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Autore: Blacky98    18/03/2020    0 recensioni
" Pioveva. Su Aldeeran succedeva raramente; segno che quella non era destinata ad essere una bella giornata. Anche le altre precedenti non lo erano state, ma che importava? Tanto che facesse bel tempo o brutto, che scoppiasse una guerra; niente era più importante di lui, o di lei; non l'avrebbe mai saputo."
La Regina Breha e Bail Organa si ritrovano a precipitare in un baratro, dopo l'aborto del loro primo figlio. Il loro rapporto si incrina e sembra che non ci sia più speranza, ma forse non tutti i mali vengono per nuocere…
[8a classificata al contest "Heal my wounds" indetto da Stareem sul forum]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bail Organa, Breha Organa, Obi-Wan Kenobi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Portraits of Alderaan'
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Insegnami ad amare 4
4. Casa è il posto in cui si trova la tua famiglia

«Signora a che devo...» balbettò imbarazzato prima che la donna lo interrompesse
«Non una parola, Bail. Hai combinato un bel guaio; ora devi rimediare»
«Ma cosa posso fare? Ultimamente tutto rema contro di me...»
Lo fermò di nuovo con un cenno della mano
«Contro di voi. Dillo come ti garba di più; da due anni non siete più soltanto tu e Breha, siete un noi. Bene, adesso rispondi ad una domanda: tra te e Mon Mothma c'è qualcosa?»
Questa volta fu il turno del senatore di utilizzare un tono fermo «No, non avrei mai potuto. Prima di tutto sono un uomo fedele verso il mio ruolo, secondo io l'amo, veramente»
Stettero qualche secondo in silenzio fino a quando l'altra replicò «Perfetto. Quindi parti per Alderaan seduta stante e glielo dici di persona»
«Ma non mi crederà mai» sussurrò disperato.
«Fino d'ora non hai nemmeno provato. Come fai ad esserne così sicuro?»
«Perché la conosco»
«Mi dispiace deluderti, ma io meglio di te. E poi ricordati: tentar non nuoce»
«E cosa succederebbe se lasciassi correre?»
«Finiresti molto male e per mano mia» fece una pausa eloquente e riprese «Bail» disse con dolcezza «Io lo so che le vuoi bene e che sei una persona affidabile, sennò due anni fa non avrei acconsentito alla vostra unione. So anche che sei un uomo intelligente e che saprai cosa devi fare senza che te lo dica qualcuno. Soltanto riflettici bene» e chiuse la comunicazione.
Già, erano un noi per cui valeva combattere?

ωωω

«Madre chi era?»
«Nessuno, tranquilla»
«Perché tutti mi mentite? Non sono scema. Era lui, non è vero?»
«Tesoro respira. Non ti vogliamo prendere in giro. È soltanto che ho ritenuto giusto parlargli»
Breha si morse il labbro con trepidazione aspettando ulteriori spiegazioni; quindi l'anziana donna le fece segno di sedersi accanto a lei sul letto.
«Vedi, io credo che sia ora che lui torni a casa, da te»
«E cosa ti fa pensare che io lo rivoglia?»
«Perché lo sogni spesso. E no, non dire che è una bugia perché ogni tanto ti incanti. Sarò anziana, ma lo riconosco uno sguardo innamorato»
«Sai, ho avuto un incubo in cui lui moriva e anche nostro figlio e tutti incolpavano me di non essere una buona regina, madre e moglie» raccontò la più giovane dopo una pausa.
«Perché mai dovresti pensare una cosa del genere?» replicò con una linea sottile che le increspava la fronte
«Io non lo so… Sono giovane e lui se ne è andato. Forse è colpa mia! Non sono stata una brava moglie nel sostenerlo e magari pensa che non possa neanche essere una brava madre visto che non sono riuscita a tenere nostro figlio e-»
«Non farti venire in mente strani pensieri. Tu sei una ragazza speciale con tante qualità. Sei gentile, intelligente, riflessiva e spensierata. E si puoi anche controbattere che sia influenzata dal fatto che sono tua madre, ma non è vero. È la verità, sennò non ti avrebbero scelto di compiere questo passo nonostante tu fossi la minore della nostra famiglia; ma al di là del punto di vista politico, sei degna di essere una regina e di stare al fianco di Bail. Tutti sbagliamo nella vita, anche lui»
La donna rimase in silenzio non avendo trovato qualcosa con cui controbattere.
«Ora sta a lui scegliere se venire o no. Buonanotte cara» e detto questo uscì dalla stanza con passo elegante lasciando la Regina a riflettere.
Si affacciò alla finestra, era una notte stellata, ma non una qualunque: quella sera ci sarebbe stato il passaggio vicino ad Aldeeran di una cometa. La tradizione voleva che bisognasse assistere al fenomeno insieme alla persona amata, ma purtroppo lei non aveva nessuno e quindi tornò a dormire; era il primo anno che le succedeva e si sentiva vuota.

