemici, voleva che punissi quel traditore, ma non con la morte. Tu non l’hai ascoltata.

I tuoi consiglieri ti hanno chiesto di tenerlo prigioniero, ostaggio da usare contro Robb Stark. Tu non li hai ascoltati.

Un re non ha bisogno di consigli. Un re sa cos’è giusto.

Anche se è ancora giovane? E inesperto, come lo sei tu, Joffrey?

Sansa urlava, urla di puro dolore, mentre la folla esultava.

Hai agito per il bene del tuo popolo, per la sua sicurezza. Non ci si può fidare di un traditore: chi ti assicurava che si sarebbe davvero unito ai Guardiani della Notte? Chi ti garantiva che un giorno non avrebbe di nuovo minacciato la tua vita e il tuo trono?

Sua madre gli aveva chiesto se fosse impazzito. Ma quella era stata l’unica scelta saggia.

Muovi il collo, lo senti troppo rigido, troppo pesante. È la corona ad avere quell’effetto.
La togli. I tuoi movimenti si impongono lenti, ma una parte di te vorrebbe scagliarla via, lontana. La posi sul tavolo e resti a fissarla.

L’enorme spada in acciaio di Valyria si era eretta in tutta la sua potenza e la sua letalità. Joffrey l’aveva vista cadere in avanti, un colpo secco, deciso. E la testa di Ned Stark era rotolata a terra.

Hai caldo, ti senti soffocare. Perché il ricordo della tua giustizia ti appare crudele, sbagliato? Allenti i primi bottoni della tua casacca e togli il mantello. Non ha senso continuare ad indossarlo anche nella tua stanza, dove il caldo è già abbastanza.

Lo tieni tra le mani e alzi lo sguardo verso il tuo riflesso. Vedi una testa sopra un manto rosso.

Il sangue imbrattava l’intera lama di Ghiaccio. Una pozza vermiglia si era allargata sulla pedana, di fronte a lui. Fortunatamente Joffrey si trovava su una piattaforma rialzata, altrimenti le sue scarpe si sarebbero macchiate.

Ti sono sempre piaciuti i colori dei Lannister, più che di quelli dei Baratheon. Non avevi mai notato quanto quella tonalità di rosso ricordasse il sangue.

Perché tu non lo avevi mai visto, il sangue. Non in quella quantità. Non quando un uomo viene ucciso.

Senti la terra sotto di te tremare e hai l’impressione che qualcuno stia cercando un ago all’interno delle tue viscere.

Perché? Fa’ sempre questo effetto, la giustizia? Applicare la legge, essere re. Perché tu sei un re e come tale hai agito.

Eppure non ti senti tanto regale, quando ti pieghi in avanti, mani e ginocchia premute sulla fredda pietra, e rimetti tutto ciò che avevi dentro di te.

Tremi, non sei un re.

Vorresti chiedere aiuto, non sei un re.

Vorresti tornare indietro e ascoltare tua madre, ascoltare Sansa ed essere magnanimo. Non sei un re.

Ti guardi allo specchio, i capelli spettinati, gli occhi grandi, spaventati.

Vedi solo un bambino.

 
 




 
NOTE AUTRICE:
Salve a tutti. Sì, pubblico una storia in cui Jaime e Brienne non c’entrano assolutamente niente, ma ogni tanto va anche bene cambiare, no? Ho voluto provare a fare quello in cui Martin non è riuscito appieno: farvi empatizzare con Joffrey. Alla fine di tutto, per quanto sia pazzo o crudele (per me è principalmente scemo XD), Joffrey è un ragazzino e, con le giuste direttive, forse ci sarebbe stata uan speranza di recuperarlo. Ho scelto di parlare della sua reazione alla morte di Ned Stark: non so quanto risulti credibile, ma penso che l’esecuzione di Ned fosse la prima morte a cui Joffrey assisteva e, magari, in un momento di solitudine, ha avuto modo di riflettere su quanto accaduto e di avere dei rimorsi e delle incertezze.
Spero che questa mia versione di lui vi sia piaciuta e che, un pochino, vi abbia fatto empatizzare. Se volete farmi sapere cosa ne pensate, sapete che mi farete molto felice ❤
   
 
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