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Autore: JennyPotter99    19/03/2020    0 recensioni
Un saggio uomo diceva: da grandi poteri, derivano grandi responsabilità.
I fratelli Parker lo sapevano bene.
Il destino li aveva trasformati in eroi, ma presto si sarebbero resi conto che ciò avrebbe portato degli enormi sacrifici.
Avrebbero dovuto rinunciare a molte cose, a molte persone.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un saggio uomo diceva: da grandi poteri, derivano grandi responsabilità.

I fratelli Parker lo sapevano bene.

Il destino li aveva trasformati in eroi, ma presto si sarebbero resi conto che ciò avrebbe portato degli enormi sacrifici.

Avrebbero dovuto rinunciare a molte cose, a molte persone.

E soprattutto a seguire l'amore.

Ma iniziamo dal principio.

In un piccolo quartiere del Queens, vivevano due fratelli normali e non molto fortunati.

I loro genitori erano morti quando erano piccoli e perciò erano stati cresciuti dallo zio Ben e dalla zia May, ormai vecchi quando i due avevano raggiunto i 18 anni.

Erano fratelli eterozigoti: Peter, il maggiore, era un ragazzo magrolino, con gli occhiali e un po' goffo.

Aveva una chioma di capelli castani e un paio di occhi azzurri.

Sua sorella Clary, invece, aveva lunghi capelli biondi che a stento riusciva a controllare.

Aveva un carattere timido, dolce e sempre con la testa fra le nuvole, anche se soffriva terribilmente di vertigini.

Il giorno in cui la loro vita cambiò, era proprio il diciottesimo compleanno di Clary.

Peter e Clary frequentavano l'ultimo anno di superiori e come ogni adolescente, entrambi avevano delle persone che gli facevano battere il cuore.

Una di queste era la famosa Mary Jane Watson, sognata da tutti i ragazzi della scuola per il suo sorriso ammaliante e i lisci capelli rosso fuoco.

Ovviamente non aveva mai notato Peter e oltretutto era fidanzata con Flash, un armadione di due metri che terrorizzava Peter.

Subito dopo aver fatto colazione, lo zio Ben coprì gli occhi di Clary, conducendola sul vialetto.- Ancora un passo e ci siamo.-

-Zio, non dovevate per forza regalarmi qualcosa. So che ti hanno licenziato dall'azienda.- gli disse Clary, avanzando lentamente fuori.

-Oh, ma fatti gli affari tuoi!- replicò zia May: sembrava una nonnina dall'aria tranquilla, ma sotto sotto anche lei sapeva essere esuberante.

Non appena lo zio Ben le scoprì gli occhi, Clary vide una bella bicicletta nuova con un fiocco rosso.

-Wow, è bellissima, grazie!- esclamò saltellando, montandoci sopra.

-Io invece è meglio se corro, prima che perda il bus.- sospirò Peter, osservando l'orologio al polso.

Dopo aver baciato entrambi gli zii, ecco sfrecciare davanti la casa una lucida Rolls Royce nera con i vetri oscurati.

E così veniamo alla super mega cotta di Clary Parker.

Si chiamava Harry Osborn: un affascinante ragazzo dal ciuffo castano e riccio, due occhi scuri e un sorriso perfetto.

-Ehilà, di chi è il compleanno?- le domandò sorridendo, abbassando il finestrino.

Clary divenne tutta rossa e non riuscì a rispondere.

-Dai, Sali, hai vinto un passaggio omaggio sulla limousine Oscorp!-

Per l'entusiasmo, Clary saltellò ancora di più: afferrò il suo zaino e salì in macchina.

Accanto ad Harry, c'era suo padre, il famoso Norman Osborn.

Alla sua età era stato attraente quanto suo figlio: poi, col passar del tempo, oltre alle rughe, il suo sorriso aveva assunto un'aria inquietante.

Quando era bambina, Clary aveva avuto perfino gli incubi.

Pochi istanti dopo, mentre erano in viaggio, Norman tirò fuori un pacchetto.- Con gli omaggi della Oscorp Industries.-

Norman era il leader della Oscorp, un'enorme azienda che studiava e produceva armi sempre più tecnologiche, al servizio dell'esercito americano.

Da quasi un anno, Clary lavorava come segretaria di Norman.

-Oh signor Osborn, non doveva.-

-Harry ha molto insistito: dopotutto siete amici da quando eravate dei bambini.- replicò Norman.

Lusingata che Harry avesse pensato a lei, aprì il pacchetto, estraendo un bellissimo vestito bianco, stretto, con spalline corte.

Clary non era proprio un tipo da indossare quei vestiti, si vergognava troppo e inoltre credeva di non avere il fisico adatto.

-E' il tuo colore preferito, no?- le domandò Harry.

Clary incrociò il suo sguardo, balbettando.- S-sì, te ne sei ricordato.-

Lui fece una ridarella.- Clary, sei la mia migliore amica.-

L'entusiasmo scomparve quando la ragazza udì quelle due parole fatidiche che, ogni volta pronunciate da Harry, le spezzavano il cuore.

Quella particolare mattinata, la classe del liceo Midtown avrebbe visitato ad un importante museo di ragni geneticamente modificati.

-Per favore, puoi lasciarci qualche passo più avanti?- domandò Harry all'autista.

-Perché dovrebbe?- ribatté Norman.