ωωω

«Sheltay quando è la prossima seduta in senato?»
«Fra un mese, senatore. Dobbiamo presentare un rapporto sull'efficacia della legge appena introdotta»
«Altri impegni in agenda?»
«Qualche cena per rafforzare le alleanze e varie riunioni per discutere con il comitato lealista sul nuovo progetto»
«E per stasera?»
«Niente»
«Grazie mille. Vado a fare un salto al tempio, se qualcuno mi cerca dì che riprovino domani» si avviò verso la porta, ma si girò verso l'assistente prima di uscire
«Vai a casa, sei stanca anche tu. Il prossimo trimestre sarà molto impegnativo»
«Grazie signore»
Camminò a passo spedito anche se avrebbe fatto prima con lo speeder; voleva trovare le parole adatte per spiegargli la situazione. Stava ancora riflettendo quando si accorse di essere arrivato a destinazione e velocemente cercò la sala di meditazione 343 in cui si erano dati appuntamento. Quando entrò, si rilassò alla vista di Obi-Wan, tutte le preoccupazioni sparirono temporaneamente; infatti il giovane gli faceva questo effetto ogni volta che si incontravano.

«Maestro Kenobi vi ringrazio per aver accettato la mia richiesta, mi scuso se vi ho disturbato»    
«Tranquillo, mi fa piacere parlare con lei. Dammi del tu, ti prego»
«Anche tu allora» ribattè Bail.
«Come mai desideri parlarmi?»
«Si tratta ancora della mia ehm... situazione privata. Mi sono rivolto a te perché ti stimo e mi fido del tuo giudizio. Credo che tu sappia dell'incidente con Mon Mothma»
«E?»
«Ho la brutta sensazione di essere arrivato a un punto di non ritorno»
«Tu cosa vorresti fare? Cosa ti dice il cuore?»
«Sono confuso. Dovrei parlarle»
«Qui non si tratta di dovrei, non ci si esprime con i condizionali. O si fa o non si fa; ovviamente quello che vuoi tu» rispose tranquillamente il maestro.
«Vorrei cancellare tutto quello che ho fatto, ma purtroppo non si può» sussurrò il senatore.
«È vero non si può tornare indietro, ma puoi, invece, scegliere cosa fare in futuro»
«Quindi mi stai suggerendo di prendere in mano la mia vita?»
«Quello lo hai già fatto, devi soltanto cambiare direzione. Se ritieni che ne valga la pena, non dovresti neppure pensarci» propose tranquillamente il jedi.
Rimasero in silenzio ognuno perso nei meandri della propria mente cercando risposte provenienti dal nulla.
«Maestro, è permesso?»
«Certo Anakin. Lui lo conosci già sicuramente»
«Si, buonasera Senatore» rispose il ragazzino che chinò la testa in segno di rispetto.
«Ciao Anakin, piacere di rivederti. Comunque me ne stavo andando adesso; vi lascio ai vostri impegni»
Poi si rivolse ad Obi-Wan alla sua destra e con un piccolo inchino, lo ringraziò.
Fu solo un flash che gli attraversò la mente, ma abbastanza da rimanergli impresso. Una bambina con lo stesso sorriso spavaldo di Anakin che lo chiamava papà. Scrollò la testa e continuò a scendere i gradini del tempio, era solo un desiderio dettato dalla delicata situazione in cui si trovava.

Camminò per le vie trafficate della capitale. Era in preda ai dubbi, non riusciva a rilassarsi. Gli tornavano in mente le immagini del sangue e dello sguardo dolorante di sua moglie. Scosse la testa velocemente, non doveva ricordare quegli attimi in quel momento, sennò sarebbe potuto risprofondare nell'abisso da cui non sarebbe più uscito.
Rientrò nel suo appartamento dopo un'ora circa e chiamò subito la sua assistente «Sheltay, annulla tutti gli impegni del prossimo mese e non prenderne altri. Se ti chiedono qualcosa, dì che al momento ne ho un altro più importante. Grazie, notte» chiuse la comunicazione e ripeté ad alta voce a sé stesso, più per convincersi che stava facendo la cosa giusta «Bail è tempo di andare, di tornare a casa»  


Ciao:) per la madre di Breha ho fatto affidamento sulla mia fantasia soltanto, basandomi sull'idea di una suocera non invadente, ma che al momento del bisogno tira le orecchie.
Invece per la tradizione delle comete alle nostre usanze. Ho ripreso il rapporto tra Bail e Obi-wan perché amo entrambi e credo sinceramente, anche se non è scritto da nessuna parte, che si stimino a vicenda al di là dei ruoli che hanno. In realtà mi sembra di aver letto nell’EU che Obi-Wan ad un certo punto della guerra dei cloni (ambientata più avanti temporalmente rispetto la nostra storia) salvi Bail e tra di loro nasca un rapporto sincero di amicizia tanto da voler affidare più avanti il futuro della Ribellione tramite sua figlia.
Ah, quel piccolo flash che ho inserito è ovviamente un omaggio alla figlia del senatore, non che Bail sia sensibile alla Forza, ma mi piaceva inserire questo momento in cui si scorge il futuro


  
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