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Autore: whiterose21    16/03/2020    0 recensioni
Xilel, alleati e i cugini tornano nel loro presente (il futuro) dopo la loro piccola permanenza nel passato, ciò doveva alterare il tempo salvando Raziel, ma ciò che era sperato non è avvenuto facendo si che ancora il futuro distopico di Nosgoth prevalga su una terra sana e splendida che era.
In questa storia però non si parlerà della purificazione di Nosgoth.
Questa storia da la possibilità agli zii di Xilel di chiedere perdono prima che Raziel, risorto come mietitore li uccida definitivamente.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legacy of Kain: Descendant's clan's '
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<< Dobbiamo ripartire verso il santuario dei clan >> disse Xilel ricomposta non lasciando trasparire il dolore, Faustus capì subito cosa succedeva, sa che voleva proseguire, ma invece doveva fermarsi, quindi guardò uno dei cugini << Dobbiamo passare per il mio clan >> disse Malachia mentre finiva di depositare i fiori attorno al cadavere e poi, con un’ultima preghiera se ne andarono da li.

  Xilel ricordava come raggiungere il clan dello zio quindi dovette di nuovo passare attraverso un passaggio e subito fu nel cimitero del clan trovandosi a Vassegebude << Cosa è successo a casa mia?! >> gridò Faustus scioccato, << Questo è il territorio di mio padre adesso >> disse Mal mentre faceva strada evitando i nuovi vampiri creati dal padre o meglio abomini che attaccavano solo per divorare delle prede la carne << Mal, zio Melchiah… >> disse Xilel scioccata << Cosa? >> chiese normale a guardare i vampiri << Come puoi rimanere indifferente così? >> chiese Magnus << Qui le cose sono normali, i vampiri si stanno deteriorando la pelle dei Melchiahim è troppo debole per reggere le carni morte intatte quindi la pelle inizia a deteriorarsi e loro ne sono sempre alla ricerca >> disse Saphire con tono un po’amareggiato mentre Mal li conduceva nella necropoli, e Xilel osservava i vampiri creati da Melchiah mentre sbranavano una delle vittime come cani, facendo notare la selvaggia foga del nutrirsi della carcassa, come avvoltoi ma con le zanne.

Condotti da Mal in un cimitero era possibile notare tante tombe disseppellite, la maggior parte erano schiavi umani, la spiegazione era che molti Melchiahim erano morti per fare una cosa tanto degradante, togliere il riposo a un cadavere era la cosa più orribile che avesse potuto fare Melchiah.

Mal si introdusse in una cavità naturale in cui fece entrare tutti, di seguito fu lei a condurre tutto il tragitto attraverso il clan, << Melchiah fu l’ultimo a venire creato e proprio per ciò abbiamo preso la minor parte dei poteri di Kain, la peculiarità e che non riusciamo a far mantenere la carne intatta come gli altri vampiri e come potete notare dalla mia cicatrice infetta io non ho mai fatto una muta della pelle, o meglio non ho mai divorato carne umana e nemmeno attaccata sulla mia pelle come i miei simili, al contrario di mio padre ho mostrato il mio difetto per ciò io mi devo coprire con un velo nero, presto inizierò anche io a puzzare di morte e gonfiarmi >> disse Mal mentre proseguiva << Questo non succederà vedrai che prima o poi troveremo una cura >> disse Rainer rassicurandola ma nemmeno lui credeva a quelle parole e Mal lo intuiva.

Arrivati ancora più sotto al clan, lei riuscì ad entrare grazie alla cugina più piccola, << Qui vi chiedo di non far rimanere nessun’altro oltre a Xilel quindi Faustus, Sebastian, Marcus e anche tu Magnus di rimanere fuori solo noi cugini possiamo incontrarlo >> disse Mal i quattro annuirono rimanendo fuori mentre Mal conduceva i cugini in una stanza circolare vi era un macchinario per tritare la carne, alla fine arrivarono d’avanti a un enorme muro che si sollevò rivelando una creatura orrenda le braccia della creatura fatta di ossa pelle e carni di persone si muoveva trascinando la carcassa nella schiena spiccavano delle costole e spina dorsale esposta la faccia del mostro era intuibile dove iniziava solo dagli enormi occhi rossi, un teschio con della pelle che lo teneva attaccato in quell’ammasso privo di gambe, solo un enorme busto che si trascinava a terra lasciando scie di sangue, la puzza della miscela acre del sangue e della putrefazione erano intensi, a tal punto che Rainer si sentiva male e Xilel si era tappata il naso mentre indietreggiava << Malachia vedo che ti sono venuti a far visita i tuoi cugini >> disse quella voce aspra era irriconoscibile dalla forma ma la sua voce lo fece subito spiccare << Quegli occhi mielati, mi sembra di averli già visti >> disse osservando la nipote scomparsa che era di fronte a lui appena ne annusò sentì l’odore di Raziel in lei << Non può essere lei era caduta nell’abisso e morta >> disse lui << No morta, abbandonata dalle persone che avrebbero dovuto essere la mia famiglia e da quello che ricordo mio padre è stato gettato da quelli che dovevano essere i suoi fratelli >> disse aspramente lei e con una carica di odio gelido che anche il mostro poteva sentire << Sei cambiata in tutti questi anni, sei qui per uccidermi quindi? >> disse incuriosito << No, perché io non sono un mostro come voi, ma vedo che tu zio oltre che mostro dentro lo sei diventato pure fuori >> disse lei non provando nemmeno pietà << Da vero credi che io abbia deciso questa forma? >> continuò a chiedere << Questa mi sa che sia una punizione più che sufficiente per quello che hai fatto, vivere in questa forma per l’eternità è stato ciò che hai seminato tu, nemmeno ucciderti sarebbe soddisfacente adesso >> disse Xilel con tono soddisfatto << Quindi è ciò che hai deciso se ti rende una consolazione questa cosa godi della mia sofferenza, ma sappi che lasciarmi così è come essere al mio pari >> disse lui << Da vero io preferisco che sia Mal a decidere cosa sia giusto ma perdere una persona a cui si vuole bene è più difficile affrontarlo che perdere uno sconosciuto >> disse lei poi si ammutolì guardando il capostipite che la guardava con odio perché le ricordava Raziel.

