Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Yurippe    19/03/2020    17 recensioni
Kairi Carlyle una bambina di quattro anni, curiosa, vivace e amante della mitologia greca riceve in sogno la visita di uno di questi dei che tanto la affascinano: Hypnos. Cosa vorrà il dio del sonno da lei? quali sono le sue intenzioni? non resta che scoprirlo.
Genere: Comico, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hypnos, OC (Original Character)
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Challenge: Trick And Treat Challenge;

Prompt: Spaventare a morte qualcuno.

 

Spaventare a morte qualcuno:

“Che posto è questo? Dove mi trovo?”

Questo pensò la piccola quattrenne Kairi Carlyle una volta aperti i grandi occhi blu. Non sapeva dove si trovava, ma sicuramente quel luogo non era la sua camera, dove poco prima si era addormentata.

Davanti a lei c’era il nulla, il posto era buio come se il sole non lo avesse mai colpito, ma quello che attirò l’attenzione della bambina dai capelli rossi fu una scena a dir poco spaventosa che poco dopo le si parò davanti: una serie di figure indistinte che correvano verso un burrone, che si trovava a pochi passi da lei, per poi buttarcisi dentro.

Kairi spaventata cominciò a indietreggiare lentamente.

“Che significa? Che posto è mai questo?”

Una voce maschile profonda la riscosse dalle sue domande.

“Te lo dico io cos’è: è l’ingresso per l’Ade”.

Mentre stava indietreggiando, qualcosa, o qualcuno, all’improvviso si scontrò con la sua schiena.

 Kairi si voltò di scatto e si trovò davanti un uomo molto alto, dai capelli biondi di media lunghezza e gli occhi di colore giallo, simili a quelli di un gatto. Erano inquietanti come il ghigno che aveva in volto. Indossava una lunga veste nera simile a quella di un prete, con i bordi dorati e con in vita un grosso fiocco viola, ma quello che attirò l’attenzione della bambina fu quello che l’uomo aveva in fronte: una stella a cinque punte.

Kairi non aveva idea di chi fosse, ma quello che sapeva era che le incuteva paura.

“C-chi sei??” chiese prontamente.

Per tutta risposta lo sconosciuto sogghignò.

“Io sono Hypnos, il dio del sonno.”

A quelle parole Kairi sgranò gli occhi.

“Hypnos...”

La bambina non riusciva quasi a credere a quello che aveva sentito, Hypnos, il dio del sonno, era comparso nei suoi sogni. Lei conosceva bene gli dèi della mitologia greca, si era fatta leggere tante volte prima di andare a dormire il libro illustrato che suo padre Anthony le aveva regalato. Ormai li conosceva tutti a memoria, sapeva tutto di loro e conosceva anche bene i loro aspetti, grazie alle illustrazioni.

Ma ora che se lo trovava davanti le cose erano un po’ diverse, sapeva che Hypnos non era un santo per questo iniziò a tremare.

“Che cosa vuoi da me?” chiese con voce flebile.

“Darti un avvertimento: vedi quei bambini che si buttano giù da quel burrone?”

“Bambini?”

A quelle parole Kairi si rigirò lentamente verso il precipizio che aveva visto prima e, guardando meglio, si accorse che quelle figure dapprima indistinte erano proprio quelle di bambini di varie età che correvano per buttarsi di sotto.

La bambina allora cominciò seriamente ad avere paura, deglutì forte e le gambe cominciarono a tremare. Se quello era un sogno, era decisamente pauroso!

 “S-si li vedo.” rispose con vocina sempre flebile.

Il dio del sonno annuì soddisfatto per poi riprendere parola.

“Sai come mai fanno così? Beh il motivo è semplice: loro, proprio come te, non volevano fare il riposino pomeridiano, nonostante sia una cosa importante. E sai cosa è successo? Una notte, appena sono andati a dormire, le loro anime si sono staccate dai loro corpi e si sono ritrovati qui, dove ora siamo noi. La loro punizione è tremenda: cadranno nell’Ade e lì per sempre resteranno. Questa è la punizione per i bambini che si rifiutano di fare il riposino pomeridiano, questa è la fine che farai anche tu.”

