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Autore: Teemo Omegasquad    17/03/2020    0 recensioni
Un mondo in cui gli dei erano venerati dagli umani in ogni loro forma e loro, in cambio delle preghiere, gli davano miracoli e grazie, tra cui in piccola parte la loro linfa vitale sotto forma di fuoco, la Energy. Possedevano un proprio dominio globale.
Il dio distruttore, Aku, non approvava di concedere agli umani il loro potere e aveva d'accordo dalla sua alcune divinità, ma vennero respinti.
Finché un giorno un essere umano andò nel loro regno, rubando il fuoco divino di Energy, venendo posseduto da esso, per poi condividerlo con il genere umano.
Aku la vide come una occasione per sbarazzarsi di loro, aizzando gli dei contro gli umani e scatenando una guerra che sembrava persa in partenza, ma quella persona poteva ferire gli dei, permettendo di risollevare la situazione.
Il dio distruttore venne sconfitto e dopo quella tragedia si ristabilì l'ordine col tempo, permettendo di creare una società migliore di prima.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ragazzo, sui 22 anni, scese dal bus in centro a Mangral, una città che dava sul mare.
Mangral godeva di una grande reputazione fra le altre città-stato, divisa in distretti.
Il giovane si tolse il cappuccio, mostrando che aveva dei corti capelli castani all'indietro e occhi verdi, stando sul metro e ottanta. Indossava un cappotto col cappuccio nero, lungo fino alle caviglie, chiuso, lasciando in mostra i pantaloni grigi e gli anfibi da militare.
Dalla tasca tirò fuori un foglietto con sopra un timbro particolare, andando al distretto a lui assegnato, con in mano un paio di valigie.
Si guardò intorno, notando che era prevalentemente agricolo.
Si avviò dentro di esso, raggiungendo la caserma e vede una ragazza che sta parlando con degli animali, che aveva un non so che di familiare.
Indossava un lungo ed elegante vestito verde senza spalline, con appeso ai fianchi delle perline con attaccate delle foglie, uno spacco che quasi le raggiungeva il fianco, lunghi capelli biondi dorati che ricordavano lo splendore del sole.
Aveva ai polsi e alle caviglie dei bracciali dorati, che tintinnavano a ogni singolo movimento.

-Ehm, mi scusi. Sa dove posso trovare il generale del distretto?- le chiese gentilmente.

-Eh? Ma...! Joseph!- la ragazza si girò di scatto lanciandosi su di lui per abbracciarlo calorosamente.

-Kaori?! Che ci fai qui?!- le chiese, sorpreso della sua presenza.

-Sono la divinità affidata a questo distretto. Te invece è bello rivederti! Sembravi così piccolo l'ultima volta che...che...- una volta sciolto l'abbraccio notò che era diventato più alto di lei e le mani le scesero, toccandogli il petto e gli addominali che aveva sotto la maglietta.

Quando si accorse che li stava toccando divampò in un vigoroso rosso imbarazzo, dandogli un'ultima palpata prima di staccarsi per nascondere il viso con le mani, per contenere l'imbarazzo.

-I-il generale è dentro la caserma...!- si era rannicchiata vicino all'edificio per calmarsi, allontanandosi da lui.

Era tentato di seguirla, ma pensò che avrebbe peggiorato la situazione e quindi decise di entrare nella caserma.
Non era in grandissime condizioni, ma nemmeno messa così male, una specie di via di mezzo.
Si guardò intorno e riuscì a trovare per intuito l'ufficio del generale.
Notò che la porta era aperta e provò a bussare allo stipite della porta, notando una donna che aveva la faccia sulla scrivania, intenta a dormire.