Lei uscì tornando di espressione gelida << Hai esagerato Xilel >> disse Tauros fuori con lei << Lui non ha esagerato quando è venuto ha distrutto un villaggio per riuscire ad uccidermi? >> chiese lei << Non so cosa ha fatto mio padre ma posso capire se tu vuoi lasciarlo così, ma ti prego Xilel io voglio solo che lui sia in pace voglio che lo uccida ormai soffre da troppo tempo >> disse Mal iniziando a piangere, Dunah la abbracciò per calmarla, solo allora si tolse la maschera rivelando una parte del volto sfigurata ormai deformata la pelle era come sparita e  la carne aveva lasciato spazio solo a un occhio tutto nero con un puntino rosso che emetteva lacrime di sangue << è stato zio Melchiah a farti questo? >> chiese Xilel scioccata << No la mia pelle se putrefatta e ridotta così per questo ho indossato la maschera per sembrare normale >> disse rimettendosi la maschera, << C’è un'altra presenza oltre noi >> disse Saphire, << La sento anche io >> Tauros aggiunse solo.

Tornarono indietro e li videro uno scheletro di vampiro color blu, e lo stendardo che portava era dei Razielim, Xilel lo riconobbe subito e gli occhi le davano da non credere << Papà? >> sussurrò piano mettendosi una mano d’avanti alla bocca, stava lottando contro Melchiah, e purtroppo sentirono una parte del discorso << Avanti Melchiah dimmi dove posso trovare Kain >> gli ordinò << Il maestro è al di sopra della tua portata Raziel, si farà vedere quando lo riterrà più opportuno e non su richiesta >> rivelò solo quelle parole Mal arrivo solo per vedere l’esecuzione del padre tramite il trita carne, subito la manovella che girava  fu lasciata dal fantasma blu e il marchingegno andò giù schiacciando il povero Melchiah che finì triturato, carne e viscere furono martoriate il sangue si sparse ovunque e il suono di ciò fece vomitare la bile a Saphire << Zio Melchiah! >> gridò Xilel facendosi notare da quel vampiro non morto che si voltò verso di lei, come lei lo osservava entrambi avevano occhi increduli a ciò che vedevano << Xilel..figlia mia >> disse mentre cercava di avvicinarsi a lei, Xilel attratta scese avvicinandosi lentamente al divoratore di anime le lacrime nel vederlo le pizzicavano scioccata << Oh... Xilel… io ti ho abbandonato per così tanto tempo >> disse amareggiato << Tu non devi stare qui, tu sei morto… >> disse mentre la gola si seccava formando un magone che non mandava giù quello era ancora il ferro rovente dei suoi movimento, l’unico odio che non riusciva a spegnere, verso se stessa e per essere stata debole, l’artiglio del ex vampiro andò a toccare una delle guance morte della giovane mentre le spostava una i capelli la osservava con grande rammarico << Sei bella proprio come la tua madre >> le disse mentre rimembrava come le poteva stare vicino guardando la piccola piangere con quelle lacrime cremisi, << Guarda te cosa mi sono perso gli anni più belli della tua vita… sapevo che da quando nascono al primo anno crescete in fretta, e io sono mancato tutto questo tempo >> disse mentre le asciugava le lacrime il rimorso era molto grande << Non importa quanti anni ti sei perso sono sempre la tua bambina >> disse lei soffocata da tutto quel dolore << è ora che io vada da Kain addio figlia mia >> disse prima di andarsene, << Padre, addio >> disse mentre andava via con gli altri, quell’evento, lei guardò la gabbia ormai vuota e con tutto quel sangue di Melchiah non era rimasto nulla che non fossero e viscere.


<< Zio Melchiah… Ti ho perdonato da tanto tempo ormai e grazie… >> disse la vampira da capelli d’argento mentre la cugina dai capelli a caschetto ne era felice pur piangendo per il padre e la perdita, << Addio padre che tu possa avere un buon riposo >> disse la giovane mentre se ne andava con gli altri verso un altro territorio.
   
 
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