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Autore: inzaghina    19/03/2020    4 recensioni
La vita è un susseguirsi di attimi e spesso sono quelli che ci uniscono alle persone più inaspettate a definire la nostra esistenza in maniera più eclatante.
Raccolta di momenti della vita dei Malandrini e dei loro amici durante gli anni scolastici e quelli successivi.
Perché prima di essere coraggiosi combattenti erano pur sempre dei giovani che cercavano di affrontare la quotidianità accanto alle persone che amavano.
Capitolo Indice
1. Hestia Jones/Alistair Ashworth
2. Lily Evans/James Potter
3. Sirius Black/Marlene McKinnon {+ Remus Lupin}
4. Alexandra Ashworth/Fabian Prewett
5. Andromeda Black/Ted Tonks
6. Sirius Black/Marlene McKinnon {+ baby Harry}
7. Remus Lupin/Nymphadora Tonks
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hestia Jones, I Malandrini, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon, Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L’eredità di Lily e James - Promesse da mantenere '
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[Storia partecipante al contest "Hold my Angst (Flash contest - Edite ed Inedite), indetto da GaiaBessie sul forum di EFP]





Incolmabile vuoto

 
 

I raggi del sole d’agosto non riescono a squarciare l’oscurità gelida del vicolo di Notturn Alley. Abbandonato contro la parete fredda, indifferente al tanfo che l'avvolge, Sirius aspetta.
Il sorriso seducente che era solito adornare il suo bel viso è svanito, lasciando spazio alla maschera d’indifferenza tanto cara alla famiglia Black.
 
“Davvero non vuoi anticiparmi nulla su quello che stai organizzando per il mio compleanno?”
“Certo che no… sei terribilmente curiosa, te l’ho mai detto?”
“Forse una volta o due…” ¹
 
La risata cristallina che aveva piegato le labbra imbronciate di Marlene risuona nella sua testa, mozzandogli il fiato.
L’inebriante profumo di rosa e camelia dei suoi capelli è impigliato nei suoi ricordi e, starà sicuramente perdendo il senno, ma lo percepisce anche lì — tra il lezzo e la disperazione annidati nell’oscurità.
Colpisce con rabbia il muro, fino a farsi sanguinare le nocche, per sentire dolore fisico perché deve, per forza, essere meglio di questa sensazione di vuoto che l’attanaglia e lo divora dall’interno.
Abbassa gli occhi e si ritrova a fissare il sangue che gl’imbratta le dita: le rivede affondate nei capelli biondi di Marlene, modellate contro la curva dei suoi fianchi, impegnate a tormentare languidamente i suoi seni e poi intrecciate alle sue, mentre affonda in lei e s’abbandona al piacere dell’orgasmo.
Colpisce più forte e stringe i denti quando sente il rumore inequivocabile delle ossa che si spezzano, perché forse, finalmente, il dolore sconfiggerà il senso di colpa e Sirius potrà piangere la perdita.
 
Qualcuno emerge dal negozio che sta sorvegliando e Sirius si maledice per l’impulsività, ritrovandosi a far fatica anche solo a non lasciar cadere la bacchetta.
Cerca invano d’individuare Rosier ma, pur se non indossano la maschera, sono troppo in ombra perché lui li riconosca e in fondo non gli interessa nemmeno così tanto.
La vista gli s’annebbia, quando solleva il braccio e mira al gruppo di Mangiamorte a pochi metri da lui, è in procinto di pronunciare l’incantesimo, ma il rumore di qualcuno che si Materializza alle sue spalle l’interrompe, prima che questi lo disarmi.
“Credi che facendoti uccidere risolverai tutto?”
Remus ha il tono sconfitto dei suoi giorni peggiori, ma Sirius lo nota a stento.
“Meritano di morire, quindi ridammi la bacchetta e vattene!”
“Non lo farò, non senza te…”
Sirius stringe i pugni, incrociando lo sguardo dell’amico: le pupille dilatate si confondono coi pozzi neri che hanno trasfigurato le iridi ossidiana e Remus non ci legge nient’altro che sete di vendetta.

 
Sono gli occhi spietati di chi ha amato sopra ogni cosa — e ha perso tutto.
 
“Marlene non vorrebbe questo.”
“Non puoi saperlo, visto che non ha nemmeno festeggiato il suo ventunesimo compleanno…”
Le iridi di Sirius sono attraversate da un lampo di dolore, che s’estende lentamente al resto del volto, prima di costringerlo ad accovacciarsi.
Remus s’accoscia al suo fianco, diventando il primo a riuscire a stringerlo da quando, due giorni prima, il mondo gli è crollato addosso.
“Andiamocene” sussurra Remus, prima di Smaterializzare entrambi.
 
 
“Buon compleanno, Lenie…”
 



 
¹ Dialogo tratto dalla mia OS “La condanna dei sopravvissuti” che ho riletto mentre scrivevo questa e che devo assolutamente rivedere quanto prima.
 

Nota dell’autrice:
Dunque, non so bene se questa flash rispecchia almeno un po’ quello che Rosmary aveva in mente quando durante il gioco “Obbligo, verità o salvataggio” mi ha sfidata a scrivere qualcosa che seguisse il prompt: “Ha gli occhi spietati di chi ha amato sopra ogni cosa.”
Sapevo solo che avrei voluto scrivere di Sirius e di ciò che ha provato quando Marlene gli è stata strappata via, distruggendo il loro amore.
Nel mio headcanon i due erano fidanzati e, quello che lui pianificava di fare nel giorno del ventunesimo compleanno, era chiederle di sposarlo; avrei voluto strutturare la storia diversamente e inserire un accenno all’anello di fidanzamento che Sirius ha in tasca, ma ho preferito lasciare questa storia in sospeso — diciamo. Mi è venuta un’altra idea riguardo a una sorta di sequel incentrato sull’anello che non le ha mai potuto dare e sulla domanda che non le ha mai potuto porre.
Al solito aspetto commenti, critiche o semplici pareri, sperando che la storia sia stata di vostro gradimento.
   
 
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