Sulla testa c'era sopra un libro, ma si potevano benissimo vedere i corti capelli scarlatti.
Indossava un top verde sporco, con pantaloni da lavoro tendenti al marrone terra che sembravano più grandi di lei, stivali e guanti neri da lavoro.
A lui, quella donna, le era spaventosamente familiare, sopratutto il modo in cui russava e provò ad avvicinarsi lentamente, come se i suoi sensi fossero messi in guardia.
Ad un tratto alzò lentamente la testa, mostrando una frangia e una benda sull'occhio destro, con un'espressione ancora assonnata, che fissava Joseph come se fosse in trance.
Dopo qualche secondo a fissarsi l'uno l'altro gli lanciò in faccia il libro con precisione chirurgica, esattamente nell'occhio destro.

-Ma cosa stracazzo fai Fanny?!- quasi le gridò contro, imprecando.

-Cosa stracazzo ci fai tu qui semmai! Ti sei pompato o cosa, Joseph?!- fece lo stesso anche lei guardandolo.

-Mi hanno assegnato a questo distretto e ho 22 anni! Non ne ho più 7, quando mi lasciasti solo con Kaori!-

-Come assegnato?! E poi mi avevano chiamato a combattere cretino! Qualcuno doveva pur darti da mangiare, siccome non potevi vivere come Kaori!-

-Non fare la stronza, Fanny!-

-Brutto...! Aspetta, siccome sei stato assegnato a questo distretto... sono un tuo superiore! Quindi taci puttana!- fece un sorriso malefico, ridendo di gusto.

-Ma vaffanculo!- a quella imprecazione le fece il dito medio, rifiutandosi di obbedire.

Gli lanciò contro la katana, che era di un acciaio trasparente e luccicante, che lo conficcò nel cappotto contro il muro.
Ma la estrasse subito, sbuffando.

-Piuttosto non abbiamo tempo per bisticciare... al momento. C'è molto lavoro da fare qua. Spero che tu sia pronto, perché ti farò sgobbare come un dannato mulo insieme agli altri!- lo guardò con aria da superiore e soddisfatta nel farlo lavorare al posto suo, con un'espressione più inquietante che subdola.

-Sei inquietante. Per questo non hai un fidanzato.- fece una battuta tagliente per lei.

-... seguimi, ora ti porto alla tua stanza PRIMA di ucciderci.- lo prese a forza dal colletto trascinandoselo dietro.

-Non serve trascinarmi dannata sclerata!-

Si fermò di colpo guardandola, per poi legarlo e imbavagliarlo come un salame, riprendend a trascinarlo.
Era davanti alla sua stanza, per poi afferrarlo e lanciarlo sul letto, togliendosi una specie di peso che aveva sul cuore.

-Kaori! Pensaci te che non c'ho cazzi!- lo urlò nel corridoio, tornando nel suo ufficio.

Kaori sospirò, ormai arrendevola, raggiunse Joseph che si stava dimenando nel letto per liberarsi.
Dopo averlo calmato lo liberò.

-Mi dispiace Joseph, ma la conosci Fanny.-

-Dovrebbe calmarsi per la miseria! Prima o poi arriviamo alle mani!- sbuffò infastidito.

-Non è una novità...- abbassò lo sguardo, non gradendo la cosa che litighino ogni volta che si vedono.

Vedendola fa un profondo sospiro.

-Cercherò di non fare nulla Kaori, però se esagera non garantisco nulla!- cercò di rasserenarla in qualche modo, anche se il suo non era dei migliori.

-Grazie.- lo abbracciò sorridendo, per poi andare via.

Più tardi portò le valigie nella sua camera, sistemando le sue cose.
Verso la fine tirò fuori due cappotti militari decorati, uno da uomo e uno da donna, appendendoli all'armadio.
Si sedette sul letto, guardandoli e sorridendo tristemente.

-Ciao... mamma e papà.-

ANGOLO AUTORE
Potevo fare una intro migliore.
Mi voglio complicare la vita, facendo una terza storia. Bello eh? Sinceramente la ho da molto tempo in testa, con tanto di cose scritte di personaggi , funzione dei distretti e simili.
è tanta roba e anche cosa poter fare nel corso della storia. Inizio, svolgimento e fine. Circa, più o meno. Perdonatemi per il capitolo breve, ma mi piaceva così. Un paio di cose cambieranno col tempo.
   
 
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