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Autore: AsukaKazama    19/03/2020    0 recensioni
"Midorima, mi piaci" affermò con semplicità Akashi muovendo la torre sulla scacchiera.
"Anche tu mi piaci."
Non si può definire una vera confessione, entrambi sapevano ciò che uno provava per l'altro[...] legati da un filo rosso del destino che non si sarebbe mai spezzato, ma [...]
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seijuro Akashi, Shintarou Midorima
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Secondo anno di scuola media. Giugno.

"Midorima, mi piaci" affermò con semplicità Akashi muovendo la torre sulla scacchiera.
"Anche tu mi piaci."
Non si può definire una vera confessione, entrambi sapevano ciò che uno provava per l'altro: gli sguardi, lo sfiorarsi distrattamente e in segreto, i lievi sorrisi che rivolgevano quando erano soli; quelle parole erano solo il naturale sfogo dell'anima dopo mesi di repressione.


Secondo anno di scuola media. Ottobre.

"Non eravamo niente, non siamo niente, qualunque cosa volessi da me non posso dartela Shintarou."
"Non sei tu che parli."
"Non dire assurdità, io sono Akashi Seijuro e sono assoluto" dichiarò prima di voltarsi e uscire dalla palestra. 
"Ma non sei il mio Akashi."


Primo anno di scuola superiore. Febbraio.

"Non serve che ti scusi Akashi, ti ho già perdonato tempo fa" disse Midorima fermando l'altro dal proseguire le scuse.
"Ma se non fosse stato per..." 
"Non sarebbe cambiato niente, lo sai meglio di me."
"Ma non mi sarebbe dispiaciuto passare un po' più di tempo con te."


Terzo anno di scuola superiore. Marzo.

"Sembra che ci vedremo spesso Shintarou." Il sorriso di Akashi è discreto come sempre, ma il tono di voce rivela una grande felicità; frequentare la Todai* insieme, anche se due facoltà diverse, era una splendida occasione.
"Seijuro posso chiederti una cosa?" 
"Certo" rispose il rosso sorpreso da un tale preambolo.
A Midorima sudavano le mani e il cuore sembrava volergli uscire dai petto - "Passeresti una notte con me."
"Mi dispiace Shintarou, non posso concedertelo, poi non riuscirei più lasciati andare e..."
"Non dire altro, ho capito."
"Mi dispiace."
"Non te lo chiederò più."
Il dolore era visibile sui loro volti, entrambi si amavano, entrambi sapevano che non sarebbero mai stati insieme veramente.


Quarto anno di università. Settembre.

"Congratulazioni per il fidanzamento Akashi."
"Ti ringrazio Midorima."
"Quando sarà il matrimonio?"
"Non subito, aspetteremo fino alla sua laurea, poi sceglieremo una data."
"Aspetto un invito."
"Certamente. In ogni caso non sono l'unico a meritare le congratulazioni, ho saputo che sei stato accettato come specializando nel migliore ospedale di Tokyo."
"Grazie."


Tre anni dopo. Maggio.

"Avanti."
"Non disturbo vero?"
"Mai."
"Il kimono e l'obi sono un po' in disordine dietro, posso?"
"Te ne sarei grato." 
Con cura Midorima sistema le grinze della stoffa, lo fa con metodo e precisione, quando finisce posa delicatamente le mani sulle spalle di Akashi e alza lo sguardo sul riflesso che gli restituiva lo specchio. Sarebbe stata una foto meravigliosa se non fosse stato per gli sguardi tristi e le lacrime di entrambi.
"Non piangere, ti si gonfieranno gli occhi e rovinerai le foto del matrimonio."
"Ho sbagliato. È tutto sbagliato. Dovremmo stare insieme." - Akashi si volta, abbraccia Midorima e affonda il viso nel suo petto, continuando a piangere - "Potremmo ancora stare insieme. Possiamo andare via."
"Akashi non dire sciocchezze, non è da te. Non possiamo farlo, ci rovineremmo la vita, lui ce la rovinerà, e tutte le rinunce fatte andrebbero sprecate."
Cala il silenzio; le lacrime si fermano; si staccano. Midorima aggiusta ancora una volta il kimono di Akashi.
"Ora vado, la cerimonia sta per cominciare e devo ritrovare la mia fidanzata."
La porta si chiude, lasciando il rosso da solo con i suoi pensieri. Aria, ha bisogno d'aria. Si avvicina alla finestra aperta, respira; ricorda. Cerca di ricordare i bei momenti, quelli che sembrano appartenere a un mondo diverso, a un tempo diverso; ma gli scivolano via come acqua tra le dita, ciò che riaffiora sono tutti quei momenti in cui si sono detti no, no alle uscite solo loro due, no al toccarsi in presenza di altri, no alle decine di occasioni di passare le notti insieme, no a tutti i "ti amo" che avrebbero dovuto dirsi e no a tutti i baci che avrebbero dovuto darsi. La consapevolezza di essere stato troppo orgoglioso e troppo codardo allo stesso tempo, il rimpanto di non aver avuto la forza di buttare tutto al vento, la coscienza di aver fatto quelle scelte in due. Sente bruciare gli occhi e il cuore andare in pezzi. 
La porta si apre e sente la voce che più di tutte odia - "Sei pronto Seijuro? Dobbiamo iniziare."
"Sì padre, arrivo."

La cerimonia fu bellissima, la festa grandiosa, nessuno avrebbe mai detto che tra quella folla chiassosa e allegra due persone avessero il cuore infranto. 
Akashi e Midorima sarebbero rimasti migliori amici per sempre, legati da un filo rosso del destino che non si sarebbe mai spezzato, ma sarebbero rimasti due metà separate, mai uniti, non come avrebbero voluto.









Nota: *Todai è l'abbreviazione di Tokyo Daigaku
   
 
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