-Papà, vado ad una scuola pubblica, non voglio che mi vedano arrivare con una Rolls Royce.-

-Non c'è da vergognarsi solo perché ti hanno espulso da tutte le scuole private in cui sei andato.-

Essendo la colonna portante di una famosa azienda, ovviamente la famiglia Osborn era molto ricca.

Non solo possedevano una Rolls Royce, ma anche un'enorme villa all'ultimo piano, compresa di varie camere e un ampio attico in pietra.

-Sta tranquillo Harry, lasciali parlare.- aggiunse Clary, sorridendogli.

Harry alzò l'angolo della bocca in un ghigno dolce.- Come farei senza di te?-

Entrambi scesero dalla macchina, incontrando Peter lungo la strada.

I tre amici si unirono con il resto della classe e il professore per entrare nel museo.

Peter si mise al collo la fotocamera: non solo amava la fotografia, ma faceva foto per il giornalino scolastico.

-Tutti i ragni che vedete sono geneticamente modificati, perciò i loro normali sensi sono stati ampliati e devo dire che hanno risposto molto bene.- spiegò la scienziata.- Per esempio, questi aracnidi, divisi in celle, risultano avere una forza, una velocità, un'agilità e una resistenza più potente di un qualsiasi ragno.-

Peter si avvicinò alle piccole gabbiette in vetro e notò che in una di esse mancava un ragno, ma non ci fece molto caso e tirò fuori la macchinetta fotografica.

Nello stesso momento, Flash gli diede una spallata apposta, per fargli venire la foto mossa.

-Ehi, lascialo stare.- intervenne Harry, guardandolo a brutto muso.

-Perché altrimenti che mi fai?- rispose Flash, ridacchiando.

Il professore li interruppe prima che venissero alle mani.

Mentre attraversavano il museo, Clary mise gli occhi sui bei abiti che indossava Mary Jane.

Lavorava sì come segretaria di Norman, ma aveva sempre avuto una passione per la moda.

Di fatti la sua camera era piena di tessuti cuciti da lei.

-Quella gonna è fantastica.- commentò sospirando.

-Lei è fantastica.- aggiunse Peter.

-E' la nostra vicina di casa da quando avevamo 6 anni, possibile che ancora non le ai rivolto la parola?-

Il fratello alzò le sopracciglia.- Beh, tu hai chiesto ad Harry di uscire?-

Peter aveva ragione: perciò Clary prese un bel respiro.- D'accordo: io chiedo ad Harry di uscire, se tu parli con MJ.- rispose, porgendogli la mano.

-Affare fatto.-

Dopo essersi stretti reciprocamente la mano, il gruppo arrivò in una gabbia più grande, circondata da curiosi ragni bianchi e neri.

-Questo è un rarissimo esemplare di ragno bianco, il Cheiracanthium, ne sono rimasti pochi al mondo: grazie ai nostri esperimenti, questi esemplari hanno prodotto ben 15 uova.-

Clary si piegò sulla gabbia per osservare.- Mi scusi, io ne conto 14.-

-Oh, beh, è normale che qualcuno non sopravviva.-

-Che schifo.- commentò Harry, affiancandola per guardare.

Era il momento giusto per farsi avanti.

-Già: personalmente sono sempre stata spaventata da tutte le cose che volano.-

-Solo perché soffri di vertigini.-

Era dall'inizio della mattinata che Harry faceva sorprendenti considerazioni su di lei, come se si ricordasse ogni minimo particolare di come era fatta.

-Wow, sai più cose tu di me che io di me stessa.- continuò Clary, incrociando le braccia: si sentiva stranamente sicura.

-Sono anni che cerco di convincerti di venire con me a fare il bungee jumping.-

Allora in quel momento, prima che se ne andasse, dalla bocca di Clary uscì qualcosa di cui non si sarebbe mai aspettata.- Andiamoci allora...- gli disse, forse a voce troppo alta.- E poi, magari...- sussurrò, poggiandosi alla gabbietta per sembrare il più normale possibile.- Possiamo andare a cena fuori insieme.-

Prima che Harry si voltasse a guardarla con uno sguardo accigliato, Clary sentì una forte puntura sulla mano che le fece fare un gridolino di dolore.

Se la guardò e vide chiaramente una piccola bolla sulla mano, come un pizzico di zanzara.

-Mi stai chiedendo di uscire?- le chiese Harry.

Clary alzò lo sguardo di scatto.- Cosa?! No! Insomma, volevo dire, sì!-

Il ragazzo si grattò il capo, imbarazzato.- Clary, ecco, sei la mia migliore amica e non mi va di infrangere questo rapporto, capisci?-

Clary si morse un labbro e abbassò lo sguardo, annuendo, con il cuore che si faceva ancora di più a pezzi.

Forse perché non era bella quanto le ragazze della sua classe o indossava vestiti di seconda mano.

-Certo...Capisco.-

Alla fine del tour, Clary raggiunse Peter fuori.- Allora, com'è andata?-

-Bene...Credo. Le ho fatto qualche foto per il giornalino, ma niente di più.- rispose Peter, sistemandosi gli occhiali sul naso.

-A quanto pare hai avuto più fortuna di me.- commentò l'altra, sbuffando.

-Non so, credo che mi abbia morso qualcosa.- borbottò Peter, grattandosi la mano.

Clary osservò come la sua puntura assomigliasse molto alla propria.- Anche a me!-

-Dovremmo preoccuparci?-

-Nah...Magari è solo una zanzara.-

   
 
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