La piccola dai capelli rossi era terrorizzata, non avrebbe mai immaginato che il non fare quello che lei riteneva inutile e noioso potesse portare a simili conseguenze. Sentì un forte nodo in gola, segno che stava per piangere dalla paura. Ne aveva molta, anche se sapeva che quello che stava vivendo era un incubo. Ma quello non era un incubo come gli altri, sembrava così… reale!

“I-io… se non farò il riposino pomeridiano finirò così?” chiese allora, sia per essere sicura di aver sentito bene, sia per sperare che quello fosse uno scherzo di pessimo gusto.

Ma Hypnos non pareva affatto scherzare,

“Esattamente, se non lo farai… farai dannare un sacco di persone.”

“Compreso me.” concluse poi tra sé e sé, volgendo lo sguardo verso l’orizzonte e incrociando le braccia al petto.

Era soddisfatto, il suo piano stava funzionando. Infatti quello che stava facendo vedere a quella bambina di nome Kairi Carlyle non era vero, faceva parte di un’illusione creata da lui.

Il motivo per cui, un dio si stava disturbando a tormentare una bambina qualunque? Semplice: gli stava rendendo il lavoro impossibile. A nulla erano valsi i suoi tentativi di farla addormentare con i suoi poteri o con la sabbia del sonno, sembrava essere immune a tutto ciò. In questo modo gli faceva perdere un sacco di tempo, oltre che fargli sprecare inutilmente un sacco di sabbia e di cosmo.

Così aveva pensato di farle avere un incubo, sperando che finalmente facesse quello che doveva fare, senza più dargli rogne.

Ma, mentre ammirava l’orizzonte soddisfatto del suo operato, un urlo lo riscosse. Cosa poteva mai essere? Non aveva creato altre illusioni per spaventarla, perché urlava così?

Hypnos allora si voltò subito e quello che vide gli fece sgranare gli occhi: Kairi doveva avere inciampato da qualche parte, probabilmente un sasso, e ora stava precipitando nel burrone.

Il dio non ci pensò due volte e scattò in avanti.

“EHI RAGAZZINA!”

L’afferrò per una caviglia proprio un attimo prima che non potesse più prenderla, per un pelo si poteva dire.

“STUPIDA, SE CADI LÌ DENTRO NON TI SVEGLIERAI MAI PIÙ!”

Senza nemmeno aspettare una reazione la tirò su per poi posarla a terra, lontano e al sicuro da quel dirupo maledetto.

Mentre il dio ancora sconvolto si passava una mano sulla faccia, notò che Kairi, probabilmente per lo spavento, aveva iniziato a piangere.

 Decise allora di riprendere parola.

”Ehi tu, senti… se farai il riposino pomeridiano non succederà niente, quindi fallo e tutto andrà bene ok?”

Kairi annuì, con ancora le lacrime che le rigavano le guance.

“O-ok, ma almeno posso farlo quando ho sonno e non per forza a certi orari?”

Hypnos sospirò, certo che quella bambina era proprio testona!

“Va bene, basta che lo fai! Beh… io ho finito con te, buon risveglio!”

Con un semplice gesto della mano fece sparire la bambina, tra poco si sarebbe risvegliata nel suo letto e sicuramente per un po’ non avrebbe dimenticato quell’incubo.

“Beh nemmeno io se è per questo!” Pensò il dio del sonno.

In effetti, un semplice incubo che rischia di diventare terribilmente tragico, ma anche un pochino comico grazie alla vittima non è facile dimenticarlo!

 

Ringraziamenti:

Ringrazio Barby_Ettelenie_91 che è diventata la mia beta per quanto riguarda le fanfiction fandom e ha fatto il suo "esordio" correggendomi questa, grazie ancora <3

                                                                                                

  
Leggi le 17 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Yurippe