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Autore: Alexys_Tenshi    17/03/2020    2 recensioni
Apre gli occhi verdi e per i primi secondi sembra che non si sia affatto svegliato. Tutto è identico allo scenario che stava sognando: la stanza quasi completamente buia, tranne per la luce del lampione fuori la finesta, il silenzio assordante che gli fa quasi male alle orecchie, le forme degli oggetti, l'ombra immobile accanto al letto...
"Cosa?" pensa, sbattendo gli occhi e percependo il cuore battere sempre più veloce. Titubante riporta lo sguardo in quell'angolo della camera da letto e non trova più nulla.
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Bellissima iniziativa del gruppo facebook NaNoWriMo Italia. Questo breve esperimento mi ha ridato la voglia di scrivere. Questa è la prima volta dopo molti anni che posto un'originale, spero non sia così brutta come penso.

Prompt: incipit (svegliarsi da un sogno e ricordarlo)

 

Sogno o son desto?

 

Apre gli occhi verdi e per i primi secondi sembra che non si sia affatto svegliato. Tutto è identico allo scenario che stava sognando: la stanza quasi completamente buia, tranne per la luce del lampione fuori la finesta, il silenzio assordante che gli fa quasi male alle orecchie, le forme degli oggetti, l’ombra immobile accanto al letto…

“Cosa?” pensa, sbattendo gli occhi e percependo il cuore battere sempre più veloce. Titubante riporta lo sguardo in quell’angolo della camera da letto e non trova più nulla.

Non è la prima volta che gli capita… sognare di essere nella sua stanza, appena sveglio, con una figura a guardarlo. Una figura che non sa ancora se buona o cattiva, che sembra non avere un volto ma sa solo restare ferma a ‘fissarlo insistentemente’.

Prova a muovere la gamba destra, per iniziare da qualcosa, per sbloccarsi e riprendere a sentire di nuovo il suo corpo. Sente le dita del piede muoversi e pian piano riacquistare la forza.

Cosa è successo nel sogno? Cosa lo ha portato a questa paralisi?

No, non può sapere con certezza se l’uomo in nero è l’artefice. Forse è stata colpa di qualche altro essere.

Riesce a girarsi sul lato destro e respirare dalla bocca. La voce sembra ancora assente e la gola gli pizzica.

Le lacrime vogliono uscire ma cerca di impedirlo. Non può piangere per una cosa del genere. Non può crollare per questo, per qualcosa che non esiste nella realtà. Eppure è stato così tremendo.

Il ricordo sembra farsi leggermente più nitido. Stava provando ad uscire dalla stanza, sotto lo sguardo attento dell’uomo in nero, ma non riusciva in nessun modo ad aprire la porta. All’improvviso un’ombra inizia a crescere sul muro, non è sottile come quella dell’uomo in nero, è quasi rotonda e molto più grande. Un brivido gli percorre la schiena e sente il respiro pesante, il cuore accelerare, le gambe molli…

Gira lentamente la testa, nota l’indistinta forma della libreria, il letto vuoto di suo fratello, la scrivania disordinata piena di fogli e libri e… Lui.
L’essere lo fissa, gli occhi rossi e i denti aguzzi. La testa sembra essere due volte più grande del corpo che la sorregge. Corpo quasi scheletrico, con la carne corrosa e bruciata. Si avvicina sempre più, l’uomo in nero non fa nulla.

L’urlo di terrore si blocca in gola, esce solo un rantolo, non si spinge oltre. Il tempo sta per scadere. Chiude gli occhi e spera di salvarsi. Prega qualcuno, prega di svegliarsi da questo incubo. Perché è un incubo vero?

   
 
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